BLOG di Luciano Testi

Domenica 26 Agosto 2007

Caratteri da Pronto Soccorso

Per un minuscolo ictus di mio padre, per fortuna rivelatosi innocuo, ho passato l’intera mattinata di mercoledì al Pronto Soccorso (in foto un'esercitazione), dell’ospedale in zona.

Chi ci lavora per mestiere ne vede di tutti i colori sicuramente, in genere quando arrivano gli anziani, è per cose serie, avrebbero dovuto andarci prima, ma vi sono persone che non ne avrebbero bisogno, almeno in apparenza, ma sono lì, è il caso di una persona che arriva in canotta, pantaloni corti, infradito, costituzione robusta, abbronzato, età apparente tra i 40 e 50 anni, vuole fare una visita di controllo perché il giorno prima avendo avuto un incidente ha un po’ male la spalla sinistra e il collo dallo stesso lato, però le correnti d’aria non gli davano fastidio e uscendo di casa non si è preoccupato affatto di coprirsi adeguatamente, inoltre, durante tutto il tempo ha dimostrato una mobilità normalissima e di gradire i punti meglio ventilati dei corridoi.
Io nell’incidente che ho avuto il 25-Lug-07 ho preso nella gamba sinistra 5 botte e su una c’era un’escoriazione così larga che si è staccata la crosta dopo tre settimane, mi facevano male a toccarle, ma a camminare moderatamente non mi davano fastidio più di tanto, ma non ho pensato di recarmi al pronto soccorso.

Ad un certo punto arriva un bambino su un letto con le ruote, è steso su un fianco, non parla non si lamenta, l’uomo che l’accompagna è un cinese, devono aspettare il loro turno, ma visto l’età o la gravità, dopo un po’ è il suo turno, nel frattempo arriva un altro cinese, mi dico, ecco questo sicuramente sarà il padre, perché quell’altro gli sta vicino e lo guarda solo ogni tanto, invece quello che arriva, non degna nemmeno di uno sguardo il lettino che schiva come fosse un ostacolo architettonico, 10 secondi di conversazione, poi via allo stesso modo di come è arrivato. Forse il bambino dormiva, o gli hanno dato un sedativo, ma ho pensato che forse per lui è meglio, sicuramente con medici e infermiere avrà rapporti migliori. Quando hanno infilato il letto nell’ascensore, il cinese ha cercato di dare una mano inutilmente, era quasi entrato tutto, inoltre sono comodissimi da muovere, ma forse voleva infilarsi anche lui nell’ascensore, infatti, l’hanno pregato d’attendere al suo posto.

Del resto in sala c’era un minicampionario degli opposti, un pensionato, si ribellava alla sua condizione, la presenza del figlio rappresentava un motivo scatenante.

Un altro pensionato che ci aveva fatto sapere d’avere i polmoni neri perché è stato un accanito fumatore, la mattina ha avuto una mini crisi e ha dovuto recarsi al Pronto Soccorso, era accompagnato da una giovane donna forse polacca, carina, probabilmente la moglie del figlio e mi ha colpito il grado d’accettazione che aveva della sua condizione e riusciva pure ad essere attento alle esigenze di chi era con lui, tanto che dopo che lei è rientrata da una breve assenza, le ha detto: “Sei soddisfatta?”, lei ha risposto con un larghissimo sorriso per poi riprendere un’espressione neutra.

Giovedì 23 Agosto 2007

Apple e anoressia

Dopo che la Apple ha cambiato nome da Apple Computer Inc. a Apple Inc. perché oramai il loro mercato non è più solo quello dei computer, nessuno si sarebbe aspettato che avrebbe fatto qualcosa anche per chi soffre di disturbi alimentari.

Precisiamo prima di tutto che al momento in vista non c’è nessun prodotto specifico, ma il titolo del post è adeguato perché la Apple ha dovuto modificare lo slogan che pubblicizza il nuovo iMac, rimarcavano la potenza della sottigliezza e tali concetti sono inaccettabili per tutti coloro che soffrono di disturbi alimentari e negli USA sono tanti coloro che non sopravvivono (si parla di 700mila), è un grosso problema sociale.

La Apple a sua volta fa campagne pubblicitarie che raggiungono tutti, perciò dopo le primissime proteste di un’associazione consumatori, ha prontamente modificato lo spot con un più anonimo “Tutto in un iMac”.

Sabato 18 Agosto 2007

Valentino Rossi evade solo dalla Canalis (?)

Caro Dott. Valentino Rossi, i tuoi punti di vista sono discutibili, i tuoi professionisti fiscali sono molto bravi e solerti, infatti, sono ben sette anni che sei un cittadino di Londra, e come dici tu non è un paradiso fiscale, ma ti vorrei ricordare che lì dove sei adesso guadagnando 100 ti rimane 70, in Italia, e lo sai bene, le cose s’invertono 70 vanno allo stato e solo 30 punti sono per te.
Il risparmio a Londra è di ben 40 punti ogni 100, più di quello che guadagneresti se fossi residente in Italia, in pratica come cittadino di Londra ogni anno hai un utile netto dopo le tasse, più che raddoppiato, adesso ho capito perché dici che ti piace Londra ma poi il sole lo vieni a prendere in Sardegna!
Che lo stato italiano s’accorga solo dopo 7 anni che non pagavi più le tasse è preoccupante, in senso assoluto ha pure ragione, indipendentemente da dove eri e per quale ragione.
I tuoi professionisti riusciranno ad avere ragione, e dimostrare d’aver fatto bene il loro lavoro, ma rimane sempre il fatto che l’(ex)italiano più amato dai giovani non ricambia vivendo in Italia e molti si chiedono perché avendo tanto e potendo vivere bene anche in Italia hai preferito sfruttarci con compensi milionari in pubblicità per FIAT ed altri marchi italiani che non ricordo?

La tua immagine di ragazzo pulito ora ha un’ombra che non è possibile rimuovere. Benvenuto nel lato oscuro del mondo degli affari.

Secondo me il video autoprodotto dalla tua casa di Londra e poi inviato a Canale5 e Rai1 ed ora finito su youtube, fa riflettere e avvalorare ancora di più i dubbi e pensieri sopra espressi.

A proposito di Sardegna, ho visto le foto su una rivista e quella morettina di spalle poteva essere chiunque, compresa la Canalis, ma tu non hai smentito e nemmeno hai cercato, con quel piglio da furbetto buono, di mostrare interesse per un aggancio come per qualunque bella ragazza desiderabile che ancora non hai incontrato, perciò se ti trovi nella condizione di smentire, credo proprio che sei un evasore, non dal fisco, ma dalla Canalis (o Sig.ra Canalis come sento dire in TV).

Martedì 14 Agosto 2007

Desideri stellari

Non avete mai visto le lacrime di San Lorenzo? In questo periodo, dal primo al 20 agosto è possibile vedere delle stelle cadenti dalla mezzanotte in poi guardando verso est, con un picco di visibilità verso il 13. Una voce popolare vuole che ad ogni stella cadente che vedi devi esprimere un desiderio, credo abbia una valenza psicologica, elencare lunghe liste di desideri, fa bene alla salute mentale, a parte questo rimane sempre un bello spettacolo della natura da ammirare, nella bassa modenese in campagna si vedono senza difficoltà quelle più luminose.
In effetti non si tratta di stelle ma di uno sciame di frammenti di meteorite che in questo periodo dell’anno incrocia la terra e cadendovi sopra, appena penetrano l’atmosfera terrestre prendono fuoco lasciando una scia luminosa e dissolvendosi completamente senza giungere a terra.

Ovviamente anno dopo anno, penso millenni, il bordo dello sciame di sassolini, tenderà a pulirsi e il fenomeno sarà sempre più raro, allora potremo giusto festeggiare l’evento con qualche idea tecnologica. Questo mi ricorda una vacanza nel 1996 al Lido di Venezia in un miniappartamento, la cui proprietaria una svizzera, aveva arredato con gusto e semplicità il piccolo monolocale, aveva una cucina integrata, un divano letto e balcone lato mare, nessun rumore di motore poteva disturbare, oggi sono condizioni quasi introvabili. Per dare l’impressione che il monolocale fosse più grande, la notte quando spegnevi la luce, vedevi un cielo stellato, sembrano sciocchezze ma anche se finte, coricarsi sotto le stelle è un’altra cosa, la nostra casa non è quell’artificiale che ci siamo costruiti con il cemento, coricarsi con gli occhi al cielo è un po’ come tornare alle origini, sta scritto nel nostro DNA. Immancabilmente ti addormenti fissandone una. Personalmente non ho mai fatto un’esperienza simile dal vivo ma farei il concorrente dell’Isola dei Famosi solo per questo.

Case isolate visitate da ladri e Testimoni di Geova

A pochi km dalla mia abitazione i ladri visitano nella stessa notte più case nella stessa via, nel giro di un anno visitano altre case nello stesso paesetto a volte, penso per sbaglio, vanno nelle stesse, forse perché conoscono già la strada.

Per fortuna non è capitato a me. Almeno, sto bene anche senza riceverli, ma visto che anche la mia è una casa di campagna isolata, non sono immune da altri tipi di visita, c'è una categoria che non molla, credono di compiere una missione importante, rinunciano alle ferie per parlare a chi è a casa, chi sono?
Stamani mentre mi preparavo per uscire, sento che un’auto rallenta come se dovesse entrare, invece di suonare il citofono, cambia idea e prosegue, pochi secondi dopo uscendo vedo che hanno parcheggiato a 30 mt di fronte alla cabina elettrica, stanno chiudendo l’auto, quando li vedo entrambi, ho capito subito chi sono, camicia dello stesso colore azzurrino chiaro, pantaloni marrone scuro, valigetta da prete, di sicuro non sono dei rappresentanti di una grande multinazionale interessati ad ottenere la mia collaborazione e a versarmi un cospicuo ingaggio in contanti contenuto nella valigetta, no, non ho contatti con nessuno, e soprattutto se so di poter ottenere un tale risultato, sono disposto a ribaltare qualcosa nelle mie abitudini, questi che stanno arrivando avanti, erano d’altro stampo, sono Testimoni di Geova (TG), lo so senza chiederglielo e senza che lo dicano.

Aspetto rassegnato vicino alla mia auto, loro si fermano contro il cancello e uno dice:
- TG: “Possiamo parlarle?”
penso che se a chiedermelo erano un bel paio di ragazze forse era meglio, però chiunque ve lo chieda come minimo chiedete su quale argomento e soprattutto chi sono, io no, vado dritto con la mia idea
- io: “Non vedo per quale ragione!”
- TG: “Tempo fa abbiamo lasciato una rivista, siamo venuti a trovarla per questo motivo”
cavolo, presentarsi dopo mesi in due per parlarne, è una tecnica d’abbonamento abbastanza costosa, non credo d’aver voglia di pagare un equo canone d’abbonamento per coprire i loro costi
- io: “Se vuole imbucarla la imbuchi, se non vuole lasciarla non la lasci”
- TG: “Vede è proprio di questo che vogliamo parlarle”
il mio interesse per la rivista sta aumentando in modo esponenziale
- io: “Di cosa tratta?”
ma sapevo già la risposta, vediamo quanto insistono prima di stabilire che si trovano di fronte a un muro
- TG: “Tratta argomenti religiosi”
era meglio qualunque altra cosa, ad esempio vacanze in località bellissime e non affollate d’agosto,
- io: “Non sono interessato”
- TG: “È sicuro che in casa nessuno sia interessato?”
ma che cacchio vogliono, parlano con me o no, cosa gliene interessa degli altri? Non vorranno mica sapere anche in quanti siamo e fare ad ognuno un profilo completo?
- io: “Penso proprio di no!”
A quel punto girano i tacchi, ma l’ultima domanda non mi è piaciuta e con la macchina accesa cercando un’emittente radio di mio gradimento, aspetto distante dal cancello che loro arrivino alla loro macchina, e se ne vadano e non esco dal passo carraio fino a quando non hanno superato l’incrocio a 300 mt da casa mia.

Quando non avevo il cancello elettrico scorrevole, nascondevano l'auto, quando uscivi vedevi solo il loro aspetto professionale, asettico, serio, ma sembrava che fossero arrivati a piedi, la prima impressione non doveva essere mitigata dal loro veicolo, magari di 10 o 15 anni fa e con qualche ammaccatura. Però la prima volta che vi si parano davanti due figuri che sembrano manager di una multinazionale e ad un certo punto si mettono a parlare di religione, non vi casca qualcosa?

Sono le 9:30 ok, meglio andare al bar per fare colazione.