BLOG di Luciano Testi

Giovedì 26 Aprile 2007

Giapponesi pazze dei "panta-sexy"

OK, i pantaloni che uso io non sono mai stati a vita bassa, diciamo che preferisco (della mia schiena e dei peluzzi non si sente la mancanza) le comodità alle mode e poi in giro si vedono dei maschietti a cui i pantaloni stanno su per miracolo non a causa dell’abbondanza di taglia ma per il taglio del pantalone, sembrano fatti per risparmiare della stoffa e mettere cerniere più corte perché la fascia cinturino è mediamente più bassa di circa 10 cm. Di solito quando vedo indossare pantaloni del genere, li guardo solo per vedere con quale frequenza è costretto ad aggiustarseli, ma forse servono per far vedere che i boxer neri sono firmati, quando passeggi con la ragazza se le cingi i fianchi con una mano lei con la scusa di poggiarti la mano sulle chiappette, ti tiene su direttamente i pantaloni. Una ragazza, quando deve chinarsi con i panta ribassati, (non ho mai verificato se preferiscono i ragazzi che hanno auto con assetto ribassato), rischia di fare ogni volta spettacolo e di cui ne ho profittato a Venezia facendo foto e criticando pure per i gusti, ma una medesima osservazione la deve aver fatta anche qualche stilista giapponese (chissà se ha letto il mio post) ed ha pensato di realizzare un capo d’abbigliamento studiato per accentuare l’effetto glamour, le mutandine che sporgono attirano l’occhio, perfetto, ecco la soluzione, un coordinato in un pezzo unico, altri 10 cm in meno di pantaloni (e quasi zero cm dai genitali), con sopra cucita la porzione di mutandina che si vedrebbe sporgere. Il risultato è fuori discussione, qualunque ragazza usi quei pantaloni, che in Giappone chiamano “jeans-bikini” ma che io ribattezzo più giustamente “panta-sexy”, avrà tutti gli occhi dei maschietti (e quello delle femmine per invidia) su di se'. Ah … le mutandine non si userebbero più, il cui prezzo sarà già compreso nel “panta-sexy”. Secondo voi quanto tempo occorre per vedere nelle spiagge italiane e discoteche (e si spera non solo) i “panta-sexy”? Siamo pronti per questa nuova fantastica moda o no?

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Nuovi Jeans, i Panta-Sexy

Giovedì 12 Aprile 2007

Autorità

Era tempo che non assistevo ad atteggiamenti autoritativi. Ero fermo in un’area di servizio autostradale tra Voghera e Piacenza, non vi dico il caos che ho trovato, sembrava pieno di turisti e/o microcomitive vaganti per il belpaese. Feci anche fatica a trovare un posto a sedere per consumare un pasto leggero prima di riprendere il viaggio. Avevo trovato subito ma la vicinanza del televisore ad un volume alto che competeva con quello prodotto dalle persone, mi ha spinto a cercarne uno alternativo che aveva una lampada a basso consumo energetico a pochi cm dalla testa e con il tavolino spostato in modo tale che uno dei due che si siede se lo trova quasi sopra di se, ovviamente scelgo l’altra sedia, perché trovo fastidiose quelle lampade così basse, d’estate quando mi capita di finire in situazioni analoghe, spengo la luce accesa inutilmente anche di giorno semplicemente svitandola per mezzo giro. Di lì a poco le due persone del tavolino a fianco si alzano e il tavolo finisce sotto l’interesse di due tedesche, madre e figlia (suppongo), la mamma usava i guanti e un ombrello come bastone, tengo a precisare che tutti avevano caldo e che c’era un cielo splendente senza una nube all’orizzonte. Il posto sembrava lo avessero scelto con cura tra i meno peggiori considerando la faccia insoddisfatta che aveva, la mamma aveva modi da aristocratica. Siede sul lato opposto e un tavolino più in là di dove sono io, appoggia l’ombrello sul tavolo, la figlia la borsa e poi va al self-service, intanto la mamma si toglie i guanti, e con un pezzo di carta qualunque (non era un tovagliolo) cerca di usarlo come straccio per la pulizia ma con risultati insoddisfacenti, sento che mi osserva mentre mangio un pezzo di torta buonissima, sopra aveva truciolini di cioccolata e fettine di pere cotte, quando ho finito si alza per sedersi sul lato opposto del tavolo senza mancare di segnalare ad alta voce alla figlia (occupata a riempire il suo vassoio di quanto trova di gradito della cucina italiana), che ha cambiato posto, ha di nuovo il problema della pulizia, allora si rivolge con tono deciso, così deciso da sorprendermi al cameriere dicendogli dapprima una cosa incomprensibile e lui manco si gira, lei replica con una timbrica inconfondibile, era un ordine: “please ...”, lui si gira per osservare e lei simula con la mano la pulizia del tavolino, lui rimane per un istante interdetto, poi deve aver realizzato che se non lo fa subito la signora l’avrebbero sentita per tutto il locale anche se c’era confusione e s’affretta a depositare il vassoio e venire a pulirle il tavolino. Capisco che per il cameriere sia un atto dovuto pulire a richiesta un tavolino, ma ciò che stona di più è il modo usato dalla signora, l’autorità esercitata, come se tutti fossero disponibili solo per lei o si rivolgesse ad un subordinato reticente. Il cameriere esegue con professionalità il suo lavoro e mi sarei aspettato che dicesse almeno un: “Va bene?”, ma ha mantenuto la sua neutralità e mi sono detto che in questi posti devono averne viste di cotte e di crude. Di lì a poco arriva la figlia, mette tutti i piatti direttamente sulla tavola per poi poggiare l’inutile vassoio su una sedia a fianco, ovviamente cercano di riprodurre una situazione classica di pranzo a tavola a loro gradita senza quell’orribile vassoio da mensa popolare. E pensare che appena ho visto la coppia ho intuito che la signora avrebbe avuto da raccontare parecchie cose della sua vita, ora ho la conferma che ne ha, ma che i contenuti forse non mi interessano.

Domenica 1 Aprile 2007

Prodi e Berlusconi insieme.

Mi piacerebbe sapere quale accoglimento ci sarà per l'annuncio di Prodi e Berlusconi insieme per un film in ricordo di Don Camillo e Peppone, programmato durante la prossima campagna elettorale per sensibilizzare gli elettori al voto. Per quanto sembra fasulla, c'è da dire che l'idea è buona e ognuno dei contendenti già pensa al modo d'influenzare il regista per ottenere il miglior contesto, perché saranno sfruttate anche le piazze. Solo in alcuni casi saranno utilizzate delle controfigure, ad esempio nei cortei organizzati ma Prodi ci va in bici però il giorno dopo. Prodi sembra abbia già cercato la collaborazione estemporanea del regista per uno spot sull'inaugurazione di una Coop rossa, Berlusconi da Arcore risponde che se fa questo, lui potrebbe fare l'editore del regista stesso e fare tutto il film con un sosia di Prodi. ... fate sto film prima che esca una Legge che lo impedisca!

L'albero degli spaghetti

Oggi le burle sane senza conseguenze, da ridere a crepapelle, o raffinatamente sotto i baffi, sono rare, ad esempio quella che segue potrebbero ritornarcelo come burla gli inglesi stessi e noi credervi, ma potrebbe anche non essere una burla, vedi l'esperimento con la pecora Dolly, quindi, già oggi sarebbe meno divertente. In TV hanno ricordato i ceffoni storici del film "Amici miei". Bei tempi. Oggi i ceffoni li da Prodi con le sue tasse con un 4% in più a chi ha meno di 2000 euro al mese, questi mica sono scherzi!
LOS ANGELES (Reuters) - Con il primo aprile alle porte, il curatore del Museo degli scherzi sostiene che sia sempre più difficile trovare una buona burla.

Alex Boese, il curatore del museo che esiste solo online all'indirizzo museumofhoaxes.com -- nonostante le foto carine di un quartiere generale inesistente a San Diego -- ha diffuso la sua lista annuale di 100 scherzi e ha ammonito che non ci sono novità.

"Non ci sono new entry quest'anno", ha spiegato Boese, autore di tre libri sulle burle, aggiungendo che "uno scherzo è una rara combinazione di fattori".

Secondo Boese, il programma di news della Bbc "Panorama" annunciò nel 1957 che un inverno troppo tiepido e la virtuale eliminazione di un insetto degli spaghetti consentì ai coltivatori svizzeri di ottenere un raccolto di spaghetti eccezionalmente abbondante.

Il programma mostrò il video di alcuni contadini che raccoglievano spaghetti dagli alberi.

I britannici, reduci dai razionamenti della seconda guerra mondiale e non certo conosciuti per il loro palato raffinato, chiamarono per sapere come coltivare gli alberi degli spaghetti.

Sulla lista dei peggiori scherzi c'è anche una notizia del 1962 diffusa da una tv svedese, secondo cui gli spettatori potevano fare diventare il televisore a colori piazzando una calza di nailon sullo schermo. Centinaia di migliaia di persone lo fecero.

È Pasqua (quasi), la gente si ritrova.

Segnali forti si vedono negli ipermercati, gente nuova, stranieri, mi si permetta l’accostamento, a Grandemilia una coop rossa rappresenta l’ottimizzazione commerciale di feste cristiane. È strano come in una terra molto rossa si sia così solerti a fare propria ogni festa dimenticando facilmente il perché, al massimo si ricordano le cronache vangeliche legate a questo periodo. Però tutti noi abbiamo diritto a festeggiare, è bello vedere tanta gente che si ritrova e fa acquisti pensando ad un regalo per qualcuno, di solito in questi affollamenti extra, si vedono anche comportamenti inusuali, ma vediamo un passaggio durato meno di un’ora in un centro commerciale, premetto che l’ovetto lo prenderò una di queste sere.
Arrivando in auto a poche centinaia di metri in una stradina tortuosa dove non si sorpassa nemmeno senza traffico, una macchina lo fa, mi supera e rientra pochi metri prima di scontrarsi con chi proveniva dalla direzione opposta che a sua volta non ha rallentato nemmeno un po’, oggi sono tutti pazzi, possibile che per andare a Grandemilia si debba correre così tanti rischi a pochi mt? Alla rotonda il pirata prosegue per Reggio Emilia, probabile che per lui sia solo una scocciatura, il traffico, ma forse nemmeno casa sua stava andando a fuoco. I parcheggi sono molto pieni, vedo un tipo da lontano che sembra brandire un grande mazzo di fiori, dopo un istante mi accorgo che è un grande uovo di Pasqua.
Si capisce che c’è molta gente che viene da lontano per ricongiungersi con i familiari e amici, di passaggio senti frasi come “Mi ha telefonato da Dubai …”, una signora che ovviamente conosce poco il locale va in bagno e quando esce non trova l’amica, si vedeva il suo smarrimento immagino abbia fatto un viaggio lungo e ora inaspettatamente la perde, era uscita 5 mt più in là per fumarsi una sigaretta e la ritrova tornando indietro.
Quando si dice che un ipermercato è come un piccolo paese è proprio vero, nel punto d’ascolto c’era un bambino di età apparente 6 anni che per nulla preoccupato cercava di fornire al meglio le sue generalità, aveva perso i genitori o lui era troppo monello e si era perso, un’impiegata gentile dai capelli rossi vede che ha un labbro sporco di cioccolata e gli da un fazzolettino di carta per pulirsi, forse l’aveva carpita e per garantirsi di poterla mangiare si è allontanato e non li ha più ritrovati. Guardandolo dava l’impressione che stesse partecipando ad un gioco nuovo, con regole nuove da conoscere, e limiti del suo campo d’azione facendo le domande più assurde, aveva premuto il pulsante start della fotocopiatrice e non era uscito nulla, perché? Domanda interessante. Poi la ragazza lo accomoda su una sedia davanti ad un PC e trova il tempo di chiedermi che cosa volevo, d’altronde non avevo frenesia d’essere servito, m’interessava vedere come sarebbe andata a finire con il bambino, e dovendo usare la sua postazione di lavoro approfitta per coinvolgerlo e tenerlo occupato, più che altro per controllarlo meglio, per un istante ho pensato che se da un giorno all’altro cambia mamma e papà per lui potrebbe pure essere divertente. Un signore dipendente dell’iper, gli è venuto voglia di chiedere se sapeva scrivere il suo cognome (ce né voluto), nonostante prima l’avesse ripetuto più volte non si capiva cosa diceva, lui risponde di sì, gli allunga una di quelle penne legate ad una base con un elastico perché non sia asportata, impugna la penna ma è disorientato, non arriva alla carta, mentre dietro di lui si sente un vocio, il bimbo si volta e in un baleno esce dal punto d’ascolto, è arrivato il papà prima ancora che sia stato emesso l’annuncio tramite gli altoparlanti. Una signora forse una pensionata, poco prima aveva chiesto se era possibile fare un annuncio tramite i soli altoparlanti esterni all’iper. Si sente anche l’annuncio per trovare i genitori del bimbo (il suo nome è Giovanni), mentre l’impiegata fa la fotocopia di un documento d’identità del papà come formalità. Ricordo che lo scorso anno in un iper della Lombardia tentarono di rapire (credo sia corretto rubare), un bimbo di pochi anni, ed è stato ritrovato con abiti completamente diversi pochi minuti dopo perché i genitori hanno coinvolto rapidamente il servizio di sicurezza. Ho osservato per bene il papà di Giovanni e anche per lui tutto sembrava normalissimo. È vero che se a Grandemilia ci si perde di vista, alla fine ci si ritrova sempre ma vedendo prima il bimbo e poi il papà comportarsi come fosse una cosa normalissima, mi fa pensare. Questi si sono ritrovati senza farsi regali.
Poco più in là alcuni tavoli appositamente allestiti servivano per creare confezioni regalo con gli acquisti appena fatti, le ragazze che fanno questo servizio sono molto brave, hanno tutto pronto, costa poco e lo fanno sul momento, altro che scegliere, carta, legacci colorati, fiocchetto, bigliettino, di solito in confezioni per 10 volte, fai un regalo, quando capita di nuovo non trovi più nulla e hai perso 5 volte il tempo necessario.
Regali, regali per gente vicina e lontana, gente che si ritrova.

p.s. Le uova nella foto, sono della Majani.