BLOG di Luciano Testi

Giovedì 3 Gennaio 2008

Addio NETSCAPE, era l'alternativa ad Internet Explorer

Sì, non avete letto male, quando ho iniziato a navigare in internet nel 1997, utilizzavo un’unica applicazione per navigare e gestire la posta elettronica, questa era Netscape Communicator di Netscape, fornitami dal provider insieme alla connessione ISDN al prezzo di 550.000 Lire/anno, oltre la spesa per la connessione telefonica, altrimenti avrei dovuto comprarne una copia, sì, all’epoca il navigatore si comprava. La Microsoft fece anche lei il suo navigatore, Internet Explorer, pure lei lo faceva pagare, poi Netscape non lo fece più pagare, Microsoft fece la stessa cosa. In quegli anni Netscape fece causa alla Microsoft per concorrenza scorretta scoperchiando una pentola, ma quest’ultima aveva già tanti soldi da riuscire a rifare tutti i coperchi che voleva. L’episodio fu sufficiente a far conoscere al mondo intero i metodi aggressivi e le politiche commerciali adottate dalla Microsoft, per distruggere gli avversari. Microsoft fu sul punto di comprare Netscape, un’anteprima della sicura chiusura di questa software-house che inventò i plug-in una tecnologia che permetteva ad un navigatore (o qualunque altro software opportunamente predisposto) d’acquisire nuove funzionalità, permise ad altre realtà di produrre dei contenuti e grazie ad un plug-in si poteva vedere integrato nelle pagine web. Le piccole differenze tra IE e Navigator sono sempre state degli incubi per i programmatori, quando usciva una nuova versione di IE, era certo che Microsoft avrebbe fatto qualcosa per distanziarsi dallo standard del concorrente rischiando la non compatibilità con il W3C, un consorzio per l’interoperabilità del WWW, cui aderiscono numerose aziende, Microsoft compresa. Le pagine web rischiavano in numerosi casi d’essere viste in modi diversi coi due navigatori, oltre alle peculiarità per piattaforme diverse come Mac e PC. A comprare Netscape fu AOL, ne scaturirono alcune versioni, interessanti ma senza troppa convinzione, Microsoft con la sua politica opprimente aveva raggiunto con le varie versioni del suo navigatore, delle quote di mercato da monopolio, superando anche il 90%, oggi invece è sotto l’80%, a favore di Firefox e Safari, NETSCAPE, raccogliendo solo le briciole, anche dopo la sua ultima incarnazione, la 9.0.0.4, che ora è veloce, ha deciso che dal primo di febbraio 2008, non farà più nessuna versione di NAVIGATOR e non ci saranno update di sicurezza pur lasciando online nel sito ftp tutte le versioni dei suoi prodotti a partire dalla 3.04. Mentre sto scrivendo è apparso l'avviso che è disponibile una nuova versione di Navigator, che sistema un problema di sicurezza, la pagina d'avviso che segue, mi comunica che tale problema ha riparato anche quello di Firefox 2.0.0.11, meno male! Questo per gli utenti Microsoft è un sogno vedere crescere gli update del loro software da posizioni decimali così piccole ;)
Attualmente tutta la mia posta è gestita (più di 10 account) tutta con Netscape, ci sono migliaia di messaggi, prima o dopo dovrò decidermi a passare tutto su Mail della Apple, abbandonandolo anche come navigatore quando un problema di sicurezza mi consiglia di metterlo da parte. Comunque nel Dock della scrivania del computer ho nove navigatori sempre aggiornati ;)
Una chicca finale, la diffusione dei navigatori fa guadagnare i loro creatori anche se lo distribuiscono gratuitamente, sapete come fanno?
Nei navigatori moderni di fianco alla casella dove si digita l’indirizzo dei siti, c’è né un’altra per la ricerca diretta su internet con il motore di ricerca che vuoi tu, in ogni caso, ad ogni ricerca che fai, una piccolissima goccia di denaro sarà pagata da quel motore di ricerca alla società che sviluppa il navigatore, tanto per farvi un esempio Firefox nel 2005, ha guadagnato 50 milioni di dollari e si può permettere di continuare lo sviluppo.
Netscape, con percentuali piccole, non riusciva ad autoalimentarsi ed è finita una piccola leggenda che ha dato un enorme contributo per la navigazione e sviluppo di internet.

Domenica 30 Dicembre 2007

Televisori piatti e luoghi comuni

L’altro ieri quasi mi sono sgolato con mia zia, ha un vocione che andrebbe bene a recitare in teatro ma la sua testardaggine non gli è da meno. Ha comprato un nuovo e meraviglioso televisore al plasma della SAMSUNG da 32”, in formato Wide Screen, in pratica non è un 4:3 della TV normale e nemmeno un 16:9, una via di mezzo, ma come fosse una regola i commercianti mettono in mostra lo schermo e qualunque cosa facciano vedere, ogni pollice disponibile deve essere sfruttato. Tale modalità d’esporre il prodotto è ben lungi dall’essere una demo di buon funzionamento di tutti i pixel, l’ho capito dopo un’ora di discussione con mia zia che impaziente mi accende la TV e subito noto che i soliti canali analogici di Mediaset o Rai si vedono deformati, cioè allargati, glielo dico e lei mi risponde che era una di quelle cose che voleva sapere da me, cioè “Perché tutte le persone sembrano ingrassate?”. Io non aspettavo altro che me lo chiedesse, ho cominciato a navigare nel menu fino a che non ho trovato la regolazione dei formati, c’era anche il 4:3, l’ho subito settato e immediatamente ho avuto le sue proteste, ovviamente la TV normale in un WideScreen lascia due strisce nere ai lati e quando guardi un film saranno presenti sopra e sotto altre due strisciette. Spiegare che le pentole e i coperchi non sono più tondi ma ovalizzati, e le ruote delle macchine non sono tonde, che il pallone da calcio sembra quello per il rugby, non è servito a nulla, quelle due strisce nere la sconvolgono, lei ha comprato un 32” ed io incautamente glielo riducevo a circa 28”. Non importa che cosa guarda, basta che sia grande 32”, ma ho insistito tanto fino a che non gli ho fatto dire che gli piace guardare le immagini deformate, ma gli scappava da ridere, perché oramai si rendeva conto che quello che dicevo era corretto. Siccome sono testone anch’io, ho guardato per bene il menu, ed ho trovato la funzione zoom che porta ad allargare la schermata senza deformazione fino ad occupare l’intero schermo. Adesso si vede tutto il 32” acceso (che espressione impropria), ma le immagini sono proporzionate, significa che la TV normale ha un taglio sopra e sotto e con i film ci saranno due fette ai lati che non si vedono (ma mia zia mi ha già detto che non guarda film ‘n’ volte), ma questo non importa, l’ho spiegato per bene altrimenti lo racconterà a tutto il condominio.

Nelle immagini Nina Senicar a DISTRACTION
Visione TV analogica "allargata" su un televisore in formato WIDE.

Visione TV analogica con il suo formato 4:3.
.

In pratica i commercianti visualizzano a schermo pieno qualunque cosa perché se si vedessero delle strisce nere, la gente non comprerebbe quel prodotto, chiunque anche se non preparato tecnicamente si chiederebbe perché deve comprare un televisore da 32” se riesce a sfruttarne solo una parte e molti rinuncerebbero all’acquisto, allora uno schermo WideScreen anche se non sarà mai usato per vedere film poteva essere sostituito da un altro che a parità d’ingombro in altezza rispetti il rapporto di 4:3, ottenendo un risparmio sulla diagonale e quindi sulla spesa d’acquisto, ma quanti sono quelli che ci pensano?

Quello che mi preoccupa di più, non sono i soggetti come mia zia, ultrapensionata, ma giovani ben più preparati tecnicamente di me sui quali questa tattica commerciale riesce ad avere efficacia, ma almeno loro guarderanno ogni tanto un film.

Sabato 15 Dicembre 2007

Hyundai W-100, cellulare originale Apple?

La Apple negli ultimi 12 mesi ha sicuramente consolidato la sua immagine di azienda hi-tech nell’immaginario pubblico anche fuori dagli Stati Uniti, nonostante detenga a livello mondiale poco più del 4% o 5% del mercato dei computer.

In virtù di ciò ho avuto una conversazione un po’ strana con un utente, che pur non essendo hi-tech, vuole a tutti i costi sembrare d’esserlo pavoneggiandosi con prodotti che ritiene tra i più “esclusivi”. Andiamo al dunque, lo vedo armeggiare con un cipollotto (dalle mie parti equivale ad un orologio da polso) agli steroidi tali erano le proporzioni che aveva, tutto bianco con qualche pulsante colorato, fattezze di chi non vuole passare inosservato (???). Siccome il soggetto in questione non è un bambino, il giocattolino è vero, mi dice che è un cellulare bluetooth e aggiunge “via niente” per indicare che può collegarsi ad altri dispositivi senza l’uso di fili, da un paio di metri noto che ha anche lo spioncino veramente micro, della fotocamera, chiedo di vederlo da vicino, premo un pulsante e si accende lo schermo che forse è poco più di un pollice, la grafica è nitida ma gli over 50 dovranno usare tutti gli occhiali per leggere i messaggi, lo sento squillare e appare il numero del chiamante, restituisco il gioiellino.
Termina la telefonata, il possessore aggiunge che è un prodotto Apple, non capisco se lo dice per prendermi in giro sapendo che conosco tutti i prodotti Apple (quasi) usandoli dal lontano 1979, e gli rispondo alla buona, che non è un prodotto Apple, lui mi riprende dicendomi che ne so io, riaffermo quanto sopra, ancora non mi rendevo conto se gli stavo rovinando la festa e il prestigio di cui si vantava possedendolo o se voleva solo far diventare invidioso il prossimo. Per avvalorare la sua tesi afferma che è di colore bianco, e qui lo stile Apple ha lasciato il segno con il suo stile, io gli ribadisco ancora che non basta è quello non è un prodotto Apple, alla fine per convincermi mi dice che quando si accende appare il logo della mela morsicata, ed io gli dico che chi ha fatto quel cellulare da polso se utilizza il marchio Apple per cavalcare l’onda del successo del cellulare Apple per vendere i suoi prodotti potrebbe incorrere in grane legali molto costose. Vedo che la cosa lo lascia ancora un po’ perplesso, e un po’ pesantemente, visto che lui possiede un Jaguar, gli dico che se appariva un giaguarino avrebbe detto che era della Jaguar, allora arrossisce un po’, poi l’oggetto era di uno stile così lontano dal modo di vestirsi che lo si notava come oggetto fuori luogo (il classico pugno nell’occhio). Effettivamente sul cellulare non si vedono loghi, neppure lui è in grado d’identificare il produttore, quindi, si può supporre che la fabbrica presso cui sono stati ordinati dal marchio che l’ha progettato, ne sono usciti una certa quantità in forma anonima e venduti al prezzo pieno, pari a 180 Euro. Il fortunato possessore di questo cellulare, nonostante le mie risposte, per lui deludenti, era così pieno d’entusiasmo che era convinto che se lo portava a Media-World ed esposto per 1000 Euro e un biglietto con indicato si accettano prenotazioni, c’era la gente che si metteva in fila. Gli ho detto che è mia convinzione che un’oggetto simile anche se è una primizia per i nostri mercati, non puoi metterlo sul mercato a cifre superiori a 400 o 500 Euro.

La sera faccio una ricerca su internet e con facilità trovo alcuni cellulari da polso tra questi anche quello che avevo visto e scopro che non è previsto per il momento la sua importazione in Europa, nonostante ciò l’ho visto funzionare anche se con i menù in inglese, quindi, chi va in Giappone se è interessato a questo tipo di cellulare da polso, sappia che senza fare operazioni strane, quando arriva in Italia lo può utilizzare.

Questo sarebbe il fantomatico cellulare che ho visto, però privo di qualunque indicazione del costruttore o marchio che lo vende.

Caratteristiche:

- TouchScreen da 1.3"
- Fotocamera da 1.3 Mpx
- Lettore MicroSD con 256Mb inclusi all'acquisto
- Rete GSM Triband
- Conversazioni tramite auricolare Bluetooth incluso
- Connessione USB (ho visto la sigla sul lato destro del cell. avuto tra le mani)
- Autonomia di 2 ore in conversazione
- Radio FM
- In Corea del sud costa 250$ corrispondenti a 176€.



Per chi desidera un cellulare da polso un pelino più serioso e meno pacchiano, c'è un quello progettato da una ditta australiana la SMS TECNOLOGY che da dicembre 2006 commercializza il modello M300, che ha già avuto un’evoluzione ed ora c’è l’M500. Il prezzo del modello vecchio era di 380 Euro, il nuovo cellulare, l’ha acquistato un utente italiano tramite internet a 628 Euro, ma l’ha ordinato dopo l’annuncio a maggio 2007 e non gli è ancora arrivato.

Specification:
:: Model M500 Quad Mode, Touchscreen, Java and WAP enabled
:: Weight: 60g
:: Color: Silver or Black with Leather Strap
:: Screen: TFT 1.5 - inch colour touchsreen 120 x 160
:: Frequency: GSM850/900/1800/1900Mhz (GPRS), SIM
:: SMS: Full SMS and MMS functionality
:: MP3: Support AAC/MP3 and
:: MP4: Support Video Playing
:: Touchscreen with Built-in Stylus
:: Memory: 128MB Built-in Memory
:: Battery: 400mAh, Talk Time 200 Minutes, Standby Time 80 Hours
:: USB: For Data Transfer and Recharging
:: Bluetooth 2.0

Domenica 21 Ottobre 2007

iPod touch, toccato con le mie mani

Ieri a MediaWorld ho visto il player digitale più tecnologico esistente, un iPod Touch che faceva bella mostra di se nello spazio musicale dedicato ad Apple. Al primo passaggio non mi ero accorto della sua presenza, ma subito dopo vedo una responsabile del reparto che inizia a dare spiegazioni ad un cliente su un iPod, da lontano mi accorgo che è il top di gamma, che non avevo visto, mi avvicino ed ascolto le domande e le risposte. Conosco molto bene l’oggetto, ma purtroppo viene paragonato ad un banale player musicale nei confronti del quale a parità di memoria, flash in questo caso, da 8 o 16 Gb ha sicuramente un prezzo più alto della media.

La ragazza si scorda di segnalare che il prodotto non ha paragoni sul mercato per molteplici ragioni, a partire dalla gestione derivata direttamente da una versione speciale di Mac OS X, poi sullo schermo da 3,5 pollici bastano pochi tocchi con le dita per ascoltare musica, vedere filmati e foto.
Senza dimenticare che attraverso collegamenti Wi-Fi si può navigare in internet usando Safari e vedere filmati di YouTube e accedere a iTunes store per acquistare brani musicali.

Dopo una mini carrellata delle funzioni extra di iPod touch, il cliente in meno di un minuto si renderebbe conto d’essere davanti ad un gioiello tecnologico e non solo ad un bell’oggetto tutto nero davanti e costoso.

Appena il cliente se ne è andato ho detto alla ragazza addetta al reparto che iPod touch è molto di più di un player, e mi prendo lo sfizio di toccarlo, ha ancora la cover di protezione trasparente ma risponde ugualmente bene al tocco delle dita, chiedo alla ragazza se sapeva che nelle immagini c’è anche lo zoom e glielo mostro come se l’avessi sempre fatto, rimane stupita e subito lo annuncia al collega che si trova a pochi metri di distanza, quindi lo stacco dalla sede cui è collegato con il cavo di sicurezza e provo a ruotarlo per vedere l’immagine automaticamente che si riorienta, e lo fa subito con buona fluidità. La mia prova si conclude brevemente, c’è molta gente che ha domande da fare.
L’utilizzo del sistema multi-touch è esattamente come l’avevo conosciuto leggendo su internet e guardando i video.

La vendita di certi gadget tecnologici, necessita di un approccio e preparazione diversa da quella richiesta da una radio che ognuno di noi porterebbe a casa, senza chiedere come si fa ad usarla. iPod touch necessita di un minimo di spiegazioni, potrebbero pure esserci delle persone che non sanno nemmeno che cos’è il Wi-Fi, solo così è possibile collocare questo prodotto nella sua giusta dimensione.
iPod Touch

NeoOffice 2.2.2 un egregio sostituto di Office, ma …

Ho scaricato da internet NeoOffice perché non necessita, come OpenOffice su cui è basato, del lancio di X11, finalmente posso fare a meno di Office di Microsoft?
NeoOffice è una suite di programmi gratuita per la piattaforma Mac che fa concorrenza a Office di Microsoft, è in grado di salvare documenti in 22 formati diversi e leggerne oltre un centinaio, ma ha anche un foglio elettronico, un data base, presentazione e disegno.
NeoOffice come dicevo è basato su OpenOffice sviluppato e sostenuto da Sun Microsystem per piattafoma Windows, Linux e Solaris, su Mac gia solo in ambiente X11. Gli sviluppatori di NeoOffice è un gruppo di volontari, alcuni dei quali ha lavorato su OpenOffice , che hanno preso in mano il prodotto della Sun con l’intento di renderlo nativo per la piattaforma Mac, perciò più veloce e pratico per l’utente finale. Essendo un prodotto gratuito il prezzo del prodotto scaricato equivale ad una donazione volontaria per sostenere il gruppo di lavoro.
L’applicazione è di ben 392,8 Mb, il lavoro fatto dal gruppo di volontari è grande come il desiderio di fare a meno di Office di Microsoft, e dopo anni di sviluppo NeoOffice dovrebbe essere sufficientemente maturo per essere un prodotto a sé pienamente auonomo. L’icona che contraddistingue il prodotto fa pensare ad un browser ma pensandoci racchiude in sé il significato più completo di suite di programmi per gli utenti internet d’oggi.

Il download avviene senza problemi e per l’installazione basta scomprimere il file.dmg che diventa un .pkg che installa l’applicazione in pochi secondi, esistono due versioni una per i Mac con il processore PPC e una per quelli che hanno i più recenti Intel.

Avvio il programma, parte subito l’applicazione più utilizzata, word, e comincio a scrivere un nuovo post, ma quando arriva il momento di fare una verifica grammaticale, molto utile per scrittori in erba come me, scopro che non c’è, esiste solo il correttore ortografico che usa il dizionario presente in Mac OS X. Esamino dettagliatamente tutte le funzioni raggiungibile dal menu Strumenti > Opzioni … e non trovo nulla, poi dalla guida di NeoOffice trovo una tabella di comparazione ed ho la conferma che manca solo il correttore grammaticale, peccato.
Per i testi sarò ancora costretto ad utilizzare Word di Office che ha il correttore grammaticale, è una vecchia versione che ha 10 anni e gira sotto Classic, che tra l’altro s’avvia anche abbastanza velocemente, ma più che sufficiente, infatti, non approvo al 100% tutte le nuove versioni di Office, nate più che altro per fare cassetta.

Ho provato ad aprire un file di Excel con una macro ed è andato tutto liscio, basta aggiornare i link ad eventuali file collegati, la mia prova si è fermata qui, ma l'impressione è ottima, le icone e la distribuzione dei menu è fatta per ridurre al minimo l'impatto da chi proviene da Office.

Giovedì 18 Ottobre 2007

Microsoft copiona, ci sono le prove

In ogni classe c’è sempre il più bravo e quello che pur di non stare dietro prova a copiare in ogni occasione e in tutti i modi consentiti, sono quelle persone che nella vita potrebbero riuscire a soffiarti il posto di lavoro immeritatamente, non fanno nulla d’illegale, ma non si può certo dire che possono vivere a testa alta ed andare fieri della loro etica.

A che serve tutta questa premessa?

Qualche anno fa durante il MacWorld, Jobs in occasione della presentazione del suo nuovo sistema operativo, ebbe a dire goliardicamente che a Redmond stanno già scaldando le fotocopiatrici, nell’ambiente è risaputo che molte funzionalità di Windows sono già state viste nel SO della Apple. Però non era mai successo un fatto così eclatante come quello emerso di recente, dopo la presentazione di iPhone la Microsoft ha fatto richiesta di deposito di brevetto per ogni funzionalità ed elemento dell’interfaccia multitouch realizzata da Apple. Questa non è una goliardata, nemmeno innovazione, ma la verità, poco dopo alcune news annunciavano che la Microsoft stava pensando ad un suo iPhone, ora abbiamo capito come!!!!!!!
Ma come funziona questa cosa? Facciamo l’ipotesi che alla Microsoft abbiano chiesto ‘n’ brevetti, tra questi abbiano colto un aspetto non accuratamente protetto dalla Apple e ne ottengono il brevetto anche se è palese che non è farina del loro sacco, il passo successivo sarebbe quello di far valere il pezzo di carta nel modo più oneroso per l’avversario, fargli spendere soldi per i legali, oppure chiedere i diritti o vendere il brevetto, spesso quest’ultima soluzione solitamente costa meno dei legali ed è più rapida.

Questa notizia lascia un po’ di stucco, per la sfacciataggine con cui quelli della Microsoft hanno il coraggio di promuovere tecnologia innovativa platealmente copiata, lascia disgustati per come Microsoft, con tutti i capitali che ha, “rubi” dal giardino del vicino i fiori che lei non riesce a coltivare. É disgustoso come Microsoft su queste basi pretenda di creare un suo standard per imporlo in virtù di un installato amplissimo di Windows.
E Bill Gates che fa beneficenza per togliersi dallo stomaco questo peso!!!
Sarà, ma la macchia rimane a vita.

Di recente Microsoft ha modificato anche i suoi player digitali, gli Zune, che ora somigliano di più agli iPod, anche nel colore, che caso!!!
Le statistiche però dicono che le quote di mercato erose da Zune sono dei player di “tutti gli altri” non iPod, e in apparenza amica di Microsoft.

Sabato 13 Ottobre 2007

Il Nobel per la pace ad Al Gore

Che cosa c’entra con la categoria informatica un Nobel per la pace?

In questo caso molto, perché Al Gore non è solo colui che ha mancato per un soffio d’ottenere la presidenza americana, non è stato solo consigliere di Clinton, non è solo colui che ha vinto l’oscar per un documentario sull’ambiente, montato e gestito sicuramente con strumenti marchiati Apple, non solo ha nel suo studio 3 schermi Apple da 30” collegati sicuramente a un MacPro 8 core, ma è anche nel consiglio d’amministrazione della Apple dal 2003, chiamato dall’attuale amministratore e gli fu dato l’incarico di presiedere la commissione d'indagine interna sulle stock options.
Al Gore, infine, è anche amico personale di Steve Jobs, Ceo Apple il quale ha dedicato la home page della Apple (la versione con estensione .com) proprio ad Al Gore, esattamente come in una qualunque community, cioè amichevolmente e molto semplicemente, e proprio nel termine “semplicemente” ci vedo qualcosa di straordinario, termine molto difficile da tradurre in pratica ma che in Apple è di casa.

Premio Nobel Pace 2007 ad Al Gore

Lunedì 8 Ottobre 2007

Apple iPhone Orange e Francia serve terza idea

Il titolo sembra proporre un qualcosa che leghi tutti i nomi, ma invece non è così, arrivati alla Francia, qualcosa si blocca.

Oramai tutti sanno che la Apple ha realizzato un cellulare iPhone così esclusivo e diverso da qualunque oggetto portatile da spingere diversi utenti a pagare penali per abbandonare il vecchio carrier al solo scopo d’utilizzare l’interfaccia grafica multi-touch, il mese scorso ha venduto negli USA il milionesimo esemplare dopo averlo lanciato commercialmente il 29-Giu-2007 e senza meccanismi di preordine praticati e usati da MS per drogare le statistiche. Dopo gli Stati Uniti, quelli di Apple si stanno occupando del lancio nel resto del mondo e in Europa i primi due paesi sono stati l’Inghilterra e la Germania, e in base agli annunci di Orange la terza dovrebbe essere la Francia, ma qui arriva il bello.

Oggi i siti più informati su questi avvenimenti, www.macitynet.it/macity/ spiega che la legislazione francese contiene un articolo stabilisce che è proibito vendere prodotti legati a dei servizi. Orange ha fatto bingo, perché prima dichiara concluso l’accordo poi sorgono questi problemi, chissà come sono contenti a Cupertino di questa pubblicità negativa e conoscendo il carattere di Jobs cui piace lavorare in ombra fino a che tutto non è pronto c’è da credere che qualche telefonata sia avvenuta.

Ora per affrontare il problema le soluzioni sono solo due, la prima prevede di mettere in commercio due tipi di iPhone, il primo legato a Orange, il secondo libero ma a 1000 Euro o di più. Ma la Apple non gradirebbe far diventare la Francia un porto franco per iPhone sbloccato anche se a quel prezzo, perché dovrebbe rinunciare agli introiti generati dal traffico utenti.

La seconda soluzione, e sarebbe secondo me quella a cui Jobs potrebbe giungere con più facilità, è ignorare completamente il mercato della Francia. E pensare che Orange contava in extra vendite per Natale 2007!

Ora mi permetto di tirare fuori dal cappello a cilindro il mio escamotage, una terza idea, la Apple potrebbe proporre in Francia il suo iPhone come un iPod evoluto al prezzo di lancio negli Stati Uniti, cioè 599,00 Euro anziché 399,00 Euro promettendo al cliente un bonus se entro il primo anno attiva un contratto con Orange trasformandolo di fatto in un cellulare, tanto con Wi-Fi (802.11b/g) si naviga gratis in internet, e c’è una fotocamera a disposizione. Ovviamente l’utente non essendo obbligato, l’aggiramento dell’articolo L122-1 del codice dei consumatori dovrebbe essere avvenuto elegantemente.

Sarà, ma a questa soluzione io ci crederei.

Venerdì 7 Settembre 2007

Pazzi per multi-touch di iPod (nuovo) e iPhone

Dapprima era un iPhone, un privilegio degli utenti U.S. che hanno fatto la fila davanti ai negozi Apple e A&T per possedere un cellulare con il marchio della mela, molti cambiano carrier pagando penali per usare l’interfaccia multi-touch, ma anche nel vecchio continente non si scherza, iPhone non sarà in vendita che il prossimo anno ma già si organizzano eventi per vedere un iPhone defunto, (solo perché al di fuori degli USA come cell. non funziona) acquistato a N.Y., che cosa capiterà quando arriverà ufficialmente per tutti?

Beh, da ieri non è necessario aspettare il prossimo anno.

Era nelle previsioni che la tecnologia contenuta in iPhone producesse dei figli, e proprio ieri in un evento annunciato, a Londra hanno presentato la nuova linea di iPod che ora arriva fino a 160 Gb ma il top di gamma per il prezzo è il nuovissimo iPod touch (vedi foto) e la parola dice tutto. È un iPhone senza le funzioni di telefonia, cioè un iPhone con solo la funzione iPod, ma non è così perché in perfetto stile Apple, non è soloun iPod con un’interfaccia avanzata e sfiziosa, ma tramite Wi-Fi può connettersi a internet, quindi accedere a iTunes ed acquistare brani direttamente con iPod senza passare dal computer, un modo per fare sistema intorno iTunes e favorire le vendite di brani musicali riducendo le copie pirata.
Tanto per essere chiari iPod touch ha un vero Wi-Fi sfruttabile con il navigatore di Apple Safari con cui è possibile vedere YouTube e i suoi video, non come Zune di Microsoft che ha un finto (ma non lo dicono) Wi-Fi.

Ma al di fuori degli U.S. la voglia di possedere un gioiellino Apple con il multi-touch potendo essere esaudita con iPod touch a partire da 299 Euro entro pochi giorni, quando arriverà iPhone, molti di quelli che hanno preso iPod touch non lo prenderanno, sarebbe un doppione, oppure cercheranno di vendere iPod touch per sostituirlo con iPhone che comprende anche un iPod, quindi l’arrivo di iPhone in Europa non sarà un momento atteso come lo è stato negli U.S. da assaltare in massa i negozi, ma da qui al prossimo anno, possono cambiare ancora molte cose.

Inoltre chi accetterà d’aggiungere ben 300 Euro (599 Euro per iPhone meno 299 Euro per iPod touch) per aggiungere un cellulare al suo iPod touch? Direi nessuno, per obiettività meno di ieri, ma dentro in Apple hanno pensato anche a questo a come far acquisire a iPhone un nuovo appeal con la presenza sul mercato di un iPod touch che vi si sovrappone in parte e hanno pensato di ridurre il prezzo di iPhone da 599$ a 399$ (in Europa diventano 200 Euro in meno).
Per differenziare l’offerta i due modelli di iPod touch hanno 8 e 16 Gb di memoria flash, mentre i due modelli di iPhone hanno metà memoria e giustamente, visto che l’uso prevalente sarà come cellulare e non come iPod.

Dopo questi show di tecnologia, strategie e forza di un sistema che gira intorno a iTunes, mi viene da pensare di nuovo allo Zune, recentemente gli hanno dato una mano di colore, altrimenti non lo comprano, poi quasi lo regalano purché si faccia un abbonamento allo store musicale. La Apple non ha mai fatto regali per promuovere i suoi gioielli, anzi ha regalato un iPod solo a quel militare statunitense che si è visto salvare la vita perché l’iPod che aveva nel taschino ha fermato un proiettile.

Mercoledì 22 Agosto 2007

Quali mappe con Google?

Manco a farlo apposta, ho appena scritto un post su una possibile interpretazione o utilizzo delle immagini di Google Earth, e il giorno dopo arriva un aggiornamento da parte di Google, ora oltre alle mappe della terra, cliccando su un bottone si ha la visione delle stelle che sovrastano le coordinate in cui vi trovate e correttamente orientate secondo l’ora locale e così da ogni punto della nostra amata Terra per un totale tra stelle e galassie di un milione d’oggetti stellari.
A detta degli esperti, il lavoro svolto da Google sarà utile anche per la comunità scientifica perché una raccolta del genere non esisteva e tutto il materiale era disponibile a pezzi da molteplici fonti.
Ora i romantici che la sera vogliono stare a guardare le stelle, possono avere un aiuto nell’individuare le formazioni stellari sulla verticale del punto in cui si trovano e con tanto di nomi fantasiosi e tracciati.

Ma Google non ha online solo le mappe della Terra e del cielo stellato, ma anche di:

http://maps.google.com/help/maps/streetview/ con il quale è possibile vedere immagini a 360° di ogni via delle città appositamente riprese con telecamere speciali a volo d’uccello a circa 3 mt d’altezza. Questa funzione ha sollevato una ridda di polemiche per questioni di privacy, in quanto durante le riprese chi si trovava a pochi mt di distanza dalla telecamera, diventa riconoscibile, ma dopo le iniziali proteste ora più nessuno trova da ridire, però facendo una segnalazione mettono del nero sulla persona.

http://www.google.com/mars/ sono le mappe della superficie di Marte riprese dai satelliti, qui vi assicuro che i colori sono fantastici tanto quanto è inospitale quel pianeta. Purtroppo l'area di dettaglio è ristretta.

http://moon.google.com/ sono le mappe del nostro satellite naturale, la Luna, con indicato i punti d’atterraggio dei vari Apollo da 11 a 17, ma però, ci sono solo quelle aree.

Come per Marte, credo che le zone riprese della Luna siano ben più vaste e complete, non posso credere a divieti imposti dall'esercito per non fornire informazioni a potenze straniere (?), oramai quei tempi sono passati, e nemmeno credo che Google abbia aperto un servizio in economia, ma d'altronde a chi interessa fare un viaggio sulla Luna o Marte? Però mettere online una mappa stellare con un milone d'oggetti non ha un costo irrisorio, e non si sono nemmeno tirati indietro dal fare qualcosa anche di scientificamente utile. Ho come l'impressione che Google a modo suo abbia voluto ricambiare le collaborazioni e permessi ottenuti per le numerose immagini satellitari, oggi disponibili gratuitamente in rete per il grande pubblico.

L’offerta di servizi di http://maps.google.it/ non si ferma ad una pura e sfiziosa navigazione come fosse solo un mappamondo, ma ha un valore aggiunto notevole, perché è possibile fare percorsi stradali tra due indirizzi, è possibile visualizzare gli esercizi commerciali, ma la quantità d’informazioni ottenibili da Google Earth toccano livelli ineguagliabili, fate prima a consultare l’immagine a fianco con i menu informativi, così vi rendete conto.

Di bello c’è che nessuno dei servizi di quanto ho citato è a pagamento, mentre in Italia esisteva un motore di ricerca (tanto per fare un nome) Virgilio ma potrei citarne anche altri, che ad un certo punto anziché fornire nuovi servizi gratuiti, ha iniziato a far pagare proprio l’indicizzazione dei nuovi siti nel suo motore di ricerca. In Italia ci preoccupiamo di fare community, per catturare i giovani, lo fa anche Google, ma con un’unica differenza, i servizi italiani sono spalmati di pubblicità, quelli di Google, no, ma questa è un’altra storia che esula un po’ dall’oggetto ma che comunque, da sola giustifica e spiega l’enorme differenza tra Google e tutti gli altri, incapaci di far fruttare il loro motore di ricerca, perfino Microsoft soccombe e sperpera denaro senza riuscire a fornire qualcosa d'efficiente.

Mercoledì 8 Agosto 2007

ESC e nulla di più

Vado in un Ufficio Postale, non dico quale per correttezza, ma siamo nel modenese, debbo pagare un paio di bollettini, ho davanti 3 persone, bene, ho 10 minuti d'attesa, invece ne passano quasi 40.
Agli sportelli ci sono solo due persone, il problema nasce allo sportello Prodotti BancoPosta, dove sto facendo la fila e la ragazza è costretta ad attendere che la collega finisca i suoi clienti per chiederle aiuto, non riusciva a capire che al cliente doveva dare un bollettino da compilare per il passaporto, ma non sembra finita la collega si prolunga in spiegazioni, ed a un certo punto gli dice “Poi gli dai ESC” (lo pronuncia così come sta scritto) e vista la cima d’impiegata che stava dietro lo sportello ho immaginato che se gli diceva “Poi ESCI” oppure “Poi fai Escape” non avrebbe capito perché non avrebbe trovato nessun tasto con quella dicitura, tra l’altro quel tasto è lì da decenni in tutte le tastiere, in alto a sinistra.

Nel frattempo nell’ufficio entra un cliente, ma che cliente non è perché si fa aprire la porta di sicurezza a doppio sbarramento, si avvicina all’impiegata incapace dando ulteriori spiegazioni e finalmente un cenno della ragazza sancisce che ora è tutto chiaro, sbloccando finalmente lo sportello. Ma la ragazza che doveva avere circa 27 anni, non contenta fa il suo show sorridente esclamando che “credeva di qui … e di là …” e quasi chiedeva un aumento per essere riuscita a capire come si fa. Credo che per occupare certi posti occorra un minimo di alfabetizzazione informatica, credenziali che sicuramente non aveva, quasi mi veniva voglia di dirgli che cosa significava per me “Esci”, e certamente non sarebbe stato un comando da dare al PC.

Per fortuna il signore che ha permesso di sbloccare la faccenda si è messo all’altro sportello dando una mano per smaltire la coda che nel frattempo si era creata, però una domanda mi viene spontanea, visto qual’era il suo posto, due minuti prima era al bar che c’è a 50 mt? Tanto in agosto quasi nessuno ha bisogno delle Poste Italiane? Ma anche se c’è poca gente, si può abbandonare il proprio posto indefinitamente? E pensare che se l’impiegata di 27 anni fosse stata brava, non avrei notato l’impiegato che rientra.

Domenica 5 Agosto 2007

Da un monitor Lenovo ad un sicuro Apple Cinema Display

Era tempo che volevo un monitor più grande del 15”, dopo che il CRT da 20” Apple si è collassato per troppo lavoro, ho preso un Lenovo D221 Wide ma sono rimasto deluso e l'ho pagato pure più di quello che viene indicato sul web.

Per l’acquisto mi sono rivolto direttamente ad un negozio che vende PC da quasi 30 anni, perciò, mi avete capito, è un venditore storico di prodotti Apple, ma oggi anche d’altri affermati marchi. Tra questi vi è la Lenovo, una controllata IBM, che produce schermi piatti, ne volevo giusto uno di qualità accettabile e ad un buon prezzo, e siccome lo usano anche per delle presentazioni, poteva andare bene anche per me, poi anche il prezzo era interessante. Ma forse dovevo allarmarmi quando mi disse che Apple consegna con il contagocce gli schermi, perciò usano i Lenovo per penuria di quelli della Apple. Ne vidi uno collegato, mi pareva tutto a posto e ne ho comprato uno, costava circa la metà di un 23 “ della Apple.

Potete immaginare la fretta di vedere all’opera il nuovo schermo, da 22” collegato ad una scheda grafica ATI Radeon 9650 (quello da 15” era collegato ad una normale ATI VGA), quindi, effettuo la calibrazione nel modo più accurato possibile. Il risultato sembra soddisfacente, ma scopro che basta spostarsi di poco per vedere cambiati i colori, e ho difficoltà a vedere tutta la superficie in modo uniforme, forse debbo regolare bene l’inclinazione, ma nessuna regolazione migliora la visualizzazione.

In pratica la luminosità dello schermo, aumenta dal’alto verso il basso con valori abbastanza rilevanti (vedi foto sotto), ho pure spento il grosso altoparlante JBL che avevo piazzato dietro, pensando che il magnete possa disturbare l’immagine, ma senza risultati, ho pure collegato lo schermo alla scheda VGA, ma con gli stessi risultati.

Non mi è rimasto altro che fare una foto dello schermo per mostrare il difetto e chiedere l’applicazione della garanzia o la sostituzione, pagando la differenza, con un più sicuro schermo da 23” della Apple. Sulla qualità a basso prezzo ho dovuto ricredermi e tanto di cappello ai monitor LaCie. Pensavo che l'affermarsi della tecnologia LCD/TFT avesse permesso anche a schermi non propriamente di qualità d'ottenere discreti risultati.

Domenica 22 Luglio 2007

iPhone: una svolta epocale

Solitamente i giocattoli sono suddivisi per fascia d’età, per molteplici fattori, dimensioni delle mani e capacità intellettuali, bene, nei due video che seguono ci viene mostrato come iPhone superi brillantemente la barriera dell’età, permettendone l’uso a bambini di un anno.

Sono stato tra i primi a scrivere dell'iPhone al suo annuncio, ma l’ultimo a toccare l’argomento nel vecchio continente dopo il suo lancio commerciale negli USA avvenuto il 29-Giu-2007, molti si sono soffermati su dettagli, su quello che non fa, ma tra i pochi che sono rimasti entusiasti dell’interfaccia, nessuno ancora si è reso conto di quello che si evidenzia in questi video su YouTube, non lasciano dubbi su quanto è importante il lavoro svolto a Cupertino dalla Apple. Non so l’inglese, ma i video sono universali. Una coppia di utenti Apple, entrati in possesso di un iPhone, si sono resi conto che è accessibile anche al loro figlioletto, e hanno voluto mostrarci soddisfatti che anche il loro pargoletto è brandizzato, non un fenomeno come direbbero subito molti genitori dello "stivale", privi di cultura informatica. L'eccezzione sta nell'età del figlioletto che dicono (vedendo mi sembra credibile) è di un anno.

La facilità d’uso è così elevata che dobbiamo aspettarci una vera esplosione di quest’interfaccia, in molteplici campi delle attività umane, orientato anche a soggetti privi d’ogni conoscenza base d’informatica. Nelle scuole un’interfaccia simile darebbe un impulso notevole all’apprendimento e la Apple è sempre molto attenta alle esigenze degli studenti.

Tornando ai due video, sfido chiunque a trovare un bambino di un anno capace di far qualcosa di simile con altri cellulari, però cari genitori, non sottoponete bimbi che ancora non camminano a stress inutili solo per mostrare che non è vero quello che dico, potete riuscirci con successo solo se avete un iPhone ;)

Mercoledì 4 Luglio 2007

iPhone.com - Dominio da 1 milione di dollari

Da pochi giorni un fortunato imprenditore americano ha coronato il cosiddetto "sogno americano".

Nel lontano 1995 e in tempi non sospetti, un signore (oggi un pochino più di ieri) tale Michael Kovatch, aveva registrato il dominio iphone.com per la sua attività aziendale di vendita di telefoni.
La Apple era interessata al dominio, il Kovatch non era interessato a disfarsene, allora la Apple ha deciso di proporgli un milione di dollari e da buon affarista, il Kovatch ha accettato.
E quando mai gli sarebbe capitato di nuovo?

D’altronde la Apple non poteva permettersi di non avere un dominio legato al nome del proprio cellulare appena lanciato, sarebbe stato uno smacco, una imperfezione commerciale, e non poteva nemmeno strapparlo perché il dominio non era il frutto di un cybersquatter, cioè uno che a seguito di notizie ancora incerte registra domini a raffica per approfittarsene in caso di richiesta di cessione. Faccio notare che la notizia dell’offerta di una cifra simile sta facendo il giro su tutti i siti internet, trasformandosi in un evento mediatico, infatti, questa notizia non avrebbe nessuna rilevanza se la Apple avesse cercato di strappare il dominio, che so, … con solo 185.000 dollari, che io avrei accettato ugualmente ;)

Nota del 07/07/07
Questo articolo è stato linkato nella Blogsfera di rainews24.it il 04/07/07 e in Notizie dalla rete di rainews24.it

Domenica 1 Luglio 2007

Bryce 5.5 - Crea immagini virtuali fotorealistiche

Paesaggi virtuali in qualità fotografica, grazie alla disponibilità gratuita di Bryce 5.5.

Ho sempre sognato d’imparare ad usare un software per creare immagini tridimensionali in qualità fotografica, ma i programmi seri, costavano troppo ed erano complicati richiedendo moltissimo tempo per padroneggiarli come si deve. Le possibilità offerte dal settore consentono di crearsi gli oggetti dal nulla, oppure produrre il tuo ambiente partendo da oggetti predefiniti e modificabili a piacere. A quest’ultima categoria fa parte Bryce, cui sono arrivato perché una news mi avvisava che la versione precedente è disponibile gratuitamente, basta registrarsi per ottenere il numero seriale d’attivazione.

Il programma è molto intuitivo anche se genera un certo impatto la prima volta che si vede la sua schermata d’avvio, ho provato subito a smanettare ricavandone l’immagine che vedete qui sotto (cliccatela per aprire una versione a dimensioni originali), ma capisco che ogni idea va conquistata studiando, però un buon manuale (508 pagine in inglese) può essere utile. Ma in rete ho trovato degli spezzoni di manuale tradotto e degli esempi di lavoro molto comodi, disponibili in un file .zip cliccando qui.

Bryce 5.5 è gratuito, l’ultima versione è Bryce 6.1, è possibile aggiornare dalla versione 5.0 o 5.5 alla 6.1 per soli $ 19.98 che diventano $ 49.95 se si vuole ricevere la confezione in scatola con CD e manuali. Bryce 6.1 nuovo verrebbe $ 99.95 e nella confezione $ 109.95. Considerando la complessità del pacchetto e le sue capacità, il prezzo è davvero economico.

La versione gratuita è scaricabile a questa pagina e poi passate dal sito di DAZ per ottenere il numero seriale. Il download di Bryce 5.5 pesa 140 Mb, con una buona ADSL occorre circa 30 minuti.

La prima immagine virtuale creata pochi minuti dopo l'avvio del software:
Albero con porta su acqua

Un paio d'esempi delle potenzialità di Bryce 6.1, tratti dal sito di DAZ:
paesaggio