BLOG di Luciano Testi

Mercoledì 22 Agosto 2007

Quali mappe con Google?

Manco a farlo apposta, ho appena scritto un post su una possibile interpretazione o utilizzo delle immagini di Google Earth, e il giorno dopo arriva un aggiornamento da parte di Google, ora oltre alle mappe della terra, cliccando su un bottone si ha la visione delle stelle che sovrastano le coordinate in cui vi trovate e correttamente orientate secondo l’ora locale e così da ogni punto della nostra amata Terra per un totale tra stelle e galassie di un milione d’oggetti stellari.
A detta degli esperti, il lavoro svolto da Google sarà utile anche per la comunità scientifica perché una raccolta del genere non esisteva e tutto il materiale era disponibile a pezzi da molteplici fonti.
Ora i romantici che la sera vogliono stare a guardare le stelle, possono avere un aiuto nell’individuare le formazioni stellari sulla verticale del punto in cui si trovano e con tanto di nomi fantasiosi e tracciati.

Ma Google non ha online solo le mappe della Terra e del cielo stellato, ma anche di:

http://maps.google.com/help/maps/streetview/ con il quale è possibile vedere immagini a 360° di ogni via delle città appositamente riprese con telecamere speciali a volo d’uccello a circa 3 mt d’altezza. Questa funzione ha sollevato una ridda di polemiche per questioni di privacy, in quanto durante le riprese chi si trovava a pochi mt di distanza dalla telecamera, diventa riconoscibile, ma dopo le iniziali proteste ora più nessuno trova da ridire, però facendo una segnalazione mettono del nero sulla persona.

http://www.google.com/mars/ sono le mappe della superficie di Marte riprese dai satelliti, qui vi assicuro che i colori sono fantastici tanto quanto è inospitale quel pianeta. Purtroppo l'area di dettaglio è ristretta.

http://moon.google.com/ sono le mappe del nostro satellite naturale, la Luna, con indicato i punti d’atterraggio dei vari Apollo da 11 a 17, ma però, ci sono solo quelle aree.

Come per Marte, credo che le zone riprese della Luna siano ben più vaste e complete, non posso credere a divieti imposti dall'esercito per non fornire informazioni a potenze straniere (?), oramai quei tempi sono passati, e nemmeno credo che Google abbia aperto un servizio in economia, ma d'altronde a chi interessa fare un viaggio sulla Luna o Marte? Però mettere online una mappa stellare con un milone d'oggetti non ha un costo irrisorio, e non si sono nemmeno tirati indietro dal fare qualcosa anche di scientificamente utile. Ho come l'impressione che Google a modo suo abbia voluto ricambiare le collaborazioni e permessi ottenuti per le numerose immagini satellitari, oggi disponibili gratuitamente in rete per il grande pubblico.

L’offerta di servizi di http://maps.google.it/ non si ferma ad una pura e sfiziosa navigazione come fosse solo un mappamondo, ma ha un valore aggiunto notevole, perché è possibile fare percorsi stradali tra due indirizzi, è possibile visualizzare gli esercizi commerciali, ma la quantità d’informazioni ottenibili da Google Earth toccano livelli ineguagliabili, fate prima a consultare l’immagine a fianco con i menu informativi, così vi rendete conto.

Di bello c’è che nessuno dei servizi di quanto ho citato è a pagamento, mentre in Italia esisteva un motore di ricerca (tanto per fare un nome) Virgilio ma potrei citarne anche altri, che ad un certo punto anziché fornire nuovi servizi gratuiti, ha iniziato a far pagare proprio l’indicizzazione dei nuovi siti nel suo motore di ricerca. In Italia ci preoccupiamo di fare community, per catturare i giovani, lo fa anche Google, ma con un’unica differenza, i servizi italiani sono spalmati di pubblicità, quelli di Google, no, ma questa è un’altra storia che esula un po’ dall’oggetto ma che comunque, da sola giustifica e spiega l’enorme differenza tra Google e tutti gli altri, incapaci di far fruttare il loro motore di ricerca, perfino Microsoft soccombe e sperpera denaro senza riuscire a fornire qualcosa d'efficiente.

Mercoledì 8 Agosto 2007

ESC e nulla di più

Vado in un Ufficio Postale, non dico quale per correttezza, ma siamo nel modenese, debbo pagare un paio di bollettini, ho davanti 3 persone, bene, ho 10 minuti d'attesa, invece ne passano quasi 40.
Agli sportelli ci sono solo due persone, il problema nasce allo sportello Prodotti BancoPosta, dove sto facendo la fila e la ragazza è costretta ad attendere che la collega finisca i suoi clienti per chiederle aiuto, non riusciva a capire che al cliente doveva dare un bollettino da compilare per il passaporto, ma non sembra finita la collega si prolunga in spiegazioni, ed a un certo punto gli dice “Poi gli dai ESC” (lo pronuncia così come sta scritto) e vista la cima d’impiegata che stava dietro lo sportello ho immaginato che se gli diceva “Poi ESCI” oppure “Poi fai Escape” non avrebbe capito perché non avrebbe trovato nessun tasto con quella dicitura, tra l’altro quel tasto è lì da decenni in tutte le tastiere, in alto a sinistra.

Nel frattempo nell’ufficio entra un cliente, ma che cliente non è perché si fa aprire la porta di sicurezza a doppio sbarramento, si avvicina all’impiegata incapace dando ulteriori spiegazioni e finalmente un cenno della ragazza sancisce che ora è tutto chiaro, sbloccando finalmente lo sportello. Ma la ragazza che doveva avere circa 27 anni, non contenta fa il suo show sorridente esclamando che “credeva di qui … e di là …” e quasi chiedeva un aumento per essere riuscita a capire come si fa. Credo che per occupare certi posti occorra un minimo di alfabetizzazione informatica, credenziali che sicuramente non aveva, quasi mi veniva voglia di dirgli che cosa significava per me “Esci”, e certamente non sarebbe stato un comando da dare al PC.

Per fortuna il signore che ha permesso di sbloccare la faccenda si è messo all’altro sportello dando una mano per smaltire la coda che nel frattempo si era creata, però una domanda mi viene spontanea, visto qual’era il suo posto, due minuti prima era al bar che c’è a 50 mt? Tanto in agosto quasi nessuno ha bisogno delle Poste Italiane? Ma anche se c’è poca gente, si può abbandonare il proprio posto indefinitamente? E pensare che se l’impiegata di 27 anni fosse stata brava, non avrei notato l’impiegato che rientra.

Domenica 5 Agosto 2007

Da un monitor Lenovo ad un sicuro Apple Cinema Display

Era tempo che volevo un monitor più grande del 15”, dopo che il CRT da 20” Apple si è collassato per troppo lavoro, ho preso un Lenovo D221 Wide ma sono rimasto deluso e l'ho pagato pure più di quello che viene indicato sul web.

Per l’acquisto mi sono rivolto direttamente ad un negozio che vende PC da quasi 30 anni, perciò, mi avete capito, è un venditore storico di prodotti Apple, ma oggi anche d’altri affermati marchi. Tra questi vi è la Lenovo, una controllata IBM, che produce schermi piatti, ne volevo giusto uno di qualità accettabile e ad un buon prezzo, e siccome lo usano anche per delle presentazioni, poteva andare bene anche per me, poi anche il prezzo era interessante. Ma forse dovevo allarmarmi quando mi disse che Apple consegna con il contagocce gli schermi, perciò usano i Lenovo per penuria di quelli della Apple. Ne vidi uno collegato, mi pareva tutto a posto e ne ho comprato uno, costava circa la metà di un 23 “ della Apple.

Potete immaginare la fretta di vedere all’opera il nuovo schermo, da 22” collegato ad una scheda grafica ATI Radeon 9650 (quello da 15” era collegato ad una normale ATI VGA), quindi, effettuo la calibrazione nel modo più accurato possibile. Il risultato sembra soddisfacente, ma scopro che basta spostarsi di poco per vedere cambiati i colori, e ho difficoltà a vedere tutta la superficie in modo uniforme, forse debbo regolare bene l’inclinazione, ma nessuna regolazione migliora la visualizzazione.

In pratica la luminosità dello schermo, aumenta dal’alto verso il basso con valori abbastanza rilevanti (vedi foto sotto), ho pure spento il grosso altoparlante JBL che avevo piazzato dietro, pensando che il magnete possa disturbare l’immagine, ma senza risultati, ho pure collegato lo schermo alla scheda VGA, ma con gli stessi risultati.

Non mi è rimasto altro che fare una foto dello schermo per mostrare il difetto e chiedere l’applicazione della garanzia o la sostituzione, pagando la differenza, con un più sicuro schermo da 23” della Apple. Sulla qualità a basso prezzo ho dovuto ricredermi e tanto di cappello ai monitor LaCie. Pensavo che l'affermarsi della tecnologia LCD/TFT avesse permesso anche a schermi non propriamente di qualità d'ottenere discreti risultati.