Sono andato nella sede provinciale di un’agenzia d’assicurazione, ero in ritardo con il pagamento e con delle spese extra. Ero in attesa in un ufficio open-space con 4 impiegate tutte tassativamente con tacchi a spillo, ogni tanto qualche collega la si sentiva arrivare.
I tacchi a spillo accentuano l’indole di una donna, il peso, fretta, calma, sicurezza, irrequietezza nella ricerca della giusta posizione, ma se guardi più in su, anche i balconcini erano ben valorizzati, più che impiegate, sembravano ad una festa di ricevimento, o pronte a sfilare.
Questo rumore di tacchi (non erano mai ferme), che solitamente fa voltare la testa, mi induceva a pensare quale coppia di stiletti avrebbe osato porsi al di sopra delle mie ragioni? Ero stanco di sentire vagheggiare delle gambe davanti a me, non mi fraintendete, ma tutta quell’apparenza mi sembrava, anche se gradevole, eccessiva.
Di lì a poco i miei sospetti si sono materializzati, e la mia insistenza ha portato la “fighetta” che si occupava di me, (scusate ma se lo merita), ad un compromesso, in effetti, più lei si trincerava nel suo cliché più io opponevo le mie ragioni e l’ho spuntata, ma ho dovuto essere aggressivo, altrimenti mi prendeva per i fondelli.
Adesso, quando incontro una donna con tacco 10 e tette ben gonfiate, a volte mi chiedo se è solo per far piacere o per altro.