Non pensate subito ad alieni con gusti terrestri, non si tratta di una scoperta dell’ultima ora, saremo proprio noi il 4 Feb prossimo a immettere nello spazio una canzone dei Beatles, Across the Universe, a compiere quest’operazione sarà proprio la NASA. Anche se inviare nello spazio informazioni relative alla nostra vita non è una novità in assoluto, questa volta l’operazione sembra avere finalità diverse, ludico-economiche, mascherate da coincidenze che si vorrebbe usare per giustificare l’intera operazione, come il titolo della canzone, i 40 anni della sua registrazione, i 45 anni della nascita del centro spaziale della NASA e i 50 anni del lancio del primo satellite USA, l’Explorer 1.

I nostri cannoni (quelli del centro spaziale della NASA), spareranno la canzone dei Beatles verso la stella Polare che sarà raggiunta fra 431 anni. Qualunque messaggio lanciato nello spazio, ogni eventuale risposta arriverà sulla terra quando forse i Beatles non saranno ricordati allo stesso modo degli autori di musica classica come Bach (che sto ascoltando in questo momento per l’occasione), Mozart e Vivaldi.

Tutta l’operazione, questa volta è funzionale esclusivamente per noi terrestri, non si spiega altrimenti l’enorme risonanza su tutti i media e internet, al contrario di quanto è avvenuto nel 1977 quando la missione del Voyager portava con se un disco con 45 minuti di musica, principalmente classica oltre che informazioni sull’uomo e se non ricordo male, la tavola periodica degli elementi. Una canzone per quanto bella, non porta con se conoscenze di base su noi terrestri utili per prendere contatti con la nostra razza.

Alcune info sono del sito: http://www.corriere.it/