BLOG di Luciano Testi

Lunedì 16 Febbraio 2009

Luoghi di passaggio, gli aeroporti

Mi è sempre piaciuto recarmi negli aeroporti e stazioni ferroviarie, vi si respira l’atmosfera di chi viaggia, chi sta per andare e chi è appena tornato, c’è in loro il fermento della novità da scoprire o raccontare, molti di loro hanno una luce negli occhi interessante.
L’ultima volta sono stato all’aeroporto G. Marconi di ritorno da una fiera, ero fermo al bar e mentre sorseggiavo il caffè, la barista stava raccontando al collega che una sua amica di 24 anni, laureata, con un posto in banca, fidanzata , un appartamento suo e una bella auto, un bel giorno si è disfatta di tutto e tutti e se ne è andata in Australia in una casa famiglia dove starà per un mese e al termine inizierà a lavorare in quel paese.
Insomma, non c’è male come storia, si potrebbe pensare che è fuggita perché qui c’è la crisi, ma con la globalizzazione c’è dappertutto, e poi in fin dei conti a fuggire sono sempre quelli più poveri, gli emigranti, invece no, lei stava bene e forse aveva avuto un flash di quella che sarebbe stata la sua vita, una vita omologata e priva d’imprevisti, una noia, allora visto che è giovane, è giusto avere qualche avventura e conoscere il mondo partendo dal paese dei canguri.
La mitica fanciulla si fermerà solo prima dei 40 anni per fare qualche figlio e avere una famiglia normale, ma rimane sempre un mistero la molla che scatta e che ti dà la forza per partire, forse ha saputo una notizia grave, o è solo merito della paura della noia?

Venerdì 6 Febbraio 2009

Libertà e amore

Qualunque cosa distrugga la libertà non è amore. Deve trattarsi di altro, perché amore e libertà vanno a braccetto, sono due ali dello stesso gabbiano.
Ogni volta che vedi il tuo amore in conflitto con la tua libertà, significa che stai facendo qualcos'altro in nome dell'amore.
di Osho

Molti confondono la libertà con egoismo, spesso chi ama non si sente obbligato ma fa rinunce volontariamente, o meglio ancora, alimenta il suo amore e così facendo si sublima.
Chi riceve quest’amore si sente così legato da confondere il nero con il bianco, ma in giro si vedono troppe persone che trascendono dal bianco.
In tempi moderni egoismo e arroganza, spesso s’incontrano con l’amore e più avanti scoprono che non avevano la stessa meta.

Solo la vera amicizia tra uomo e donna, può risolvere il dilemma dell’amore e libertà di Osho, non contempla nessun contratto amoroso ma dura per sempre, non è così intenso, ma può diventare più importante.

Giovedì 15 Gennaio 2009

Anulare lungo? Buoni affari ma potresti essere gay!

Esistono equipe di scienziati che apparentemente legano l'asino dove vuole il padrone, nel senso che trovano delle connessioni tra fattori altrimenti non collegabili se non con dei voli di fantasia.

Una di queste "connessioni" ha permesso di scoprire che chi ha l'anulare più lungo dell'indice ha maggiori probabilità di successo negli affari, come giocare in borsa. Hanno anche spiegato che l'anulare diventa più lungo, quando il testosterone prodotto dalla madre durante la gravidanza è più alto rispetto la media.

In agosto 2008, era apparso il risultato di un’altra ricerca che individuava l'orientamento sessuale dalla lunghezza dell'anulare, e come sopra se è più lungo dell'indice, sei gay.

Anche se le credo delle gran balle idonee a colorire una conversazione, mi guardo una mano, subito dopo l'altra per constatare che dovrei essere miliardario e gay, purtroppo non ho un Euro da sbattere via e per fortuna non sono gay, alla faccia delle ricerche che vorrebbero individuare anche i geni responsabili.

Viene da commentare che potrebbero orientare le ricerche in direzioni più utili per l'umanità, e spero che determinati aspetti siano il risultato di una consultazione di un database con dati raccolti per cose più serie.

Mercoledì 7 Gennaio 2009

Albero di Natale? Non tutti siamo senza idee.

Il tempo di Natale è oramai passato e ci sono diversi modi di fare l’albero di Natale, per queste ultime feste faceva notizia le migliaia di lampadine in meno usate nelle piazze più importanti, ma c’è anche qualche trasmissione televisiva, ARTU’, che si diverte a prendere in giro gli utenti facendoci prima vedere una gran gnocca che ci mostra come si fa un albero di Natale e poi mette in difficoltà i suoi ospiti chiedendo loro come faranno a mettere dei regali sotto l’albero di Natale gli italiani con la crisi che c’è e dopo avercene fatto venire voglia. Qui le allusioni sono parecchie, perché nel video, messo in onda giustamente in fascia orario non protetta, c’è una simpatica signorina che magnifica i suoi attributi (lato A e B), non l’ho caricato su un portale perché quando ne hai visto uno li hai visti tutti, quindi potete vedere QUESTO o QUEST’ALTRO video, immaginando che il soggetto del tema sia un albero.

Ma nel titolo dicevo che per fortuna, non tutti siamo senza idee come ad ARTU’, è il caso di una graziosa barista, Roberta, che ha avuto un’idea che ho visto solo su un forum RAI, poche settimane prima di Natale, un’iscritta ha usato gli avatar di chi partecipava di più alle discussioni per costruire un’unica immagine a forma di albero di natale.
Roberta senza sapere nulla di ciò per alcune mattine ha fotografato tutti i clienti che entravano a far colazione, ne ha fatto una stampa di ognuno 13x18 e montate su un passpartout rosso e appesi ad un albero di Natale.
Una bellissima idea perché prima di tutto non ti senti solo un cliente, poi si socializza un po’ ma nella realtà, non virtualmente, ci si sente un po’ vicini anche a tutti gli altri clienti che entrano al bar in momenti diversi dai tuoi, quantomeno è curioso sbirciare chi altri arriva nello stesso posto preferito da te, magari qualche volta lo o la vedi o no, non importa, il pensiero è stato bello perché ci sei anche tu, ti senti valorizzato realmente e non per studio con propositi e finalità di marchio. È un modo carino di pensare a come fare un albero in modo originale, riuscendoci. Poi alla fine delle feste, ad ognuno sarà data la sua foto. Grazie Roberta.

Martedì 6 Gennaio 2009

In 300 non sapevano se il figlio era all’obitorio?

Mi riferisco all’incidente del 28-Dic-2008 a Civitavecchia dove un’auto con 5 giovani a bordo è precipitata da un ponte dopo una sbandata, 4 morti ed uno in gravi condizioni, cioè l’autista, l’unico ad avere le cinture le cinture ma positivo al narcotest. La scoperta dell’auto incidentata l’ha fatta la mattina alle 7:30 un addetto della locale azienda municipalizzata in servizio.

Ora non voglio pontificare sullo sballo da deficienti a tutti i costi, sarebbe troppo facile, anzi sono sorpreso che nessun giornalista abbia profittato per dare qualche indirizzo di vita, come se mettere in cattiva luce un locale "I due Cigni" di Caprarola, in provincia di Viterbo o a parlare male di una certa fascia di giovani, ci fosse da temere. Semplicemente tante belle cronache particolareggiate con dettagli magari meglio se macabri per dare maggior impatto o enfasi all’articolo, tutti devono volerlo leggere.

Questo è il solo punto di vista comune ai giornalisti cui non interessa dove va l’Italia, purché succeda qualcosa.

Ora dopo un attimo di riflessione e dopo aver inquadrato il fatto accaduto, le indagini della magistratura non cambiano i risultati ma è un atto dovuto, dobbiamo capire perché ben 300 persone alle 8 di mattina dopo che la notizia dell’incidente aveva fatto il giro della città si sono recate alla camera mortuaria per verificare che non fosse il loro figlio.
300 persone che non avendo ancora visto rientrare il proprio figlio/a hanno dovuto vedere 4 salme per eliminare al momento l’ipotesi più tragica in attesa di ricevere notizie.
Figli che probabilmente trovandosi altrove non sanno ancora dell’accaduto o che non sono raggiungibili al cellulare, escono da casa e i genitori non sanno dove vanno a finire e nemmeno quando rientrano, e ancora peggio, se passa l’ora fatidica ci si affida alla provvidenza.
È assurdo!

In casi di questo genere io darei la colpa prima di tutto ai genitori senza valori, dai quali non si può certo pretendere sappiano darli ad una nuova generazione, ma solo se lo volessero potrebbero anche riuscirci, vale il detto “Fate come vi dico ma non come faccio”.

Io conosco persone di oltre 30 anni uomini e donne, che quando la sera escono dal loro nucleo familiare comunicano gli spostamenti previsti, nella vita non si sa mai cosa capiterà, e non c’è nulla di male. Con i figli occorre sempre avere un dialogo, di sicuro non si proibirà loro il divertimento, anzi, oggi i mezzi per farlo sono fin troppi rispetto quelli di ieri, ma almeno non comportiamoci come se al mondo fossimo soli, questo vale sia per i figli che i genitori. Ora immagino la scena successiva tra i genitori e i figli appena si sono messi in contatto telefonico o ricongiunti, quanti sono quelli che si sono detti che è andata bene ed ha lasciato correre, quanti figli hanno capito che non possono fare questo ai loro genitori, e quanti genitori che hanno capito che ci vuole una regola e non importa se capita nell’immediato.

Perché i giornalisti non hanno fatto un servizio per capire perché quei genitori non sanno ancora nulla dei loro figli alle otto del mattino dopo che la sera prima erano usciti di casa?
300 persone la cui sola presenza in quel luogo, denuncia la loro incapacità sia a riconoscere i valori che ad insegnarli, tutto questo non suggerisce nulla a chi riempie le pagine di cronaca nera?
Quanti sono i genitori che sanno dove vanno i propri figli e chi frequentano?
Lo sanno che sono il futuro dell’Italia?

Per fortuna io qualcuno lo conosco, ma qualcosa mi fa pensare che se un evento del genere capita in qualunque parte d’Italia, saremmo davanti alle stesse scene e la cosa oltre che preoccuparmi mi disturba anche per le possibili implicazioni negli altri aspetti della vita quotidiana.

Lunedì 29 Dicembre 2008

Spesa e VIA, no, prendi e VAI

Le tanto famigerate casse automatiche rinominate Spesa e VIA (prima si chiamavano “LO SCONTRINO fai da te”), è un insuccesso, direi annunciato fin da quando le hanno installate.

Lo scopo delle nuove aree Spesa e VIA era quello di ampliare la gamma di clienti che vi potevano accedere, non più con max 10 articoli, ma con tutto quello che hai da una confezione di paracalli a 100 bottiglie d’acqua.

Prima ci si metteva in fila, l’apparecchio era un blocco unico per tutte le operazioni, dalla scansione dei prodotti prelevati dagli scaffali al pagamento in contanti o con carta, e tutto sotto gli occhi di chi era in fila dopo di te, quindi, anche difficile azzardarsi ad introdurre nella sportina di plastica (che era gratuita) dei prodotti non fatti passare sotto lo scanner.
Oggi la scansione può avvenire anche durante la fase di prelievo dagli scaffali, oltre che in apposite postazioni, e per i pagamenti ci sono sia totem dedicati al pagamento in contanti che con carte, il tutto orientato alla massima flessibilità, ma qualcosa non va.
Tutti i passaggi per espletare le formalità di pagamento, sono distribuite in uno spazio che non consente di fare fila senza intralciare e non parliamo di chi la fa con i carrelli, bloccano la circolazione, il flusso delle persone non è orientato, perciò oltre un certo punto è il caos, oltretutto in questi giorni di spese folli in occasione delle festività, frequentemente i lettori di codici non si attivano, o i totem per il pagamento erano in tilt, e c’era una pietosa fila di persone all’unica cassa dell’area abilitata per chi aveva dei problemi.
Spesa e VIA occupa lo spazio di circa 10 o 12 delle vecchie casse tradizionali assistite, ma con rese nettamente inferiori, perché richiede continuamente personale, un paio alla cassa dedicata all’area, e almeno altre due o tre ad assistere i clienti, ma la cosa più grave è la necessità di un servizio di sicurezza all’uscita, hanno scoperto come documentato dalla cronaca locale del Resto Del Carlino, che alcuni clienti prelevavano dagli scaffali prodotti per oltre 1500 Euro e poi uscivano con scontrini dove risultava che avevano pagato solo 2 Euro.

Questi clienti ladruncoli, hanno trasformato il sistema di Spesa e VIA, in Prendi e VIA!!!

Sono mesi che Spesa e VIA è installato in più supermercati, ma il lay-out implementato sarebbe totalmente da rifare, anche tentando di piazzare in linea alcune apparecchiature.

La COOP Estense, per incrementare l’uso dei sistemi di Spesa e VIA, ha fatto realizzare uno spot per pubblicizzarlo sulle reti televisive locali, ma appena lo sentite, viene il latte alle ginocchia, chiunque avrebbe fatto meglio, forse se lo sono girato per conto loro, perché non è possibile usare una colonna sonora adatta a documentare una processione religiosa, se la scelta è voluta, è una presa in giro clamorosa, perché si addice molto ad un atteggiamento di questo genere:

“Cari fedeli clienti, dopo aver prelevato dai nostri scaffali, ogni ben di Dio, mettetevi tutti religiosamente in fila, noi saremo felici di accompagnarvi nel vostro percorso di spendaccioni e siamo lieti se ci tornate a trovare al più presto. La COOP pensa a te continuamente, grazie a tutti voi fratelli e sorelle, Spesa e VIA è con voi.”

Volete fare uno spot televisivo, va bene, ma non fateci sorbire cazzate di questo genere e soprattutto usate il "budget" per andare incontro veramente ai consumatori, il CONAD e il LECLERC insieme hanno dato un pasto gratuito ad un migliaio di clienti in tavole imbandite di tutto punto all'interno di uno dei loro più grossi centri commerciali.

Mercoledì 19 Novembre 2008

Le bugie in amore

Le bugie fanno bene all’amore o no?
Oppure.
Per amore si dicono o no?

È sera, ho appena mangiato voglio prendere il caffè in un bar, ad un passo da me c’è una signora che parla con vigore, non capisco se il leggero biascichio è determinato dal bicchierino appena bevuto (più il caffè) o no, sembra lanciata in un monologo, il suo interlocutore, un barista alto 190 cm che ha due orecchini e pensa che sia piercing, ascolta quasi rassegnato le parole di sfogo. La signora, che a guardarla si direbbe che fa il mestiere, voleva essere confortata sul fatto che se l’amato racconta bugie tipo che non va al casinò o non beve più, significa che non ti ama e si torturava su quest’aspetto lungamente.
Ero tentato di risponderle che forse per amore quel genere di bugie si raccontano, altrimenti che amore sarebbe dire delle cose che farebbero andare via colei (o colui) che ami?
Ho desistito per non dovermi sorbire un altro monologo.

È anche vero che per non trascinare l’amata/o in una cattiva vita di coppia, con un gesto d’altruismo puoi farla allontanare per permetterle di farsi altrove una vita migliore, però se si sta parlando di coppia, il modo migliore per uscire da certi problemi, è affrontarlo in due, entrambi devono volere la stessa cosa, cioè fare una serena e bella vita di coppia.

A conoscerle persone così!

Domenica 16 Novembre 2008

Mezzi pubblici e gli italiani

Una blogger siciliana che lavorava a Milano si è trasferita da poco a Roma, e scrive dei mezzi pubblici e del traffico ma emergono situazioni che credevo di casa solo a Napoli, perché non sembrano fatti isolati ma di tutti i giorni. Riporto solo la parte iniziale che comprende i primi due episodi, da http://pkiara.splinder.com/post/19022200/

I romani ed i mezzi pubblici sono due cose distinte e separate. Proprio non capiscono come funzionano e come si usano e la cosa si può allargare al traffico e alla viabilità in generale. Ci sono strade che diventano a senso unico, solo perché hanno deciso che in quel momento, in quella strada si sale e basta. Chi vuole scendere dovrà aspettare. Ci sono autobus che cambiano strada d’improvviso, vie che vengono chiuse al traffico senza preavviso. E poi ci sono certi episodi, che sembra di stare a Zelig.
Domenica, sul 628, da Piazza Venezia a Circo Massimo.
 
Siamo appena saliti, le porte si chiudono, l’autobus riparte. Fa un metro e inchioda. Una signora stava attraversando sulle strisce. La signora si spaventa, urla contro l’autista.
-         Ah signò, ma che non lo vede che sto a partì?
-         Sì, ma stia attento, non lo vede che sto sulle strisce?
-         Ah signò e che perché è sulle strisce deve morì????
 
Lunedì mattina, poco prima dello sciopero, linea 85 da Colosseo a Piazza Venezia.
 
L’autobus è già pieno, non ci starebbe dentro neanche uno spillo. Una signora fa di tutto per salire, spinge mia sorella, la soffoca quasi, ma le porte non si chiudono. Allora lei spinge anche le porte, le tira, dopo cinque minuti riesce a farla chiudere. Io devo scendere alla fermata successiva.
-         Signora, scusi, devo scendere.
-         Eh non si può, non si aprono le porte.
-         Se si sposta, magari, mi fa scendere. Devo scendere.
(come le hai fatte chiudere ora le apri, penso, mentre trattengo a stento la voglia di urlare.)
-         Ma non si aprono. Niente, scende alla prossima, tanto è lo stesso.
-         No che non è lo stesso!
Insomma la signora decide che io scendo alla sua fermata, perché le scoccia spostarsi. Uso privato del mezzo pubblico.

Trovavo una situazione del genere quando prendevo il treno a Ferrara il martedì grasso per andare a Venezia, spesso rinunciavo al primo treno utile perché troppo pieno, poi anche al secondo per la stessa ragione e pigliavo il terzo che era il peggiore (ma a saperlo!), per fortuna non ha le stesse oscillazioni di un autobus, perciò la posizione dei bacini è più sotto controllo, per evitare imbarazzi, di solito si cerca di capire chi sta con chi, ... l'ultima volta eravamo in 4 sui due gradini di salita. Improvvisamente un ragazzo sui 20 anni inizia a sclerare, inveisce contro il servizio e minaccia azioni violente, ... esaurisce la sua invettiva solo perché la gente non se lo fila, più per la paura che per la stupidità. Non sclerano solo gli anziani. Quando in una fermata la portiera si apriva dalla nostra parte era un’occasione per respirare un po’ ma guardavamo minacciosi chi era a terra per convincerli a non salire, ma come al solito la magrolina che ci starebbe anche rinuncia e arriva la napoletana di 50 anni con 4 cuscini come fianchi e pur non sapendo dove appoggiare i piedi riesce a salire e comprimerci sulle pareti, a questo punto non è più possibile staccare il bacino (la zona pelvica) dal posteriore di quella che avevo davanti che stava davanti al suo lui, …, abbiamo (quasi) tutti la faccia di circostanza, meglio cercare di chiacchierare di qualunque cosa per distrarre la mente, alla fermata dopo e tre mt più in là, scendono due persone e un’altra dozzina si muove per rioccupare lo spazio perso e guadagni 5 cm. Per fortuna l’abbigliamento invernale aiuta e non vi dico a che cosa ;)

Ho preso quel treno per qualche anno, poi visto che le FS sono incapaci d'organizzare un servizio che farebbe guadagnare loro degli Euro, si deve stare nei treni peggio delle sardine, allora utilizzo l'auto.
Poi ho sempre il ricordo del primo anno (deve essere stato il '97), quando alla stazione Santa Lucia di VE, la sera tutti vogliono salire in treno alla stessa ora, hanno dovuto transennare l'accesso alla corsia di alcuni treni e metterci una barriera di poliziotti per evitare l'assalto alle carrozze già piene oltre il consentito, scene da delirio con urla e minacce degli esclusi, per fortuna senza seguito.
Non è difficile affermare senza tema di smentita che tutto il trasporto pubblico pecca perché troppo politicizzato, poi quando ci si mette di mezzo anche l'italiano sclerato, la qualità del servizio diventa un opzional che quasi annoia.

Venerdì 19 Settembre 2008

Il necrologio di Luciano Testi

Visto che sono qua a scrivere, il necrologio è quello di un mio sfortunato omonimo, ci tengo a precisarlo.

Però immaginate un amico, che aprendo il giornale gli salta all’occhio il vostro nome nella pagina dei necrologi, legge l’annuncio per intero e prova a telefonarti e ignari d’essere finiti nell’aldilà, alla domanda “Come stai?” rispondete “Bene!”, “Ah, meno male, perché stavo leggendo il tuo necrologio, ma sapevo che non eri tu perché sto tizio ha 78 anni”, rispondo “Pifferi!!! Mi manca parecchio per arrivare a quell’età e vorrei superarla abbondantemente, “Fa effetto leggere queste notizie”, sempre io “Senti, ma non mi faresti un’email, questa la debbo mettere sul mio blog … “, “OK, sono in treno, appena arriva in ufficio te la mando al solito indirizzo”.

Mi arriva un MMS che non riesco a scaricare anche dopo aver fatto tutte le impostazioni del caso, poi me la faccio inviare per email ma è sempre un’immagine realizzata con la fotocamera del cellulare, ma è giusto che sia così sfocata, un po’ per la privacy rispetto i familiari del defunto (quello vero), ma s’intuiscono chiaramente le tipiche parole di rito:

È mancato all’affetto dei suoi cari
LUCIANO TESTI
di anni 78

Ne danno il triste annuncio i fratelli ... nipoti e parenti tutti. I funerali avranno luogo mercoledì 17 settembrealle ore ... nella chiesa parrocchiale di ...”

Per fortuna non sono superstizioso, e sapevo che il cognome Testi non è una prerogativa del mio ceppo familiare, ma un omonimo di solito s’immagina che esista da qualche parte, ma tutto rimane nel limbo fino a che qualcosa succede.
La notizia certifica che avevo un omonimo, ma voglio verificare se ne ho altri, ed imposto una ricerca su google con queste parole chiave:
"luciano Testi" -lucien -lucky -ligabue -pavarotti –tajoli
e già nella prima pagina trovo un paio di omonimi:

  • uno ha appena lasciato la presidenza dell’asilo Colombo di Saronno
  • l’altro è un ballerino senior che ha lasciato tracce di sé dal 2004
  • su Wikipedia rientra nei patrioti e garibaldini caduti nella battaglia di Mentana, facendo risalirie ad oltre 150 anni fa la nascita del primo mio omonimo, anzi, io sono l'omonimo del primo Luciano Testi nato ed anche di quello deceduto pochi giorni fa.

La ricerca mi ha fatto scoprire con piacere che alcuni siti o blog usano mie immagini del carnevale citando correttamente l’autore, vedi QUI e QUI, e forse tanti altri.

Forse esistono altri omonimi che a causa dell’età o abitudini, non lasciano traccia su internet.

Mercoledì 17 Settembre 2008

La Fico vende verginità per un milione d’Euro

Questo è il proclama di Raffaella Fico ex del Grande Fratello 8 del 2008, in un intervista a ‘Chi’ dichiara: “Metto all’asta la mia verginità per un milione di euro. Voglio proprio vedere se c’è qualcuno che tira fuori questa somma per avermi”.

Non è dato sapere se è a corto di ragazzi o della visibilità che fino a qualche mese fa era garantita dalla partecipazione al Grande Fratello, sta di fatto che negli ultimi giorni è una moda vendere la verginità, perché un’australiana lo ha fatto su internet per un milione di dollari.

Qui in Italia hanno appena fatto una legge che vieta la prostituzione per strada punendo chi si vende e il Cliente, e a parte il luogo se va a buon fine la richiesta della Fico sempre di prostituzione si tratta, anche se è ha il sapore di una provocazione perché lei mette in vendita uno status del suo corpo che le “colleghe” non hanno più, viene da chiedermi, ma dopo la Fico abbasserà il prezzo anche lei?

A parte il gossip perché di questo si tratta, c’è da chiedersi perché a 20 anni, bella com’è la Fico, vergine e senza ragazzo deve pensare che nessuno la vuole lasciandosi andare a ridicolaggini che marchieranno a vita la sua carriera nel mondo dello spettacolo.

Mercoledì 10 Settembre 2008

Scientology con le spalle al muro

Sono soli due giorni che in un post ho accennato ad una sede di Scientology a Modena, ed è proprio di oggi la notizia che in Francia finalmente un tribunale sembra sia stato in grado di dimostrare con ampio margine le attività truffaldine di quest’organizzazione che come testimonial ha anche illustri personaggi del mondo dello spettacolo.
Scientology conduce una controbattaglia anche su internet facendo togliere numerosi video su YouTube.

La causa in Francia:
http://notizie.alice.it/notizie/esteri/2008/09_settembre/09/francia_scientology
http://www.agenziaradicale.com/index.php
http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=18725
http://www.4minuti.it/showPage.php?template=news&id=6421
http://www.imgpress.it/notizia.asp?idnotizia=36126&idSezione=1

La battaglia su internet:
http://punto-informatico.it/2397892/PI/News/dmca-al-lavoro-youtube.aspx

Scientology visto da chi ne è uscito:
http://xenu.com-it.net/
Link alternativi
http://xenu.freewinds.cx/
http://www.allarmescientology.it/
In inglese:
http://www.scientologydisconnection.com/

Lunedì 1 Settembre 2008

Il calcio d’avvio è una conferma - VIOLENZA

È partito il campionato di calcio, con la possibilità da parte dei telespettatori di vedere le partite in chiaro e soprattutto in diretta TV oltre che radiofonica, ed una seconda serata con diritti anche per Mediaset.

Dopo due anni di campionato sulle TV a pagamento questo ritorno dovrebbe permettere ai tifosi di guardarsi le partite senza spendere Euro in abbonamenti televisivi, a parte il canone Rai, invece NO!
Oggi, prima giornata di campionato, i vandali, appena tornati dalle vacanze, non vedono l’ora di muoversi e finire agosto in bellezza dando il meglio di sé come ci mostra questo video.

Adesso mi chiedo quanto ci vorrà per chiudere gli stadi definitivamente al pubblico, o se ci riescono, impedire che si riuniscono questi squadroni di deficienti, e noi paghiamo i danni che fanno ed il servizio di sicurezza pubblico con le tasse.

Domenica 24 Agosto 2008

La Torre di Babele - Chiusura Olimpiadi Pechino 2008

La cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Pechino, ha avuto come elemento chiave questa torre che al di là dello spettacolo si presta ad interpretazioni che confermano quello che è la Cina stessa.

Lo spettacolo è stato bello, nessuno può dire di no, a tratti sembrava pensato da un occidentale, ma forse è questo che volevano, ma i mezzi impiegati ed il costo relativo, se fossero stati profusi in un’altra città tipo Los Angeles, avremmo detto che è solo un’altra americanata.

In quella torre i cinesi vedono se stessi, il resto gli gira intorno in modo coordinato (possibilmente da loro) nonostante l’apparente confusione.
Questo è il loro messaggio, abbiamo mezzi, sappiamo organizzarci, siamo in tanti, siamo una potenza, oggi tutto il mondo lo sa, oppure se il mercato non si accorda con noi dovrà subire le nostre regole.

Ottima chiosata del presidente del CIO: “Oggi conosciamo meglio la Cina, ma anche la Cina conosce meglio noi”.

Domenica 17 Agosto 2008

TAV, le scelte intelligenti di Reggio Emilia

FIAT ed altre multinazionali, negli ultimi anni abbinano frequentemente i loro ultimi prodotti ad architetture destinate a diventare oggetto d’identificazione della località in cui sorgono e proiettarle in un futuro dove si respira aria nuova.
A Reggio Emilia entro un paio d’anni, saranno pronte due importanti opere architettoniche in grado di svolgere questo ruolo, sono i tre ponti e la nuova stazione FS firmate dall’architetto Santiago Calatrava.

I tre ponti di Calatrava che vedete nel video, sono stati inaugurati in Ott-2007 e la loro originalità ha da subito interessato i pubblicitari e questo è un riconoscimento anche della volontà d’innovarsi di Reggio Emilia, tutti sanno fare ponti normali, ma questo è il ponte Calatrava, chi fa l’autostrada A1 passa sotto la campata centrale e come biglietto da visita non è per niente male, è molto di più che passare davanti al cartello autostradale con la scritta che indica l’uscita per “Reggio Emilia”.


A Reggio Emilia, però c’era un altro problema, non è una grande città e un treno per l’Alta Velocità (AV) per entrare alla stazione FS esistente deve rallentare parecchio e deviare dal percorso perdendo molto tempo per un numero non importante di passeggeri, lo stesso problema si presenta per Parma 26 km prima e Modena 23 km dopo e un treno che fa i 300 km/h non può fermarsi in tutte e tre le città.
L’unica soluzione era una nuova stazione in linea (l’unica tra Milano e Bologna), vicino ai nuovi ponti, ottimizzando i tempi di percorrenza e ottenendo una preferenza nei confronti di Modena che devia l’AV nella vecchia stazione richiedendo un percorso extra e delle curve da fare lentamente.
La nuova stazione lunga 480 mt, larga 50 mt e alta 20 mt, porta sempre la firma dell’architetto Santiago Calatrava e a parte le misure c’è da precisare che non si tratta affatto di un parallelepipedo, ma di una serie di onde in controfase (vedi immagine sotto), una scelta importante perché il passeggero non entra solo in una stazione ma nel luogo creato da Santiago Calatrava, che ti arricchisce come guardare un'installazione d'arte o un bel paesaggio, le attese in stazione saranno più belle e rilassate.
La nuova stazione l’hanno chiamata Mediopadana, il nome non mi convince, ma l’importante è la visione e gli strumenti per attuarla.


Link per saperne di più:
http://www.reggio2000.it/ Articolo che parla dell'inaugurazione di ponti e altre iniziative collaterali.
http://www.km129.it/ Sito dedicato ai tre ponti e alla nuova stazione di Calatrava. Contiene numerose informazioni tecniche.
http://www.calatrava.com/ Il sito dell'architetto Santiago Calatrava, guardatelo e capirete chi è.
http://it.wikipedia.org/ Uno sguardo su reggio Emilia.
http://www.municipio.re.it/ Reggio Emilia e Calatrava. Pagina informativa della rete civica di RE sui lavori di Calatrava e TAV.
http://www.rfi.it/ Per saperne di più su: Alta Velocità / Alta Capacità direttamente dal sito della società che controlla al 100% la TAV S.p.A.

Giovedì 14 Agosto 2008

Non è il treno che si è spezzato

ETR500Qualche giorno fa sento in Tv l’annuncio di quel treno che si è spezzato in due, e penso, ma guarda che roba, sarà così debole? L’immagine mentale che mi ero fatto era tragica, come un aereo che si spezzava in due, tale era l’enfasi data alla notizia e nonostante il fatto fosse avvenuto mentre il treno si stava recando dalla rimessa alla stazione, quindi, senza passeggeri.

Stamani con pazienza mi leggo sul giornale che in realtà il treno non si è spezzato ma ha perso qualche carrozza mentre stava andando in stazione perché si è rotto un gancio, esattamente quello tra la carrozza 11 e 12.

Il treno in questione era un Eurostar Italia Alta Velocità, n° 9427, un’anticipazione di quello che sarà usato sulla linea TAV, e immaginati i giornalisti dopo le polemiche di questi ultimi anni, non aspettano altro che avere carne al fuoco per accanirsi contro.

La causa della rottura sembra dovuto all’errata manovra del sistema di guida, mentre la motrice di testa stava accelerando quella di coda frenava, insomma, per motivi non ancora noti (manovra, fabbricazione o manutenzione), è successo quello che non doveva succedere per due volte.

Rispetto la notizia iniziale ci trovo molta differenza, mi da fastidio l’allarmismo forzato per scioccare il lettore, se poi penso che le FS hanno comunicato quanto successo molti giorni dopo, sarebbe infantile se i giornalisti hanno calcato la mano solo perché non informati tempestivamente.