Il vuoto per definizione è privo di massa, perciò non è respirabile quindi nemmeno annusabile, e allora da dove nasce questa notizia?

Di recente da una radio ho sentito di questa curiosità che poi ho verificato sul portale notizie.alice.it alla sezione SCIENZE-TECH, e la realtà è come pensavo io, sembra che le tute spaziali dopo l’uso in una missione abbiano un odore nuovo. Immagino che numerosi materiali messi in un ambiente sotto vuoto, alla stessa temperatura e sottoposto ad onde elettromagnetiche simili a quelle emesse dal sole, dopo un’ora in un’atmosfera umana hanno sicuramente un odore diverso, perciò è l’oggetto stesso che cambia odore, probabilmente perché – è solo un’illazione – la sua natura non è la stessa di prima.
Tanto per intenderci quando una volta era consentito fumare nei locali, discoteche comprese, si entrava che si vedeva la nebbia, dopo un paio d’ore o più d’esposizione, quando ti levavi i vestiti potevi affermare che sapevano del fumo che c’era nel locale, questa è un’affermazione obiettiva ma che le tute spaziali sanno odore di spazio, lo trovo falso.

É interessante sapere che la NASA, al fine di non trascurare nessun dettaglio, ha incaricato una società di riprodurre “l’odore di spazio” per usarlo durante l’addestramento degli astronauti, ma sta anche indagando (spero) sulle tute per capire cosa cambia dopo un’uscita extra-veicolare.