BLOG di Luciano Testi

Mercoledì 6 Febbraio 2008

L'ospite d'inverno

Il 31-gen-2008 su IRIS, il nuovo canale gratuito del digitale terrestre di Mediaset, ho potuto vedere una bellissima pellicola: “L'ospite d'inverno” (The Winter Guest) Un film di Alan Rickman. Con Emma Thompson, Phyllida Law, Gary Hollywood. Genere Drammatico, colore 110 minuti. - Produzione Gran Bretagna 1997.

Ho letto delle recensioni su internet, e in alcune s’accusa il film di non riuscire a lanciarsi adducendo motivazioni che io utilizzerei per dimostrare che vive una dimensione importante proprio per la sua poesia, quella espressa con i paesaggi di gelo, che inchioda alcune coppie di personaggi al loro ruolo, e faticano a trovare la chiave per distogliersi da quella situazione. La coppia portante del film è quella raffigurata nel poster, tra una madre e la figlia fotografa che è appena rimasta vedova e cerca di vivere il suo dolore isolandosi dall’invadenza della madre che cerca di competere con il ricordo del marito le cui foto tappezzano le pareti della casa della figlia. È una mamma orgogliosa e critica che percepisce lo stato della figlia anche guardando le foto che fa ed è proprio questo l’aspetto che trovo più interessante e che mi tocca da vicino, perché pure le foto che faccio io sono una traccia evidente del mio buonumore o sua assenza, infatti, basta portarsi sempre con se la fidata reflex, il suo occhio non perdona, prima o dopo finisci per non essere più passivo e a voler fare quell’immagine, e poi un’altra ancora, fino a che non ti rendi conto che hai lasciato alle spalle la negatività, ed è ciò che succede nel film, in modo poetico. Tutto il resto non conta così tanto.

Molto interessante il film visto da uno psicologo che passo dopo passo illustra i personaggi con precisione chirurgica.

Lunedì 4 Febbraio 2008

Deep Rising - Presenze dal profondo

Un film, Deep Rising - Presenze dal Profondo, andato in onda domenica 3-Feb-2008 su IRIS, il nuovo canale digitale terrestre di Mediaset, alle ore 23:00, è del 1997, Made in USA.
La trama è piuttosto banale, si potrebbe concludere in pochi minuti di film, tutto fonda sugli effetti speciali tra mostro marino, combattuto da pirati, un protagonista buono che trova una bella ragazza, che ho creduto essere una Cindy Crawford quando era più giovane, invece si tratta di Famke Janssen una bella modella olandese, magra pure lei ma senza il neo sulla guancia, che ha avuto gli onori d’essere la bond in Agente 007 - GoldenEye (1995).

Il film è del genere fantascientifico, ma è costellato di cosucce che ad un attento sguardo non possono sfuggire, come le labbra d’alcuni uomini marcatamente ravvivare con il rossetto, verso la fine del film dove ogni personaggio sopravvissuto ne ha subite di cotte e di crude nel tentativo di salvarsi dal mostro, come la bella protagonista femminile che termina l’avventura con la canotta ancora pulita e il volto (vedi immagine sotto) che sembra uscita dalla sala trucco, lasciano un po’ basiti. Visto che si tratta di un film e in quanto tale è una finzione, non è obbligatorio seguire una logica precisa, prevale rendere piacevole fino alla fine la graziosa modella, in modo che il pubblico si senta più preso per la sua sorte minacciata dal mostro. Fino a ieri credevo che finire malconci solleticasse l’istinto del pubblico a tenere per un personaggio, rendendolo anche più credibile. Oltretutto la protagonista, la modella Janssen, nel suo ruolo appare un po’ troppo gracile poco atletica, a volte ha le gambe che tendono ad incrociare dando l’impressione di scarsa stabilità.
Il film termina con un mistero, anzi lascia intuire che il mostro non era solo e l’isola dove erano approdati dà segnali della sua presenza, quindi il film è anche catastrofico.