Petali
Acquerello 2010 |
A mio figlio
Olio su tela 2004 |
A titolo informativo, mercoledì 6/7/11 ore 20:30 alla Fiera di Bruino si tiene una tavolata di 700 posti lungo la via principale che attraversa il paese e che sarà chiusa al traffico. Il titolo della serata è TUT A TAVLA IN CUMPAGNIA” con il “balson e dal lambrusc”. Menu: maccheroni al pettine con ragù, carne ai ferri con contorno, vino, acqua e … balson! Il tutto a 10 € a cranio.]]>
Non ho nulla da rivendicare, i video non erano mie opere, ma copie di spezzoni di trasmissioni TV, show, sport, film ed altro al fine d’evidenziarne alcuni passaggi che ritenevo curiosi e meritevoli di discussione.
Premetto che successivamente alla prima rimozione, avvenuta il 19/08/2008 non ho più immesso nuovi video, quindi, non mi si può dare del reticente, lo è colui che ripete un’azione dopo che gli è stato consigliato di non rifarla, o spiegato che non va bene e per quale ragione.
Mi pare che il ragionamento non faccia una grinza, io non ho ripetuto la violazione, ma YouTube su segnalazione degli aventi diritto, ha rimosso poco a poco altri video da me inseriti prima del 19/08/2008, prima del primo avvertimento, fino a giungere al terzo avviso che da loro regolamento coincide con la sospensione dell’account.
La mia forse è una forzatura, ma facciamo per un attimo un ragionamento, YouTube sollecitato dai produttori di contenuti ha realizzato un sistema di verifica automatica della violazione di copyright, mettendo a loro disposizione strumenti grazie ai quali possono comunicare a YouTube le violazioni e quali azioni devono essere intraprese nei confronti del materiale segnalato
Le azioni sono abbastanza articolate, possono limitarsi all’indicazione del relativo proprietario dei diritti o ad una rimozione del video, e quest’azione può avvenire in una o più nazioni oppure ovunque.
YouTube dispone affinché il materiale sia visibile come richiesto da terze parti e lo comunica a chi ha effettuato la violazione, poi a sua discrezione adotta una regola secondo cui al terzo avviso, sospendono l’account del “violatore”, il terzo avviso non avviene alla terza violazione.
Io ho caricato tutti i video presenti nel mio canale, prima che fosse realizzato lo strumento di verifica di violazione del copyright da parte di YouTube.
YouTube perché dopo che ha realizzato quel sofisticato strumento di verifica delle violazioni di copyright non ha fatto una scansione del materiale presente sul suo portale per fare una bonifica e partire da zero con la certezza che quelli rimasti non saranno, in futuro, soggetti a segnalazioni di copyright?
La risposta è facile, molto facile, perché i video caricati da me, non ricordo il numero esatto, forse 57, hanno avuto fino ieri più di 800.000 visualizzazioni, e nel suo portale tutti sanno che YouTube mette pubblicità.
Pensate che sia una forzatura la mia conclusione? Al 19/08/2008 i video da me caricati violavano ben più di tre volte il copyright, lo sapevano senza che arrivassero le segnalazioni, ma hanno impiegato quasi tre anni per chiudere l’account.
Poi mi chiedo se per YouTube era difficile distinguere chi continuava a caricare video dopo il 2008 da chi non lo faceva, sarebbe bastato oscurarmi quei video che violavano il copyright.
A questo punto mi viene quasi voglia di chiedere a YouTube una compartecipazione agli introiti pubblicitari, ma probabilmente hanno la coda di paglia, ha incassato più del dovuto e per non dare troppo nell’occhio alle famose “terze parti” chiudono l’account.]]>
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Vi scrivo direttamente dal luogo dove avverrà il matrimonio, nel senso che qui io sono di casa perché abito in zona, per fugare il dubbio che qualcuno creda che sono già dentro la villa!
Oggi il tempo è nuvolo ed è venuta qualche gocciolina a mitigare il caldo che oramai supera da giorni 30°C, per domani dalle 7:00 sole e nubi sparse.
Su internet si legge di 1000 ospiti e altrove solo 100, la differenza che passa è grande perché nel primo caso non essendovi parcheggi, le macchine eccetto una decina saranno parcheggiate per strada rendendo più di una via a senso unico, nel secondo caso più credibile risulta sì problematico ma non eccessivamente.
Senza fare i conti con le macchine dei curiosi e paparazzi, a cui hanno già pensato con l’ordinanza UCMAN n°102/2011 che impedisce di fatto il parcheggio dell’auto dalle 8:00 di sabato 28/05/2011 alle ore 13:00 del giorno seguente, pena la rimozione, in Via Pezzetta, Via Personali e in Via Dosso. La segnalazione è stata effettuata con abbondanza di cartelli, difficili da leggere su fogli A4 ma il segnale di divieto di sosta a cui è abbinato è a norme, quindi, visibilissimo. Ovviamente se vi sarà necessità da parte degli invitati di parcheggiare per strada, avranno sicuramente un distintivo che li preserva dalla rimozione (penso).
Mi faceva sorridere un sito non ufficiale dedicato a Maddalena Corvaglia, avevano messo la pianta errata di dove si trova la villa, ora rimossa e al suo posto appare direttamente il link di questa favolosa residenza quattrocentesca http://www.villalapersonala.it/ fosse rimasta la vecchia indicazione, comunque, arrivavano perché distanti solo 300 mt a seconda della direzione da cui vi si arriva.
A complicare il traffico ci si è messo anche il regolamento che prevede l’obbligo di officiare il matrimonio in una sede comunale, notizia che oramai sanno tutti, ma è manna per i paparazzi perché hanno maggiori occasioni per fare qualche scatto anche se i servizi privati faranno di tutto per disincentivarli, e di questo si potrebbe parlare a lungo, ma stendiamo un velo pietoso, quando sei di fronte ad una persona che non vede l’ora di mettere in pratica le sue ore di palestra conviene superarlo con la dialettica. Ora le sedi in cui officiare il matrimonio potrebbero essere due, la sala consigliare nel restaurato castello dei Pico, significa braccio duro contro i paparazzi, la sede del municipio significa qualche apertura nella cortina di ferro, ma questo si saprà soltanto quando vedi gli addobbi. Dopo la cerimonia nuziale tutti vorranno arrivare alla villa insieme alle macchine degli sposi e immagino già duemila problemucci.
Invece un’altra cosa che voi lettori mi dovete spiegare è perché nell’albo pretorio del comune di residenza della Sig.na Corvaglia, e nemmeno in quello di Mirandola, vi è l’annuncio di matrimonio. Da regolamento gli annunci di matrimonio rimangono online 8 giorni e devono essere esposti almeno 4 giorni prima e non oltre 180 giorni, quindi l’ipotesi è che abbiano fatto la dichiarazione di volersi sposare in anticipo di 8 giorni rispetto l’annuncio ai giornalisti che sempre attenti al gossip, questa volta è sfuggita la notizia, oppure c’è qualche ragione che ha consentito l’omissione, sparo, per ragioni di sicurezza? Difficile da credere! C’è di che riflettere, e materiale per un nuovo post.]]>
Un aspetto castrante è apprendere dalla carta stampata di quest’occasione fotograficamente ghiotta, perdinci faccio il fotografo, tra le altre cose, e uno dei miei scopi, sarebbe quello di non lasciarsi sfuggire momenti irripetibili come questi, che tra l’altro avviene a due passi da casa mia. Purtroppo debbo considerare che quest’evento avvenga a qualche centinaio di km da casa mia, poco raggiungibile non solo per il muro fisico che normalmente si attua per garantire la privacy, ed è giusto, ma anche per i numerosi filtri che si frappongono nel tentativo di ottenere un accesso all’evento in modo regolare.
Pensate che in quella villa entravo quando ero bambino, facevo il chierichetto e il parroco andava a raccogliere le offerte e mi portava appresso come contorno e segno di disponibilità verso questa famiglia generosa. Oramai sono passate decine d’anni.
Per saperne di più tramite google news:
http://www.google.it/search?hl=it&tbm=nws&q=matrimonio+corvaglia&btnG=Cerca
Immagine scaricata da: http://gazzettadimodena.gelocal.it/]]>
Maglietta
Ad esempio, un pomeriggio in un parco, tanto per non fare nomi, il Sigurtà, vedo una piccola giacchetta rosa di lana abbandonata su una panchina, subito l’istinto era quello di recuperarla per portarla in portineria dove si spera si sarebbero rivolti per eventualmente sperare di ritrovarla, ma poi ho pensato che molto probabilmente, visto la taglia del capo, la mamma si accorgerà presto che manca qualcosa alla figlia e farà il percorso a ritroso sperando di ritrovare l’oggetto smarrito, perciò l’ho lasciato lì. La sera mentre stavo uscendo ho riconosciuto la giacchetta sulle spalle di una bambina e sembrava proprio suo, anche il resto del vestiario era in tema, perciò mi sono detto, ho fatto bene a lasciarlo abbandonato, ovviamente chi ha ritrovato l’oggetto è ignaro di tutti questi ragionamenti, pur avendo l’impressione di aver compiuto una buona azione.
CANE
In un tardo pomeriggio a Tenerife ritrovai un cane, in verità è lui che ha trovato me, una razza che usano per stanare la selvaggina in mezzo alle sterpaglie, assomiglia molto ai levrieri, sembrava smarrito, mi seguiva come fossi io il suo padrone, ma forse più di tutto ha pesato l’interazione spontanea che hai quando ti si avvicina un cane, perciò mi seguì fino alla macchina, e anche dopo che mi ero messo in marcia, per tale ragione quasi per comprensione ho tenuto una velocità bassa perché potesse seguirmi facilmente, ma dopo la prima curva vidi un fuoristrada con dei locali che stavano facendo salire nel pick-up attrezzato i loro cani, subito mi sono fermato per segnalare che uno dei loro si era perso, ma il cane che mi seguiva si è avvicinato solo dopo che sono sceso dalla macchina. Non parlo lo spagnolo ma hanno capito tutto quello che volevo dire, però ho avuto l’impressione che quello non fosse uno dei loro cani, ma almeno non ho lasciato un cane per strada.
ANELLO
Una sera mentre ero in un grande centro commerciale a MO, tanto per non fare nomi I PORTALI, mangio al MC (ora ho modificato sostanzialmente l’alimentazione), si tratta di uno dei più belli esistenti in Italia come arredamento dopo la ristrutturazione avvenuta qualche anno fa, poi vado ai bagni e vedo sul ripiano del lavabo un anello d’oro con una pietra incastonata, soppeso un attimo l’oggetto non sembrava oro, però, visto l’età media dei frequentatori abituali del locale, non sarebbe durato molto prima che un bambino o bambina se ne fosse appropriato, anche se le dimensioni dell’anello non erano da bambina, quindi, lo raccolgo e lo porto alla ragazza del bar e gli dico che ho un anello da dargli, sorride, capisco e correggo dicendo che l’ho trovato nei bagni e lo consegno perché se qualcuno viene a chiedere se è stato ritrovato, lo possano restituire, se non viene nessuno consigliavo di sorteggiarlo tra le ragazze che lavorano in quel MC, così ho rivisto il sorriso sulla bocca della ragazza che era pure carina. Successivamente non ho verificato com’erano andate le cose, forse un giorno lo farò, solo per vedere se rifà il sorriso che ho visto.
BANCOMAT
Una volta trovai anche un bancomat, proprio allo sportello di un bancomat, era stata estratta e poi posata sul ripiano che aveva lo stesso colore, per cui si confondeva e l’utente se nè andato pensando solo al denaro. Io ho raccolto la carta-bancomat e poi ho rintracciato la filiale della banca che lo aveva emesso, era nei paraggi, per cui l’ho consegnata dichiarando dove l’ho trovata. Ho saputo il nome della persona che l’aveva persa, come pure lei ha saputo il mio. Non che io abbia richiesto dei ringraziamenti, ma non li ho mai visti arrivare.
FUCILE
Qui è un po’ più difficile e raro ma ho avuto anche quest’occasione, diciamo esperienza, trovare per strada un fucile e consegnarlo entro pochi minuti, un record.
Non è successo molto tempo fa.
Era metà mattinata, in una strada di campagna dietro ad un’auto che al gancio di traino ha un carretto protetto e con dentro alcuni cani, alla prima curva che fa la strada, odo un rumore di un oggetto che cade a terra e con stupore m’accorgo che l’auto che ho davanti ha perso un fucile. Subito ho pensato l’avessero dimenticato sul carretto, ma il problema urgente è comunicare a chi è in auto che cosa è successo, perciò mi avvicino a loro e suono il clacson, ma non danno alcun segno di volersi fermare o altro, inoltre, mi pareva strano che loro non avessero sentito nessun rumore visto che io a una cinquantina di metri l’ho sentito distintamente, ma non sentivano nemmeno le mie trombe. Decido di fare retromarcia fino al punto dove era caduto il fucile, lo raccolgo, è la prima volta che ne imbraccio uno ed è anche pesante, almeno 4 kg, mi accorgo che ha segni di usura, ma con la fretta di raggiungere i tipi, non verifico marca e nemmeno se era armato, perciò presto attenzione ad impugnarlo lontano dal grilletto, lo poso dal lato passeggero notando che ha la lunghezza di un ombrello. Da una casa di fronte nel frattempo è uscita una persona e mi ha chiesto che cosa era successo, in fretta gli dico che davanti a me avevano perso un fucile e che dovevo raggiungerli subito, pareva soddisfatto della risposta, ma anche se non lo fosse avevo un obiettivo urgente.
Raggiungo dopo meno di 2 km l’auto, tento un sorpasso ma sto alla pari senza completare la manovra, la strada è di campagna scarsamente frequentata perciò potevo permettermi la manovra, davanti o dietro non si vedeva nessuno in arrivo per qualche km. Da quella posizione, con la mano destra impugno il fucile e lo sollevo all’altezza del finestrino, e qui mi accorgo del suo peso, lo tengo in mostra fino a che loro non si fermano regolando contemporaneamente la velocità per rimanere alla pari del loro veicolo.
Finalmente si fermano, saranno sordi ma qualche sospetto devono averlo avuto vedendo uno che tenta di sorpassarli e gli mostra un fucile, parcheggio davanti loro e scendo sempre con in mano questo fucile e chiedo di verificare se non ne hanno perso uno, erano in due, il passeggero apre il baule e trova un solo fucile, ovviamente, allora lo consegno e quello che era alla guida si dispera a capire come possa essergli capitato, quindi, ricorda di aver posato il fucile sull’auto da dietro, poi di aver aperto il baule, quindi il suo socio ha posato il suo fucile nel baule, lo hanno richiuso e sono partiti. Quello che non capisco, ma devono essere sordi un bel po’, è come si fa a non sentire un fucile che balla sul tetto mentre vai, che poi scorre in curva e il suo tonfo sull’asfalto.
Comunque il tutto si è concluso bene, con qualche frase di rito, nulla di più, nemmeno ricevere l’offerta di un caffè corretto come ci si aspetterebbe da pensionati con la passione della caccia, solo un grazie.
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Roma, 12 novembre 2010 - "Ieri parlavo con Fabrizio (Corona, ndr) e mi ha detto che questa ragazza, Rudy o Ruby, come si chiama, chiama in continuazione in agenzia ed è da tre giorni che sta facendo su e giù sotto il suo ufficio. Come funziona il mondo dello spettacolo? Se Fabrizio scende a prendere un caffè gli fanno uno scatto insieme e succede quello che potete immaginare. Dico quindi che è molto facile inventarsi qualcosa perchè il popolo è molto facile da prendere in giro".
A parlare è Belen Rodriguez, durante l’incontro sul set del film "Se sei così, ti dico si" di Eugenio Cappuccio, all’Hotel Exedra di Roma, rispondendo a una domanda sul caso ‘Ruby’. "Io non credo che questi sono i problemi importanti - dice ancora l’attrice sudamericana - ma servono soltanto a distrarre noi dai problemi reali. Quello che vediamo nei telegiornali tutti i giorni sono cose veramente effimere e quindi come nel caso di Ruby, per avere un successo corto che dura cinque minuti è molto facile".
Al termine dell’incontro con la stampa, Belen torna sull’argomento e spiega: "Come lei in tante fanno questi giochi e se non riescono ad avere successo lo possono cercare per altre vie". L’attrice, che da due anni è protagonista del gossip e della televisione italiana, racconta anche di aver conosciuto Silvio Berlusconi, ai tempi in cui era fidanzata con il calciatore del Milan, attualmente alla Roma, Marco Borriello. "Ho conosciuto Berlusconi, l’ho visto un pò di volte perchè Marco faceva parte della squadra del Milan. È una persona simpatica che ha il potere della parola".
Fonte: http://qn.quotidiano.net/cronaca/2010/11/12/413531-belen_veleno_ruby.shtml
OGM. EFSA aggiorna linee guida, soddisfazione del Ministro Fazio |
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AMBIENTE Usa, erbe contaminate da Ogm Scoperti nell'Oregon altri casi di piante divenute resistenti all'erbicida Roundup a causa delle semine sperimentali del 2002 di Nicoletta De Cillis |
15 novembre 2010 - Nuovi casi di erbe che hanno sviluppato il gene della resistenza all’azione dell’erbicida a base di glifosato sono stati scoperti nell’Oregon orientale, negli Stati Uniti. Dalle verifiche effettuate dagli agronomi è emerso che si tratta della contaminazione dell’ Agrostide stolonifera, una graminacea foraggiera utilizzata soprattutto per i tappeti erbosi dei campi da golf e presente nei canali e nei campi di Ontario e Nyssa. L’inquinamento genetico dell’erba perenne risalirebbe ad alcune semine sperimentali della varietà geneticamente modificata per la resistenza all’erbicida glifosato, il Roundup della Monsanto, e la cui commercializzazione è ancora in sospeso per decisione del Dipartimento per l’agricoltura. Già nel 2004, da una ricerca condotta dall’Agenzia per la protezione ambientale (EPA), era emerso che alcuni campioni di Agrostide stolonifera selvatica presentavano nel proprio genoma il transgene della resistenza all’erbicida, e quindi che i semi e i pollini si erano dispersi fino a ventuno chilometri di distanza dai campi sperimentali dell’Oregon centrale, dove l’erba transgenica era stata seminata nel 2002. Una indagine successiva, pubblicata nel 2006 sulla rivista di Ecologia Applicata, aveva fatto emergere che il 62% delle piante non OGM testate presentavano la resistenza al glifosato, e questo tre anni dopo l’interruzione della sperimentazione su campo. La Scotts LLC., l’azienda che ha acquisito il brevetto della Monsanto, è stata condannata al pagamento di una multa di 500.000 dollari, la penale più alta imposta fino ad ora. Anche il ricorso da parte dell’azienda alla Corte di Appello è stato rigettato in base alla motivazione che il via libera alla sperimentazione in campo aperto era stato concesso dal Dipartimento per l’agricoltura in assenza di una valutazione di impatto ambientale. Per saperne di più: GMO bentgrass found in Eastern Oregon. Fonte: http://www.fondazionedirittigenetici.org/fondazione/new/displaynews.php?id=556 |
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