BLOG di Luciano Testi

Sabato 28 Luglio 2007

F1 come sull’isola

Metti in pratica una furbizia e la passi liscia, gli inglesi hanno imparato dagli italiani, e la Ferrari che è italiana, è la vittima.

È pure quello che capita normalmente sull’isola, dove i furbetti sono quelli che stanno meglio e ottengono maggiori vantaggi, però, serve anche una regia consenziente, nel caso recente di spionaggio in F1, la regia è quella della FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile).

Tutto nasce da una polverina rintracciata nei serbatoi della Ferrari una settimana prima del Gran Premio di F1 a Montecarlo, da lì nascono sospetti su un tecnico Ferrari, Nigel Stepney in quel momento irreperibile, ma era andato in vacanze dopo aver prenotato nell’agenzia interna alla Ferrari. La vicenda dal sabotaggio si trasforma in spionaggio industriale, rintracciano in mano ad un tecnico McLaren 600 fotocopie di documenti tecnici della Ferrari di F1. Alla fine in McLaren tutti sapevano, ma tutti negavano d’averne profittato.

La FIA che doveva emettere una sentenza per manifesta slealtà sportiva nei confronti della Ferrari da parte della McLaren, attuata con pratiche illegali, ha riconosciuto l’attività di spionaggio ma che non vi sono prove che le informazioni siano state utilizzate, perciò la McLaren non subirà nessuna sanzione. Purtroppo la FIA è anglofona e ha platealmente favorito la McLaren che è inglese, con motore Mercedes, e per entrambi vincere in quel modo è uno smacco molto grave.

In realtà, la McLaren è in testa al campionato costruttori e piloti e secondo me per par condicio, un tecnico Ferrari dovrebbe entrare nell’ufficio tecnico della McLaren e fotocopiare 600 pagine di documenti a piacere, affermando che poi non se ne farà mai nulla (e se non c'è nulla di buono da copiare, o peggio rischi di copiare il tuo materiale). Però è meglio andare avanti per le vie legali come ha detto Motezemolo: "Non finisce qui".

Precedenza di cortesia (giornata tipo di un incidentato)

Ecco un titolo che rappresenta un eufemismo quando chi ne usufruisce viene poi investito a tradimento da un’auto il cui conducente era di tutt’altra opinione.

La sera del 24-Lug, poco prima di coricarmi mi accorgo che il cellulare, anche se ancora vivo, è praticamente scarico, guarda caso avevo il carica batteria fuori posto, cioè casualmente perché dimenticato lì, nella mia camera, lo metto sotto carica. Abitualmente se mi trovo in giro non mi do molta preoccupazione se il cellulare si scarica.

La mattina arrivo in auto alla tangenziale di Bologna, ma intravedo le auto ferme allora devio per Firenze ma esco prima d’imboccare il casello cercando di riprendere strade conosciute per arrivare al casello autostradale di Borgo Panigale. In questo modo recupero la Persicetana e quando sono sul ponte che incrocia con la tangenziale debbo voltare a sinistra. La strada in quel punto ha due corsie per ogni carreggiata e sulla corsia di sinistra della carreggiata opposta c’è una fila d’auto lunghissima, praticamente ferme, davanti a tutti c’è un monovolume scuro il cui conducente vedendo che ho messo fuori le frecce a sinistra mi fa segno di profittarne, mi lascia spazio perché ero il solo, dopo un breve istante di dubbio riprendo la marcia, ritenevo che fosse libera anche la corsia vuota a fianco della colonna, ma dopo un paio di metri, vedo arrivare a gran velocità dalla mia destra un’auto dalla corsia ritenuta libera, freno perché non faccio in tempo ad attraversare, ho già il muso della macchina nella sua corsia, ma non rallenta e non cerca neppure di schivarmi sterzando, manovre che gli sarebbero riuscite benissimo se andava a velocità più modesta. Cazzo ma che fa, m’investe solo perché ho messo fuori il muso? Questa era la miglior soluzione per l’auto scortese (a questo punto la debbo chiamare in questo modo)? Mi ha colpito così violentemente nella parte anteriore, che nonostante la massa del motore 1.9 JTD della mia Punto, mi ha spinto lontano qualche mt e fatto ruotare la macchina di 180° con conseguente esplosione dell’airbag del volante e mio stordimento, non lo auguro a nessuno, ero preoccupato per le gambe che sembrava avessero preso botte ovunque, gli occhiali da vista erano in un qualche punto dell’abitacolo, non sapevo se cercare d’uscire subito o palpeggiare le gambe cercando di fare un check della situazione, mi sembrava d’avere integra la mia mobilità, dall’airbag continuava ad uscire fumo azzurrino fastidioso con forte puzza di bruciato, ho provato ad aprire la portiera ma opponeva resistenza, quindi ho cercato gli occhiali, nel mentre giunge il conducente dell’altra auto che mi chiede come sto, faccio segno che è tutto ok, nulla di più falso, mi aveva appena distrutto la macchina, ma voleva solo dire che potevo camminare e pisciare da solo. Cerco quindi d’aprire la portiera spingendo forte, non s’apre a sufficienza, sono ancora infastidito dal fumo dell’airbag, cerco d’accartocciare il sacchetto bianco, poi a più riprese conquisto uno spazio per uscire, e fare finalmente un bel respiro, e pronto a cercare il deficiente che mi ha fatto segno che potevo passare, ma non vedo il suo veicolo, per cui mi ritengo fottuto, e con cautela tengo un atteggiamento condiscendente, perché l’investitore proveniva dalla mia destra.

Provare che faceva una velocità elevata rendendo ingestibile oltre che inevitabile una situazione di conflitto di questo genere, è un’altra storia che sto cercando di portare avanti. Il tipo dell’altra macchina visto che proveniva dalla mia destra mi chiede se possiamo compilare il modulo CID, io obietto sulla sua velocità e lui chiama i Carabinieri che gli dicono di chiamare i Vigili Urbani. Mentre l’altro conducente compila il CID come auto A, io faccio un paio di foto, già quella mattina dovevo fotografare vicino ad Imola una macchina industriale, invece ne fotografo due (un po’ diverse), poi metto mano al telefono e penso alla coincidenza che ha fatto sì che caricassi la batteria del cellulare la sera prima.

I Vigili Urbani arrivano dopo 45 minuti, ma da subito è evidente che non vogliono fare da ago della bilancia, a loro interessa che noi spostiamo al più presto i veicoli da quel punto critico. Ci danno consigli per una corretta compilazione del modulo CID e ci dicono di lasciar fare alle rispettive assicurazioni e nello stesso tempo cercano di dirigere il traffico con più efficacia di quello che avevamo fatto noi nell’attesa. Concluse le nostre formalità ognuno di noi si chiama il proprio carro attrezzi, per me arriva l’ACI a oltre due ore dopo l’incidente e sempre sotto il sole che in questi giorni non ci risparmia. A dire il vero un carro attrezzi nell’attesa transita due volte, la prima volta sta fermo 5 minuti poi se ne va, la seconda non si ferma proprio, infine sembra arrivi proprio per me.

Nell’attesa spiego ai Vigili la dinamica dell’incidente dal mio punto di vista, l’unico commento che si sentono di farmi è: “Purtroppo lei non sa quanti danni facciano le precedenze di cortesia”, e lì ho capito che non avevo scampo. Quasi.

Il soccorso ACI dopo aver caricato il veicolo, pulisce l’asfalto dagli olii e raggiunta la sua officina, chiedo un taxi per giungere in un paese a circa 30 km e più tardi con un passaggio di un amico arrivo alla stazione delle corriere a Modena.
Ho un’ora di attesa, trovo una gelateria e prendo uno dei coni più grossi che hanno, che gusto con un po’ di relax, poi telefono ad una mia amica con la quale avrei dovuto incontrarmi la sera, per spiegare la mia difficoltà, la quale gentilmente mi offre la sua vecchia auto che ha conservato dopo averne comprata una nuova. La conversazione si prolunga per almeno 10 o 15 minuti, al termine mi accorgo che la panchina su cui stavo seduto (con posti su entrambi i lati) dietro si era affollata, stavano in religioso silenzio, solo dopo che mi sono accorto di loro (tutte ragazzine) hanno iniziato a conversare, perciò deduco trovassero di un certo interesse quello che dicevo. La cosa mi ha fatto ricordare alcuni racconti di cose sentite dire al cellulare mentre si viaggia in treno, ecco, io non ho detto d’avere incontrato Madonna a New York il giorno prima, o forse aspettavano facessi un resoconto più dettagliato dei danni o quanto sangue ho versato, ecco, sicuramente la cosa sarebbe stata interessante d’ascoltare per un altro quarto d’ora. Mi compiaccio di ciò, ma per farsi ascoltare dalle ragazze è proprio necessario farsi bastonare?

Di lì a poco la Corriera in mezz’ora mi porta fino al mio ufficio, dove mi raggiunge mia sorella per portarmi a casa da cui riparto con l’auto di mio padre (inutilizzata 29 giorni su 30). In pratica nella medesima giornata sono salito su sette veicoli, guidando solo il primo e l’ultimo. Spesso capita che salgo su un solo veicolo, guidato da me, e stavo tanto bene anche senza sapere dell’esistenza della “Precedenza di cortesia”.

Il problema ora è dare una corretta interpretazione a quanto accaduto.
Io sono l'auto B e B1 dopo l’incidente.

Giovedì 19 Luglio 2007

Il day-after del Ministro Amato

Occhi puntati sulla sicurezza stradale.

Come si voleva dimostrare, lunedì è stato il turno di Amato pronunciarsi sui rimedi contro le stragi dei fine settimana, la migliore occasione per mettersi in mostra, non che non debbano fare il loro mestiere, ma è fastidiosa la coincidenza da day-after.

Nessuno vuole fare Leggi sulla sicurezza il Giovedì o il venerdì? Non conviene ai Signori politici? C’è poco ritorno pubblicitario, non come quando c’è qualche morto per strada, ancora meglio se sono dei minori?

La nuova Legge quale sarebbe? Sequestro dell’auto se superi lo 0,5% di tasso d’alcol nel sangue.
Io dico che se una persona maggiorenne si reca in un locale con l’auto, si mette a bere più del dovuto, cosciente di farlo, e poi ritorna guidando il proprio mezzo e strada facendo investe una persona, commette un omicidio colposo. E’ come premere il grilletto, però per il Ministro Amato c’è solo il sequestro dell’auto. Oggi un omicida se vuole avere qualche possibilità di cavarsela, deve uccidere la sua vittima (per esempio, l’amante della moglie), investendola da ubriaco con l’auto, così evita il carcere. Ci pensate se gli omicidi di mafia venissero puniti solo con il sequestro dell’arma?

Ha ragione il Ministro delle Infrastrutture Di Pietro quando dice che ci vuole il carcere per chi guida ubriaco.

Martedì 17 Luglio 2007

Parcheggiatori smaliziati (troppo)

Avevo iniziato una specie di rubrica con le idiozie commesse da vari automobilisti, oggi invece, ammiriamo questi parcheggiatori, che comunque per realizzare tali manovre fanno anche modifiche all’auto, ad esempio l'auto gialla ha sicuramente un differenziale che permette di tenere ferma una ruota mentre l’altra spinge.

Confesso che anch’io riesco a parcheggiare in questo modo, debbo solo andare a scuola per riuscire a farlo a spinta come l’ultimo parcheggiatore ;)

Venerdì 6 Luglio 2007

Dont’t Drink & Drive. La storia di Jacqui (spot antialcol)

"La storia di Jacqui" racconta le conseguenze della guida in stato d’ebbrezza...

All’estero questo video, è ritenuto un efficace strumento per la sensibilizzazione degli automobilisti ad una guida corretta, in Italia si preferisce mostrare il corpo straziato di un civile (in apparenza), colpito da bombe intelligenti a sostegno di questa o quella corrente politica. Il video di Jacqui è molto forte, io stesso non riesco a guardarlo di continuo senza sentirmi fortemente a disagio, quindi sarebbe molto efficace, ma non utile al politico di turno, quindi, meglio evitare che la mamma di Voghera (non me ne vogliano ma è per fare un esempio) faccia un esposto perché il figlio è turbato e scosso dalle immagini di uno spot. Siamo dei mammoni con il diritto di veto, la carta bollata facile ma spesso esaltati alla guida di giocattolini (guai a chi ce li tocca) con troppa cavalleria.

Più passano i secondi e più si ha l’impressione che per la ragazza del video, sopravvivere sia stata una condanna pesantissima e ingiusta, ma ha dentro la vita, credo che spesso si specchi davanti al suo ritratto. Jacqui ha trovato una ragione di vita nell’accettare d’essere utilizzata, cure mediche permettendo, per campagne e conferenze sulla guida sicura, oltre che per raccogliere fondi per completare gli interventi chirurgici. Nonostante le difficoltà, ho visto una foto dove sembra, in quell'istante, serena con una persona cara.

Le informazioni su questo video le ho trovate QUI, un sito dedicato alla sicurezza stradale e questo è il sito di Jacqui dove troverete altri contenuti in lingua inglese e spagnola.


Link alcolcorrelati:
rassegna stampa su vino, birra ed altri alcolici del 18 giugno 2007
Mel Gibson, multe, terapia e uno spot per evitare il carcere
video-alcol dissaccranti
porci bevitori Archivio 2001, Archivio 2002, Archivio 2003, Archivio 2004,
USA: SCATTA LA CAMPAGNA DI "SENSIBILIZZAZIONE" ANTIALCOL
Asaps: fiasco sanzioni antialcol
Radar antifumo e palloncino antialcol: ipocrisie nazionali
CAMPAGNA ANTIALCOL, POLEMICA TRA MINISTRI
rassegna stampa quotidiana su vino, birra ed altri alcolici

Domenica 1 Luglio 2007

Guidare l’auto a 16 anni

La Camera ha approvato (qualche giorno fa), una modifica al Codice della Strada, permettendo ai 16enni di guidare con il foglio rosa solo se già muniti di patentino per la guida dei motorini. La guida con il foglio rosa è permessa solo se accompagnati da chi ha già la patente, prima della variazione era possibile solo dopo i 18 anni.

Premetto che trovo giusta la scelta di consentire ai 16enni la guida dell’auto, per un semplice motivo, a quell’età tutti o quasi utilizzano lo scooter e scorazzano per le strade spesso pericolosamente vicino alle auto, tanto che nella provincia di MO, gli aumenti preoccupanti d’incidenti sono a causa degli scooteristi minorenni e maggiorenni.

Tale comportamento di guida pericoloso degli scooteristi, sarà evidente ai 16enni solo se sono loro a dover prestare attenzione a non investirli, perché spesso la manovra tipica e più pericolosa che fanno è sorpassare e inserirsi nello spazio di sicurezza tra due auto mettendosi in una situazione di grave pericolo in caso di frenata d’urgenza.

Mercoledì 20 Giugno 2007

Minimoto, giocattoli veri, come i pericoli

Domenica pomeriggio, in una stradina di campagna, dove stavo transitando in macchina un bambino di circa 5 o 6 anni stava facendo i primi passi su una minimoto, era così evidente che si trattava della prima volta che ho rallentato a passo d’uomo accostando alla mia destra per evitare ogni possibile coinvolgimento. Il presunto papà si è messo a rincorrerlo solo mentre mi stavo approssimando, mi guardava con aria di autostima (forse era proprio il papà) per la precocità del figlioletto, io invece lo guardavo un po’ preoccupato, non so se poi ha capito.

Dalle nostre parti è facilissimo diventare appassionati di motori, basta avere un papà, uno zio o il fratello maggiore con questa passione e pochi mezzi per divertirsi, le minimoto che arrivano dalla Cina si trovano anche via internet a 139,00 Euro.

Nel sito in cui sono finito, in fondo alla pagina delle caratteristiche sta scritto:

  • La Minimoto può circolare solamente in aree o circuiti privati aventi regolare licenza e copertura assicurativa, non essendo omologata per la libera circolazione su strade destinate al traffico. La società (qui dovrebbe esserci scritto il nome della Ditta venditrice, ma nello store che ho scelto l’hanno omesso), diniega ogni responsabilità dovuta all'uso improprio della minimoto da parte dell'acquirente.

Tornando ai protagonisti, i bambini, che per la prima volta entrano a contatto con un giocattolo che non è un giocattolo, perché richiede capacità di controllo, abilità, hanno sotto il culetto quello che fino a ieri hanno solo potuto immaginare, entrano in contatto con la famosa manopolina del gas, sperimentando causa ed effetto, l’ebbrezza di qualcosa che ti fa viaggiare ad una velocità superiore di quella consentita dalle tue gambe e controllato direttamente da te, il coraggio di superarsi istante per istante, man mano che capisci di diventare sempre più bravo, bravo fino al primo capitombolo, alla prima paura, e il pianto, per poi risalire cercando di controllare meglio i propri istinti e riconoscere i limiti. Se vogliamo una scuola di vita, anche se pericolosa, ma sarebbe utile non cercare solo l’ebbrezza del controllo e della velocità.

Eccovi un filmato ma sappiate che sia quello che ho visto io domenica che queste prove private in un parcheggio non sarebbero consentite.

Domenica 10 Giugno 2007

Guidatori idioti (seconda)

Trascurando i numerosi video di parcheggiatrici imbranate, esistono video d’automobilisti il cui comportamento non è solo idiota, ma di più. Guardate chi esce dall’auto dopo ogni incidente e vi rendete conto che se le bambine ogni tanto usano i giochi del fratello, la situazione sarebbe migliore, basterebbe un lego.

Link per vedere tutti i video dei guidatori idioti.

Funny Stupid Woman Car Crash Accident oil station


Funny Stupid Woman Car Crash Accident oil station


Women drivers of the world.

Lunedì 23 Aprile 2007

My Special Car Show

Una fiera che nella terra dei motori, la Romagna, ci voleva, non che mi mancasse ma si vedono elaborazioni interessanti e come sempre anche le standiste lo sono. Si è conclusa a Rimini il 15/04/2007, e noto che l’organizzazione privilegia chi arriva in treno perché oltre ad avere l’ingresso a 100 mt, gli automobilisti pagano il parcheggio 7,5 Euro (n.b. l’ingresso costa 12 Euro) e devono fare anche un km a piedi, io ho deciso di fare più di un km e successivamente ho saputo da un residente che i vigili il giorno prima hanno elevato una serie di multe a chi parcheggiava fuori dagli spazi.

Dentro la fiera nulla è normale, non per niente il titolo della manifestazione è: My Special Car Show. È divisa in due sezioni, le elaborazioni di privati e/o piccoli artigiani e una sezione dedicata alle aziende con i classici stand o megastand. C’è anche una gara dove si misura la potenza dello stereo che raggiunge valori prossimi a 150 db, durante la prova i finestrini sono chiusi e spesso incerottati per timore che crepino e dentro non c’è nessuno, per timore che crepino i timpani e si veda un rivolo di sangue uscire dalle orecchie. All’interno rimane solo il sensore applicato al parabrezza. Non importa chi arriva primo, sono tutte delle discoteche mobili avendo la totalità del baule impegnata per lasciare spazio a enormi altoparlanti le cui membrane oscillano vistosamente con un contorno di luci hi-tech, molte cromature e una carrozzeria dipinta ed elaborata spesso con gusto e creatività che solo la passione permette di raggiungere. Convengo che molte elaborazioni che riguardano anche la meccanica, oltre a richiedere l’omologazione per poter circolare, hanno dei costi che in molti casi diventa più rilevante del prezzo base della macchina.

Da notare che spesso e volentieri all’interno dei padiglioni, per fare show dell’audio del proprio veicolo debba essere acceso il motore per ottenere energia supplementare con lo scarico dei gas, libero, oltre ad avere visto altre abitudini proibite e poco sane, come fumare all’interno dell’area e usare come asta per puntellare il cofano motore una bottiglia di birra, … cioè, non è il motore che è diventato ecologico perché va a birra, ma chi la guida.

Come in ogni manifestazione motoristica, fanno bella presenza di sé non solo i veicoli ma anche le standiste di cui vedete mie foto delle edizioni 2006 e 2007.
My Special Car Show - © Luciano Testi My Special Car Show - © Luciano Testi My Special Car Show - © Luciano Testi
My Special Car Show - © Luciano Testi My Special Car Show - © Luciano Testi Clicca per vedere
le foto ingrandite ...

Leggere il seguito

Domenica 22 Aprile 2007

Etilometro = Meno alcol = Meno incidenti

Leggendo qua e là su internet, si apprende che il divieto nei confronti dei minori di 18 anni non tiene conto solo dell’immaturità della persona, ma anche del fisico che fino a 16 17 anni non avrebbe pienamente sviluppato il sistema enzimatico responsabile dello smaltimento dell’alcol.

Purtroppo si legge nei vari rapporti, che le maggiori trasgressioni avvengono proprio al di sotto dei 18 anni e confessano che bevono abbondantemente più di una volta al mese con il proposito molto stupido e immotivato, di ubriacarsi. Fenomeno modernamente chiamato “binge drinking”.

Ritengo sorprendente che i giovani pensano che siano le istituzioni a dover fare qualcosa per proteggerli dall’alcolismo, quando essi stessi manifestano apertamente contro ogni forma di proibizionismo.

Tanto per permettere a tutti, ignoranti e sapienti, d’essere a conoscenza dei pericoli dell’alcol, sulle bottiglie potrebbero scrivere quanti ml se ne possono bere per ogni 50 kg di peso per avere un tasso alcolemico entro i nuovi limiti europei misurato con l’alito, di 0,2 gr/l obbligatorio per tutti i guidatori dal 2010. A questa pagina web potete verificare se le vostre abitudini alcoliche sono compatibili con la guida tramite “etilometro online” ed è in un sito del comune di Modena. Anche il comune di Padova ha una pagina interessante.
Per raggiungere 12 grammi di alcol che corrispondono a 0,2 gr/l per una persona di 60 kg secondo la normativa europea più restrittiva e obbligatoria dal 2010, basta poco:
- 1 bicchiere da 125 ml di vino di 12°;
- 1 lattina da 330 cc di birra di 4,5°;
- 1 bicchierino da 40 ml di superalcolico di 36°;
- 1 bicchiere da 80 ml di aperitivo di 18°.

Nelle sigarette da tempo c’è la terribile scritta: “Il fumo uccide” e similarmente le bottiglie con prodotti alcolici potrebbero avere la scritta: “L’alcol uccide”.

In campo pubblicitario non capisco perché siano ancora consentiti spot in TV con un Valentino Rossi seguito e ammirato dai giovani ed amato dalle donne anche oltre i 40 anni, abbinato ad un noto marchio di birra. Ma ovviamente non ce l’ho con Valentino ma trovo poco corretta la pubblicità in TV a bevande alcoliche.

Forse le misure più efficaci sono quelle che si prendono in prima persona autocontrollandosi sia bevendo meno alcol o annullandolo completamente e al limite verificando di persona come si è messi, ma c’è anche la scappatoia dei mezzi pubblici per raggiungere le proprie mete senza correre rischi oppure uscite in gruppi e in ogni auto lasciate guidare sempre chi non ha ingurgitato una sola goccia d’alcol. Se proprio dovete, allora controllatevi con un etilometro personale, non sperate nella provvidenza, portatelo con voi, oggi sono precisi e hanno dimensioni e pesi del tutto simili a quelli di un comune cellulare.

Credo sia obbligatorio per chi consuma alcol e poi vuole mettersi alla guida leggere attentamente su wikipedia quanto c’è scritto: http://it.wikipedia.org/wiki/Alcolismo

Occorre menzionare anche il sito della Polizia di Stato fonte d'informazioni utili e complete:
* Al volante senza alcol si guida meglio
* Cosa prevede il Codice della strada
* Ma come faccio a sapere quanto?

Sabato 24 Marzo 2007

Due video d'attualità

Tutti abbiamo avuto il nostro lavavetri, e specialmente le prime volte ci trovavamo impreparati e con il parabrezza sporco o pulito ce lo trovavamo improvvisamente imbrattato e ri/pulito con qualche rigagnolo di acqua ai bordi, dopo tutto deve finire prima che il semaforo diventi rosso, le prime volte magari hai anche elargito una mancia di ringraziamento sperando che non capiti più. Ma ci sono quelli che non mollano allora guardate che cosa non si sono inventati questi qua!


Il secondo video è un esempio di come a volte l'Autovelox segni i suoi limiti, chissa se la Polizia invierebbe la foto al contadino per divertimento o per davvero.

Domenica 18 Marzo 2007

Chiave dimenticata nel baule

Ho appena visto un filmato su Metacafe dove una dolce, bionda e sorridente ragazza (per forza, ha appena scoperto l'acqua calda o è consapevole di prenderci in giro) apriva un’auto chiusa a chiave, si suppone la sua, con una pallina da tennis. Capitò qualcosa del genere anche a me, cioè trovarmi con le chiavi dentro la macchina e la macchina chiusa, ma la riapertura, ahi me’ non avvenne nello stesso modo, anche perché non tengo una pallina da tennis in tasca, visto che per evitare il fastidio non ci metto neppure le chiavi della macchina. Ricordo che ero in vacanza nel sorrentino, vidi un angolo da fotografare con la Polaroid, aprii il baule dove tenevo l’attrezzatura fotografica, posai la chiave a sinistra della borsa fotografica, aprii il coperchio della stessa borsa coprendo alla vista le chiavi, presi la Polaroid SLR960, non chiusi la borsa che mi avrebbe permesso di vedere la chiave e riprenderla prima di chiudere il baule, chiusi il baule lasciando quindi lì dentro la chiave. Feci le due o tre foto che avevo visto, ma senza molta convinzione, perché ciò che avevo visto passando in auto l’avevo un po’ filtrato. Tornai all’auto e appena davanti al baule, subito mi sono ricordato che le chiavi le avevo dimenticate dentro. Senza perdermi d’animo ho trovato un negozio e mi sono fatto indicare chi sarebbe stato in gradi di venirmi ad aprire la macchina, chiesi in prestito l’elenco telefonico per trovare il nominativo e dovetti uscire perché con il cellulare TIM prendeva solo nella curva dove mi ero fermato a fare foto. Cominciavo a dubitare se dovevo o no dimostrare che ero il proprietario dell’auto che volevo far aprire, poi decisi che bastava che sapesse che sapevo dov’erano le chiavi senza dire null’altro. Dopo un paio di telefonate trovai un volenteroso che arrivò in vespa insieme al suo cane dopo aver mangiato con degli “attrezzi” autocostruiti e che gli sono serviti perché essendo caldo avevo lasciato aperto un paio di cm i vetri delle portiere anteriori e da lì con del filo di ferro un po’ grosso e dalle estremità elaborate (niente a che fare con arnesi da scasso), riuscì dopo vari tentativi a rimuovere la sicura ed aprirmi la macchina permettendomi dall’interno di raggiungere il baule e recuperare la chiave. Da quel momento in poi le chiavi non le poso momentaneamente nel baule neanche per comodità, anzi, per scomodità le infilo subito in tasca. Il sistema proposto nel filmato non funziona con tutte le serrature, con la Dacia sì ma è Rumena anche se di componentistica Renault.

Domenica 25 Febbraio 2007

Guidatori idioti

Nel titolo del messaggio stavo per scrivere, "Filmati idioti", invece sono proprio idioti gli automobilisti di questi due filmati.

Nel primo video una proposta convincente ed efficace anche per gli idioti, di blocco del traffico non autorizzato. Non ho capito in che nazione è stato girato, le auto hanno la guida a destra, ma qui da noi le proteste di pochi (?) potrebbero convincere le amministrazioni locali che tale sistema grazie alla sua efficacia è pericoloso. In Italia dobbiamo sempre legiferare in modo che ci sia la scappatoia altrimenti una piccola minoranza occupa la piazza.

Nel secondo filmato, dubito che la donna alla guida sappia che gli altri automobilisti per usare l’auto hanno prima ottenuto la patente di guida. Patente o non patente, ce ne vuole per rovesciare l’auto entrando in un passo carraio con cancello aperto. La tipa esce incolume dal veicolo e si preoccupa subito di riappropriarsi dei suoi effetti, poi arriva un ragazzo il cui atteggiamento è significativo della sua difficoltà a comprendere come possa accadere.

Road block

Another Bad Driver

Mercoledì 3 Gennaio 2007

Regole aggiuntive per il Pedaggio Autostradale

Questa proposta ha l’obiettivo principale di moderare la velocità dei veicoli ammessi in autostrada modificando il pedaggio da pagare in funzione d’altri due parametri, velocità media da casello a casello e traffico rilevato nello stesso tratto.

La velocità media da casello a casello è facile calcolarla, perché all’entrata in autostrada sul biglietto autostradale, o telepass, è marcato il casello, la porta d’entrata e ora, idem all’uscita. La distanza tra un casello e l’altro è conosciuta ed anche le velocità consentite nei singoli tratti, quindi, il tempo da impiegare alla velocità media consentita è uno soltanto e sarà confrontato con il biglietto del viaggiatore.

Il secondo parametro che prendo in esame è il traffico medio certo rilevato dal gestore dell’autostrada nel tratto percorso dal viaggiatore. Tale verifica si rende necessaria per stabilire l’effettiva pericolosità di guida in presenza di forte traffico specialmente in presenza di colonne su tutte le corsie.
Questo parametro sarà applicato solo nei tratti autostradali muniti di pannelli segnalatori del tempo d’arrivo stimato per giungere ad una determinata uscita.

Facciamo l’esempio con un percorso la cui media consentita permetterebbe di concluderlo nel tempo di 1h, ma arrivo in 48 min, in più a causa del forte traffico il tempo stimato dovrebbe essere di circa 1h 20m.

A - Rispetto alla tabella di marcia standard, ho impiegato il 20% di tempo in meno.

B - Rispetto al tempo stimato in base la traffico, ho impiegato il 40% di tempo in meno.

Al parametro A do’ un bonus iniziale del 5% e diventa 15%
Al parametro B do’ un bonus iniziale del 10% e diventa 30%.

Tra i due parametri quello che risulta più alto è il B che vale 30% e sarà quello che c’è da pagare in più al casello d’uscita, d’altronde impiegare il 40% di tempo in meno rispetto alla media di tutti gli altri automobilisti, significa darsi da fare in un classico che tutti conosciamo, lampeggiare su chi ti precede, avvicinarsi a loro andando quasi a contatto, fare sorpassi a destra se non impegnare in alcune occasioni anche la corsia d’emergenza. Comportamenti di questo genere non è difficile desumerli dal tempo impiegato a fronte di un certo traffico rilevato nel tratto affrontato dall’automobilista in uscita.

A tutti gli automobilisti che avranno percorso 1000 km nei tempi consentiti, sarà fatto uno sconto del 3% solo nel primo anno d’applicazione di questi extra pedaggi.

Le società che gestiscono le autostrade, non forniranno mai alla Polizia di Stato i dati degli utenti, che hanno effettuato tratte da casello a casello sotto il tempo medio consentito per la detrazione dei punti o comminare una sanzione adeguata, ma verserà alla stessa un importo pari al 90% dell’extra che ha incassato.
Le società che gestiscono la rete autostradale, dovranno altresì segnalare alle forze di Polizia il verificarsi con una certa frequenza di tempi di percorrenza eccezionalmente brevi, in modo che possano intensificare i controlli nei tratti più a rischio. La Polizia di Stato avrebbe anche più risorse per controlli e pattugliamenti e la mia soluzione mi sembra l’uovo di Colombo.

È vero che qualcuno può fermarsi in un autogrill, e ripartire dopo un po’ per rientrare nella media, ma è sempre meglio un guidatore che si riposa, specie se va forte di uno che sta imperterrito per tre ore a oltre 180 km/h, non dimentichiamo che gli autovelox vecchi e nuovi non andrebbero in disuso, però consiglierei d’attivarli solo quando il traffico non consentirebbe assolutamente di superare i limiti stabiliti dal Codice Stradale, in assenza di traffico o quando è molto limitato e con bel tempo non hanno senso.

Mercoledì 27 Dicembre 2006

Azione d’eroismo?

Era un giorno come altri, sulla solita linea, solita discesa, seduto al posto guida di un bus di linea mentre percorre con facilità la strada, sembra pure di scendere dal seggiolone, oggi pare anche più scomoda del solito fino che un dolore intercostale assorbe la mia attenzione, sarà sia una specie di crampo passeggero, a volte capita anche in altre parti del corpo ma qui non era ancora capitato, non so come evitare che aumenti i miei occhi fissano nel vuoto senza vedere la strada, mi pare di sentire una signora preoccuparsi di come sto, se il mezzo fosse in salita, forse mi appoggio allo schienale e dopo qualche secondo cala d’intensità e mi riprendo, invece eccomi qui con il volante che si avvicina e poi più nulla, anzi apro gli occhi e vedo il barista, quasi quasi gli chiedo se mi ha messo della stricnina nel cappuccino ed ora è qui per chiedermi scusa, c’è caos intorno a me, tutti parlano, piangono pure, devo averla fatta grossa perché il mio bus si è allungato parecchio, no anzi sono due un po’ accorciati, ed io come faccio adesso, spero d’essere il più grave, qualcosa ci ha salvati dal cadere giù dalla scarpata.

Era un giorno come altri, sulla solita linea, solita salita, seduto al posto guida di un bus di linea mentre con il motore in tiro affronta il pezzo di strada più impegnativo, fra un po’, dopo quella curva ci sarà il mio collega di ritorno, speriamo non in curva, no la curva è libera, eccolo là su in cima, sembra allegro stamattina, non dovrebbe andare così. Perdinci ma cos’ha, sta male? Lo vedo piegato in avanti, in un istante capisco che non ha il mezzo sotto controllo e decido subito d’usare il mio bus per fermarlo, più avanti c’è la curva con il burrone nel quale troverebbero la morte, non ho esitazioni è assolutamente necessario pararsi di fronte per fermarlo, non c’è un istante da perdere, urlo ai passeggeri di tenersi forte e stare seduti, appena vedo che non posso sbagliare mira rallento il più possibile il mezzo aspettando con paura l’impatto e tutte le sue conseguenze, sono proprio in prima fila, come gli utenti RAI che hanno pagato il canone, peccato che non sia la RAI a pagare me ma per stare in prima fila altrove, mamma mia spero di non farmela addosso, speriamo al meglio, Angela aspettami non posso fare diversamente ti amo, nemmeno il tempo di pensarlo che un boato interrompe l’attesa e sono immerso di vetri e sento botte da tutte le parti, è finita, è finita, ecco ci siamo fermati, ce l’ho fatta, non ho sbagliato, G.R. stava ancora accasciato sul volante un istante prima dell’impatto, un dolore fortissimo al ginocchio destro mi consiglia di desistere, vedo escoriazioni sulle mani, mi sento stordito guardo intorno i passeggeri parlano concitatamente, qualcuno strilla, tutti sono spaventati e preoccupati, spero capiscano quello che ho fatto.

Improvvisamente nella tua vita hai la necessità di decidere in un istante come comportarsi dopo aver scoperto che c’è una grave emergenza, hai i mezzi per evitare il peggio ma serve un pizzico di follia, serve una decisione non prevista da nessun regolamento, serve un po’ di coraggio, non è possibile evitare danni collaterali, ma d’altronde entrambi i mezzi non facevano 100 km all’ora (avrebbe voluto dire un impatto a 200 km/h), perciò è più facile decidere, sì OK, bisogna farlo, il non farlo metterebbe in bilancio conseguenze ben più gravi per le vite dei passeggeri di quel bus, nelle tue mani un potere enorme, posso salvarli e lo farò. A fatti conclusi, e anche se non tutti i passeggeri hanno capito, ho fatto loro del bene e presto le botte spariranno ma rimarrà qualcosa di bello dentro di me e solo la luce dei miei occhi saprà raccontare più delle mie parole.

E’ opportuno ricordare che per aumentare la sicurezza degli automobilisti e a maggior ragione dei conducenti di mezzi pubblici, esistono sistemi di sicurezza per il guidatore (ne ho parlato QUI), in grado di prevenire le conseguenze di casi come questo, se tutti i bus di linea ne fossero forniti, il conducente del secondo bus non avrebbe avuto bisogno d’esporsi, e poi non è detto che in situazioni simili ci sia sempre qualcuno che ti faccia da paracadute. Secondo me potrebbe essere un'idea per renderne obbligatorio l'uso su mezzi pubblici.

Foto ANSA.

P.S. Il fatto è realmente accaduto a Napoli il 7/12/06 e la ricostruzione è totalmente personale, e voglio credere che sotto l’albero di Natale i familiari dell'autista del bus in salita lo guardino come un eroe buono.