BLOG di Luciano Testi

Domenica 30 Luglio 2006

Bandiere vecchie

bandiera italiana
La vittoria ai mondiali di calcio dell’Italia, sembra successo solo ieri perché alla fine ti abitui a vedere esposte le bandiere italiane ai balconi e finestre, ma oggi improvvisamente mi sono sembrate vecchie e già immaginavo scolorissero come le bandiere "no war" rimaste esposte a lungo e che avevano destato discussioni di varia natura. Non mi piace rimangano lì a scolorirsi, ci vorrebbe un suo tempo, d’altronde dal 9-Lug-06 c’è stato il D.L. Bersani, un sacco di scioperi, un caldo torrido e soprattutto l’inizio della guerra tra Israele e Libano, anzi tengo a precisare tra gli Hezbollah e Israele. La bandiera dell’Italia esposta tutt’oggi dal 9 luglio ’06, mi sembra una cartina tornasole degli interessi degli italiani rispetto a quello che capita nel mondo. Una sorta d’inerzia generata dalla sicurezza che ci dà il benessere economico e la stabilità politica dell’occidente ci fanno erroneamente disinteressare di quanto accade nel resto del mondo che purtroppo è globalizzato ed un conflitto non è più solo locale. Invece quando si muovono i politici sembra facciano solo il loro interesse e alle loro finestre e balconi vorrei vedere esposta una bandiera italiana. Significherebbe qualcosa.

Sabato 29 Luglio 2006

La paghetta per tutti ... anche se scioperi.

Ascoltando la radio mentre vi era un programma che tratta d’argomenti d’attualità e politica con interventi telefonici del pubblico, non posso dimenticare l’appello di una signora dipendente di una farmacia che ha aderito allo sciopero pagando i dipendenti per quello che hanno perso come lavoro, diceva che pure gli operai delle fabbriche dovrebbero essere pagati quando fanno sciopero loro.

Forse la signora in questione non si era resa conto che se il farmacista fa sciopero e paga i suoi dipendenti, dovrebbero essere i dipendenti a pagare il farmacista dei danni subiti se sono loro a fare sciopero. Ma c’è una piccola differenza, che il farmacista non ha fatto sciopero contro i dipendenti e ha cercato di tutelarli, mentre di solito i dipendenti quando fanno sciopero, lo fanno contro il datore di lavoro, e hai voglia di pretendere, dopo aver fatto un danno, che ti diano pure la paghetta persa! Signò... sveglia!!!

Giovedì 27 Luglio 2006

La questione ISRAELE

Penso che il problema delle controversie armate e del terrorismo medio-orientale non siano risolvibili se prima la popolazione araba non accetta Israele. Attualmente sarà anche possibile sistemare gli Hezbollah, ma risorgeranno domani con un nome nuovo e abitudini vecchie. Oggi tutti si prodigano per risolvere e mediare gli effetti e non la causa. Nelle citazioni che seguono trovate una conferma di quanto dico.
Il 14 maggio 1948 fu proclamata la nascita dello Stato d’Israele, immediatamente riconosciuto da USA e URSS, seguiti dall’Italia e da altre nazioni. Otto ore dopo la dichiarazione di indipendenza, gli eserciti di Egitto, Iraq, Libano, Siria, Transgiordania,Yemen e Arabia Saudita invasero il territorio legale di Israele. Alla vigilia dell’invasione panaraba, ‘Abd al-Rahman Azzam Pascià, segretario generale della Lega araba, dichiarò che si sarebbe trattato di una guerra di sterminio, di un terribile massacro, paragonabile alle stragi mongole e alle Crociate. E una settimana prima dell’invasione, incontrando ad Amman un rappresentante britannico, Azzam Pascià aveva affermato: "Non importa quanti siano gli ebrei. Li ributteremo a mare" (Shlaim, 1988, p.227).
Fu così l’inizio della prima guerra arabo-israeliana, per Israele una vera e propria guerra d’indipendenza: "agli arabi di Palestina premeva di più non avere uno Stato ebraico che averne uno arabo-palestinese" (A. De Rosa, 1989, p.335). Il problema palestinese fu dunque il risultato, non la causa, del conflitto arabo-israeliano. Lo stesso Amin al-Husseini sostenne, dopo la sconfitta del 1948, che l’invasione d’Israele non ebbe mai lo scopo di "liberare la Palestina", ma fu piuttosto dettata dalle ambizioni territoriali degli Stati arabi. Né gli arabi mai pensarono di formare uno Stato palestinese nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania fino a che queste restarono in mani arabe, cioè sino al 1967 (Codovini, 1999).

Mercoledì 26 Luglio 2006

No all'indulto

Se un ministro della precedente legislatura si fosse comportato come Antonio Di Pietro, si sarebbe detto che il governo è in sfacelo, mentre oggi l’opposizione mi pare si limiti a mostrarsi esterrefatta di fronte a simile dissenso all’interno della coalizione di maggioranza. Non sono d’accordo neanche sugli indulti, nemmeno per i reati minori, occorre provare a mettersi nei panni di chi ha subito una rapina, chiedetegli se è d’accordo. Lo Stato (Antonio Di Pietro se lo vuol fare) dovrebbe invece far funzionare meglio la giustizia, con meno burocrazia, tempi brevi, più Giudici, etc. In questo modo il carcere preventivo si ridurrebbe enormemente evitando sia più lungo della pena. Il governo se pensa di resistere quanto basta per fare qualcosa di serio, faccia questa riforma della Giustizia e non provvedimenti frettolosi, e ogni tanto pratichi la decantata (quanto disattesa) concertazione promessa da Prodi. L’Italia, la patria del Diritto deve ritornare un punto di riferimento per tutti. Poi qualche carcere nuovo servirà lo stesso, ma che non sia un albergo con comodità che, forse, non ho neppure io come libero cittadino.

Martedì 25 Luglio 2006

Trancio di Grillo

Questa sera, casualmente vedo uno spezzone di un CD dello spettacolo tenuto da Beppe Grillo a Roma quest’anno. Mi avevano parlato con molto entusiasmo del suo spettacolo e mi fermo a guardare una demo. Stava parlando di edilizia e se la prendeva con gli architetti, i quali secondo lui non devono prodursi in fantasiose architetture se dopo crollano (con tanto di filmato). Ma la cosa straordinaria è la disinformazione che fa associando questi errori con il pericolo derivato dalle grandi opere ancora da realizzare come il ponte sullo stretto di Messina, mi sembra giusto, fanno errori solo con le grandi opere, il "ponte" è tanto grande e non sà da fà. Grillo dice pure che i Giapponesi si sono fermati a 1600 mt di campata e non potevano farci passare il treno, noi lo facciamo lungo il doppio e con un treno che va e uno che viene, la catastrofe si annuncia da sè. Ma non è ancora finita, dice che un ponte sul Tamigi è un modellino in scala ridotta pedonabile del nostro "ponte" e il giorno dell’inaugurazione la folla lo riempie mentre una telecamera con un teleobiettivo rimarca le sue oscillazioni, citate con godimento da Grillo perché secondo lui, dimostrano che tutto è sbagliato fin dall’inizio, và male il modellino, e la gente va spedita a casa.

Ora io mi chiedo se il Sig. Grillo ha mai pensato che crollano anche abitazioni normali e senza che vi sia intervenuto alcun architetto. Allora anche le abitazioni normali non dovrebbero essere costruite e tutti dovremmo andare nelle caverne e mandare le bestiole a casa nostra. A pensarci bene, si guastano anche le automobili, quindi, dovremmo mandare a casa gli ingegneri e smettere di costruirle (anche qui a pensarci bene, più sono potenti più si guastano in fretta, c’è proprio qualcosa che non va).

Forse Grillo non sa che un ponte più lungo è, e più oscilla perché non è una struttura monolitica, ma si comporta come una macchina flettendo ed il ponte sullo stretto lungo 3250 mt può flettere al centro anche per qualche metro e reggere ad un allontanamento della costa siciliana da quella calabrese di un paio di mt senza alcun danno o perdita di funzionalità, solo perché è stato progettato per superare queste difficoltà. Quando si progettano opere del genere, devono durare almeno 200 anni e quindi superare gli eventi naturali peggiori che potrebbero prodursi in quest’arco temporale, oltre all’uso che si fa.

L’arringa di Grillo su quest’argomento produce un’ondata emotiva negativa e della disinformazione con la pretesa di illuminare i suoi ascoltatori. Il suo spettacolo a tratti divertente va preso con le pinze nei suoi contenuti, io ho visto solo questa sezione, ma almeno 25 anni fa quando ha iniziato la sua carriera diceva cose meno contestabili. Preferivo ricordarmelo piuttosto che vedere un pezzo di questo spettacolo.

Martedì 18 Luglio 2006

Italia in sciopero

Non s’era mai vista una sequenza così elevata di categorie in sciopero una dopo l’altra. Hanno cominciato i taxisti, poi arrivano i farmacisti ma ci sono anche gli avvocati … vedrai che faranno sciopero pure le categorie non riconosciute come le prostitute.

Sulla questione ticket (l’attuale maggioranza aveva posizioni diverse qualche anno fa), i consumatori dovrebbero fare sciopero, … dimenticavo, che se anche le farmacie scioperano, non è possibile.

Doppia faccia

È proprio vero che il mondo ha due facce, in modo particolare in Italia. Tutti i giornali oggi in prima pagina affiancavano due notizie:
- La guerra tra Israele e il Libano
- 1000 tifosi viola bloccano la stazione FS di Campo di Marte a Firenze.
Quanto avvenuto a FI appare blasfemo nei confronti della guerra.

Proprio, sul fronte guerra, e a dimostrazione che ogni cosa ha aspetti negativi e positivi, a Roma vi erano state due manifestazioni, per fortuna avvenute in punti diversi della città perché una era contro Israele, l’altra a favore, e non è finita, i due gruppi politici appartenevano all’attuale maggioranza di governo.

È proprio vero che d’ogni medaglia c’è il rovescio, e quello di questo governo ha luci grigie.

P.S. Il governo precedente toglie la tassa sull'eredità, questo la vuole rimettere (esempio di double face all'italiana).

Ferrero e gli spinelli

E' di oggi la notizia che Ferrero Ministro dell'attuale governo ha detto: "Spinelli pericolosi come un po' di vino". Mio nonno aveva una vigna, io ora potrei mettere una piantagione e diventare ricco con meno fatica e legalmente, se non si può sarebbe come se fosse tollerato l'uso moderato del vino ma che non si può coltivare l'uva.

Mi aspetto che la Legge che vieta fumare nei locali pubblici, sarà eliminata al più presto ... non vedo l'ora di intraprendere una battaglia con fumatori maleducati che in virtù di un loro diritto, hanno il "diritto" di rompere le balle a te ... ma io li faccio soffrire.

Giustizia ordinaria o Sportiva?

Il noto scandalo del calcio ha reso evidente degli aspetti tutt’altro che banali. Ad esempio se la Caf avesse dato il suo giudizio definitivo prima dei mondiali, avremmo avuto in nazionale gli stessi giocatori? Per effettuare delle intercettazioni telefoniche occorre un permesso da parte dell’Autorità Giudiziaria, perché a giudicare gli indagati ci pensa la giustizia sportiva? E ancora. La testata di Zidane a Materazzi in un momento in cui non stavano contendendosi il pallone, quindi evince dal gioco, è stata punita nell’immediato con l’espulsione dal campo di gioco del colpevole, ma come sopra mi chiedo il perché se trasferiamo fuori dal campo questa situazione, può scattare una denuncia che lo può portare in carcere, perché tutta questa differenza? E chi spiega ai tifosi che fuori dagli stadi anche se la verve “tifonica” non si è spenta ci sono altre regole da rispettare, già, non c’è nessun arbitro che li espelle, … ma ogni tanto capita il contrario, immancabilmente. Insomma, non è un bell’esempio per i giovani.

Perché un giudice sportivo non si limita ad amministrare le regole del gioco e del resto (se è il caso), se ne occupa la giustizia ordinaria?

Fare sport a livello professionale significa avere oltre che denaro qualche diritto in più non scritto?

Domenica 16 Luglio 2006

E gli interessi degli italiani?

Il 23/06/2006 ho visto 10 minuti della nota trasmissione Porta a Porta, la serata era dedicata al Referendum del 25/06/2006 sulla seconda parte della Costituzione Italiana, quando ho sentito Fassino che pur ritenendo personalmente giusta un'osservazione dell'opposizione, doveva fare quello che conveniva al suo partito. Quello che mi ha sorpreso di più è che nessuno abbia ribattuto quest'affermazione, e questo mi fa pensare che un politico fa solo la cosa giusta per il suo partito, cioè per salvare la sua poltrona e non per gli interessi degli italiani. C'è da sperare che il parlamento europeo detti regole più severe e vigili sull'operato all'interno d'ogni nazione. Non è possibile che ogni governo nuovo possieda la soluzione d'ogni problema e poi si è sempre al punto di prima.

La carota e il bastone.

La vittoria della Coppa del Mondo di calcio, permette al prode Prodi di sottolinearci che avuta la soddisfazione più bella di questo mondo è ora di rimboccarsi le maniche ed affrontare meglio i Decreti Legge che ci sta preparando. Ed è stata una settimana di sofferenza quella appena passata, infatti, i taxisti sono ancora in agitazione e qualcuno si sta stancando perchè pensa che non abbiano ancora finito i festeggiamenti per i mondiali di calcio vinti dalla nazionale ... !

Allo stadio era meglio Pertini

Ho visto la semifinale di calcio Italia-Germania (non seguendo questo sport è già un evento di rilievo), in tribuna d'onore il nostro buon Prodi riposava, così era stato mostrato in un passaggio all'inizio. La regia sapendo della presenza di quest'ospite, gli tiene puntata una telecamera che mette in onda nei momenti topici. Arriva il gol dell'Italia, in regia attendono che Prodi esulti per mandarlo in diretta, è già passata una manciata di secondi, è ancora immobile ma la regia non vuole correre il rischio di perdersi il momento, allora lo mandano in onda ugualmente, passano alcuni istanti interminabili perché Prodi sta ancora risposando, la regia non sa se è bene continuare a mostrarlo o no, c'è un'ipotesi, la regia (tedesca) insiste perchè pensa che tifi per la Germania, ... ecco, finalmente Prodi esulta, esulta per il gol dell'Italia. L'ha fatto con estremo ritardo rischiando che le immagini tornino sul campo di gioco senza vedere la sua reazione, però nasce un dubbio, ha reagito per: a) dovere b) perché quello è il tempo che ha impiegato per svegliarsi c) politica, perchè il ritardo non ha certo infastidito i Tedeschi. Diciamo la verità , in tribuna Pertini era un'altra cosa.