BLOG di Luciano Testi

Mercoledì 21 Febbraio 2007

MP3 e clacson

Provate a pensare a quanti sono gli avvisi acustici e annunci che dobbiamo sentire durante la giornata, bene, ognuno di questi può essere sostituito da un MP3 a scelta e in america sembra l’ultima moda, quella di inserire sotto il cofano della propria auto due robusti altoparlanti adatti per ogni clima che suonano quando pigi il clacson, il brano può essere scelto a piacere, ovviamente per una durata limitata, ma già immagino chi a seguito della strombazzata classica lanci qualche strale contro un altro automobilista e con la propria voce registrata, facciamo un esempio: uno ti taglia la strada, gli suoni e magari ti viene spontaneo urlare ad alta voce “stronzo, impara a guidare”, ma ovviamente senza essere sentiti a meno di particolari coincidenze, bene, adesso avete la possibilità di farvi sentire e anche bene, registrate l’MP3 con la frase malefica e alla prima occasione il malcapitato sentirà la tua voce amplificata si direbbe dall’arrabbiatura lasciando esterrefatto chiunque (se non si offende). Poi vorrei vedere chi mette la canzone che gli piace di più dopo che hai pigiato il clacson a uno “stronzo”, beh altre idee ci sarebbero, ad esempio quando vai dalla morosa, puoi dare un piccolo colpetto di clacson e improvvisamente parte “la vostra canzone” ad altissimo volume, un ottimo richiamo per farla uscire senza suonare il campanello, ma anche un ottimo sistema per far saper i propri interessi a tutti gli altri.

Secondo voi fra quanto tempo arriva in Italia? Credo che al momento opportuno ci si metterà di mezzo la SIAE e pure qualche vigilastro, alle cui orecchie suona male il tipo d’avviso.

Martedì 20 Febbraio 2007

Mary G sta male, ma la scienza nega.

Un banalissimo titolo che nasconde una realtà bellissima ma allo stesso tempo anche dolorosa. Bellissima perché ci permette di gettare uno sguardo nei rapporti tra animali e uomo, come tra un delfino femmina e una donna. Mary insieme alla madre s’incagliò nel porto d’Ancona insieme alla madre che morì, lei Mary fu portata in condizioni critiche ad oltremare, curata e assistita amorevolmente da una donna Tamara Monti che quell’inverno ha passato le feste di natale al delfinario, Mary che ha il muso più arrotondato (dicono che è un grampo), si riprese, è diventata grande fino a raggiungere il peso di 210 kg, ma da quando la sua curatrice e istruttrice è stata uccisa il 2 febbraio, rifiuta il cibo e quello che mangia lo vomita, se questo non si chiama legame affettivo che cos’è? È vero, aveva una parassitosi da un po’ ma la depressione per la mancanza improvvisa di Tamara le ha fatto crollare le difese immunitarie lasciando lo spazio all’insorgere delle infezioni. Dal 2 febbraio dai suoi 210 kg è calata fino a 160 e i veterinari insieme a specialisti, non trovano molto scientifico collegare i due eventi, anche se la principale attività del delfinarium si basa in buona parte anche su queste caratteristiche dei delfini. Gli scettici dicono che i delfini riescano a fare gli spettacoli solo grazie al lungo addestramento basato sulla promessa di cibo, mentre invece sono capaci anche d’azioni altruistiche e di riconoscimento nei confronti di chi gli vuole bene, in modo analogo a quanto può capitare con i cani. A casa avevo due gatti cresciuti insieme da piccoli e anche da grandi stavano sempre insieme, ne avevamo altri ma per questi due era evidente che si cercavano pure, quando la femmina fu uccisa da un’auto il maschio non mangiò per giorni, rifiutava le cose che in altri momenti avrebbe rubato felicemente, e lo si vedeva durante il giorno andare nei luoghi dove stavano solitamente e guardare come se si aspettasse di vederla da un momento all’altro. Sapevamo che non era ammalato e infatti poco alla volta si è ripreso ma non era più giocherellone come prima. Al delfinarium di Riccione, veterinari e scienziati dicono che solo Mary sa perché non mangia, è proprio il caso di dire che dove non arriva la scienza il buon senso è ancora la cosa migliore.

Domenica 18 Febbraio 2007

Grandemilia un piccolo paese, problemi compresi.

Non si ha comunemente la percezione di quanto si faccia per la sicurezza nei grandi centri commerciali come Grandemilia. L'ultima volta mentre vi entravo, con la coda dell’occhio ho letto una parola su un poster che mi ha convinto a fermarmi e voltarmi per leggere e capire il contesto e/o l’annuncio. Era un messaggio relativo alla sicurezza degli oggetti elettronici lasciati nel parcheggio dentro la propria auto, in pratica avvisava che se cellulari, portatili ed altre apparecchiature elettroniche sono nascoste nella macchina, come il baule o il vano portaoggetti, non sono al sicuro perché i ladri possiedono apparecchiature in grado di informarli sulla loro presenza. Non c’è più religione. Ho visto un avviso del genere solo negli Hotel a Cannes nel 1999, collocati ad ogni piano a fianco della porta dell’ascensore c’era un avviso reso obbligatorio dal Magistrato competente per la zona, dove si avvisava tutti coloro che per lavoro o turismo si devono fermare nella zona, di non lasciare oggetti in vista all’interno dell’auto e io aggiungo che è ancora meglio non farsi vedere nel posto dove la parcheggi mentre nascondi qualcosa, questa regola oramai vale ovunque.

Nel titolo evidenzio che gli ipermercati sono come dei piccoli paesi, ne hanno tutti i titoli, a partire dal parcheggio da 3700 posti auto (la Fiera di MO ne ha di meno) e dai servizi presenti all’interno ed esterno: Telefoni pubblici, Cassetta postale, Telefonia, 4 Sportelli Bancomat, 2 Edicole, Taxi, Tabaccheria, Fermata Autobus, Agenzia Viaggi, Stazione di servizio con lavaggio, Lavanderia, Fotografo, 2 Farmacie, Nido per bimbi a ore, Area giochi, 4 Bar, 3+2 punti ristoro (Spizzico, Flunch, McDonald e due punti con pizze al taglio), Lotteria, Libreria, una piazza per show o a disposizione di sponsor, due toilette, due gallerie di negozi per tutto il fronte delle 60 casse del supermercato. Tutti servizi necessari per l’elevata affluenza di pubblico ma anche fonte di episodi, ad esempio ho assistito ad una scazzottata tra un marocchino e un italiano per un posto auto, ad una lite tra una coppia con lei che ha lasciato un napoletano, una mi raccontava che mentre riportava il carrello vuoto nel punto raccolta per recuperare l’Euro, al ritorno non c’erano più le borse della spesa nell’auto (aveva lasciato l’auto non chiusa a chiave perché al suo interno c’erano i figli piccoli), a me è capitato sentirmi chiedere sfacciatamente del denaro con una qualunque scusa da un ragazzo che ti avvicinava appena sceso dalla macchina (lo ha rifatto un anno dopo e mi è parso molto più sicuro di se, ma l’ho mandato a farsi un giro come l’altra volta), recentemente una donna è svenuta tra gli scaffali con il carrello della spesa, per fortuna la ricerca di un medico è immediata grazie al servizio di annunci interni ascoltato da tutti i presenti che non sono mai meno di 1000. In linea generale dalla scorsa estate quando (se non ricordo male) hanno tentato di rapire un bambino all’interno di un supermercato in Lombardia, ho come l’impressione che la sorveglianza sia aumentata all’interno e all’esterno con passaggi più frequenti delle forze dell’ordine. Da non dimenticare i microfurti che avvengono all’interno del supermercato più frequentemente di quel che si pensa, è già un problema nei piccoli centri commerciali, figuriamoci negli iper, non c’è una volta che entrando in un camerino di prova, intuisci dai resti dell’imballo che il capo d’abbigliamento provato è stato indossato ma sono usciti senza levarlo, a volte capita di vedere confezioni di bibite (o altri generi) vuote perché consumate sul posto, cioè prima di uscire dalle casse.

La sede di Grandemilia è strategica per la raggiungibilità, infatti, si trova a un km dal casello autostradale di Modena Nord (dove ci sono anche due aree di servizio tra le più grandi), a circa 5 km dal casello di Campogalliano, a 500 mt la Fiera di Modena e a metà strada un magazzino METRO. Quando c’è una Fiera di qualche rilievo, abbandonare l’area Grandemilia-Metro-Fiera può essere problematico, in qualunque direzione si decida andare. Ad esempio l’entrata al casello di MO Nord ha solo due passaggi, troppo pochi per smaltire il traffico, l’eventuale coda arriva facilmente alla prima rotonda bloccando il traffico destinato altrove. Il ponte di passaggio sull’autostrada ha due misere corsie a doppio senso e meriterebbe per chi non deve prendere l’autostrada, un passaggio sopraelevato sulla rotonda.

Le caratteristiche di quest’area molto frequentata da anni, l’hanno trasformata in una zona preferita dalle prostitute nere che iniziano a battere numerose appena fa buio, quindi, molto prima della chiusura del centro commerciale che avviene alle 22:00 dal lun al ven e le 21:00 al sab, e un buon 30% di chi lascia il centro di sera, vi passa davanti. Gli unici periodi in cui la loro presenza è moderata, è quando c’è una fiera in corso ma in generale la loro presenza nell’area non contribuisce all’aumento della sicurezza.

In occasione di feste o ricorrenze particolari si vedono iniziative che le ricordano. Fosse aperta anche la domenica mancherebbe solo una piccola Cappella per ascoltare la messa vicino ad un’entrata, e all’estremo opposto una Moschea, ma essendo una COOP rossa non ne vogliono sapere ne di uno e ne dell’altro ed è un pretendere troppo anche se non è rossa, perché un iper alla fine non è un piccolo paese ma un luogo di passaggio fortemente frequentato da persone di estrazione e culture anche diverse e va gestito di conseguenza e tutte le iniziative interne, ricorrenze comprese, sono a scopo di lucro, infatti, ricordare che è Natale, San Valentino, Carnevale, Halloween o Pasqua serve solo a farti pensare a che cosa devi comprare per tornare a casa con qualcosa per fare bella figura. Per attirare clienti, non mancano le iniziative come il tuning-car, ovviamente organizzato nell'antistante parcheggio, con tanto di concorso e premio per specialità.

Le uniche casse che fanno il pieno sono le 60 dell’ipercoop mentre quelle dei negozi delle gallerie trovano un po’ di difficoltà, vuoi perché vicini a Media World, o perché non propongono prodotti seguiti dal pubblico, vi sono sempre due o tre negozi chiusi con lavori in corso per ristrutturazione, quelli che vedo ben piazzati sono pochi, l’agenzia di viaggi, MediaWorld, Oviesse, Flunch, McDonald, Spizzico, Fotografo, Farmacia, Gelateria e Telefonia, tutte le altre sono attività potenzialmente in perdita, ma avere un negozio in una delle due gallerie con i prodotti giusti, rende. Per questo non ci sono mai spazi per negozi vuoti, l’unico a guadagnarci sempre è Grandemilia con gli affitti che incassa.

Venerdì 16 Febbraio 2007

Valentine's day - Il Giorno di San Valentino

Il giorno di San Valentino è passato, ma ci sono stati dei cambiamenti rispetto alle ricorrenze degli anni passati. Ho preso come termine di raffronto i loghi di google del 2005 e quello di quest’anno, ma potevo usare anche altri oggetti come pretesto, ma google da sempre crea dei loghi legati alle ricorrenze con uno stile non casuale, con un’atmosfera che sembra carpita dalla rete, da quello che scrive la gente, dai costumi e abitudini più chiacchierate.

Il logo del 2005 osservandolo non ha nulla di strano, è tutto molto chiaro, la “O” a forma di cuore realizzato con delle rose rosse, qualche petalo caduto, che suggerisce che in amore chi sa aspettare sarà premiato, insomma lineare, comprensibile, aderente all’etichetta del giorno di San Valentino, dove prevale il pensiero accompagnato da oggetti in tema, spesso rose rosse, a volte con cioccolatini, raramente per un regalo più importante.

Descrivere il logo del 2005 sembra più un esercizio, ma le novità che emergono con prepotenza dal logo del 2007 significa che la società corre molto veloce, s’è lasciata dietro il concetto rappresentativo e astratto, il pensiero non basta più, non appaga, sembra una complicazione, per carità, se arrivano rose è sempre meglio che nulla, ma oggi il giorno di San Valentino è rappresentato da un frutto, una fragola rivestita di cioccolata nera ricamata con rivoli di cioccolata bianca, cioè un frutto da consumare voluttuosamente come fosse afrodisiaco, non importa più far sapere che la pensi, ma che vuoi consumare la serata sì. Che altro dovrebbe far pensare una fragola rossa la cui sezione longitudinale ha la forma di un cuore e poi rivestita con della cioccolata, è una chicca per golosi imperdonabili, da consumare guardandosi negli occhi. San Valentino non è più la festa degli innamorati, ma di quelli che vogliono consumare, amore o fragole non importa, l’importante è consumare.

In questo giorno particolare, c’è anche chi esce a cena scegliendo accuratamente vestiti, locale, compagnia. Sempre più spesso con la scusa che ogni festa è buona per abbuffarsi e non si finisce di smaltire quello che si è consumato nella precedente che ce ne un’altra, allora alcuni ristoranti hanno dei menù che di tradizionale hanno solo la lista, ma in realtà la porzione di tortelloni alla zucca è costituita da UN tortello più grande del normale posto al centro di un piatto vergognosamente più grande di quanto basterebbe normalmente, però c’è la foglia di alloro con sopra due fettine di carota sagomata a cuoricino, le porzioni di secondo, contorno e dolce sono in tutto e per tutto simili al primo con il risultato che quando uscite dal ristornante, se avevate regalato a lei una confezione di cioccolatini, trovate una scusa per convincerla ad aprirla e mangiarne finalmente 6 o 7. Poi chi cercherà di varcare la soglia di quel ristorante un’altra volta? Però quante coppie potrebbero aver bisogno di una ricorrenza perché tra loro c'è un po' di maretta e scelgono un ristorante "in" e per una volta, almeno, si troveranno d'accordo almeno sull'avarizia e stile del cuoco, e ritornare a casa con un dialogo riaperto senza che se ne accorgano. Forse cuoco e ristoratore sono meno benefattori nei confronti delle coppie di come li ho dipinti, voglio vedere se si presenta un single come me se le porzioni sono più abbondanti per evitare contestazioni, perché sarà evidente che la prima persona a cui ne parlerò, non sarà d'accordo con me. ;)

Domenica 11 Febbraio 2007

Diritti Conviventi, DiCo no!

Leggo con stupore il DDL del 8 febbraio ’07 e non posso credere che chi si professa contrario al matrimonio anche se civile, oggi sia favorevole ai DiCo, perché introducono delle regole che appartengono al matrimonio stesso, quindi, se vi sei contrario sei anche contro i DiCo, dico io.

La regola che t’impone in caso di malattia di assistere il convivente è tra le più assurde, insomma, cercate di capire due individui che si vogliono bene e decidono di convivere, secondo voi c’è bisogno di dirgli che deve assistere la persona con cui convive? Nel malaugurato caso in cui una coppia decida di convivere, se uno dei due s’ammala, è proprio il caso che non vi sia un obbligo di Legge che dica che hai l’obbligo di fornire assistenza sanitaria, almeno si capisce di che pasta è fatta la “metà sana” e quella “malata” può decidere d’abbandonare la convivenza appena ripresasi nel caso in cui vi siano stati dei comportamenti insani.

È poi sufficiente una durata minima variamente calcolata, per una convivenza per accedere ad una serie di diritti tipici del matrimonio, tra questi anche l’assegnazione d’alloggi pubblici, ovviamente in competizione e a danno di chi essendo regolarmente sposato va in cerca di una sistemazione.

Ma poi ci sono risparmi su tasse eredità, alimenti da versare in caso d’interruzione della convivenza al convivente bisognoso. Leggendo bene il DDL non vi sono limitazioni al numero di persone che convivono, quindi, possono nascere degli harem legalizzati?

Questa non è convivenza, ma un matrimonio malfatto e il vero istituto del matrimonio è svilito, svalorizzato e pure ostacolato. Fino a ieri la convivenza era così bella e carina, una specie d’avventura che ti accende, si risparmiano un po’ d’euro per affitto, luce, riscaldamento, telefono fisso, etc, non bastava? Ci mancherebbe solo che nei DiCo mettano la clausola che per convivere occorre un rapporto affettivo in essere (forse non è richiesto).

Martedì 6 Febbraio 2007

La pistola elettrica

Negli Stati Uniti è una realtà che va sostituendo sempre più spesso la classica arma da fuoco, con qualche problema, perché quest’arma si usa con troppa leggerezza, permette di neutralizzare un "criminale" senza lasciare segni e senza dover entrare in contatto con lo stesso. Gli ultimi modelli non ti fulminano subito ma ti arriva la piena scarica solo quando tenti di levarti con la mano nuda il proiettile sul cui retro c’è un secondo elettrodo. Ripetute lamentele contro poliziotti violenti e crudeli (vedi il video) ha spinto il fabbricante, la TASER, a costruire un modello munito di CAM che si attiva appena si toglie la sicura, con possibilità di ripresa anche agli infrarossi in formato mpeg4 per una durata di 90 minuti, subito visionabili appena si rientra in sede o se l’auto in dotazione è provvista di attrezzature adeguate. La Polizia ritiene che le CAM forniscano immagini a loro favore, io penso che la useranno con più giudizio, specie dopo aver visto il filmato la cui visione non consiglio alle persone impressionabili.

Porte aperte all'Angelo Massimino di Catania

Ritorno sull'argomento, ma non posso farne a meno. Io lo dico dalla famosa testata di Zidane contro Materazzi, i media hanno fatto arrivare ai tifosi un’immagine impunita del colpevole, nei campi di calcio c’è una tolleranza incredibile ai danni fisici che le squadre di calcio possono farsi e nel 90% dei casi del tutto gratuita. Nella vita civile non c’è il cartellino rosso ma un giudice. Circola troppo denaro e i dirigenti trovano un buon viatico per fare affari o malaffari. Dei giocatori si sà troppo e soprattutto di quello che non va bene spiattellato. La giustizia sportiva deve proteggere lo sport 24 ore su 24 e non solo per 90 minuti, quindi, deve stare attenta a come gestisce le “extra” attività sul campo di calcio, poi il benedetto di turno, ad esempio Zidane, trova mille ragioni e accampa diritti impensabili per la sua posizione d’impunità raggiunta. Ogni domenica e ad ogni partita, assistiamo allo scontro calciatori vs sistema rappresentato dall’arbitro e chi vi sta dietro. Il pubblico dentro gli stadi si carica, trova linfa ed esaltazione dai ritornelli cantati dove alcuni passaggi inneggiano all’odio contro “gli avversari”, fa sua una rabbia che non ha ragione apparente d’esistere, si scaglia contro il sistema, il gruppo è conscio della sua forza e non vede l’ora di mostrarla, di far vedere che a loro il cartellino rosso non fa paura, hanno nel sangue lo scontro, basta anche la minima scusa, in un piccolo autogrill con al massimo solo 4 pattuglie della stradale per scatenare i vandali, e quando comincia non si sa dove finisce. Discussioni su questi scontri a migliaia, ma solo per discuterne la dinamica, ma metodi per punirle in modo che non si verifichino, mai. Evviva per la responsabilità! Qualcuno pensa di tagliare la testa al toro e chiude gli stadi perché poco sicuri, e poi? Io invece aprirei subito lo stadio di Catania e farei una partita il più presto possibile per raccogliere fondi a favore della vedova Raciti. Le squadre potrebbero essere la Nazionale Cantanti contro Attori o piloti di F1 (se hanno tempo), e loro saranno d’esempio su come si fa agonismo, come si fa ad essere corretti con l’avversario e uscire dal campo senza traumi o postumi che non siano quelli della fatica. Perché solo nel calcio capitano questi problemi? Inviterei addirittura gli stessi tifosi presenti nel giorno della partita Palermo-Catania, e sono pronto a scommettere che l’affluenza sarà più che onorevole, cioè non dobbiamo credere che tutto il mondo del calcio stia dentro le parole di uno striscione … a proposito, striscioni proibiti, sempre, OK? Però per come stanno le cose, temo che la comunicazione non sarà sufficiente e che ci sarà un giro di vite, ma l’importante e andare nella direzione giusta.

Domenica 4 Febbraio 2007

Piste da sci e incoscienti

Io sono convinto che oltre al buon senso e alle regole emanate per ridurre gli incidenti, occorre un mini patentino, come per i mezzi di trasporto, lo esige il traffico presente sulle piste e i numerosi incidenti che ogni anno capitano. Patentino da prendere anche in un paio d’ore con rilascio immediato, l’importante è non lasciare frequentare le piste a chi non è informato. Mi stavo leggendo alcune informazioni sul sito della Polizia di Stato in merito alle multe emesse nella stagione 2005/2006 con numeri sorprendenti, 13181 interventi di soccorso, dei quali 103 hanno colpito ostacoli fissi, 1632 le collisioni tra sciatori e 543 per malori. Suppongo che i rimanenti si siano fatti male da soli, ne deduco che la gente arriva alle piste senza alcuna preparazione atletica e se a 20 anni superi bene certi imprevisti a 40 o 50 per fare le stesse cose occorre prepararsi bene perché arrivi sulle piste pensando che la forza di gravità terrestre non è cambiata ma le tue gambe e i riflessi, sì. La mancanza di preparazione è la maggior fonte d’incidenti, in questo c’è una dose d’incoscienza abbastanza elevata.

Documenti correlati:
Regole di comportamento da tenere in pista
Legge 363/2003 (pdf 43 KB)

Ispettore Polizia Filippo Raciti, ucciso.

Avevo già scritto in occasione della testata di Zidane contro Materazzi che gli sportivi danno continuamente un cattivo esempio, oltre tutto rimangono impuniti e le squadre di tifosi già teste calde per conto loro, durante le trasferte si sentono, per effetto numerico, immuni e liberi di compiere ogni azione con enormi costi per la società, in campo i calciatori si possono permettere ogni genere scorrettezza e purtroppo non sono un buon esempio. Io ribadisco che gli sportivi che si rendono in modo gratuito e senza ragione responsabili d’azioni violente nei confronti di un avversario, come una testata, debba essere giudicato dalla giustizia civile, esattamente come succederebbe se ciò avvenisse nella vita normale. Teniamo presente che una testata allo sterno può avere conseguenze gravissime ed istantanee, è un colpo proibito.

Adesso quali rimedi adotteranno per ovviare ai continui incidenti? Proibire. Quali saranno le conseguenze? Danni al mercato del calcio e tifoseria ancora più incattivita. Stadi poco sicuri? Allora chiudiamoli. Alla fine le partite saranno più blindate di qualunque evento con costi ingenti.

Ma ripeto l’esempio deve arrivare dagli sportivi, se non si regolarizza le loro scorrettezze, avremo un bel da fare in futuro a contenere la tifoseria.

Sabato 3 Febbraio 2007

Uccisa istruttrice di delfini a Riccione

Sembra uno dei tanti omicidi consumati nelle mura domestiche, invece questo non lo è, almeno ai miei occhi no. Come tanti che sono andati a Riccione a visitare Oltremare, è d’obbligo vedere l’immancabile spettacolo pomeridiano dei delfini dove partecipava anche la donna uccisa, Tamara Monti di 37 anni. Ora leggendo la tragica notizia non sembra un fatto di cronaca come tanti altri. Lo spettacolo che lei ha tenuto con i delfini ha allietato me, la mia amica e tanti altri. Non sembra vero che l’indomani dell’omicidio avrebbe dovuto traslocare per evitare le liti con il condomino che abitava di sopra, da tempo infastidito dai cani della donna l’ha attesa all’ingresso e l’ha uccisa a coltellate.

P.S. Era straordinario vedere il feeling che aveva con i delfini, sembravano amici. Me ne ricorderò sempre. Dopo aver visto lo spettacolo a Riccione, sono andato in vacanza a Tenerife ed ho visto tutti i delfinarium che ci sono, mi manca solo un'escursione nell'oceano per fotografarli allo stato libero.