Quella di vedere Pippo Baudo entrare in scena uscendo da sottoterra a mo’ di statuina, mi mancava, ma soprattutto è mancata la regia per far sembrare almeno stupito Chiambretti, e forse un occhio di bue avrebbe fatto più effetto. Ma diciamo la verità, con il pavimento e il vestito scuro, che effetto doveva fare? Almeno il vestito, in un’occasione di questo genere, e nella città dei fiori, poteva essere meno stantio, classicheggiante ed essere bianco o al massimo lillà o panna per intonarsi meglio con quello delle presentatrici femminili. E poi Chiambretti ha fatto uno scherzo con quei dodici cloni o era anche nella scaletta di Baudo? Un modo per dire largo ai giovani senza dirlo?
Caro Pippone, quest’anno non c’è la svizzerotta cui toglievi la parola il più spesso possibile, tanto è una donna, quest’anno c’è Chiambretti, una mina vagante ma che mira sempre dove il dente duole con garbata forza e senso dell’humor che lascia divertiti anche i soggetti presi di mira. Quest’anno il nostro Pippo nazionale, ha le armi spuntate, ho visto l’inizio della prima puntata di Sanremo proprio per farmi un’idea su come si sarebbero relazionati sul palco i due galletti. Debbo dire che ho avuto l’impressione che Baudo abbia potere, ma che la trasmissione faccia ascolti più per merito di Chiambretti che sua, e dalla sua Svizzera la cara Michelle forse gufa un po’.
A Sanremo non manca una bionda e s’incarna nel nome di Andrea Osvart, sì è vero si chiama Andrea ma non è un trans, è una rara bellezza di origini ungheresi sulla cui scelta, malignamente Chiambretti dice che è arrivata perché sembra Katia Ricciarelli smagrita e ringiovanita.
Molti parleranno delle scarpe di Chiambretti, ma grazie a lui nelle 50 nazioni dove si potrà vedere il Festival di Sanremo, tutti immediatamente capiscono che sono in diretta dall’Italia, ma speriamo si sintonizzino quando c’è una bella canzone, perché la prima che ho sentito, quella di Meneguzzi, mi è sembrata molto sanremese che ho cambiato e mi sono guardato Il Triangolo delle Bermude, con un’interessante teoria che ha attirato la mia attenzione anche la sera dopo, e per fortuna è finita lì, perché le cose con troppe puntate non mi piacciono.