BLOG di Luciano Testi

Venerdì 27 Maggio 2011

Gossip su matrimonio di Maddalena e Burns a Mirandola

C’è una certa fibrillazione su internet, circolano informazioni non precise, ma prima di tutto qual è la situazione?

Vi scrivo direttamente dal luogo dove avverrà il matrimonio, nel senso che qui io sono di casa perché abito in zona, per fugare il dubbio che qualcuno creda che sono già dentro la villa!
Oggi il tempo è nuvolo ed è venuta qualche gocciolina a mitigare il caldo che oramai supera da giorni 30°C, per domani dalle 7:00 sole e nubi sparse.
Su internet si legge di 1000 ospiti e altrove solo 100, la differenza che passa è grande perché nel primo caso non essendovi parcheggi, le macchine eccetto una decina saranno parcheggiate per strada rendendo più di una via a senso unico, nel secondo caso più credibile risulta sì problematico ma non eccessivamente.
Senza fare i conti con le macchine dei curiosi e paparazzi, a cui hanno già pensato con l’ordinanza UCMAN n°102/2011 che impedisce di fatto il parcheggio dell’auto dalle 8:00 di sabato 28/05/2011 alle ore 13:00 del giorno seguente, pena la rimozione, in Via Pezzetta, Via Personali e in Via Dosso. La segnalazione è stata effettuata con abbondanza di cartelli, difficili da leggere su fogli A4 ma il segnale di divieto di sosta a cui è abbinato è a norme, quindi, visibilissimo. Ovviamente se vi sarà necessità da parte degli invitati di parcheggiare per strada, avranno sicuramente un distintivo che li preserva dalla rimozione (penso).

Mi faceva sorridere un sito non ufficiale dedicato a Maddalena Corvaglia, avevano messo la pianta errata di dove si trova la villa, ora rimossa e al suo posto appare direttamente il link di questa favolosa residenza quattrocentesca http://www.villalapersonala.it/ fosse rimasta la vecchia indicazione, comunque, arrivavano perché distanti solo 300 mt a seconda della direzione da cui vi si arriva.

A complicare il traffico ci si è messo anche il regolamento che prevede l’obbligo di officiare il matrimonio in una sede comunale, notizia che oramai sanno tutti, ma è manna per i paparazzi perché hanno maggiori occasioni per fare qualche scatto anche se i servizi privati faranno di tutto per disincentivarli, e di questo si potrebbe parlare a lungo, ma stendiamo un velo pietoso, quando sei di fronte ad una persona che non vede l’ora di mettere in pratica le sue ore di palestra conviene superarlo con la dialettica. Ora le sedi in cui officiare il matrimonio potrebbero essere due, la sala consigliare nel restaurato castello dei Pico, significa braccio duro contro i paparazzi, la sede del municipio significa qualche apertura nella cortina di ferro, ma questo si saprà soltanto quando vedi gli addobbi. Dopo la cerimonia nuziale tutti vorranno arrivare alla villa insieme alle macchine degli sposi e immagino già duemila problemucci.

Invece un’altra cosa che voi lettori mi dovete spiegare è perché nell’albo pretorio del comune di residenza della Sig.na Corvaglia, e nemmeno in quello di Mirandola, vi è l’annuncio di matrimonio. Da regolamento gli annunci di matrimonio rimangono online 8 giorni e devono essere esposti almeno 4 giorni prima e non oltre 180 giorni, quindi l’ipotesi è che abbiano fatto la dichiarazione di volersi sposare in anticipo di 8 giorni rispetto l’annuncio ai giornalisti che sempre attenti al gossip, questa volta è sfuggita la notizia, oppure c’è qualche ragione che ha consentito l’omissione, sparo, per ragioni di sicurezza? Difficile da credere! C’è di che riflettere, e materiale per un nuovo post.

Martedì 24 Maggio 2011

Sabato Maddalena Corvaglia si sposa a Mirandola

Sabato Maddalena Corvaglia si sposa a Mirandola con il musicista Stef Burns, a tre km da casa mia, ci si può quasi andare a piedi.
La Corvaglia quando era in coppia con la Canalis era la più dolce e meno aggressiva, e per una volta la loro bellezza non si è fermata alla porta, tutti guardavano la Canalis pure io, ma avrei fatto volentieri un pensiero sulla bionda.

Un aspetto castrante è apprendere dalla carta stampata di quest’occasione fotograficamente ghiotta, perdinci faccio il fotografo, tra le altre cose, e uno dei miei scopi, sarebbe quello di non lasciarsi sfuggire momenti irripetibili come questi, che tra l’altro avviene a due passi da casa mia. Purtroppo debbo considerare che quest’evento avvenga a qualche centinaio di km da casa mia, poco raggiungibile non solo per il muro fisico che normalmente si attua per garantire la privacy, ed è giusto, ma anche per i numerosi filtri che si frappongono nel tentativo di ottenere un accesso all’evento in modo regolare.

Pensate che in quella villa entravo quando ero bambino, facevo il chierichetto e il parroco andava a raccogliere le offerte e mi portava appresso come contorno e segno di disponibilità verso questa famiglia generosa. Oramai sono passate decine d’anni.

Per saperne di più tramite google news:
http://www.google.it/search?hl=it&tbm=nws&q=matrimonio+corvaglia&btnG=Cerca

Immagine scaricata da: http://gazzettadimodena.gelocal.it/

Martedì 22 Febbraio 2011

Al Carnevale di Cento si socializza … e non solo!

I cosiddetti social-network (S.N.) su internet consentono ad una comunità con una base di interessi in comune di iscriversi ad essi e fare amicizia virtuale con persone che possono essere di età ed estrazione culturale diverse di qualunque nazione essi siano.

Alcuni di questi S.N. hanno assunto proporzioni gigantesche, parte della popolazione vive senza vivere conversando con persone che difficilmente mai incontreranno nella vita, ma nella realtà esistono delle situazioni che definirei eccezionali, anzi, felliniane, permettono una vita reale per certi profili anche liberatoria, si tratta dei carnevali, quelli con i corsi mascherati, ma potrebbero esserci numerosi altri esempi, nel caso specifico voglio spendere due parole sul Carnevale di Cento perché sono anni, anzi decenni, che permette a due generazioni di coltivare un obiettivo per quasi un anno finalizzato a cinque uscite di puro divertimento trasgressivo come spesso cita il suo storico organizzatore il Sig. Manservisi, obiettivo che consente loro di sentirsi parte di un gruppo ampio con molte occasioni per, appunto, socializzare.

A Cento centinaia (fa anche rima) di persone collaborano nell'ideazione e costruzione dei carri carnevaleschi e costumi. Uno staff qualificato, nocciolo della manifestazione, cura le relazioni con i media, trova sponsor, ingaggia ospiti, intrattiene Cento conservando una tradizione e richiamando un folto pubblico di appassionati che brucia in poche ore un lunghissimo lavoro di preparazione. Sono ben cinque le uscite con sfilata di carri davanti il Guercino, oramai i carri di oggi non hanno nulla a che vedere con quelli che venivano realizzati 20 anni fa, il pubblico vuole musica a tutto volume, serve un trattore solo per alimentare gli amplificatori. Ma torniamo alle persone, durante le cinque uscite domenicali servono centinaia di figuranti che si sfidano esibendo davanti al palco della giuria uno show a tema spesso ben riuscito, diciamo che rispetto il teatro viene richiesta una qualità diversa ma occorrono preparativi lunghissimi e soprattutto porta un sacco di persone del paese a collaborare a conoscersi portando ogni anno nuove leve a dare lustro a questa manifestazione eccezionale.

Arriva la domenica e nella piazza ci sono tutti, organizzatori, autori dei carri, figuranti, amici dei figuranti e il resto dei centesi. In questo contesto nascono amicizie, i favoriti sono i giovani, tra essi direi molti adolescenti, per loro e' un momento di libertà, un'occasione per fumare la prima sigaretta, fare gli spavaldi con le ragazze interessanti, dare il primo bacio appena ne hai l'occasione, studiarsi con gli sguardi, le battutine, si mettono le basi per costruire nuove relazioni, si comunica a tutto campo, con emozioni vere, magari alimentate da qualche bicchierino, insomma, è un terreno fertile per sperimentarsi, si passa dal momento in cui ti senti parte del tuo gruppo per la sfilata alla pausa prima del secondo passaggio del proprio carro in Piazza del Guercino. In questo ambito può essere che qualcuno abbia alzato un po' il gomito ma poi l'aria scherzosa mitiga tutto e la presenza degli amici spesso si rivela fondamentale, ma a volte capita che è meglio stiano al loro posto, infatti, chi non è più adolescente spesso non si accontenta del bacetto, spesso sa come si “gioca” tra uomini e donne e profittando della situazione riescono a crearsi un loro spazio, fin qui è tutto molto bello e positivo, sapere che sbocciano amori è una gran bella cosa ma a volte gli ormoni si svegliano anzitempo ed è necessario oltre che riservarsi uno spazio, trovarlo urgentemente per consumare immediatamente.
Mi spiego meglio, cioè, non aspettatevi chissà che, va tutto bene, ma ora come fotografo che girovaga per le vie, e magari in un momento di stanca a volte rimani attratto da stranezze, come delle protezioni dove in apparenza non servono a nulla, allora ti incammini, superi alcuni furgoni ma tra due di essi vedo una coppia le cui effusioni non solo si limitano al bacetto, e forse lui non stava cucendo il vestito di lei caduto dall'ombelico fino a metà coscia, forse lei non aveva bisogno di scaldare quella porzione di corpo scoperta con quello di lui francabollato come uno slip, forse non stavano appoggiati al furgone bagnato perché stava piovendo, forse si trattava di qualcos'altro ... è comunque un gran scoop, cavolo lo scoop lo stanno facendo loro, e visto che un furgone non è lungo 100 mt, mi hanno visto subito, purtroppo non sono un tipo alla Corona, ma che faccio sto a rovinargli la festa per fare cosa, uno scoop fotografico, e poi dove cavolo le pubblico, e a chi interessa un paio di piccioncini sconosciuti, allora ho girato i tacchi e mi son detto che è meglio che vada sotto al palco per vedere se una ballerina brasiliana con tacco 20, casca giù direttamente sulle mie braccia. Nel frattempo visto e considerato che il Carnevale di Cento ha questo potere socializzante, il Sig. Manservisi dovrebbe sentirsi investito di una grossa responsabilità, diciamo che dovrebbe essere considerato indirettamente padrino di parecchi giovincelli che oggi scorazzano per le vie urlando a squarciagola. Domani questa coppia potrebbe tornare al Carnevale di Cento per portare a casa un peluche per la bimba o un pallone per il bimbo, più in là ancora ... ne riparleremo.

I due personaggi della foto non c'entrano nulla con lo scoop.
Vedi foto del Carnevale di Cento 2011 qui: http://foto.lucien.it/main.php?g2_itemId=2614

Venerdì 26 Novembre 2010

Oggetti ritrovati - FUCILE

Nella vita a volte capita di perdere oggetti e a volte di ritrovare quelli che altri hanno perso. Quando vedo un oggetto evidentemente perso o dimenticato, prima di raccoglierlo rifletto un attimo, in base al constesto stabilisco se il proprietario può facilmente rintracciarlo oppure definitivamente perderlo anche a causa d’altre persone che potrebbero ritenere vantaggioso appropriarsene. Tra le cose che ho ritrovato vi è un fucile, qui il dubbio se lasciarlo lì o raccoglierlo non c’è, ma più sotto vedrete com’è andata effettivamente, e come è stata un po’ ardimentosa la consegna.

Maglietta
Ad esempio, un pomeriggio in un parco, tanto per non fare nomi, il Sigurtà, vedo una piccola giacchetta rosa di lana abbandonata su una panchina, subito l’istinto era quello di recuperarla per portarla in portineria dove si spera si sarebbero rivolti per eventualmente sperare di ritrovarla, ma poi ho pensato che molto probabilmente, visto la taglia del capo, la mamma si accorgerà presto che manca qualcosa alla figlia e farà il percorso a ritroso sperando di ritrovare l’oggetto smarrito, perciò l’ho lasciato lì. La sera mentre stavo uscendo ho riconosciuto la giacchetta sulle spalle di una bambina e sembrava proprio suo, anche il resto del vestiario era in tema, perciò mi sono detto, ho fatto bene a lasciarlo abbandonato, ovviamente chi ha ritrovato l’oggetto è ignaro di tutti questi ragionamenti, pur avendo l’impressione di aver compiuto una buona azione.

CANE
In un tardo pomeriggio a Tenerife ritrovai un cane, in verità è lui che ha trovato me, una razza che usano per stanare la selvaggina in mezzo alle sterpaglie, assomiglia molto ai levrieri, sembrava smarrito, mi seguiva come fossi io il suo padrone, ma forse più di tutto ha pesato l’interazione spontanea che hai quando ti si avvicina un cane, perciò mi seguì fino alla macchina, e anche dopo che mi ero messo in marcia, per tale ragione quasi per comprensione ho tenuto una velocità bassa perché potesse seguirmi facilmente, ma dopo la prima curva vidi un fuoristrada con dei locali che stavano facendo salire nel pick-up attrezzato i loro cani, subito mi sono fermato per segnalare che uno dei loro si era perso, ma il cane che mi seguiva si è avvicinato solo dopo che sono sceso dalla macchina. Non parlo lo spagnolo ma hanno capito tutto quello che volevo dire, però ho avuto l’impressione che quello non fosse uno dei loro cani, ma almeno non ho lasciato un cane per strada.

ANELLO
Una sera mentre ero in un grande centro commerciale a MO, tanto per non fare nomi I PORTALI, mangio al MC (ora ho modificato sostanzialmente l’alimentazione), si tratta di uno dei più belli esistenti in Italia come arredamento dopo la ristrutturazione avvenuta qualche anno fa, poi vado ai bagni e vedo sul ripiano del lavabo un anello d’oro con una pietra incastonata, soppeso un attimo l’oggetto non sembrava oro, però, visto l’età media dei frequentatori abituali del locale, non sarebbe durato molto prima che un bambino o bambina se ne fosse appropriato, anche se le dimensioni dell’anello non erano da bambina, quindi, lo raccolgo e lo porto alla ragazza del bar e gli dico che ho un anello da dargli, sorride, capisco e correggo dicendo che l’ho trovato nei bagni e lo consegno perché se qualcuno viene a chiedere se è stato ritrovato, lo possano restituire, se non viene nessuno consigliavo di sorteggiarlo tra le ragazze che lavorano in quel MC, così ho rivisto il sorriso sulla bocca della ragazza che era pure carina. Successivamente non ho verificato com’erano andate le cose, forse un giorno lo farò, solo per vedere se rifà il sorriso che ho visto.

BANCOMAT
Una volta trovai anche un bancomat, proprio allo sportello di un bancomat, era stata estratta e poi posata sul ripiano che aveva lo stesso colore, per cui si confondeva e l’utente se nè andato pensando solo al denaro. Io ho raccolto la carta-bancomat e poi ho rintracciato la filiale della banca che lo aveva emesso, era nei paraggi, per cui l’ho consegnata dichiarando dove l’ho trovata. Ho saputo il nome della persona che l’aveva persa, come pure lei ha saputo il mio. Non che io abbia richiesto dei ringraziamenti, ma non li ho mai visti arrivare.

FUCILE
Qui è un po’ più difficile e raro ma ho avuto anche quest’occasione, diciamo esperienza, trovare per strada un fucile e consegnarlo entro pochi minuti, un record.
Non è successo molto tempo fa.
Era metà mattinata, in una strada di campagna dietro ad un’auto che al gancio di traino ha un carretto protetto e con dentro alcuni cani, alla prima curva che fa la strada, odo un rumore di un oggetto che cade a terra e con stupore m’accorgo che l’auto che ho davanti ha perso un fucile. Subito ho pensato l’avessero dimenticato sul carretto, ma il problema urgente è comunicare a chi è in auto che cosa è successo, perciò mi avvicino a loro e suono il clacson, ma non danno alcun segno di volersi fermare o altro, inoltre, mi pareva strano che loro non avessero sentito nessun rumore visto che io a una cinquantina di metri l’ho sentito distintamente, ma non sentivano nemmeno le mie trombe. Decido di fare retromarcia fino al punto dove era caduto il fucile, lo raccolgo, è la prima volta che ne imbraccio uno ed è anche pesante, almeno 4 kg, mi accorgo che ha segni di usura, ma con la fretta di raggiungere i tipi, non verifico marca e nemmeno se era armato, perciò presto attenzione ad impugnarlo lontano dal grilletto, lo poso dal lato passeggero notando che ha la lunghezza di un ombrello. Da una casa di fronte nel frattempo è uscita una persona e mi ha chiesto che cosa era successo, in fretta gli dico che davanti a me avevano perso un fucile e che dovevo raggiungerli subito, pareva soddisfatto della risposta, ma anche se non lo fosse avevo un obiettivo urgente.
Raggiungo dopo meno di 2 km l’auto, tento un sorpasso ma sto alla pari senza completare la manovra, la strada è di campagna scarsamente frequentata perciò potevo permettermi la manovra, davanti o dietro non si vedeva nessuno in arrivo per qualche km. Da quella posizione, con la mano destra impugno il fucile e lo sollevo all’altezza del finestrino, e qui mi accorgo del suo peso, lo tengo in mostra fino a che loro non si fermano regolando contemporaneamente la velocità per rimanere alla pari del loro veicolo.
Finalmente si fermano, saranno sordi ma qualche sospetto devono averlo avuto vedendo uno che tenta di sorpassarli e gli mostra un fucile, parcheggio davanti loro e scendo sempre con in mano questo fucile e chiedo di verificare se non ne hanno perso uno, erano in due, il passeggero apre il baule e trova un solo fucile, ovviamente, allora lo consegno e quello che era alla guida si dispera a capire come possa essergli capitato, quindi, ricorda di aver posato il fucile sull’auto da dietro, poi di aver aperto il baule, quindi il suo socio ha posato il suo fucile nel baule, lo hanno richiuso e sono partiti. Quello che non capisco, ma devono essere sordi un bel po’, è come si fa a non sentire un fucile che balla sul tetto mentre vai, che poi scorre in curva e il suo tonfo sull’asfalto.
Comunque il tutto si è concluso bene, con qualche frase di rito, nulla di più, nemmeno ricevere l’offerta di un caffè corretto come ci si aspetterebbe da pensionati con la passione della caccia, solo un grazie.

Martedì 16 Novembre 2010

Belen su Ruby. Invidia o verità?

Ecco una "bona" che parla, molti non ricorderanno o sapranno che la bella argentina Belen Rodriguez, diventata famosa con l'isola dei famosi (di cui ho scritto molto), da qualche anno sta continuando a far parlare di sè, ma recentemente è stata intervistata sul tormentone Ruby e non posso che condividere il suo punto di vista, siamo così abituati a guardare dal buco della serratura che ci dimentichiamo perché ci viene il mal di schiena. Della serie ci meritiamo che i giornalisti ci raccontino sempre ste balle o no? Probabilmente sì, ma leggete un po' cosa dice su Ruby, che di certo non rinuncia a far parlare di se a causa di una patologia che prende una certa fascia di giovani di buona speranza: "Ottenere SUCCESSO senza saper fare nulla", probabilmente a volte le pensano stando SUL CESSO, fa anche rima.

Roma, 12 novembre 2010 - "Ieri parlavo con Fabrizio (Corona, ndr) e mi ha detto che questa ragazza, Rudy o Ruby, come si chiama, chiama in continuazione in agenzia ed è da tre giorni che sta facendo su e giù sotto il suo ufficio. Come funziona il mondo dello spettacolo? Se Fabrizio scende a prendere un caffè gli fanno uno scatto insieme e succede quello che potete immaginare. Dico quindi che è molto facile inventarsi qualcosa perchè il popolo è molto facile da prendere in giro".

A parlare è Belen Rodriguez, durante l’incontro sul set del film "Se sei così, ti dico si" di Eugenio Cappuccio, all’Hotel Exedra di Roma, rispondendo a una domanda sul caso ‘Ruby’. "Io non credo che questi sono i problemi importanti - dice ancora l’attrice sudamericana - ma servono soltanto a distrarre noi dai problemi reali. Quello che vediamo nei telegiornali tutti i giorni sono cose veramente effimere e quindi come nel caso di Ruby, per avere un successo corto che dura cinque minuti è molto facile".

Al termine dell’incontro con la stampa, Belen torna sull’argomento e spiega: "Come lei in tante fanno questi giochi e se non riescono ad avere successo lo possono cercare per altre vie". L’attrice, che da due anni è protagonista del gossip e della televisione italiana, racconta anche di aver conosciuto Silvio Berlusconi, ai tempi in cui era fidanzata con il calciatore del Milan, attualmente alla Roma, Marco Borriello. "Ho conosciuto Berlusconi, l’ho visto un pò di volte perchè Marco faceva parte della squadra del Milan. È una persona simpatica che ha il potere della parola".


Fonte: http://qn.quotidiano.net/cronaca/2010/11/12/413531-belen_veleno_ruby.shtml

Sabato 13 Novembre 2010

Concessione all’abuso - PARCHEGGI

Abuso parcheggioQualche anno fa in una serata infrasettimanale invernale e con la neve che stava imbiancando tutto da poche ore, decido di visitare una di quelle fiere minori organizzate grazie alla recente realizzazione di un polo fieristico a Modena. Dopo il lavoro la situazione meteo ovviamente ha convinto tutti a tornare a casa, quindi, mi accingo a parcheggiare in un parcheggio vuoto dove le uniche tracce di pneumaticvi lasciate sulla neve sono quelle della mia macchina. Bene ho appena fermato la macchina spento il motore e sento un tipo che mi intima di spostare la macchina perché sto occupando il posto per disabili, mentre lo dice punta l’indice sulla segnaletica verticale parzialmente coperto di neve, mi guardo intorno perplesso, e il tipo replica dicendo che se la lascio lì chiama i vigili. In pratica quel tipo, mi avrebbe fatto sentire in colpa anche se avessi parcheggiato in mezzo al deserto, alle coordinate x, y perché solitamente occupate da un principe in incognito con una concubina extra durante le serate di luna piena. Insomma, l’avete capito ho spostato la macchina di qualche mt, non si può dire “qualche” posto auto perché le striscie non si vedevano, con buona pace di tutti. Pure io a volte mi dico che se trovo qualcuno fuori posto gli mando i vigili, poi non l’ho mai fatto e non ricordo, anche se ho guardato con sospetto qualcuno, di avergli mai detto che è un handicappato.

Abuso parcheggioDopo un eipsodio del genere mi sono sensibilizzato ed ho visto come a volte, pagando, le regole di buon costume sembrano facilmente scavalcabili. E’ il caso delle due foto che ho fatto perché è evidente che sono parcheggiate in modo abusivo, auto sul marciapiede, a Mestre – VE, nella seconda foto una Limousine Lincoln alla COMET a MO, non riuscendo a parcheggiare “normalmente” si è messa di traverso occupando totalmente l’area dedicata ai disabili. Per entrambi il parcheggio è stato concesso sicuramente dopo accordi con il comune o il centro commerciale, in questo caso è straordinario come nessuna delle numerose persone che vedono tali abusi, sollevino proteste o abbiano il benchè minimo sentore di rivolta.

Invece se capita al sottoscritto in modo involontario in un parcheggio deserto, l’unica isolata persona che passa, forse incavolata dal tempo, mi riprende con gravità!
Non è giusto!

Venerdì 12 Novembre 2010

Simbolo fallico in pubblicità

Spesso i pubblicitari realizzano le loro campagne pubblicitarie con allusioni al corpo femminile, sfruttandolo come richiamo efficace non solo per l’uomo ma anche per il gentil sesso.
A volte però si ha l’impressione che ci sia un’evoluzione, che si siano spinti più in là di quello che puoi pensare, è il caso della scarpetta di questa foto (realizzata per l’occasione con il cellulare) con la soletta munita del famoso sistema d’aerazione, illustrato da tanti piccoli ugelli da cui fuoriesce aria rappresentata dalla nube azzurra e fin qui tutto normale, rientra nel tema, in una comunicazione efficace di un sistema brevettato, ma forse non è immediato è ciò che si vede prima di pensare a che cosa vuol dire quello che vedi. Sarà complice il fatto che sono miope, ma in cima alla nube d’aria vedi prima una forma fallica in erezione e da sotto una donna guarda in alto evidentemente interessata, poi solo dopo pensando che non può essere vero individui la sagoma della scarpetta.
Ora non so se quella scarpina da donna (mocassino o meglio definita ballerina), così raffigurata ha lo scopo subdolo di suggerire al loro inconscio “qualcosa” o no, ma certamente non hanno mancato di sfruttare l’evidente somiglianza del profilo della scarpa ad un pene in erezione.
Qualche giorno dopo nello stesso negozio, presente nella galleria dell’iper mercato Grandemilia, questa pubblicità è stata sostituita da un’altra che non conteneva nulla di subliminale, forse pure loro si erano accorti di ciò che avevo visto anch’io?

Etichetta prezzi che disturba

Non che vi riguardi molto, ma recentemente ho ricominciato a leggere libri, mi ritrovo sempre più frequentemente a guardare negli scaffali quali sono le novità che mi potrebbero allettare di più e dopo aver scelto un genere scegli un titolo, prendi in mano il libro e leggi sulla quarta di copertina il sunto del libro solitamente scritto dall’autore o una testata giornalistica, in ogni caso fornisce una specie d’identità al libro trasformandolo in qualcosa di più di semplice cellulosa bianca con grafismi moderni. Purtroppo questa possibilità è spesso negata o disturbata dalla presenza posticcia dell’etichetta del prezzo scontato, applicato metodicamente nelle poche righe a te necessarie per capire se t’interessa acquistarlo o no (vedi foto).
La conseguenza è che acquisti qualcosa di non scontato perché senza etichetta o per prendere lo stesso titolo anziché dagli scaffali del Grandemilia dal negozio di libri all’interno lo stesso centro commerciale scoprendo spesso che è più economico.
In pratica nel negozio per indicare quali sono i libri soggetti allo sconto del 30%, li mettono in una determinata area con un cartello indicativo, preservando ai potenziali acquirenti la possibilità di leggersi interamente la quarta di copertina, in questo modo possono variare o annullare lo sconto in funzione delle promozioni che fanno al Grandemilia, con estrema efficienza e rapidità.
Ma quella che per me è un’aggravante non indifferente è che dopo aver visto l’etichetta collocata nel posto sfortunato, prendi su un’altra copia del libro e scopri che l’etichetta è esattamente nello stesso punto, ma sai che lo fanno a mano e speri che almeno per errore dopo tre o quattro copie sbaglino di qualche cm e leggi quelle porzioni di testo coperte nel primo che hai preso in mano, invece sembra che scientemente ci sia la volontà di non farti leggere proprio solo alcune parole in alcune righe e sempre le stesse in tutte le copie del libro, un po’ come fare autogoal, fai qualcosa per promuovere la vendita del libro e poi la stessa azione diventa un impedimento alla vendita, il massimo in termini di astuzia commerciale negativa.

Mercoledì 29 Settembre 2010

Festival della Filosofia di MO - PAGINETTE

Buonristoro di libriIl Festival della Filosofia a Modena è già passato e archiviato, ora fa parte delle statistiche, quelle che un Comune Europeo deve mostrare per avere le credenziali, per che cosa non so, abbiamo dei beni d’interesse turistico, ma i visitatori li scoprono per sbaglio magari durante una visita alla Galleria FERRARI o per acquistare un bolide.

In pratica se non facciamo molto per l’arte, la cultura e la storia, dobbiamo credere che lo facciamo per la filosofia?

Andiamo a scoprire da alcuni dettagli in apparenza insignificanti cosa può dedurre un visitatore.
Le bancarelle di libri si sa ci sono sempre state, se mancassero sarebbe sorprendente, la carta stampata rimane quel supporto eletto per la divulgazione del pensiero, ma percorrendo i portici antistante Piazza Grande dove di lì a poco un filosofo avrebbe esposto il suo pensiero, mi accorgo di due distributori anomali con ancora sui vetri la stampa Buonristoro, ma dentro non vi erano confezioni di prodotti alimentari, ma libri (vedi foto fatta con il cell.).
Ora lì per lì puoi passarci davanti senza accorgertene, tanto questi distributori sono comuni, poi mi rendo conto che non è così, perché ho davanti la dimostrazione che la filosofia è proposta come bene di consumo tipo fast-food con libricini tascabili da consumare durante qualche pausa pranzo, dove l’assaporare qualche verità si somma al sapore reale dei cibi, per svanire insieme.
Mentre scatto la foto, improvvisamente altre persone s’accorgono che quel distributore non è un semplice distributore anche se non porta la firma di un artista, in tal caso sarebbe stata un’installazione provocante nei confronti del Festival della Filosofia.

E’ sabato pomeriggio, passato l’istante di riflessione, annunciano che il filosofo che avrebbe fatto la sua “lezione magistrale” non può essere presente ma che ha inviato il suo discorso con sufficiente anticipo per una traduzione, che letta da terzi sembra d’ascoltare un giornalista RAI mentre legge le notizie del TG.
Poco male, cerchiamo di concentrarci sul contenuto che sta per essere letto ed essendo la FORTUNA il tema di quest’edizione, e gratuita la partecipazione in Piazza Grande a Modena, ogni posto a sedere era occupato, ma altri anni la gente in piedi era più numerosa, per un attimo mi chiedo se fosse stato a pagamento l’ascolto di questa “lezione”, quanti sarebbero stati i presenti, vediamo se avrebbe meritato.
La lettura inizia, il tema che affronta è la malinconia che prende la donna ad una certa età, quella cosa di cui il Boccaccio si era già occupato e che aveva scoperto non essere curabile dalla medicina o religione. L’inizio di lezione mi vede già insofferente, perdo interesse, intuisco le conclusioni cui sarebbe arrivato il filosofo, è un suggerimento troppo facile e pensando che sarebbe arrivato a dire (la mia è una presunzione) che oggi questo genere di malinconia trova una momentanea soddisfazione nell’acquisto compulsivo presso i grandi centri commerciali, me ne vado dalla piazza.

D’altronde Modena è una città con un’elevata densità di grandi centri commerciali, e visto che il lupo perde il pelo ma non il vizio, il tutto quadra con il distributore automatico “buonristoro” di libri.

Il giorno dopo illudendomi che l’artista comico ed attore Paolo Rossi avrebbe fatto uno show dedicato al pubblico del Festival della Filosofia, vado, per fare come tanti che aspettano di pendere dalle labbra di qualcuno.
Lo spettacolo è stato spostato in una piazzetta attigua, era impossibile non accorgersene ma solo quando sarebbe iniziato e il pubblico aveva iniziato a sedersi dove era previsto lo show che tardava.
Infatti, sento gli altoparlanti e mi sposto, e mentre ascolto mi rendo conto che non vi è nulla di nuovo, anzi, è solo un repertorio fraseologico al limite dello scurrile e/o irriverente, spacciate per illuminazioni, che solitamente si paga pure per sentirle.

Sono quasi le 21:30 e non vedendo nulla di nuovo sotto le stelle, faccio due passi per Via Emilia centro che ha più cose da raccontare anche se non parla.

Venerdì 25 Dicembre 2009

Auguri

Sono mesi che non scrivo, e sarebbero tanti i post che dovrei mettere, riprendo con qualcosa di leggero, dopo un anno di crisi mondiale “pilotata” che vedono solo crescere poche realtà aziendali di nicchia protetta, vedi il chimico con la storia dei vaccini e le banche che instaurano regole nuove per non farsi mancare mai nulla, ben vengano queste fanciulle a fare gli auguri con la loro spontaneità e maliziosa innocenza, le proporrei in TV ad ogni occasione purché non siano personaggi conosciuti, o abbiano parenti politici o del mondo dello spettacolo. Due belle ragazze sole, senza fare da contorno a nessun politico o personaggio di turno, evitano di fare venire la bile ancora di più a chi sta subendo la crisi, come dice la pubblicità, quella fatta prima dalla Maria Teresa Ruta ex dell’Isola dei Famosi e successivamente da Rocco Siffredi, una patatina tira l’altra. Peccato che in Italia se la patatina diventa troppo importante, riescono a politicizzarla, e non è la prima volta che finisce in parlamento senza una laurea nemmeno “Honoris causa”, tanto che Montecitorio è messo alla berlina dai media stranieri, quindi, ben vengano gli AUGURI delle patatine ed anche le patatone al posto dei politicanti, anziché la bile stimolano pensieri più piacevoli.


Vedi gli Auguri del 2008 e quelli del 2007

Martedì 4 Agosto 2009

Emergenza abbandono cani

Siamo sempre alle solite, il cinismo non abbandona l’uomo, ma abbonda in esso, quando si arriva al fatidico mese di Agosto (fatidico solo in Italia), si fanno carte false pur di frequentare la località turistica più divertente o alla moda, molti le fanno anche se il bilancio familiare non è positivo, abbandonano (si fa per dire) nelle case di riposo gli anziani scomodi, ma spesso capita che un amico fidato diventi improvvisamente di troppo, fanno già una vita da cani e vengono trattati tal quale strada facendo, prima di giungere alla meta agognata vengono abbandonati, tanto quando torneranno a casa diranno che in vacanza è scappato.

Io suggerirei di segnalare tutte le scomparse sospette dalla casa dei vicini di un cane dopo il mese d’Agosto! Potremmo farci dei nemici, ma sarebbe un deterrente enorme!

Ma a sopperire alla sfortuna subita dai nostri amici cani, ci pensano 60 ronde, basta un SMS per salvarne uno dall’abbandono. Un piccolo gesto contro una grande inciviltà che si ripete ogni anno in autostrada, ora basterà fermarsi alla prima area di servizio e inviare un SMS, con le coordinate più precise possibile al numero 334-1051030 e interverranno i VOLONTARI delle 60 ronde anti abbandono dell'Aidaa!
Fate girare assolutamente quest’informazione.

Ma non è tutto, dal sito Aidaa, emerge questa nuova regola del codice stradale, per conoscerla leggete la citazione:

Con il nuovo Codice della Strada entra in vigore l’obbligo di soccorrere gli animali feriti coinvolti in incidenti stradale. Gli automobilisti che non rispettano tale normativa sono passibili di multa fino a 1500 €. Per questo motivo per tutto il mese di agosto l’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente mette a disposizione un servizio gratuito telefonico per aiutare gli automobilisti ad individuare il prontosoccorso veterinario più vicino al luogo del sinistro.
Tutti i giorni – dalle h. 9 alle h. 20 – è possibile chiedere informazioni relative ai prontosoccorsi veterinari aperti chiamando il 392 6552051.

Martedì 2 Giugno 2009

La Chiesa di Scientology e Wikipedia ai ferri corti

Tempo fa ebbi modo di scrivere qualcosa sui Testimoni di Geova, oggi, grazie ad una rubrica che leggo giornalmente, http://www.macitynet.it/macity, scopro dei metodi usati in modo abusivo da parte di Scientology per divulgare il loro pensiero, metodo guarda caso utilizzato anche da alcuni personaggi del mondo politico o dello spettacolo.

I membri di Scientology non potranno più modificare le voci di Wikipedia che riguardano la loro chiesa. Ecco la decisione a cui sono giunti i vertici della enciclopedia on line dopo mesi di discussioni.

La ragione è nell'assioma su cui si regge Wikipedia, e che molti criticano: quello della neutralità del punto di vista. Wikipedia, cioè, accumula il sapere umano e lo rende disponibile tramite un modello di collaborazione aperta a tutti, a condizione però che si lavori nel rispetto dell'obiettività e del distacco. Cosa succede se qualcuno sistematicamente viola questa regola? C'è la scomunica perpetua.

In realtà si tratta di un lavoro differente, passato attraverso i comitati interni dell'enciclopedia fondata da Jimmy Wales, che hanno deciso di impedire la capacità di interagire attivamente con il database delle voci di Wikipedia a tutti gli indirizzi IP che appartengono alla Chiesa di Scientology. In altre parole, è vietato collegarsi dai computer della sede centrale della chiesa per modificare Wikipedia, magari in maniera anonima.

Dietro la misura radicale e spettacolare ma per niente "totalizzante" (è abbastanza facile eluderla), c'è una polemica forte con la visione del mondo e il suo desiderio di fare proselitismo e le numerose polemiche che riguardano la chiesa di Scientology. La quale, secondo i saggi di Wikipedia, non perderebbe occasione per distorcere la verità o comunque abbandonare la neutralità del punto di vista cambiando decine di voci che la riguardano direttamente e indirettamente, con il suo pensiero. Peccato mortale nella chiesa della conoscenza condivisa di Wikipedia, che quindi ha deciso la scomunica digitale per Scientology.

Chi la fa, l'aspetti, pare abbiano pensato i 10 saggi del Wiki nel momento in cui hanno votato all'unanimità per scacciare gli scientisti dal tempio digitale.

di Lamberto Mandelli | 2-06-2009

Sabato 21 Marzo 2009

Cani, ma chi?

Due episodi molto gravi hanno attirato la mia attenzione, uno si riferisce al post precedente e l’altro come tema ha sempre i cani e l’uomo ma a parti invertite, a Scicli (in Prov. Di Ragusa) un gruppo di cani randagi ha ucciso un bambino di 10 anni, del primo caso però nessuno ne parla, ma i due episodi si prestano per essere discussi insieme perché sono due facce della stessa medaglia.
Mi rendo conto che quello che leggerete è un po’ una provocazione, ma non possiamo pensare che il nostro dovere civile sia assolto applicando, solo le regole che ci siamo fatti.

Ho abbinato due casi estremi perché sembra che i cani di Scicli abbiano vendicato le torture subite da quello di TO, a farne le spese sia in un caso che nell'altro sono sempre i più deboli, ma considero più grave il caso di TO perché dietro c'è un atteggiamento che se tenuto da proprietari di cani, come risultato avremo quelli di Scicli, lasciati liberi perché troppo pericolosi anche per i padroni. Non so se è troppo semplicistico, se è questa la morale, se è grave non fare un cenno alla morte del bimbo di 10 anni, peraltro quasi dimenticato come la bimba di 9 anni morta sulla A4 a causa di un camion che ha invaso bruscamente la corsia opposta e ricordata solo con un commento dai genitori a + di 6 mesi sul mio blog. Alla fine il problema dei cani si risolve, quello umano no ed è il meno discusso anche dai media.

Domenica 15 Marzo 2009

Cane cecato da balordo/i

Riporto la didascalia che ho trovato insieme all’immagine, perché è impressionante quello che può fare un essere umano, la mancanza di sensibilità sostituita da cattiveria gratuita, non voglio nemmeno associare quest’episodio alla voglia d’emozioni nuove, come gli stupri, lanciare sassi dai ponti, profittare dei disordini in una partita di calcio per distruggere tutto quello che ti capita sotto mano, voglio pensare che è solo un’episodio di una mente malata che riempirei di psicofarmaci.
E’ accaduto in provincia di Torino, la notizia del 06/03/2009 l’ho trovata su facebook in un profilo non pubblico, oramai la stampa non si cura di queste notizie e ve la riporto perché mi ha colpito particolarmente.

Guido, così è stato chiamato perché guidato dagli angeli, dato che lo hanno trovato abbandonato per la strada senza i bulbi oculari, come potete vedere dalla foto.
La veterinaria che lo ha visitato ha detto che l’hanno privato dei bulbi senza giusta causa, facendogli del male gratuito, com’è solita fare la gente cattiva agli animali. Per lui si cerca una famiglia dal cuore d'oro, perché è cieco si ma ha tanto bisogno d'amore, è sempre in cerca di una mano che lo possa accarezzare e dare tante coccole, ha una voglia di vivere pazzesca, nonostante il suo stato, non facciamolo morire in una gabbia di una canile, perché cani con questi handicap non vengono mai considerati. Guardate che originale che è con il suo pelo arancione, sembra mirko dei bee hive di kiss me licia? E'un tenerissimo incrocio volpino taglia media.
Per info e adozioni contattare: Animal House email: animalhousepr@libero.it

Mercoledì 25 Febbraio 2009

Eluana a luci spente

Dopo tutto quello che è stato scritto o detto da giornalisti e politici, cavalcando l’onda emozionale solo per curare la propria immagine con modalità invasive della privacy di una persona, che chiede solo un po’ di pace, chiedo a loro se hanno riflettuto 17 anni come il padre di Eluana prima di parlare.
Un padre, che nonostante la figlia avesse dei danni cerebrali irreversibili, l’ha tenuta in quello stato di vita sospesa per lunghissimo tempo, ha già sofferto a lungo ed ogni sua decisione è rispettabile e avremmo dovuto accettarla tutti in silenzio.