BLOG di Luciano Testi

Mercoledì 21 Maggio 2008

Erano anni che non prendevo il treno

È domenica 18/05/08, ho deciso andrò a Firenze in treno, non faccio la levataccia, e programmo la giornata in modo da tornare indietro dopo appena tre o quattro ore, mi scrivo su un post-it gli orari di mio interesse.
Decido di salire a San felice s./P., perché la stazione conta un numero di fermate maggiori rispetto ad altre della bassa modenese, qui hanno deciso di fare il sottopasso per accedere ai binari, ma i biglietti si comprano al bar a fianco la stazione. La linea che mi accingo a percorrere è stata pochi anni fa teatro di un incidente ferroviario, a causa della nebbia si scontrarono due treni, da allora i lavori di raddoppio e ammodernamento della linea non si sono mai interrotti.
Faccio il sottopasso per arrivare al terzo binario, piove, l’orario è passato da un minuto che annunciano l’arrivo sul primo binario, siamo in nove a salire, io sono l’unico d’origine italiana, ci sparpagliamo nelle carrozze, in quella dove sono io fatico a contare altri 4 passeggeri.
Mi siedo in attesa del controllore, ma passa un’extracomunitaria che timidamente appoggia un bigliettino ben scritto in italiano e a mano sulla poltroncina di fronte, ripete il gesto con gli altri, mentre s’allontanava sentivo che era maleodorante, nel biglietto le solite cose, sono madre di due bimbi, ho fame, aiutatemi, che Dio ti ringrazi. Non mi piace che si scomodi un Dio a ringraziarmi di una cosa che faccio. Rifletto sulle priorità di questa ragazza, e della mia superflua destinazione il Festival Fitness di Firenze, passa la ragazza a ritirare il biglietto, con la coda dell’occhio controlla se ho l’intenzione di darle qualcosa, decido all’istante, ma non voglio darle delle monetine, come per fare la carità, come intuisco dal rumore delle monetine che tiene nella mano, ed estraggo 5 Euro dal portafoglio, il volto le si illumina, mi ringrazia, completa il giretto nel vagone, e al ritorno mi ringrazia di nuovo, mi è piaciuto che a ringraziarmi non sia stato Dio ma lei, mi sembra più corretto. Di fronte ai ringraziamenti io rimango quasi totalmente impassibile, qualche minuto dopo passa una sua collega che porge il palmo della mano, ma faccio segno di no con il capo.
Prima d’arrivare a Bologna ci sono altre tre fermate, solo nell’ultima vedo salire più italiani di extracomunitari, addirittura dopo l’ultima fermata a sinistra vedo un aeroporto di cui non sapevo l’esistenza e intravedo un Gulfstream, un Jet privato da circa 30 posti simile a quello di proprietà di Steve Jobs e che noleggia alla Apple di cui è presidente.
A Bologna mi rimangono pochi minuti per acquistare il biglietto per Firenze con partenza alle 13:40, raggiungo il binario, anche qui ad attendere prevalgono gli extracomunitari, un servizio di bar e spuntini automatico attira la mia attenzione, prendo un tramezzino, ma il blister s’incastra e debbo forzare l’apertura schiacciandolo per estrarlo, facendomi quasi male, meglio è andata con la bevanda calda.
Arriva l’annuncio di treno in ritardo di 10 minuti, non male, siedo nel posto scritto sul biglietto, il sistema automatico di emissione biglietti quando non si sceglie una preferenza per i posti a sedere, ti mette vicino al finestrino, ed erano gli unici posti occupati, salvo qualche eccezione. A poche decine di km dalla destinazione, il treno si ferma e arriva l’annuncio che c’è un ritardo di 15 minuti sulla tabella di marcia, due minuti dopo lo ripetono, due persone si scambiano commenti, io mi chiedo ad alta voce se per ipotesi i 15 minuti del secondo annuncio si sommino ai precedenti o no, la signora due posti a sinistra scoppia in una risata spontanea gli altri rimangono impassibili, ma il signore che ho di fronte afferma che la prossima volta prende un autobus che fa Milano-Firenze diretto spendendo solo 14 Euro, se penso che un Eurostar per FI-BO costa 17 Euro, è l’uovo di Colombo, ma evidenzia i costi delle ferrovie. A destinazione riusciamo ad accumulare un ritardo di 33 minuti su 52 di viaggio previsti.
Per il ritorno la sera trovo disponibilità solo nell’ultima partenza, da Bologna il locale per San felice s./P. sono tre carrozze con motrice a diesel, il treno è quasi vuoto e l’unico italiano ero io, da segnalare il capotreno di sesso femminile e dall’aria vispa in servizio in orario notturno su una tratta in apparenza non facile. Nella carrozza mancavano i gettarifiuti, infatti, il blister vuoto del solito toast preso al distributore automatico di BO poco prima (questa volta senza difficoltà di prelievo), ho dovuto compattarlo e metterlo in tasca.

Finalmente davanti il mio computer, consulto il sito di Trenitalia.it per eventuale richiesta di rimborso biglietto per il ritardo che ha avuto il treno nella tratta BO-FI, ma scopro con disappunto che il treno che avevo preso, il Cisalpino, non prevede rimborsi.

Martedì 13 Maggio 2008

EasyTag, ricompensa per restituzione

Troppo frequentemente i cittadini subiscono dei furti per scippo, nell’abitazione o della bicicletta parcheggiata per andare vedere un concerto in piazza in centro città, e al ritorno non trovarla. Questo a Modena sta succedendo con una certa frequenza, che ha spinto i cittadini a fare richieste specifiche al Sindaco per ottenere servizi di vigilanza migliori. Le ragioni degli aumenti d’episodi di microcriminalità sono note a tutti, ai nostri ladruncoli si sono aggiunti gli immigrati clandestini e non, oltre a quelli che sono usciti dal carcere grazie all’indulto del governo Prodi.
L’insicurezza fa parte della vita quotidiana e ha spinto qualcuno a pensare che è possibile lucrare su quest’aspetto fornendo un servizio davvero interessante. Spesso le forze dell’ordine rintracciano della refurtiva, ma non sanno chi è il proprietario, lo stesso capita per gli oggetti smarriti, e qui entra in azione EasyTag.

In che modo?

Tramite un sistema di cui ho visto la pubblicità in un grande centro commerciale, sembrava in promozione insieme alle biciclette, i depliant erano finiti (capisco l'interesse) ma ho memorizzato il sito.
Si tratta del sistema EasyTag, non impedisce il furto in sé ma potrebbe disincentivarlo, consiste in un’etichetta con i dati registrati in una banca dati accessibile anche dalle forze dell’ordine che permette, in totale rispetto della privacy, di rintracciare i proprietari degli oggetti rinvenuti e restituirli entro pochi giorni.
Per ottenere questo risultato, occorre acquistare l’etichetta, applicarla all’oggetto che s’intende marcare, stabilire un compenso base a chi lo rintraccia in caso di perdita, poi registrare tutte queste informazioni sul data-base, comunicando, se volete indicare anche il numero di serie.
L’etichetta se viene strappata, lascia una traccia chimica visibile, che testimonia la marcatura. L’etichetta, riporta l’indirizzo del sito web e il numero di un call-center multilingua, dando al servizio una valenza mondiale.

La presenza dell’etichetta EasyTag rende difficile la vita al ladro perché essendo registrato ha un valore commerciale quasi nullo e chi ritrova un oggetto lo consegna per ottenere la ricompensa di 20 Euro più eventuali extra stabiliti dal proprietario.

Questa ritengo che sia una bella iniziativa privata autogestita che oltre a permettere di semplificare la vita alle forze dell’ordine nel gestire gli oggetti ritrovati, può ridurre anche i furti, ignoranza dei ladri permettendo.

Giovedì 8 Maggio 2008

Si torna a parlare di Corona

Non che se ne senta bisogno, ma su tvblog leggo che domani sera (anzi, visto l'orario, questa sera), a IL BIVIO su Italia1, un programma che si prefigge d’individuare l’episodio svolta che ha trasformato il personaggio in quello che è oggi e che cosa sarebbe se le cose fossero andate diversamente, ci sarà un personaggio che ha contribuito a riempire le pagine delle riviste di gossip, guadagnandoci.
Avrete già capito che a chi guarderà Italia1 domani sera, toccherà vedere Fabrizio Corona, ma quello che stona più d’ogni altra cosa, è la precisazione che fa Malaparte, il giornalista di tvblog.it, cioè che la prossima settimana inizia il processo su Vallettopoli dove è coinvolto anche Corona.
Che caso!
Sicuramente tenteranno di farne un bravo ragazzo, ma non che condividere quello che c’è scritto su tvblog.it e se lo accusano di “A”, significa che ha fatto “A” + “B”, non di meno. Chi è un bravo ragazzo, non ha bisogno di far vedere che lo è o sta lavorando per diventarlo, e nemmeno gli fanno un processo.

Sempre più spesso in TV si vuole fare spettacolo con storie cattive e per l’ennesima volta, utilizzo un esempio che chiarisce molte cose.

Mi ricordo di un episodio raccontato nel suo blog da Angelo (un autore dell’Isola Dei Famosi) a cui ha assistito a Madrid, di 4 musicisti da strada pur suonando benissimo non riuscivano a fermare la gente, mentre poco distante un ubriaco che si è fatto arrestare ha attirato una folla di curiosi, lo fece riflettere e arrivò alla conclusione che se i musicisti tutte le sere facessero la scena di un ubriaco che si fa arrestare farebbero molto più successo. Bene, forse è arrivato il momento in cui i 4 musicisti anzich’è fungere da giradischi imparino anche a intrattenere, basta poco, e senza sminuire le loro performance musicali.

Venerdì 2 Maggio 2008

Buona camicia (Grandemilia VS Oviesse)

Il titolo non scimmiotta in nessun modo un motto costanziano, ma si riferisce ad un recente acquisto, appunto, di una buona camicia.
Come spesso capita, gli acquisti si fano a Grandemilia, mi immergo nel reparto camice, e il caso vuole che tutte quelle che mi sembravano buone camice costavano da 30 a 44 Euro, e poi si passava a offerte da 5 Euro, che manco filo di striscio perché forse reggono si è no un lavaggio. Alcune camicie erano belle e mi sarebbero piaciute, tanto che sono rimasto lì a cercare a lungo, fino a che non mi sono convinto a tornare all’Oviesse, uno dei negozi all’interno di Grandemilia, presso cui non acquistavo più perché la parete dietro le casse era una vetrofania gigantesca la cui luce m’infastidiva parecchio, ora l’hanno tolta lasciando spazio ad un muro multifunzione dal gusto metropolitano e finalmente non più luminoso.
Qui la ricerca della buona camicia, ha avuto esito positivo, e quella che in apparenza aveva il minimo di qualità che cercavo, l’ho pagata 19,90 Euro.

Ora io mi chiedo per quale ragione alla COOP non si riescono più a trovare certi articoli al miglior prezzo, e quanti sono quelli che convinti che proprio alla COOP si spenda meno, poi alla fine spendono di più?
Quanti sono gli articoli che non sono proposti al miglior prezzo di mercato?

(Immagine dal sito OVS)

Giovedì 1 Maggio 2008

Riscossa da piccole fregature

Non vi è mai capitato per alcune volte di seguito di rischiare d’essere fregati in piccoli acquisti? A me sì, e di recente, ma poi è arrivata anche l’inversione di tendenza, ma quello che mi rompe di più è essere obbligato a stare attenti per ogni scambio commerciale, come se avessi sempre a che fare con persone che potenzialmente “ci provano”. In realtà alcune volte si tratta di errori non voluti, ma in altre hai dei dubbi, vi farete un’idea anche voi dopo la lettura dei micro episodi accaduti tutti in due o tre giorni.

1° Episodio
Sono ad un distributore automatico di carburante, inserisco la carta di credito, ma non c’è connessione, scocciato prendo fuori 20 Euro, la ragazza che c’era dopo di me mi segnala di cambiare il verso d’introduzione, aveva ragione, premo il pulsante della mia pompa e mi affretto a fare il prelievo ma non esce nulla. Torno davanti alla pompa e vedo che di due pompe è selezionata solo quella che sta usando la ragazza. È un grosso distributore ed ha sempre una o due persone disponibili a risolvere piccoli problemini, se non è nei paraggi occorre suonare il citofono, lo faccio senza controllare, subito dopo vedendolo richiamo la sua attenzione, gli spiego la situazione, subito mi avverte che devo sempre verificare che la grafica mutasse dopo aver premuto il pulsante, non era la prima volta che la usavo e ho agito automaticamente. Nel frattempo, la ragazza sopra accennata, era ancora lì che stava facendo il pieno, il gestore le chiede quanto contante ha inserito, lei risponde 20 Euro, sul display c’era scritto 40, quindi, la ragazza spendendo 20 prelevava l’equivalente di 40 con il mio contributo. Vistasi scoperta, ha finto di non essersi accorta di nulla e al termine facendo una colletta con la sua amica mi hanno restituito 10+10 Euro. Comunque la ragazza ha avuto due occasioni per accorgersi che stava utilizzando anche i miei Euro, sul display dopo che ha inserito i suoi 20 Euro, c’era scritto 40, e quando stava facendo il prelievo, l’importo indicato sulla pompa era superiore. Io invece per un semplice fattore psicologico, la ragazza mi aveva appena aiutato per l’introduzione della banconota, manco ho pensato che se ne stava approfittando, però la sua amica aveva una faccia scocciata per essere obbligata a partecipare con 10 Euro, credo che in seguito ne hanno discusso per un po’.

2° Episodio
Sono in un McDonald’s, dopo l’ordinazione la ragazza urla qualcosa a chi sta in cucina, poi mi guarda e mi chiede se avevo capito, non capii nulla e mi disse che aveva segnalato l'ordinazione prima che il sistema informatico lo facesse al posto suo. Pago con 20 Euro un acquisto di 5,60 Euro e mi dà il resto come se avessi pagato con 10 Euro e si allontana subito, non me ne vado e quando torna le mostro il resto che mi ha dato e che mancano 10 Euro. Ah, scusa, e rimedia immediatamente. Non ho capito se mi ha preso per un addormentato (non avendo capito subito i suoi urli alla cucina), o se si è sbagliata veramente.

3° Episodio
Sono sempre in un McDonald’s, debbo aspettare il filetto di pesce, ma aspetto direttamente al banco facendomi da parte, nel frattempo mi accorgo che nel vassoio non c’era la confezione di maionese, se fossi andato ad un tavolo era difficile tornare indietro a chiedere una cosa che essendo sempre disponibile in quantità te la mettono subito sul vassoio, insomma, a me da fastidio dover essere creduto, chiedere qualcosa senza poter dimostrare che è vero. Lo segnalo prima ancora che arrivi il filetto e vengo subito accontentato.

4° Episodio
Prendo in un grosso centro commerciale un panino e una crostata, sbaglia a fare lo scontrino, lo riprende e ne fa un altro, al momento sono l’unico cliente e dietro il banco sono in due, la ragazza che consegna il cibo mi prepara solo la crostata, ed io aspetto il panino, quando ho capito da come si muoveva che lei aveva finito di servirmi, gli dico sorpreso: “E il panino?”, lei guarda la cassiera e lei prontamente le dice: “Si ha anche il panino” e tutto si sistema. Fuori dal centro commerciale, appena ho appoggiato il sacchettino dentro la macchina, mi viene voglia di guardare lo scontrino, e capperi, la ragazza aveva ragione, nello scontrino c’era solo la crostata, quindi controllo la moneta che ho in tasca anche se è difficile sapere esattamente quanta ne hai in ogni istante, avevo l’impressione d’averne di più, se era vero in questo caso era a mio vantaggio, invece al momento dell'acquisto, l'impressione era opposta.

5° Episodio
Sono in un self-service, alla cassa pago 9,85 euro con 10 Euro, ma restituisce 2,15 Euro, non c’è nemmeno bisogno di fare conti, appena mi mette nelle mani i due Euro, l’avviso subito che me ne sta dando di più. È stata un’azione piccola, ma essere onesti ti fa sentire bene, poi a chi non ti conosceva, rimane un ricordo positivo.