BLOG di Luciano Testi

Domenica 13 Aprile 2008

Aumentare la sicurezza della guida con pioggia di notte

Sarà che non mi piace guidare di notte perché ho difficoltà a sentirmi a mio agio, ma ci sono alcune cose che vorrei proprio cambiare per migliorare la situazione.

1 - La prima cosa è il velo untuoso che si crea sul parabrezza appena metti in moto il tergicristallo, si genera a seguito di un più o meno lungo periodo di inattività durante la marcia che favorisce l’accumulo di smog sul parabrezza. Questo problema si può risolvere con un buon detergente, da mettere nell’acqua del tergicristallo e ogni tanto, ricordarsi di pulire anche le spazzole o cambiarle se hanno più di un anno.

2 - Un altro fattore di disturbo è la gran quantità d’acqua sollevata dalle ruote delle macchine che ti precedono che nebulizzandosi, riduce la visibilità in modo notevole. La soluzione in questo caso sarebbe l’obbligo del paraspruzzi per tutti i veicoli a 4 o più ruote, e non solo l’obbligo per autocarri da 7 t complessive in su, inoltre, questi ultimi dovrebbero carenare parzialmente la parte esterna delle ruote, ma non lo fa nessuno. È stato un male eliminare l’obbligo del paraspruzzi per le automobili, perché il progresso fa fare loro velocità maggiori e i pneumatici sono più efficaci nello scaricare una quantità sempre maggiore di litri d’acqua, oltre ad avere una larghezza media superiore rispetto a una decina d’anni addietro.

3 - Io personalmente ho anche un’enorme difficoltà a vedere la segnaletica orizzontale, specialmente a causa dei riflessi delle luci delle altre automobili che si sta incrociando, o perché andrebbe rifatta e il comune non provvede.

4 - Un altro punto dolente è la luce dei fari della tua macchina che sembra sempre insufficiente, ma d’altronde se mi dà fastidio quella emessa dagli altri veicoli non si può pretendere d’aumentare la mia. Spesso quando meno te lo aspetti da dietro giunge un SUV che guarda caso ha sempre l’altezza media dei fari che illuminano direttamente dentro l’abitacolo della macchina, inoltre quasi tutti hanno luci allo xeon e fin che non lo fai passare davanti, hai più luce dentro la macchina che fuori.

Ogni problema che riguarda l’automobile spesso non, si risolve in modo ottimo se non si affronta globalmente.
A proposito del punto 3 e 4, io ho la soluzione, se chi legge queste righe fosse interessato come costruttore, mi scriva pure un’email.

Sabato 5 Aprile 2008

Stambecchi in vista?

Sono pochi gli automobilisti che non si lamentano dello stato delle strade, spesso anche la segnaletica lascia a desiderare, ma ogni tanto si eccede in direzione opposta, come nella foto (il cui link geolocalizza il cartello).
Siamo al centro della Pianura Padana, quindi, lontano almeno 50 o 60 km da zone collinari, e una coltura intensiva che non lascia spazio nemmeno ad un topo, ciò nonostante ogni tanto si vede un cartello di pericolo con un capriolo, o stambecco, ma per il codice della strada significa solo “Animali selvatici vaganti”. Al massimo potrei incontrare una mucca vagante se fugge da un allevamento, ma oggi sono organizzati molto bene, capitava solo a mio nonno che ne aveva una decina.
Vi sembra che in pianura sia possibile trovare ancora dei caprioli? Per l'Ufficio tecnico di qualche amministrazione comunale sì!
L’altro cartello è di “Banchina pericolosa”, se notate anche l’asfalto appare nuovo, perché rifatto probabilmente durante la realizzazione dello svincolo adiacente il cartello, ma il cartello rimane lì, non fa male a nessuno, è vero, ma chi li vede si fa un’idea di inutilità, perciò quando faccio una statale qualunque e sono fuori dai centri abitati, posso fare i 90 km/h ma appena arrivo sulla tangenziale di Modena, c’è il limite di 70 km/h, voi come lo interpretate?

Giovedì 13 Marzo 2008

Numeri che non confortano

Non vi parlerò del costo del carburante, e mi chiedo se abbiate letto il mio post del 5 gennaio 2008, perché un evento negativo, una gomma bucata, mi aveva suggerito che il 2008 poteva essere una copia del 2007, e quello che sembrava una scusa per scrivere qualcosa d’interessante si sta rivelando una rivelazione.

Proprio due sere fa, su una strada secondaria poco frequentata che conosco, almeno pensavo, percorrendola in totale assenza di traffico e quindi senza essere obbligato a mettere le gomme dove non voglio, improvvisamente una chiazza che sembrava solo d’umidità rivela un’insidiosa buca tanto dannosa quanto rigida la mia punto con assetto sport. Ho immediatamente percepito che il cerchione aveva subito dei danni, perciò ho continuato a circa 50/60 km/h avvertendo comunque una piccola oscillazione, speravo solo che il pneumatico non si fosse sgonfiato, perché avrebbe significato che il cerchione era crepato e se da lì esce l’aria non c’è nessuna bomboletta turafalle in dotazione al posto della ruota di scorta che possa fare al caso mio. Per fortuna il pneumatico non ha perso aria e dall’esterno il cerchio non presentava nessun danno, ma il mattino dopo quando il gommista ha smontato la ruota sul lato interno, il più debole, c’era un evidente slabbratura del bordo del cerchione che con mia sorpresa hanno trattato come fosse di ferro e non in lega d’alluminio, segno evidente della sicurezza con cui si può circolare anche con ruote in materiali leggeri. Purtroppo dopo aver corretto la botta era rimasta una ovalizzazione non correggibile, ma con attrezzature non disponibili dal gommista è possibile rimettere in forma il mio cerchione e riaverlo risparmiando 180,00 Euro per l’acquisto di un nuovo originale.

Dopo quest’escursus, come si fa a non pensare che quello che ho immaginato a gennaio 2008 si sta verificando? Non ho bucato per la seconda volta, è vero ma è sempre un evento legato ad una ruota, e adesso sto pensando a come cancellare dal calendario la data del 25-Lug-2008 od occuparla diversamente.

Al di là di ciò cui uno crede, la vita civile fornisce molte comodità, tra queste anche un calendario e la nostra mente associativa, corre liberamente a produrre statistiche che non provano nulla, stabilendo con esse un rapporto per dare un senso dove non c’è. Di fronte a simili scoperte è altrettanto sorprendente quanto ci riteniamo capaci di scoprire delle verità, sulle quali voler condizionare le nostre azioni future.

Voi dite che sono riuscito a liberarmi dal 25-Lug?

Martedì 11 Marzo 2008

INNOVATIVA AREA DI SERVIZIO A MODENA

Quello che segue, è il testo integrale di un comunicato della Confesercenti di Modena che illustra un'iniziativa lodevole il cui scopo è dimostrare che grazie ad un'idea d’ex gestori d’aree di servizi, è possibile offrire carburante ai consumatori a prezzi inferiori. Sarò ansioso di verificare la bontà dell'iniziativa, e postare un commento appena l'area sarà attiva e/o l'occasione di passare da quelle parti.

Modena, 27 febbraio 2008
Comunicato stampa

Parte da Modena quella che, per il settore della distribuzione di carburanti, è una vera e propria rivoluzione e ad esserne protagonisti sono cinque gestori modenesi - Franco Giberti, Mauro Candini, Marco Salvatori, Piero e Roberto Zoboli. Cinque benzinai con una lunga esperienza alle spalle che, con determinazione, hanno dato corpo ad un innovativo progetto per scardinare il rapporto tra compagnie petrolifere e gestore della stazione di servizio: da sempre quest’ultimo ha avuto avere ridottissimi margini di autonomia sia di tipo organizzativo sia sulla determinazione dei prezzi.

Il gestore, in altre parole, diventa a tutti gli effetti un imprenditore autonomo e crea i presupposti per poter effettuare scelte indipendenti. Quest’idea, che solo qualche anno fa appariva impossibile, si è trasformata in realtà. Un importante risultato di natura sindacale, che può fare da apripista anche per altri, i cui elementi di novità non si esauriscono in questo ambito. Il passaggio dal contratto di comodato dei tradizionali gestori alla proprietà dell’attività, permette infatti di abbattere i costi e quindi di calmierare il prezzo della benzina. In altre parole si aumentano le possibilità per il gestore-proprietario di poter incidere in modo più rilevante sul prezzo finale alla pompa, a tutto vantaggio dei consumatori. Questo il vero punto di snodo che crea una forte discontinuità rispetto al passato.

Protagonista di questo originale progetto è ASEF, Area Servizi Energia Futura, società a responsabilità limitata modenese fondata nel 2002, che già dal nome vuole evidenziare, oltre ad una grande attenzione per le soluzioni innovative, anche una forte sensibilità per l’ambiente.

In questi giorni ASEF Srl sta iniziando i lavori di pavimentazione dell’area situata in una zona PIP, in Viale Leonardo da Vinci, non lontano dal polo scolastico. 3900 mq che ospiteranno quattro pompe di carburanti tradizionali e due di metano, oltre ad una serie di servizi dedicati all’automobilista e al suo comfort: un lavaggio, un negozio con prodotti per auto, un gommista, un bar e una tavola calda. Nulla nel progetto è stato lasciato al caso, tanto che si è persino pensato di potere installare in un secondo momento anche una colonnina che eroga idrogeno.

L’attenzione per l’ambiente è uno dei fili conduttori che hanno caratterizzato il progetto sin dalla sua ideazione. Le attrezzature per il lavaggio saranno dotate di un impianto di depurazione e di riciclo (98%) delle acque. E’ prevista una cisterna da 20 mila litri, per la raccolta dell’acqua piovana, da utilizzare per l’irrigazione delle aree verdi in estate, e in inverno destinata in parte ai lavaggi e in parte agli scarichi igienici. Sono stati previsti anche pannelli fotovoltaici.

«Dopo anni trascorsi a gestire impianti di carburante di proprietà delle compagnie petrolifere, durante i quali abbiamo subito le loro iniziative - ha spiegato Franco Giberti, nella doppia veste di socio di ASEF e di presidente provinciale FAIB, Confesercenti - si apre per noi e per la categoria un orizzonte nuovo. Si tratta di un risultato che è stato possibile raggiungere perché in molti ci hanno creduto percependo lo spessore imprenditoriale e il carattere innovativo dell’idea. Prima di tutto l’Associazione Confesercenti, che ci ha fornito assistenza e consulenza specialistica, permettendo anche a noi piccoli di sviluppare un progetto importante e oneroso, poi il Comune di Modena con il quale il dialogo e sempre stato aperto e costruttivo. Un ringraziamento infine anche agli istituti di credito che hanno finanziato il progetto per l’85 per cento”.

Il carburante sarà acquistato dalla IES - Italiana Energia e Servizi S.p.a di Mantova, società petrolifera integrata che opera prevalentemente in Italia nell’area della produzione energetica, che si occupa della vendita di prodotti petroliferi (che è stata acquistata dalla compagnia petrolifera Ungherese MOL). Secondo le proiezioni elaborate da ASEF potrebbero essere erogati 3 milioni di litri annui di carburanti, un calcolo effettuato sulla base del bacino di utenza e della concorrenza già presente nell’area.

Ancora alcuni mesi e chi lo vorrà potrà testare la qualità dei servizi di ASEF e verificarne la competitività dei prezzi. Nel frattempo, ancor prima di essere pienamente operativo, il progetto ha già ricevuto un premio speciale in occasione della IV edizione di Intraprendere a Modena – L’idea si fa impresa” che ne sottolinea la natura innovativa per il particolare rispetto dell’ambiente.

Lunedì 10 Marzo 2008

Come risparmiare sul carburante

Il Ministro Bersani e il Viceministro Visco firmano un decreto per un taglio fiscale di 2 centesimi di Euro sui carburanti, facendo i conti con il solito pieno da 40 litri, ogni pieno risparmiamo 0,8 Euro. In pratica nemmeno un caffè.
Purtroppo sarà applicata solo fino al 30 Aprile, e appare un po’ una mossa politica in vista delle elezioni.

Invece più seria la proposta di TELEPASS, per chi lo possiede se attiva l’opzione Premium al costo di 0,76 Euro al mese ottiene un pacchetto di agevolazioni a partire da –7,5 Cent ai distributori autostradali di SHELL e TAMOIL oltre che sconti del 10% nelle catene di ristorazione degli Autogrill. Per chi ha bisogno d’andare in autostrada di frequente è conveniente, facendo un pieno di 40 litri risparmi 3 Euro e al ristornate se spendi 15 Euro risparmi 1,5 Euro.

Ma un altro modo per risparmiare è quello d’arrangiarsi e trovare il distributore che offre il carburante al miglior prezzo. Per fortuna internet è usato da persone che ogni giorno la rende sempre più utile e il sito www.prezzobenzina.it aiuta a rintracciare il distributore più economico vicino a casa tua, ad esempio è molto facile risparmiare fino a 3 cent di Euro per litro. Il servizio è tanto più utile anche grazie ai continui aggiornamenti che gli utenti stessi possono fare.

Domenica 17 Febbraio 2008

SUV, incidente di Milano, parla la gente

Il giorno dopo l’incidente di Milano provocato da un SUV, in questo video si ascoltano le persone comuni che dicono anche cosa ne pensano sui veicoli potenti e ingombranti.

Venerdì 15 Febbraio 2008

SUV nel mirino

Manco a farlo apposta, 12 ore dopo questo post di ieri, un SUV a Milano provoca un incidente di cui si discuterà ancora molto per il costo umano e i danni materiali provocati.

Aveva un Porsche Cayenne, il modello meno potente ha 290 CV, pesa 22 quintali e inquina 2,4 volte di più della mia Grande Punto. Vere o false che siano le giustificazioni del colpevole, quest’episodio aiuta a tracciare il profilo comportamentale di chi guida un SUV potente, e non mi piace per nulla, i guai che passerà gli stanno tutti bene, peccato per chi non c'entrava nulla.

In città con tutti i problemi di parcheggio che ci sono, d’inquinamento, di traffico congestionato, è una vergogna vedere degli individui che potendoselo permettere, utilizzano questi mezzi come un’estensione della loro grinta, dando prova d’inciviltà in ogni caso anche se guidatori educati.

Leggi la notizia correlata in questi due link:
http://qn.quotidiano.net/
http://www.ilgiornale.it/

Immagine dal quotidiano.net

Giovedì 14 Febbraio 2008

SUV (Sport Utility Vehicle), a che servono in città?

Queste specie di fuoristrada di lusso li vedi sempre più frequentemente in città e nei parcheggi dei supermercati, guidati da persone in antitesi con la sport, nel senso che per fare piccoli spostamenti utilizzano il mezzo più ingombrante e inquinante, ma non di rado hanno atteggiamenti aggressivi sia nei confronti degli altri automobilisti che dei pedoni. Vale il ragionamento, io che posso (ovviamente economicamente parlando), utilizzo il mezzo che mi pare alla pari del Rolex al polso, dimenticando che il SUV occupa troppo spazio, con il suo peso può rompere i bordi dei marciapiedi e inquina molto di più. É una moda irrispettosa dell’ambiente e che dovrebbe essere soggetta a valutazioni appropriate per disincentivarne l’uso, d’altronde vogliono recarsi dappertutto come se avessero l’auto, anzi, se vai in montagna ne trovi di meno, e quando li incontri per strade di campagna tu che hai un’auto normalissima devi mettere le ruote per metà fuori dall’asfalto, loro i possessori di SUV manco si spostano, hanno paura di rovinarli.

A tutto questo ha trovato rimedio il sindaco di Londra, che fa pagare 35 Euro al giorno anche se sei residente, per entrare in città con un SUV. Quanti saranno quelli che adotteranno comportamenti meno inquinanti e ingombranti e, quindi, più civili? Un po’ esagerato direte voi, forse per l’importo, ma il principio è giusto.

Quella di Londra non è un’iniziativa isolata, in Germania, alcuni cittadini fai da te disincentivano a loro modo l’uso dei SUV sgonfiando le gomme e lasciando sul parabrezza un volantino informativo sull’impatto ambientale.

A Milano invece si chiama Ecopass, per entrare in città con un veicolo a motore paghi, a Firenze invece i SUV proprio non possono entrare, il governo Prodi aveva fatto una bella cosa proponendo la tassa sui SUV, ma poi hanno fatto marcia indietro (come per tante altre cose, ma questo è un'altro discorso).

Lunedì 7 Gennaio 2008

Bugatti Veyron, potenza divisa in due chiavi

Risiedo e lavoro in un’area dell’Emilia Romagna dove l’automobile fa parte della nostra cultura, come lo erano i cavalli nel far-west. Nel raggio di poche decine di km dalla Ghirlandina di Modena esistono o esistevano costruttori che hanno fatto la storia dell’automobilismo, sono stati dei pionieri e alcuni di loro tutt’oggi fanno ancora sognare i fans club sorti per sostenere dei capolavori dell’ingegno e creatività.
Facciamo alcuni nomi:
Bugatti
De Tomaso
Ferrari
Lamborghini
Maserati
Pagani Automobili.
Con questo post, inizio una serie con la Bugatti dei record, ne seguiranno per gli altri marchi ma sparsi nel tempo e forse non più in ordine alfabetico.

Il marchio storico della BUGATTI, fondato da un italiano, è attualmente di proprietà del gruppo Wolksvagen, che lo ha acquisito dopo il fallimento del tentativo del modenese Romano Artioli, di rinverdirne i fasti conquistati alla 1000Miglia.
Non avessi fatto una ricerca, avrei pensato che l’auto fosse di origine italiana, lo era solo il suo ideatore, Ettore Bugatti di Milano, ma creò l’azienda in Germania a Molsheim che divenne francese dopo la prima guerra mondiale, ma la Francia pensò di requisire l’azienda nel 1955, forse perché gli italiani e i tedeschi erano poco popolari?

Nel 1987 Romano Artioli riesce a trovare i fondi con l’aiuto di alcuni sponsor tecnici per avviare la produzione della EB110 che fotografai al MotorsShow di Bologna (chissà dove ho messo la foto) creando uno stabilimento a Campogalliano in provincia di Modena. L’obiettivo era quello di produrre 150 veicoli per anno, ma dopo 129 prodotti in 5 anni ed anche l’acquisto della Lotus per dimostrare che erano in buona salute, che per assurdo fu risanata, arrivò il fallimento.
Nonostante la scheda tecnica della EB110 fosse all’avanguardia con d’aspetto elegante ed esclusivo e fortemente sportiva, un must per i patiti delle prestazioni elevate ma docili da usare, non ottenne dal mercato l’adeguato riscontro.
Nel 1999 arrivò l’accordo con il gruppo tedesco che mise in porto il progetto di un nuovo veicolo superpotente e tecnologico, con un vantaggio incolmabile sulla concorrenza di almeno una decina d’anni, innalzando prima di tutto e paurosamente le prestazioni.
Il risultato di questo progetto è il motivo di questo post, in pratica la Wolksvagen dopo aver avuto i diritti all’uso del marchio, si è insediata a Molsheim dove ebbe origine, trasformandola in un atelier, dove il veicolo è assemblato dopo aver commissionato le parti necessarie a disegno. Il progetto doveva essere folle per le prestazioni, infatti, un motore da 8000 cc, 16 cilindri come le prime BUGATTI, e ben 1001 CV, che spingono il veicolo di 1880 kg a 407 km/h, ha richiesto la rivisitazione di parecchi organi per evitarne la rottura o il surriscaldamento, causando anche un notevole ritardo arrivando al primo cliente nel 2005.
Da allora i pochi proprietari che la possiedono, fanno confronti con tutti i tipi di veicoli, auto moto e pure aerei militari, basti ricordarsi che vince sempre, le riviste specialistiche a loro volta fanno le classifiche e in cima c’è sempre la BUGATTI, modello Veyron 16.4.
Per gli intenditori basti pensare che la coppia raggiunge il valore massimo di 1250 Nm a 2200 g/1’ e la curva di coppia rimane piatta fino a 5500 g/1’, probabilmente con interventi dell’elettronica per non superare le capacità della trasmissione.
Ora riassumiamo i dati tecnici che ne fanno il numero uno al mondo.

Accelerazione
Da 0 a 100 km/h Da 0 a 200 km/h Da 0 a 300 km/h Da 0 a 400 km/h
2,5 sec 7,3 sec 16,7 sec 55,6 sec

Velocità
A 200 km/h costanti richiede 270-280 CV, ne rimangono ancora 720.
Il 19 Aprile 2007 ha ottenuto la certificazione di auto più veloce con una velocità massima di 408,47 km/h.
Lo spoiler idraulico posteriore interviene oltre i 220 km/h aggiungendo 350 kg di deportanza.
Una chiave supplementare, abilita allo sfruttamento delle massime prestazioni fornibili dal veicolo e pista permettendo, di raggiungere e superare i 400 km/h, in tal caso lo spoiler posteriore è sollevato, ma perfettamente allineato per ridurre la pressione sui pneumatici, la macchina sta incollata a terra per il suo peso e propria deportanza.

Decelerazione
Da 100 – 0 km/h in 2,3 sec o 31, 4 mt.
Da 400 – 0 km/h in 10 secondi.
Lo spoiler si solleva a 55° in 0,4 sec, appena si toccano i freni ad oltre i 200 km/h, agendo come dei flap negli aerei.
I dischi dei freni sono in carbon ceramics ed in frenata la superficie può raggiungere i 1.100 °C, il diametro di 400/380 mm ant/post

Struttura
Sono stati impiegati i materiali che garantivano le migliori prestazioni e il minor peso.
Bielle, pistoni, scarichi, e viti in titanio.
Magnesio per le valvole.
Monoscocca in fibre di carbonio, progettata con criteri simili alla F1.
Passo ridotto e altri accorgimenti, portano il peso complessivo dell’auto a 1.888 kg.

Elettronica
Intanto la macchina è cablata con tecnologia avionica, ed una centralina che controlla 26 dispositivi, in caso di errore, la BUGATTI riceverà automaticamente la segnalazione, qualunque sia la posizione del veicolo nel mondo. Alcune funzioni sono controllate vocalmente, e con Bluetooth si possono fare telefonate e controllare il GPS utilizzando un PDA apposito. Il sistema audio e basato sulla raffinata tecnologia tedesca Burmester. Inutile precisare che tutti i parametri di funzionamento del motore, sono consultabili. Faccio notare che il cruscotto ha un curioso strumento che conta i cavalli che nemmeno il Conte Cavalli poteva sognare, arrivano fino a 1001. L'eletronica gestisce anche lo spoiler, fino a 220, rimane a riposo, dopo interviene per contribuire alla deportanza, oltre i 375 km/h e la famosa seconda chiave si mette a 2° e in frenata diventa un flap intervenendo in 0,4 sec.

Prove
La macchina ha subito test severi in condizioni estreme e ripetutamente da –20°C a 50°C. La potenza specifica di questo 8 litri è di 125 CV a litro, pari a 91,9 KW a litro, tanto per renderci conto se è tirato o no, una FIAT Bravo 1,4 da 150 CV ha una potenza specifica di 107,1 CV/litro, e facendo i confronti a litro, sembra lo abbiano spremuto, ma non più di tanto. In totale hanno fatto 50.000 km di test, e sul loro sito si legge che mentre facevano foto su un lago ghiacciato, il van con le attrezzature di ripresa rimase bloccato dalla neve, usarano la Veyron per salvarli, non per nulla ha quattro ruote motrici permanenti. I pneumatici, sono più robusti di quelli di F1 per: velocità, potenza trasmissibile e carico, sono prodotti su richiesta solo dalla Michelin.

Estetica
Sicuramente la carrozzeria un po’ ha dovuto piegarsi alle esigenze della meccanica, tra queste le grosse prese d’aria per alimentare il motore con le sue quattro turbine, in generale non vi sono ricerche estreme, da’ l’impressione di robustezza e tale deve esserla per fare 400 km/h. Il frontale con il classico logo a ferro di cavallo, è interpretato in chiave moderna. La carrozzeria è bicolore, alcuni abbinamenti sono anche discutibili, ma su dettagli di questo genere si sorvola, qualunque colore ha rimane la numero uno. Gli interni sono semplici, funzionali, con strumentazione circolare, al cui centro capeggia il contagiri, l’elettronica è poco appariscente, anche se il suo funzionamento dipende esclusivamente dall’elettronica.

Il sito della BUGATTI, ottimamente realizzato è ricco d’informazioni, anche storiche sul marchio, ma stranamente, oltre non esservi nella pagina Press Review, nessun link ad articoli scritti da riviste italiane, mi viene qualche sospetto, anche nella pagina Literature, possibile che non vi siano pubblicazioni relative alla parentesi in Italia a Campogalliano tra il 1987 e il 1995? Forse i tedeschi non amano far sapere che il cuore originale era italiano?

Ecco una serie di link sulla Bugatti:

Sito ufficiale della Bugatti.
http://www.bugatti.com/en/home.html
La parentesi italiana della Bugatti a Campogalliano. (Nella foto la EB110 del 1994)
http://www.omniauto.it/magazine/135/l-avventura-della-bugatti
1990 Studio Bugatti 1300 (nel periodo italiano).
http://www.conceptcars.it/martin/bugatti.htm
Un architetto concepì un prototipo avveniristico con principi di sicurezza passiva, ancora oggi ineguagliati (nel periodo italiano).
http://www.virtualcar.it/?p=6964
La Veyron ha appassionato anche l'esperto di yahoo!
http://it.cars.yahoo.com/050912/254/3duiu.html
9 tra le migliori supersportive a confronto, la Veyron non ha avversari.
http://www.youtube.com/watch?v=9hy7LZWnCUI
Video: in pista con la Bugatti EB110SS del periodo italiano.
http://www.autoblog.it/post/11477/video-in-pista
Chi vuol essere Bugatti Veyron (Forbes nel 2005 si accorge della Veyron).
http://www.pianeta.com/map/index.php/idQ11537
Videos: Supercar Videos, interessante soprattutto per l'audio che fa sentire bene il motore, con una sonorità piena, forte e rotonda, se ne avverte la potenza.
http://www.evo.co.uk/videos/bugatti_veyron.html
Burmester - High End Sound - Bugatti Project.
Il non plus ultra come acustica, su internet gli audiofili ne parlano solo bene di questa tecnologia audio.
http://www.burmester.de/english/bugattiproject.html
Una strana sfida, auto contro aereo, la Veyron contro l'aereo militare Eurofighter, l'auto perde.
http://www.youtube.com/watch?v=3XhgaunWHbY

Sabato 5 Gennaio 2008

Anno nuovo vita vecchia

Lo scorso anno a gennaio ho bucato una gomma, nulla di strano, capita, ma a marzo ne ho bucato un’altra, comincia ad essere un po’ troppo, erano anni che non bucavo. È una bella scocciatura, ma per fortuna non ho problemi a sostituire una gomma da solo, e con la ruotina di scorta utilizzabile fino a max 90 kmh raggiungere il gommista vicino a casa.
Secondo voi stamattina che cosa è successo?
Siamo a gennaio e come lo scorso anno, ho bucato una gomma, per fortuna mi sono accorto che era sgonfia appena uscito dal passo e nella stessa via ho anche il gommista che ho raggiunto ai 20 km/h, il pneumatico si è salvato.
Ora spero che a marzo, ma soprattutto a luglio non ricapiti quello che è successo lo scorso anno.
Anno nuovo vita vecchia.

A parte il mio problema, ne approfitto per dare alcuni consigli per consumare meno carburante, basta controllare la pressione dei pneumatici almeno ogni 5000 km, se ne fate pochi, ogni 6 mesi. Quest’accorgimento non fa solo risparmiare, ma rende più sicuro il veicolo in caso di frenata., secondo i pneumatici che montate, bastano anche pochissimi decimi d’atmosfera per avere dei vantaggi.

Vi consiglio la lettura di questa pagina dell’ACI, molto istruttiva, dove potrete scoprire il significato dell’immagine allegata in questo post.

Paris-Dakar 2008 non si fa, causa terrorismo

Lisboa-Dakar 2008È da quando ho iniziato a fare foto che penso d’andare a Dakar a fotografare la carovana della gara di rally, più massacrante che esista, non ho mai avuto l’occasione di mollare il lavoro per andarmene appena finite le festività di fine e inizio anno. Ebbene quest’anno il dilemma non c’è, qualche attentato a turisti lungo il percorso e delle segnalazioni che erano in corso i preparativi per fare attentati ai partecipanti da parte di gruppi islamici, ha convinto l’organizzatore ad annullare l’edizione del 2008, rinviando tutto al 2009.
In realtà non sarebbe nemmeno stata una Paris-Dakar, perché la partenza avveniva da Lisbona, in Portogallo e il tragitto in Africa era stato semplificato per esporsi il meno possibile, riducendo i km dai classici 12.000-14.000 a soli 9.000 km.

Una gara che ha la magia d’incollarti la passione per le corse, capace di consumarti, ma ritenti, sarà l’Africa che anche se vista in moto o da un’auto condotta alla massima velocità ti lascia impresso nella mente che si tratta di luoghi senza un tempo, anche se i ritmi pressanti della gara contrastano con ciò.
Questa gara è anche un’esperienza di vita e la morte è meglio che aspetti, ma vorrei vedere se le nazioni che hanno avvisato gli organizzatori, riescono a fare di più e dare un bel calcio nel culo a questi terroristi del cavolo, che non capiscono che questa gara porta turisti nelle loro terre, dando del lavoro, d’altronde quando loro fanno le gare con i cammelli, nessuno di noi va lì a fare il tiro a segno con fucili da cecchini.

Alcuni link con notizie d'agenzia:
http://www.raisport.rai.it/sportarticolo/0,10719,82199,00.html
http://www.corrieredellosport.it/Notizie/AltriSport/12960/Rally
http://www.repubblica.it/2008/01/motori/motori-gennaio-2008/
http://www.datasport.it/leggi.aspx?id=4779446&i=true
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Sport/2008/01/dakar2008.shtml

Sabato 6 Ottobre 2007

Correndo con la Ferrari Enzo

In Italia le autostrade sono così affollate e controllate che non passerebbe inosservata una Ferrari Enzo che corre veloce, rischierebbe anche segnalazioni da parte di automobilisti, che pur apprezzando il Made in Italy, non gradirebbero le performance del pilota che affronta le curve in derapata.

Andiamo con ordine, sono un amante delle auto potenti, ma la cosa più bella non è vederla da fuori, o ascoltare il motore che si accende mentre se ne va, osservarne i dettagli costruttivi, ma salirvi sopra, sentire il rombo del motore alle spalle, le vibrazioni potenti del suono, la spinta del motore che ti schiaccia contro lo schienale, affrontare le curve con i pneumatici che mordono l’asfalto con il loro stridio e tipico fumino blu, ma ci sono alcuni problemi, non sapete fare tutto questo, non ci sono strade così libere da ritenersi al sicuro da incidenti o contravvenzioni. Ecco allora la combinazione giusta, una pista, un pilota e una magnifica Ferrari Enzo, qualche migliaio di dollari (o Euro) e il gioco è fatto.

Per provare l’ebbrezza si va a Rijeka in Croazia, si pattuisce una cifra e si sale in auto. Il pilota tiene un’andatura elevata, nelle curve deve fare parecchie e improvvise correzioni di traiettoria, deve dare l’impressione che sta mettendo alla frusta il bolide. A cui non corrisponde un giro veloce. Ad un certo punto il pilota segna al passeggero, anche lui munito di casco, il numero quattro con le mani, che in italiano risponde “Vai, Vai!”, come per dire tiraci dentro che me la voglio godere ancora. Il passeggero qualche secondo dopo segna con le mani “ancora due”, allora il pilota affronta le due ultime curve provocando appositamente una vistosa derapata, e solo a quel punto il passeggero fa un’esclamazione di soddisfazione e il pilota rallenta.

Ma a suggellare l’esperienza da raccontare agli amici increduli occorre un’ultima cosa, un video della corsa, e perché no per fare invidia si fa un bel uploading su YouTube.

Non ditemi che il pilota era un commerciante d’auto che per vendere fa fare un giretto ai clienti ;)

Questo è un modo corretto per provare l’ebbrezza della velocità, ed è molto diverso da tutti quei video girati con videocamere on-board su moto o autovetture molto potenti, tra l’altro lo scorso anno un motociclista fu individuato per il riflesso del casco del quale ne erano stati venduti solo 10. Il provetto pilota, un impiegato di banca, aveva la moto nel garage, smontata.

Lunedì 3 Settembre 2007

Multijet 1,3 con due motori, ma il primo è sfaticato

Il 16 Agosto 2007 scrivevo
Usabilità motore
Una cosa che mi è parsa subito evidente è la quasi totale mancanza di trazione al di sotto dei 2000 giri/1’, praticamente con il 1,9 JTD da 1000 a 2000 giri si faceva quasi tutto, ora invece si fa tutto ma da 2000 giri in su, quando arriva coppia è superiore all’auto vecchia, in pratica nell’uso sembra un benzina ed avrei fatto bene a farci un giretto di prova. Questa macchina in più ha anche la sesta marcia, dovrebbe contribuire ad abbassare i consumi di carburante notevolmente, ma dopo cinque giorni la media è di poco superiore di un km/litro e mi chiedo se non valeva la pena avere un po’ più di coppia ai bassi regimi, piuttosto che doverla cercare a regimi superiori. Il problema è quando parto da fermo, sembra abbia uno o due cilindri di meno, non era quello che mi aspettavo, vedremo se riuscirò a trovare un modo giusto d’usarla. Di questo problema ne parlerò con l’officina del concessionario, le curve di coppia pubblicate dalla FIAT corrispondono alle mie esigenze, anzi, rispetto al 1,9 Multijet la distribuzione della coppia è addirittura migliore, ma in pratica non è così.


Il 1 Settembre 2007 scrivevo
Dal concessionario non è finita, passo dall’officina per un controllo programmato dopo i 1500 km, verificano solo i livelli e il primo tagliando è a 30.000 km. Tutto bene ma ho una perla da comunicare al capofficina, il diagramma della curva di coppia dichiarata dal costruttore e da cui si rileva l’elasticità d’uso del motore non corrisponde con la pratica, cioè fino a oltre 2000 giri non ho coppia, il turbo non si mette in moto e qualunque passeggero nota delle anomalie nella mia guida fatta di accelerate brusche dopo lunghi secondi dove sembra che la macchina non riesca a farcela. Come supponevo, il capofficina non ha mezzi per risolvere questo problema, debbo abituarmi ad usarla così, tenendo il motore oltre i duemila giri.

Per tutta risposta ho telefonato al numero verde della FIAT, ed è stato fissato un appuntamento presso la stessa officina con un ispettore per risolvere il caso, comunque, se non modificano il software della centralina, non ne vengono a capo, ma la macchina che ho scelto è diversa da quella che mi ritrovo.


Oggi 3 Settembre 2007
Prima risposta ufficiale della FIAT
A seguito della telefonata al numero verde FIAT, oggi stesso tramite il cellulare mi avvisano che non lamentando ipotesi di guasti o malfunzionamenti, ma difformità funzionali tra il veicolo che mi aspettavo e la realtà, non possono farci nulla, e a mia discrezione posso ricontattare l’officina autorizzata dove sono stato e richiedere un consulto con un ispettore FIAT o altri personaggi con adeguate competenze.

Ergo, se la casa madre non fa nulla, secondo Voi chi spreca Euro per adeguare la mia auto a quanto sta scritto nella documentazione ufficiale reperibile su internet e consultabile nel manuale utente?
Nessuno, però la differenza è eclatante, quindi, non mi fermo.
Negli Stati Uniti non si sarebbero permessi di proporre un veicolo spudoratamente difforme dalla documentazione messa in circolazione, anzi, il consumatore ha attenzioni che in Europa non ha ancora, qui occorre subire la mancanza di regole precise e ferree a difesa del consumatore.

Ma torniamo un attimo alla questione puramente tecnica del problema. Queste curve di coppia sono un po’ il fiore all’occhiello d’ogni costruttore, c’è una rincorsa effettiva a chi per primo riesce a combinare valori di coppia prossimi ai valori massimi e per la gamma di giri più ampia possibile a partire dal regime di rotazione più basso. Questi parametri forniscono un’idea dell’elasticità di marcia di un veicolo, e in base alla curva grigia pubblicizzata dalla FIAT si rileva che basta portare il regime di rotazione poco sopra ai 1250 giri/min per avere un’apprezzabile trazione e da lì una quinta marcia inserita riesce a fare bella figura se si accelera. In effetti con la Punto JTD 1,9 da 86 CV e una coppia massima di 180 Nm, poteva capitare d’affrontare un cavalcavia sull’autostrada in quinta a circa 50 o 60 Km/ora senza sentire il bisogno di scalare marce, anzi provando ad accelerare, aveva il coraggio di farlo veramente. Con questa macchina se arrivo in cima è per inerzia e con la sesta non ne parliamo.
Il tracciato rosso, da me inserito, è quello che si riferisce alla realtà e denuncia una certa impraticabilità dell’auto ai bassi regimi.
Ci sono due motori, sotto i 2000 giri è uno sfaticato, oltre i 2100 giri diventa molto energico.

Per conoscere il seguito leggere eventuali commenti che inserirò al post.

Sabato 1 Settembre 2007

In giro per l’auto

Oggi 31-Ago-2007, ho portato mio padre a fare un esame (che poi non ha potuto fare per problemi collaterali) e profittando di un po’ di tempo extra ho concentrato alcuni giretti per chiudere la partita tra auto vecchia e auto nuova. Altro che un paio d'ore.

Inizio con il carrozzaio, che ha apprezzato l’auto che ho preso perché è un bel modello, lì è ferma la macchina vecchia incidentata, ripararla costa più del suo valore commerciale, allora un amico del carrozziere, pure lui del mestiere, l’ha comprata per farne una nuova con i pezzi sani della mia. Si prende solo qualche centinaio d’Euro, ma sono meglio di nulla.

Vado all’assicurazione, mi ritrovo davanti una coppia, madre e figlia che a ogni domanda che facevano ricevevano dettagliate risposte, ma polemizzavano sempre, sembrava fosse uno sport, una gara tra madre e figlia a chi riusciva a suonarle meglio. A un certo punto fui tentato d’intervenire, ma ho preferito allontanarmi dall’ufficio qualche metro, lo dovetti fare più di una volta.
Io volevo sapere come sta procedendo la pratica sull’incidente e apprendo che era stata aperta come richiesta rimborso, poi trasformata in mista, una richiesta parziale, d’altronde se così è va molto meglio di quello che pensavo. Purtroppo per sapere aggiornamenti mi debbo rivolgere al Call Center della mia assicurazione.

Oggi 31-Ago-2007 era l’ultimo giorno per fare il bollo dell’auto nuova e cosa c’è di meglio che andare all’ACI e rinnovare nello stesso tempo anche l’iscrizione, purtroppo di venerdì pomeriggio il sistema telematico non è attivo e pur volendo pagare non mi è consentito dimostrare d’averlo fatto nei termini, sembra assurdo, ma è così, dovrò farlo la prossima settimana pagando un extra. Poi mi avvisa che quando lo farò, posso anche richiedere il Bollo Sicuro, un pagamento automatico con addebito sul conto, ottimo, lo farò sicuramente.

In compenso per il rinnovo dell’iscrizione all’ACI (che scade oggi 31-Ago-2007 anche quella), tra l’altro è già automatica. Ogni anno c’è un momento carino che è quello dell’abituale gadget agli iscritti, sono sempre stati oggetti simpatici e utili per chi viaggia. Mi da uno scatolotto dentro potrebbe starci un rasoio elettrico, ma non sarà così, costano troppo come gadget, sopra c’è scritto Made in China. Ho pensato che ne abbiano preso diversi container pagandoli si e no 3 o 4 Euro cadauno, appena salgo sull’auto lo apro vedo una presa per la 220 che sbuca da una custodia in finta pelle nera, estraggo tutto dal cartone apro la zip e vedo un’asciuga capelli pieghevole, molto comodo durante i viaggi, ne presi uno durante la Expo’ di Siviglia (15 anni fa), poi a casa mia qualcuno l’ha rotto e nessuno ebbe il coraggio di dire sono stato io. Peccato che ora essendo calvo e con i capelli (rimanenti) lunghi solo pochi mm, non lo uso più, ma l’avrei usato volentieri, come oggetto mi piaceva.

Debbo recarmi pure a firmare il passaggio di proprietà dell’auto vecchia, una volta ci si doveva recare da un notaio, oggi con la Legge Bersani, basta un’agenzia di pratiche auto che fanno tutto in pochi secondi e sono sempre disponibili. Il caso vuole che il cognome dell’acquirente sia Testa (osservate nel nome del blog il mio cognome).

Dalla concessionaria invece debbo ritirare la garanzia originale e il libretto con i tagliandi per la manutenzione. Appena entro nell’ufficio vedo sulla scrivania dell’impiegata un mucchio di soldi, subito non focalizzo che quelli sono soldi, me ne rendo conto l’istante dopo aver spiegato cosa cercavo. Capisco che basta pagare una sola auto in contanti per avere tutto quel mucchio di soldi. Incuriosito, faccio dapprima lo stupito che ancora oggi si decida di pagare in contanti simili importi, poi inizio a fare supposizioni sull’età di chi usa questi sistemi, che essendo di vecchio tipo dovevano per forza essere praticati solo da persone di una certa età, diciamo dai 50 anni in su, invece con mia sorpresa m’informa che anche dei giovanissimi lo fanno. Forse i giovani perché non hanno mai visto tanti soldi tutti insieme e i più vecchi, non saprei, forse in fase di trattativa si sentono più sicuri, e pensano possa avere una certa efficacia nei confronti del venditore far sapere che il loro pagamento è il più affidabile.

Dal concessionario non è finita, passo dall’officina per un controllo programmato dopo i 1500 km, verificano solo i livelli e il primo tagliando è a 30.000 km. Tutto bene ma ho una perla da comunicare al capofficina, il diagramma della curva di coppia dichiarata dal costruttore e da cui si rileva l’elasticità d’uso del motore non corrisponde con la pratica, cioè fino a oltre 2000 giri non ho coppia, il turbo non si mette in moto e qualunque passeggero nota delle anomalie nella mia guida fatta di accelerate brusche dopo lunghi secondi dove sembra che la macchina non riesca a farcela. Come supponevo, il capofficina non ha mezzi per risolvere questo problema, debbo abituarmi ad usarla così, tenendo il motore oltre i duemila giri.

Per tutta risposta ho telefonato al numero verde della FIAT, ed è stato fissato un appuntamento presso la stessa officina con un ispettore per risolvere il caso, comunque, se non modificano il software della centralina, non ne vengono a capo, ma la macchina che ho scelto è diversa da quella che mi ritrovo.

Giovedì 16 Agosto 2007

Grande Punto VS Punto classic. Grandi progressi?

Il 25-Lug ho avuto un incidente, non mi sono fatto male ma il danno all’auto è elevato, allora ho preferito puntare su un’auto nuova disponibile. Seguono le osservazioni, con relativo voto, di un utente che passa da una Punto 1,9 JTD ELX ad una Nuova Punto 1,3 Multijet con allestimento Sport. -->> Continua

Visita la galleria di foto della Grande Punto.

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