A volte in informatica a fare notizia non sono i numeri relativi alle prestazioni di certi oggetti elettronici, ma dei capitali che smuovono.
È notizia recente che Apple ha aumentato a dismisura la propria liquidità di cassa, fino ad arrivare a 18,4 miliardi di dollari, pari a 18400 milioni di dollari, quello che potrebbe preoccupare di più è l’eventuale scenario in cui potrebbe essere utile avere tanto contante, come una caduta vorticosa del mercato, o un tentativo di scalata al proprio titolo.

Quello che non capisco è come hanno fatto ad ottenere un risultato di questo genere, avendo prodotti oramai concorrenziali con il resto del mondo IT, ancora più inspiegabile se i bene informati dicono che Apple recentemente ha investito enormi capitali in ricerca, lo si evince dai bilanci trimestrali, e quando capita ci sono in arrivo prodotti innovativi in grado di guidare il mercato, questa volta, però il volume degli investimenti è di gran lunga maggiore delle volte precedenti, perfino dell’introduzione sul mercato del Macintosh o iPod.

Molto significativa è la differenza di percentuale del fatturato destinata alla ricerca, tra la Apple e Microsoft, 3% la prima e ben 14% la seconda, lascio a voi giudicare con quali differenze nei risultati.

Uno dei mercati più poveri e in cui non pensereste di poter vendere molti cellulari iPhone è quello cinese, ma alcuni dati sulle statistiche di navigazione in internet rilasciate da un provider nazionale, dimostra che ben 400.000 cellulari Apple sarebbero stati acquistati e sbloccati per essere utilizzati con il carrier che vuoi. In Cina sono disposti a spendere mediamente 500 $ per un oggetto del genere e iPhone è in una fascia leggermente inferiore. Questi risultati sono stati raggiunti senza che Apple abbia mai concluso un contratto con un carrier cinese. Se penso al mercato italiano, faccio già fatica a pensare che saranno venduti almeno 400.000 iPhone regolari in un anno dal momento in cui sarà lanciato ufficialmente, credo con TIM.