BLOG di Luciano Testi

Mercoledì 9 Maggio 2007

27 in ricordo di Gilles Villeneuve

27 in ricordo di Gilles VilleneuveIl 27, (foto da www.motorsportblog.it) è stato lungamente un numero difficile per un pilota di F1 che si calava nell’abitacolo della vettura che lo portava. Assunse a questa importanza quando a Imola l’inversione con il 28 nel passaggio sotto alla bandiera a scacchi ha rotto un equilibrio delicatissimo nella mente di un pilota. Gilles era un uomo di vecchio stampo, con il Drake fece un contratto verbale in pochi minuti, un accordo che valeva più di uno scritto. Contratto che Gilles ha onorato e quando era il momento di dare una mano a Scheckter, l'ha data, senza rischiare, senza danneggiare la squadra, senza danneggiare il primo pilota, senza lamentarsi. In breve un uomo di parola. L'anno successivo all'abbandono delle corse da parte di Scheckter, ad Imola con Didier suo compagno di squadra con il n° 28, si sorpassarono più volte durante la corsa e Gilles disse che se voleva ripassare di nuovo all’ultimo giro ce la faceva, ma doveva infrangere una regola che chiedeva di non correre rischi quando entrambe le macchine sono in testa. La rabbia repressa era tanta, non le polemiche dovevano prevalere ma i risultati in pista e l'effetto suolo ha mostrato tutta la sua pericolosità nell'incomprensione fatale di Zolder. Pochi onori a Pironi che trovandosi a fianco di un pilota che era seconda guida nella passata stagione ma con mirabilie funambolesche portava sul musetto un numero più basso del suo. Pironi ha infranto una regola non scritta, non ha saputo aspettare, ha profittato della fase finale che permetteva loro di risparmiare il veicolo per evitare guasti e fare una doppietta, ed ha superato Villeneuve per due volte, peccato che la passione per la velocità abbia tolto anche lui anzitempo da questo mondo.

Per quanto riguarda il pilota, non si può certo dire che in caso di necessità non sapesse essere un regolarista di classe, ricordate quella gara in cui pur avendo un mezzo inferiore tenne dietro 6 macchine per più di metà gara, vincendola, senza commettere errori e molto più importante senza fare ostruzionismo?

Ferrari diceva che quando Lauda terminava una gara la sua auto se smontata era ancora nuova, quando è arrivato Gilles hanno imparato a progettare auto durevoli, perché al mezzo chiedeva più di quello che poteva dare.

Gilles aveva preso il brevetto di pilota d’elicottero e i suoi istruttori avevano paura quando pilotava lui, non perché fosse una schiappa … ovvio … no? E la gara offshore, dove ha tagliato di brutto lo scafo di Piquet passandoci sopra? E la gara d’accelerazione della F1 contro un aereo militare? E la volta che nel recarsi al Ristorante Cavallino a Maranello con una 127 infranse la vetrina perché la frenata si allungò? In Canada l’ultima curva prima d’arrivare a casa aveva uno spettatore fisso, il quale quando sentiva un motore su di giri in arrivo, sapeva che era Gilles e usciva per vederlo fare quella curva in derapata. E in pista? Un giro su tre ruote, una gara con l'alettone anteriore ripiegato all'indietro, le sue performance con l'acqua, il volo incredibile in Giappone.

Scusate ma con un ruolino di marcia simile, tutti gli altri piloti sembra corrano dietro più al vil denaro che allo sport. Gilles è stato un gran pilota, per quello che è riuscito a fare con un mezzo spesso inferiore a quello della concorrenza.

Il numero 27 sul musetto della FERRARI di F1 è stato per tempo sinonimo di un certo peso per l’eredità di chi gli ha dato fama con le sue imprese, fino a valere più del numero 1. La gente pur rendendosi conto che la Ferrari doveva al più presto risalire molte posizioni nella classifica costruttori, ha accettato per lungo tempo quel numero, che ricordava Gilles, come se la Ferrari dovesse dargli qualche tributo o si temesse che la sua sparizione corrispondesse con una perdita della memoria.

Quest’anno per ironia della sorte, ad Imola questo mese nella pista che ha segnato molte svolte per i piloti e la F1, ha una battuta d’arresto, il circus più ricco del mondo ne ricorda solo i personaggi.

Sabato 10 Febbraio 2007

Terra di motori senza F1

Quest’anno il campionato di F1 non prevede nessuna gara nel circuito di Imola “Autodromo Enzo e Dino Ferrari” (vedi foto), è strano che in Romagna non si celebri una ricorrenza che richiama appassionati che hanno nel sangue il motore. Altrettanto strano che il proprietario del circuito non abbia nessun potere decisionale, che dopo aver dato al mondo dell’automobilismo sportivo pagine di storia, si veda beffata da un affarista che per allargarsi sacrifica un circuito che ha consentito alla Formula 1 d’essere per quella per cui oggi è conosciuta. In compenso, uno dei circuiti più pericolosi per la potenza della F1, quello cittadino di Montecarlo, è stato mantenuto, questa è la forza del denaro, spero solo che quelli di Imola alla prima occasione, raddoppino il ticket ad Ecclestone business-man e se volete sapere perché è giusto così leggetevi qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Bernie_Ecclestone

Venerdì 9 Febbraio 2007

Numero 1 in F1

Pensando al numero 1 in F1 tutti penserebbero a Schumaker, se non fosse che si è ritirato dalle gare di F1, allora non rimane che il numero 1 che porterà il campione del mondo in carica, Fernando Alonso che lo scorso anno lo ha scippato proprio allo stesso Schumaker. Il ragazzo spagnolo ha vinto il campionato di F1 del 2006 su una Renault e quest’anno è finito sotto l’ala della MacLaren-Mercedes portandosi in dote la vittoria nel massimo campionato motoristico.

Di questa passaggio del numero 1 da una squadra all’altra, c’è un solo insoddisfatto, la Renault.

Quando Irvine fece la sua ultima stagione in Ferrari, con uno Schumaker incidentato che aveva perso la possibilità di vincere il campionato, all’ultima gara gli modificarono l’aerodinamica del fondo della macchina, quando la vide capì che non volevano vincesse il campionato piloti portando il numero 1 in Jaguar dove Niki Lauda, altro ex ferrarista, svolgeva un ruolo di D.T. Scritto nel libro che Irvine pubblicò quando appese al chiodo il volante.

Certi atteggiamenti antisportivi della Ferrari dell’ultimo decennio, sono dovuti al peso che Shumaker ha avuto all’interno del team e in ragione di contratti che gli concedevano ogni diritto, anche quando era privo di possibilità di vittoria, tanto da ricevere un monito dalla federazione sportiva per gli ordini di scuderia dati a Barrichello. Oggi l’organigramma del team di F1 Ferrari è mutato radicalmente e speriamo migliori anche la sportività.

Lunedì 7 Agosto 2006

MASS DUMPER = Fare i conti senza l'oste.

Parole magiche fino a qualche giorno fa, ma nessuno le conosceva. Perché all’improvviso sono diventate fulcro di discussione? La Renault di F1 utilizza questo dispositivo dall’autunno del 2005 e l’ha integrato ancora meglio quest’anno. Secondo la mia opinione questo dispositivo non è regolamentare, non perché sono ferrarista, ma per una logica precisa, ricordate quando c’erano le sospensioni attive, bene, sono state eliminate perché in pista questa tecnologia poteva creare situazioni di pericolosità estrema a causa dell’ingovernabilità del veicolo se il sistema smetteva di funzionare, per esempio proprio in curva. Il mass dumper, invece è un sistema passivo che non regola l’assetto, ma smorza le vibrazioni prodotte dando a tutti gli effetti un vantaggio simile, non ha bisogno di essere controllato ma deve solo essere in fase con le esigenze del telaio della vettura e solo per l’anteriore del veicolo, tutt’al più, potrebbe esserci il modo di tarare il dispositivo in funzione della frequenza e dell’ampiezza delle vibrazioni. Si tratta di un dispositivo che durante la gara non può guastarsi come le sospensioni attive, quindi non sono pericolose, ma questo tipo di controllo era diventato inapplicabile.

In realtà l’idea è buona, ma è la reintroduzione per vie traverse, di un qualcosa teso a controllare l’assetto e per tale ragione la FIA avrebbe dovuto esprimersi fin dallo scorso anno e non solo dopo aver visto che ciò costituisce un vantaggio. Sempre per le medesime ragioni, anche la Renault avrebbe dovuto far approvare la sua scelta tecnica, forse le cose avrebbero avuto una svolta diversa con meno strascichi, ma hanno preferito passare inosservati con un’applicazione posticcia alla fine dello scorso anno, poi i loro tecnici hanno individuato il potenziale di questo sistema e hanno studiato un telaio che ne massimizzi i vantaggi.

Come dall’oggetto, hanno fatto i conti senza l’oste.

Briatore e le furbizie da F1

Il team manager accusa la Federazione per il caso 'mass dumper'04/08/2006 16:31 Flavio Briatore non ci sta e passa al contrattacco. Il Team manager della Renault attacca la Fia, rea di aver vietato il 'mass dumper', il dispositivo inventato e montato sulle macchine del team francese dal settembre 2005, ma proibito alla vigilia del Gp di Francia di tre settimane fa. Briatore è una furia:"La Fia dovrebbe essere solo l'arbitro, invece si sta falsando il campionato. E la cosa e' fatta pure male.C'e' un impegno incredibile della Fia a giocare contro di noi. Trovo ridicolo dalla A alla Z il fatto che a meta' campionato si cambino le carte"
Certo che da quando la Francia ha perso i mondiali di calcio, anche l’altra passione, la Formula 1, sta diventando una sofferenza e sempre per opera di italiani. Li battiamo in casa, la gara dopo li strabattiamo e questo fine settimana parte in salita con un Alonso penalizzato di 2 secondi, al via in pochi giri è tra i primi ma non va più forte della MacLaren o Honda, fino a quando l’ultimo cambio gomme è fatale, un bullone mal fissato alla ruota posteriore destra lo ferma. Il suo antagonista, Michael Schumacher, ha le gomme che sul bagnato non rendono e un contatto agli ultimi giri per difendere la terza posizione lo costringe al ritiro a 3 giri dalla fine, ma si vede regalare un punticino a tavolino per la squalifica di kubica con la sua BMW Sauber perché trovato sottopeso (colpa delle gomme troppo consumate!).

In questo quadro, un giornalista che domandava a Briatore team manager della Renault, un chiarimento sull’abbandono di Alonso, ha risposto come se fosse stato al telefono con Naomi Campbell per tutta la gara e avesse ancora la testa altrove. Non può dire che è andata bene, quindi, non ha nulla da dire, anzi, quando può ha molto da dire, adesso sulla FIA e la Ferrari, la prima accusata di falsare i risultati, e l'altra di fare pressione per rendere illegale il “mass dumper” e senza il quale la Renault rischia di perdere il campionato perché il loro bolide era stato studiato per sfruttare al meglio questo dispositivo.

Intanto la FIA entro il mese stabilirà definitivamente se questo dispositivo è regolare o no e fino ad allora chiunque lo utilizzi lo fa rischiando di perdere gli eventuali punti conquistati. La Renault, quasi come se una’ammissione d’irregolarità, ha deciso di non usarlo in Ungheria, ma il modo migliore per difendere questa posizione, è quello di accusare e far baccano come fa Briatore. L’idea era furbetta, fino a che non sono stati scoperti perché altri team hanno cominciato a copiarli. Per la Renault quest’episodio crea un ritorno d’immagine, al negativo, per assurdo si può dire che prevalgono gli interessi del team manager su quelli della squadra, infatti, anche se negativa questa pubblicità favorisce solo Briatore, che la sfrutta come un’onda da cavalcare.

Evviva alla sportività!