BLOG di Luciano Testi

Domenica 13 Agosto 2006

Il primo personal computer fu l'Apple I, non il PC

Nelle news di ieri si legge che è il 25° anniversario del PC, ed è presentato come se solo l'IBM fosse stata capace nell’oramai lontano 1981, di mettere insieme quello che serve per ottenere le basi per un calcolatore personale come lo intendiamo ancora oggi.
estratto dal TGCOM
Il personal computer compie 25 anni
Il personal computer spegne 25 candeline: quello che sarebbe diventato l'inseparabile compagno di scrivania di centinaia di milioni di persone venne presentato ufficialmente dall'Ibm il 12 agosto 1981.
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Non tutti, però, capirono che era iniziata una vera e propria rivoluzione nel mondo dell'informatica.

estratto da LA STAMPA
Buon compleanno, Mr. Personal
Tanti auguri, personal computer. Cade oggi il 25° compleanno del «pc»: il capostipite «5150» fu presentato all'hotel Waldorf Astoria di New York il 12 agosto 1981 dalla Ibm (International Business Machines), meglio nota come la monopolista «Big Blue».
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Alcuni microcomputer già c'erano alla fine degli anni Settanta, come quello in scatola di montaggio della Atari e l'Apple II di Steve Jobs e Stephen Wozniack, ma la svolta avvenne grazie al lavoro intenso di un anno di una squadra di ingegneri Ibm rinchiusi in un laboratorio di Boca Raton, in Florida.


Il cilindro a fianco non conteneva il computer che era tutt'uno con lo schermo, ma un sistema audio Bose.

Peccato che l’Apple nel 1997 ha presentato il 20thMac (Twentieth Anniversary, vedi foto a fianco), un personal computer dall'estetica avanzata, e non era l'anniversario del personal computer (PC) dell'IBM, no era quello della Apple. Facendo due conti il prossimo anno sarà il 30mo anniversario. Peccato che prima del 1981 esistevano solo “microcomputer” e tutti in scatola di montaggio, se non sbaglio l'Apple II aveva un microprocessore, della RAM, una scheda grafica, una tastiera, un S.O. una o due unità di memoria di massa esterne (allora erano dei floppy disk da 5"1/4), un monitor e tutto già preassemblato. Oggi i personal computer senza uno solo di questi componenti, possono essere tali? Se vogliamo essere proprio precisi, in Aprile 1976 i fondatori della Apple acquisirono un ordine per i primi 50 Apple I a 666$ cadauno, chiesero credito ai fornitori per produrli dentro un garage privato e consegnarli in 10 giorni. L’unica differenza tra IBM e Apple, è che l’Apple nacque in sordina autofinanziandosi, invece la IBM presentò nel 1981 il suo primo personal computer a tutto il mondo informatico, e non è storicamente corretto farla passare come la prima.

Nel Gen-1983 la Apple presentò LISA, macchina straordinaria che iniziarono a progettare nel 1978, è un’altra storia ma è curioso vedere quanto erano avanti (almeno 15 anni) visitando questo link: http://it.wikipedia.org/wiki/Apple_Lisa

Mercoledì 9 Agosto 2006

L'anteprima di Leopard = Vista2?

Durante la presentazione di Leopard, Jobs Ceo della Apple, non manca di lanciare frecciatine a Bill Gates con il suo Vista perchè hanno copiato da Mac OS X 10.4 (Tiger), ora in Microsoft potranno sapere come sarà Vista2, attivate le fotocopiatrici. Però in Microsoft hanno ben altro da fare, perchè Vista1 afflitto da problemi di sviluppo, non s'è ancora visto, è stato solo presentato. Ritarderanno altri due anni per copiare da Leopard? O si accontentano di quello che hanno copiato da Tiger?

E' una battaglia tra SO che vede la Apple davanti a tutti da decenni (non per diffusione), e si può permettere questa ed altre parodie. Poi quello che non capisco, è la differenza di personale impiegato per lo sviluppo di Leopard e di Vista e dei risultati ottenuti, c'è un rapporto di 1 a 10, inoltre alla Apple quando annunciano l'uscita di un software ad una certa data, quella è, invece alla MS per il suo Vista si sono dovuti rimangiare le parole più di una volta. Sembra che alla MS ci sia qualcosa d’ingovernabile come certi apparati dello stato, sarà anche per questa ragione che Bill Gates ha annunciato l'abbandono della direzione della sua società?

Sono portato a pensare che essere leader di mercato (con oltre il 90% del mercato dei SO per me è monopolio di fatto), a tutt’oggi comporta un impegno elevatissimo per la miriade di combinazioni che l’assemblaggio di un PC può avere, ivi compresi i processori prodotti da Intel e quelli compatibili a Intel, per non parlare delle periferiche delle quali non è preinstallato nessun driver nel SO. Alla Apple hanno costantemente un numero limitato di combinazioni hardware perché i computer li costruiscono loro, inoltre allegato al SO vi sono tutti i driver aggiornati delle periferiche in commercio collegabili a un computer Apple, per cui l’utente finale può acquistare una fotocamera digitale, collegarla alla porta USB e vedersi apparire l’icona dell’apparecchio sullo schermo senza caricare nessun driver.

Per cui sono portato a pensare che il sistema Microsoft a causa della sua espansione sta facendo autogol, sta lavorando per mantere la credibilità e continuare a ricavarne dei profitti.

Martedì 8 Agosto 2006

APPLE completa la migrazione a INTEL

È di ieri l’annuncio dell’ultimo modello, quello professionale della linea di computer della APPLE, della nuova versione con i processori INTEL e non più quelli dell’IBM. È stata una scelta annunciata circa un anno fa, generando critiche di qualunque tipo, c’è chi diceva che si sono dovuti piegare, altri rimasero delusi perché non sarebbe più stato un prodotto esclusivo per il mondo Apple, altri favorevoli perché finalmente avrebbero potuto far girare due S.O. con una sola macchina. Gli analisti invece erano molto scettici perché mancavano ancora dei tasselli, non si sapeva se sarebbe stato possibile avviare un MAC con XP, oppure se OS X avrebbe potuto girare su PC tradizionali, non sapevano quali problematiche avrebbe generato Rosetta, l’applicativo che consente l’utilizzo con INTEL d’applicazioni nate per processore PPC. Rosetta ha funzionato e nell’arco di un anno le principali applicazioni e tante altre, circa 3000, sono Universal Binary cioè utilizzabili con entrambi i processori e con un modico sforzo da parte delle software-house grazie alle utility preparate dalla Apple.

Apple lancia il nuovo Mac Pro dotato di processori Quad Xeon a 64 bit
WWDC 2006, San Francisco, 7 Agosto 2006
(Hot news della Apple)

Apple ha annunciato il nuovo Mac Pro, una workstation desktop quad Xeon a 64-bit dotata di processori Intel Dual-Core Xeon fino a 3.0 GHz e di una nuova architettura di sistema che fornisce fino al doppio delle prestazioni rispetto al Power Mac G5 Quad. Grazie alle prestazioni avanzate, ad una maggione espansione, a superiori opzioni sulle prestazioni grafiche e alla possibilità di personalizzazione senza precedenti, il nuovo Mac Pro rappresenta il sistema ideale per gli utenti più esigenti.


Il primo computer Apple con processore Intel è stato presentato a gennaio 2006, all’inizio di agosto dello stesso anno arriva anche il modello professionale MacPro a completamento della gamma prodotta dalla Apple. Lo sforzo non è stato indifferente, perché nel frattempo il SO è avanzato, si è guadagnato definitivamente la fiducia e approvazione anche da parte di chi usa XP, ma anche applausi dalle riviste orientate solo ai PC. L’introduzione di processori INTEL dentro ai MAC ha portato anche delle innovazioni, ad esempio il BIOS esistente (credo) dal 1984 è stato abbandonato, c’è EFI, la Intel sospinta dalla Apple ha accelerato lo sviluppo dei processori diventando leader per prestazioni.

Qui ci sta bene una piccola considerazione, ma la Microsoft se avesse dovuto gestire negli ultimi 6 anni una migrazione da MacOs 9 a Mac OS X che sappiamo tutti basato su Unix e nell’ultimo anno una migrazione di tutto il software su processori Intel, senza rimanere indietro nello sviluppo sia del SO che dei pacchetti software, anzi la Apple ne ha aggiunti parecchi, tanto che la MS ha smesso di sviluppare IE e Adobe ha interrotto lo sviluppo di Premiere perché prodotti Apple alternativi, li mettevano in cattiva luce. Dicevamo, quindi, che se la MS fosse stata al posto della Apple, che avrebbe combinato? Il suo Vista stenta a decollare, nel senso che non arriva mai al pubblico, e l’ultimo SO risale (credo) a inizio del 2004 con un SP2 urgente ad agosto dello stesso anno. Attualmente la MS non ha un SO in grado di sfruttare le ultime creazioni della Intel, lo può fare solo con BootCamp, utility della Apple, su un MAC. Anzi Bill Gates meno di un mese fa ha presentato l’anteprima del SO Vista utilizzando proprio un portatile Apple da poco aggiornato con chip Intel.

Da ricordare lo slogan all'annuncio del primo computer Apple con Intel il 10 Gen 2006:
Cosa fa un chip Intel in un Mac? Molto più di quanto abbia mai fatto in un PC.

Per maggiori dettagli tecnici sul MacPro: http://www.apple.com/it/macpro/

Sabato 5 Agosto 2006

Cosa nascondi con il file robots.txt? Fatti miei!

Proprio oggi sto ritoccando alcune cose su questo blog molto semplice e facile da installare. Ho sistemato la sezione head aggiungendo qualche voce, una di queste stabilisce che cosa devono o non devono indicizzare i motori di ricerca e si fa con un file chiamato robots.txt, ma non l’ho messo (per adesso) perché ho scoperto un anno fa che in un sito di un’università tedesca, hanno messo in internet una lista completa delle directory che i webmaster di numerosi siti hanno deciso di non fare indicizzare e quindi di non apparire nelle ricerche di google.

Il file robots.txt se ben compilato, permette un’ottimizzazione dell’indicizzazione escludendo tutte le cartelle di supporto i cui contenuti non permettono all’utente di navigare correttamente nel sito riducendo il traffico sia sul tuo server e per il motore (spider), oltre tutto si ottiene il vantaggio di non dare in pasto agli spammer (che stanno diventando sempre di più una piaga), tramite i motori di ricerca, i link per accedere direttamente ai moduli.

Invece no, quel sito tedesco, in barba alla netiquette, spiffera qualunque cosa tu abbia voluto per varie ragioni celare, ma che non puoi omettere. Rimasi allibito che un sito universitario, preposto a creare figure professionali permetta d’abusare della disponibilità di una presenza sul web per listare che cosa si decide di non far vedere ai motori di ricerca, come oggetto di studio. Nessuno mi leva l’idea che quest’azione sia stata compiuta, più che per studio, con la volontà di dissacrare ciò che custodisci dentro un cassetto.

È un po’ come se uno venisse ad aprire la mia 24ore perché non riesce a vedere cosa c’è dentro! Ma che si faccia i c…i suoi!

P.S.: Ho perso più di un’ora per cercare quel sito universitario, ma senza trovarlo. Mi dovete credere sulla parola.