BLOG di Luciano Testi

Domenica 22 Ottobre 2006

Bestemmie in TV

La bestemmia, è giusto punirla, perché offendere il credo del prossimo? Se uno in diretta bestemmia contro altre religioni, per esempio quella islamica, poi sono cavoli amari spiegare che è entrata a far parte del nostro linguaggio comune. É una scusa facile e superficiale, se vuoi la tolleranza del prossimo devi essere padrone del tuo linguaggio, devi evitare d'essere offensivo, se vuoi dare del cretino al prossimo fallo, ma in un paese dove ci si scandalizza se si dice "cameriera da quattro soldi" paventando il mancato rispetto e offesa ad una categoria, se ti rivolgi ad un africano devi dire "lui è di colore" e non puoi dire "negro", un cieco è un "non vedente", uno spazzino è un "operatore ecologico", in un paese come il nostro, dicevo, dove ti obbligano a essere politicamente corretto con queste fesserie come se uno avesse la coda di paglia, parlare d’ipocrisia riferita a chi è contro le bestemmie è fuori luogo. Siamo all’inizio dell’era informatica, il linguaggio scritto usando la tastiera sta mutando, è libero, impunibile, senza identità e sta sconfinando nel parlato, la TV dovrebbe acquisire il meglio non il peggio. Sappiamo quanto influenzi lo spettatore la televisione, allora, immaginiamo quanti saranno stati i genitori che spiegano ai figli perché in TV possono bestemmiare, o perché non sono esempi da seguire. Molto pochi. L’offesa, la parolaccia o la bestemmia può diventare l’inizio di qualcosa che non si riesce a controllare, anzi, che sempre più spesso non si controlla. I disordini negli stadi sono preceduti da ondate d’offese pesanti, la testata di Zidane è avvenuta a seguito di una provocazione, che cosa vogliamo insegnare alle generazioni d’oggi e future? La TV, la scuola e genitori devono essere coscienti che il futuro delle prossime generazioni e la loro convivenza con altre culture parte anche dal linguaggio.

Oggi assistiamo all'autocelebrazione di chi in TV si comporta nel peggior modo possibile, abbiamo assistito anche a dibattiti infuocati e risse parlamentari. Ma certo, domani mattina al primo che mi taglia la strada in auto, lo fermo poi gliene dico fino a farlo annichilire, e guai se reagisce, altrimenti sono botte, tanto lo fanno anche TV e in parlamento! Giusto?

Sabato 21 Ottobre 2006

Le IENE - No Droga! Allora tiè!

Mi chiedo, ma che cosa abbiamo fatto noi italiani per meritarci un parlamento così sgangherato? "Le IENE" di ITALIA1 rete Mediaset hanno fatto un'indagine per scoprire se i parlamentari fanno uso di droga, avvicinati 50 parlamentari e con la scusa delle riprese detergevano con un batuffolo di cotone la fronte in seguito utilizzato per effettuare delle analisi comprovanti l'uso di stupefacenti e a totale insaputa dei soggetti. Non si sa per quale ragione prima della messa in onda del servizio, un coro di proteste lo ha impedito anche se, così dicono LE IENE, non avrebbero saputo dire chi fa uso di droghe perché non hanno tracciato i campioni. Il motivo della proibizione è la violazione della privacy, però è incredibile che in un paese dove dall’inizio dell’anno c’è il divieto di fumare nei locali pubblici, che dei parlamentari facciano anche uso di droghe (che di certo non le comprano dal Tabaccaio…!). LE IENE non si sono lasciate demoralizzare, e hanno trovato il modo di vendicarsi della proibizione imposta dall’alto ponendo ad alcuni parlamentari dei semplici quesiti di cultura generale. Questa volta con Nome e Cognome, appartenenza politica e faccia in chiaro nel video, e la vendetta arrivò.

Il risultato evidenzia che prima di mettere piede in parlamento sarebbe meglio fare ai candidati un esame di cultura generale, per evitare che vadano a scaldare poltrone e si approprino del denaro pubblico a sbafo.

Venerdì 20 Ottobre 2006

Tasse a grappolo, anche contro la parola scritta.

Collegato alla Finanziaria 2007 made in sinistra: disposizioni urgenti di carattere finanziario, Decreto Legge 03.10.2006 n° 262 , G.U. 03.10.2006.

Articolo 32. Riproduzione di articoli di riviste o giornali
1. All’articolo 65 della legge 22 aprile 1941, n. 633, dopo il comma 1, è inserito il seguente:
«1-bis. I soggetti che realizzano, con qualsiasi mezzo, la riproduzione totale o parziale di articoli di riviste o giornali, devono corrispondere un compenso agli editori per le opere da cui i suddetti articoli sono tratti. La misura di tale compenso e le modalità di riscossione sono determinate sulla base di accordi tra i soggetti di cui al periodo precedente e le associazioni delle categorie interessate. Sono escluse dalla corresponsione del compenso le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.».
Ora anche chi vuole tenere una piccola rassegna o citare un articolo, non a scopo di lucro, deve pagare un compenso all'editore, e non è più sufficiente citare la fonte e il link. Un modo per tacitare forum e blog su internet. C'è solo da sperare che finisca all'italiana, cioè che non se ne faccia nulla, come la chiusura di un negozio per due mesi per la mancata emissione di uno scontrino. Ma l'aspetto più preoccupante è che questo articolo di legge influisce sulla diffusione delle informazioni, una tassa su un prodotto già consumato prima di citarlo. Quello che non cuba, è perché i motori di ricerca forniscono informazioni aggiornate in modo dinamico senza versare contributi agli editori e se io cito un solo articolo sono soggetto alla Legge di cui sopra?

Ma ancora meno comprensibile è il motivo di questa Legge se pensiamo che gli editori ricevono cospicui finaziamenti statali per un importo complessivo di centinaia di milioni di euro, per assurdo, le notizie pubblicate sarebbero di nostra proprietà già in partenza.

Martedì 17 Ottobre 2006

Il Sig. Briatore futuro politico?

Sta diventando il personaggio delle provocazioni e parla di politica come fosse business senza un'etica. I plurimilionari solitamente raggiungono certi livelli con cattiveria, bruciando le tappe, e senza guardare in faccia a nessuno, spesso denaro immeritato, fine a se stesso, frutto di furberie, prodotto su basi instabili, denaro per fare altro denaro, ecco molti paragonano tutto questo ad un furto cui sta bene una bella tassazione. Ma durante la trasmissione di Lucia Annunziata, Briatore fa emergere un dissenso preoccupante contro le tasse ai ricchi che afferma sono di fatto criminalizzati, ma non basta questo, da come parla vi è una sorta di soddisfazione, compiacimento della ricchezza esibita per l’ammirazione altrui ed elogio delle proprie furberie. D’altra pasta era fatto l’Avv. Agnelli, che non avrebbe mai e poi mai protestato per le tasse e neanche esibito la sua ricchezza come frutto di furberie pretendendo d’essere vergognosamente apprezzato. Capisco che protestino le persone che guadagnando poco con i soldi delle tasse comprerebbero qualcosa d’utile per la famiglia, ma chi ne ha tanti che non sa come spenderli è immorale che protesti e si senta criminalizzato. Troppo facile fare il furbo dopo aver trasferito residenza e affari a Londra da anni. Mister Briatore dovrebbe avere la gratitudine di non istigare i ricchi, a non pagare, ma rivelare come secondo lui lo stato dovrebbe utilizzare le sue tasse e quelle dei ricchi. Troppo facile non pagare. Prima sistemiamo i conti dell’Italia, tagliamo i cosiddetti rami secchi e poi caliamo anche le tasse ma quelle di chi guadagna meno e se poi va così bene anche quelle dei ricchi. L’unica differenza tra vivere a Londra o vivere a Milano è la rapidità con cui ti arricchisci a causa della differenza di tassazione, una furbizia non un merito imprenditoriale. Se vuoi cambiare l’Italia vieni a vivere qui. Punto.

Domenica 15 Ottobre 2006

IDF4 da' visibilità a comunità autoctona Garifuna 3/3

In seguito all'arrivo della RAI nelle isole Cayos Cochinos in Honduras per girare l'Isola Dei Famosi, il popolo Garifuna ottiene maggiore visibilità e la loro battaglia per il diritto alla proprietà di alcune isole abitate da secoli continunano insieme alla rivendicazione dei loro diritti base.
COMUNICADO PUBLICO
Questo è il terzo di tre post (in lingua spagnola). -->> Continua

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IDF4 da' visibilità a comunità autoctona Garifuna 2/3

In seguito all'arrivo della della RAI nelle isole Cayos Cochinos in Honduras per girare l'Isola Dei Famosi, il popolo Garifuna ottiene maggiore visibilità e la loro battaglia per il diritto alla proprietà di alcune isole abitate da secoli continunano insieme alla rivendicazione dei loro diritti base.
ORGANIZACIÓN FRATERNAL NEGRA HONDUREÑA, OFRANEH
Questo è il secondo di tre post. -->> Continua

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IDF4 da' visibilità a comunità autoctona Garifuna 1/3

In seguito all'arrivo della RAI nelle isole Cayos Cochinos in Honduras per girare l'Isola Dei Famosi, il popolo Garifuna ottiene maggiore visibilità e la loro battaglia per il diritto alla proprietà di alcune isole abitate da secoli continunano insieme alla rivendicazione dei loro diritti base.
POPOLO GARIFUNA OCCUPA IL PALAZZO DI GOVERNO
Questo è il primo di tre post. -->> Continua

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Martedì 3 Ottobre 2006

Alcol e Hashish

Non riesco a capire come fanno i politici a conciliare, la proibizione alla vendita a minorenni di bevande alcoliche e poi vogliono dare agli stessi la possibilità di circolare con una dose consentita per uso personale di hashish, che è molto più pericoloso.