BLOG di Luciano Testi

Giovedì 15 Gennaio 2009

Anulare lungo? Buoni affari ma potresti essere gay!

Esistono equipe di scienziati che apparentemente legano l'asino dove vuole il padrone, nel senso che trovano delle connessioni tra fattori altrimenti non collegabili se non con dei voli di fantasia.

Una di queste "connessioni" ha permesso di scoprire che chi ha l'anulare più lungo dell'indice ha maggiori probabilità di successo negli affari, come giocare in borsa. Hanno anche spiegato che l'anulare diventa più lungo, quando il testosterone prodotto dalla madre durante la gravidanza è più alto rispetto la media.

In agosto 2008, era apparso il risultato di un’altra ricerca che individuava l'orientamento sessuale dalla lunghezza dell'anulare, e come sopra se è più lungo dell'indice, sei gay.

Anche se le credo delle gran balle idonee a colorire una conversazione, mi guardo una mano, subito dopo l'altra per constatare che dovrei essere miliardario e gay, purtroppo non ho un Euro da sbattere via e per fortuna non sono gay, alla faccia delle ricerche che vorrebbero individuare anche i geni responsabili.

Viene da commentare che potrebbero orientare le ricerche in direzioni più utili per l'umanità, e spero che determinati aspetti siano il risultato di una consultazione di un database con dati raccolti per cose più serie.

Mercoledì 7 Gennaio 2009

Albero di Natale? Non tutti siamo senza idee.

Il tempo di Natale è oramai passato e ci sono diversi modi di fare l’albero di Natale, per queste ultime feste faceva notizia le migliaia di lampadine in meno usate nelle piazze più importanti, ma c’è anche qualche trasmissione televisiva, ARTU’, che si diverte a prendere in giro gli utenti facendoci prima vedere una gran gnocca che ci mostra come si fa un albero di Natale e poi mette in difficoltà i suoi ospiti chiedendo loro come faranno a mettere dei regali sotto l’albero di Natale gli italiani con la crisi che c’è e dopo avercene fatto venire voglia. Qui le allusioni sono parecchie, perché nel video, messo in onda giustamente in fascia orario non protetta, c’è una simpatica signorina che magnifica i suoi attributi (lato A e B), non l’ho caricato su un portale perché quando ne hai visto uno li hai visti tutti, quindi potete vedere QUESTO o QUEST’ALTRO video, immaginando che il soggetto del tema sia un albero.

Ma nel titolo dicevo che per fortuna, non tutti siamo senza idee come ad ARTU’, è il caso di una graziosa barista, Roberta, che ha avuto un’idea che ho visto solo su un forum RAI, poche settimane prima di Natale, un’iscritta ha usato gli avatar di chi partecipava di più alle discussioni per costruire un’unica immagine a forma di albero di natale.
Roberta senza sapere nulla di ciò per alcune mattine ha fotografato tutti i clienti che entravano a far colazione, ne ha fatto una stampa di ognuno 13x18 e montate su un passpartout rosso e appesi ad un albero di Natale.
Una bellissima idea perché prima di tutto non ti senti solo un cliente, poi si socializza un po’ ma nella realtà, non virtualmente, ci si sente un po’ vicini anche a tutti gli altri clienti che entrano al bar in momenti diversi dai tuoi, quantomeno è curioso sbirciare chi altri arriva nello stesso posto preferito da te, magari qualche volta lo o la vedi o no, non importa, il pensiero è stato bello perché ci sei anche tu, ti senti valorizzato realmente e non per studio con propositi e finalità di marchio. È un modo carino di pensare a come fare un albero in modo originale, riuscendoci. Poi alla fine delle feste, ad ognuno sarà data la sua foto. Grazie Roberta.

Martedì 6 Gennaio 2009

In 300 non sapevano se il figlio era all’obitorio?

Mi riferisco all’incidente del 28-Dic-2008 a Civitavecchia dove un’auto con 5 giovani a bordo è precipitata da un ponte dopo una sbandata, 4 morti ed uno in gravi condizioni, cioè l’autista, l’unico ad avere le cinture le cinture ma positivo al narcotest. La scoperta dell’auto incidentata l’ha fatta la mattina alle 7:30 un addetto della locale azienda municipalizzata in servizio.

Ora non voglio pontificare sullo sballo da deficienti a tutti i costi, sarebbe troppo facile, anzi sono sorpreso che nessun giornalista abbia profittato per dare qualche indirizzo di vita, come se mettere in cattiva luce un locale "I due Cigni" di Caprarola, in provincia di Viterbo o a parlare male di una certa fascia di giovani, ci fosse da temere. Semplicemente tante belle cronache particolareggiate con dettagli magari meglio se macabri per dare maggior impatto o enfasi all’articolo, tutti devono volerlo leggere.

Questo è il solo punto di vista comune ai giornalisti cui non interessa dove va l’Italia, purché succeda qualcosa.

Ora dopo un attimo di riflessione e dopo aver inquadrato il fatto accaduto, le indagini della magistratura non cambiano i risultati ma è un atto dovuto, dobbiamo capire perché ben 300 persone alle 8 di mattina dopo che la notizia dell’incidente aveva fatto il giro della città si sono recate alla camera mortuaria per verificare che non fosse il loro figlio.
300 persone che non avendo ancora visto rientrare il proprio figlio/a hanno dovuto vedere 4 salme per eliminare al momento l’ipotesi più tragica in attesa di ricevere notizie.
Figli che probabilmente trovandosi altrove non sanno ancora dell’accaduto o che non sono raggiungibili al cellulare, escono da casa e i genitori non sanno dove vanno a finire e nemmeno quando rientrano, e ancora peggio, se passa l’ora fatidica ci si affida alla provvidenza.
È assurdo!

In casi di questo genere io darei la colpa prima di tutto ai genitori senza valori, dai quali non si può certo pretendere sappiano darli ad una nuova generazione, ma solo se lo volessero potrebbero anche riuscirci, vale il detto “Fate come vi dico ma non come faccio”.

Io conosco persone di oltre 30 anni uomini e donne, che quando la sera escono dal loro nucleo familiare comunicano gli spostamenti previsti, nella vita non si sa mai cosa capiterà, e non c’è nulla di male. Con i figli occorre sempre avere un dialogo, di sicuro non si proibirà loro il divertimento, anzi, oggi i mezzi per farlo sono fin troppi rispetto quelli di ieri, ma almeno non comportiamoci come se al mondo fossimo soli, questo vale sia per i figli che i genitori. Ora immagino la scena successiva tra i genitori e i figli appena si sono messi in contatto telefonico o ricongiunti, quanti sono quelli che si sono detti che è andata bene ed ha lasciato correre, quanti figli hanno capito che non possono fare questo ai loro genitori, e quanti genitori che hanno capito che ci vuole una regola e non importa se capita nell’immediato.

Perché i giornalisti non hanno fatto un servizio per capire perché quei genitori non sanno ancora nulla dei loro figli alle otto del mattino dopo che la sera prima erano usciti di casa?
300 persone la cui sola presenza in quel luogo, denuncia la loro incapacità sia a riconoscere i valori che ad insegnarli, tutto questo non suggerisce nulla a chi riempie le pagine di cronaca nera?
Quanti sono i genitori che sanno dove vanno i propri figli e chi frequentano?
Lo sanno che sono il futuro dell’Italia?

Per fortuna io qualcuno lo conosco, ma qualcosa mi fa pensare che se un evento del genere capita in qualunque parte d’Italia, saremmo davanti alle stesse scene e la cosa oltre che preoccuparmi mi disturba anche per le possibili implicazioni negli altri aspetti della vita quotidiana.