BLOG di Luciano Testi

Mercoledì 30 Luglio 2008

Professionalità

Steve JobsJoe Nocera, editorialista del New York Time, ha intervistato l’amico Jobs, Ceo della Apple, in merito alla sua salute perché nel corso dell’ultima apparizione pubblica era molto dimagrito, e ciò aveva influito negativamente sul valore delle azioni AAPL.
Nocera dice che Jobs è in cura per un vecchio problema sotto controllo, il dimagrimento è solo una conseguenza e che non vi sono pericoli per la sua vita.
I cronisti italiani che riportano la notizia, hanno pure scritto, che Nocera non racconta dettagli sull'intervista a Jobs, per segreto professionale.
Questo è il punto che mi preme evidenziare, appena ho letto quanto sopra, l’ho subito associato ai giornalisti italiani, che dimentichi dell’etica professionale e in virtù del diritto di cronaca riporterebbero anche la terapia, bevande sorseggiate, auto usata, etc, ed ogni altra informazione per la maggiore, inutile.

Tacchi a spillo, avevo un sospetto

Sono andato nella sede provinciale di un’agenzia d’assicurazione, ero in ritardo con il pagamento e con delle spese extra. Ero in attesa in un ufficio open-space con 4 impiegate tutte tassativamente con tacchi a spillo, ogni tanto qualche collega la si sentiva arrivare.
I tacchi a spillo accentuano l’indole di una donna, il peso, fretta, calma, sicurezza, irrequietezza nella ricerca della giusta posizione, ma se guardi più in su, anche i balconcini erano ben valorizzati, più che impiegate, sembravano ad una festa di ricevimento, o pronte a sfilare.
Questo rumore di tacchi (non erano mai ferme), che solitamente fa voltare la testa, mi induceva a pensare quale coppia di stiletti avrebbe osato porsi al di sopra delle mie ragioni? Ero stanco di sentire vagheggiare delle gambe davanti a me, non mi fraintendete, ma tutta quell’apparenza mi sembrava, anche se gradevole, eccessiva.
Di lì a poco i miei sospetti si sono materializzati, e la mia insistenza ha portato la “fighetta” che si occupava di me, (scusate ma se lo merita), ad un compromesso, in effetti, più lei si trincerava nel suo cliché più io opponevo le mie ragioni e l’ho spuntata, ma ho dovuto essere aggressivo, altrimenti mi prendeva per i fondelli.
Adesso, quando incontro una donna con tacco 10 e tette ben gonfiate, a volte mi chiedo se è solo per far piacere o per altro.

Sabato 26 Luglio 2008

Bugatti Veyron a sorpresa

Penso che recarsi con una Bugatti Veyron a fare una visita alla PAGANI AUTOMOBILI SPA sia un affronto, visto e considerato che le varie ZONDA non hanno certo le medesime prestazioni.
Invece se con una Veyron vai alla PAGANI AUTOMOBILI per comprare una ZONDA, cambia tutto.

Questo è quanto dev’essere successo alcune settimane fa, quando dalle finestre di un mio cliente, ho visto entrare una Veyron dal cancello che avendo percorso le strade bagnate necessitava di qualche secchio d’acqua per pulire le tracce di sporco dai parafanghi posteriori, prima di restituire il bolide al proprietario.

La foto è stata scattata da uno dei tecnici dell’azienda in cui mi trovavo, sotto le cui finestre si è fermata a sorpresa la BUGATTI potendone ascoltare anche il rombo. Notare le due prese d’aria supplementari alla fine del tettuccio che dall’alto si vedono meglio, ovviamente sui fianchi ve ne sono altre due, più abbondanti.



Se volete sapere perché quest'auto si merita certi onori, cliccate il link che appare sotto:
http://blog.lucien.it/msg/index.php?2008/01/07/527-bugatti-veyron-potenza-divisa-in-due-chiavi

Terzo appuntamento superato

Mancava la verifica di quanto sarebbe successo il 25 di Luglio per capire se ero proprio sfigato o no.
Dunque, lo scorso anno sono stato vittima di tre episodi a cui vi rimando con i seguenti link:
http://blog.lucien.it/msg/index.php?2008/03/13/589-numeri-che-non-confortano
http://blog.lucien.it/msg/index.php?2008/01/05/524-anno-nuovo-vita-vecchia
http://blog.lucien.it/msg/index.php?2007/07/28/402-precedenza-di-cortesia-giornata-tipo-di-un-incidentato
I primi due si sono verificati addirittura nello stesso mese.
Il 25-Lug, cioè ieri, verso sera mi sono ricordato di quanto avvenne lo scorso anno, e con compiacimento constato che non mi è successo nulla, e che non mi sono fatto una psicosi o un pensiero fisso, solo il giusto, ricordandolo quando parlo con amici o giusto per scriverlo qui sul blog.

Il grano e la zizzania

Di recente durante un funerale ho letto una frase che mi è rimasta impressa perché scritta a grandi lettere, tipo slogan, su un cartellone che era leggibile appena si entra in chiesa.

Lasciate che il grano cresca insieme alla zizzania.

Passando dalla metafora direttamente al succo del problema, sulla terra il male e il bene coesistono da sempre, anzi, l’uomo ha sempre cercato d’amministrarle mettendo in carcere i criminali, giungendo in taluni casi alla condanna a morte, d’altronde chi vuole convivere con dei criminali?

I buoni non li menziona mai nessuno, per loro il premio qual è? Non andare in carcere? Perché qui sta il problema, nessuno mi ha mai lodato perché sono buono, anzi se t’individuano, ti sfruttano!

Ci sono anche cattivi che riescono a sfuggire alla giustizia terrena, allora, i buoni possono solo sperare che esista qualcosa nell’aldilà, in modo che possano avere per punizione il loro inferno.

Già, l’inferno presuppone l’esistenza del paradiso, e vi credono chi ha la fede e forse qualcun altro, ma scrivendo queste righe m’accorgo che forse è più corretto definire quello che ci aspetta dopo la morte come un’ulteriore metafora per i vivi, credere dovrebbe aiutare ad essere migliori, spesso si è buoni anche senza credere, e alcuni sono cattivi anche se credono.

Non riesco a non pensare a un detto usato quando non sei sicuro di una persona: “Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio”, ma sarebbe troppo semplice pensare ciò di quello che c’è dopo la vita, perché se una persona la puoi evitare, la morte invece arriva per tutti e forse credere in qualcosa non ci fa male, anzi, sembra che la nostra mente abbia bisogno d’alimentarsi di ‘surrogati’.


L'immagine è un Particolare dalle Très Riches Heures del duca di Berry (Museo Condé, Chantilly).

Venerdì 25 Luglio 2008

Disboscamento

Parlando di disboscamento, la mente corre alla foresta amazzonica, che a forza di rubare terreno per coltivare soia, o per il naturale allargamento della città di Manaus, definita il cancro della foresta, rappresentano valori rilevanti per il calo d’ossigeno immesso nell’atmosfera.
Invece nulla di tutto questo viene tenuto in considerazione dai nostri contadini, che quando raggiungono una certa età e non sono più in grado d’accudire alle poche piante rimaste, preferiscono farle sradicare.
Ciò che voglio evidenziare è l’assurdo di vivere in campagna (io) e non avere nemmeno una pianta, quelle davanti a casa sono dei sempreverdi e non contano.
Almeno 5 o sei piante con frutta stagionale, da cui raccogliere quello che viene senza usare fitofarmaci, diserbanti, mi andrebbe bene ugualmente, invece, scopro che fino all’ultimo la vecchia cultura contadina esprime la sua cecità.
Però debbo dirvi che voler estirpare le erbacce senza usare veleni, è faticoso, allora penso che se la foresta amazzonica non è da pulire dalle erbacce, possono conservarla applicando quello che si è appreso in oltre un secolo di sviluppo dell’industria.
La foresta dell’Amazzonia, non può dipendere unicamente da decisioni unilaterali dello stato del Brasile, è il polmone della Terra e le aree protette sono così scarse da consentire la distruzione pressoché totale della foresta.

Martedì 8 Luglio 2008

Meteo nemico?

Alla FERRARI sono bravi a fare macchine veloci ma non altrettanto a scegliere gli stivali quando piove, ovvero, ma è possibile avere la macchina più veloce e farsi fregare dal meteo?

Raikkonen a causa di ciò ha perso un podio sicuro nel gran premio di F1 di Silverstone del 6-Lug-2008.
Purtroppo per Massa deve esserci stato dell’altro, tipo un assetto sbagliato e vista la sua posizione infelice potevano montargli le gomme da pioggia tipo heavy rain e per 10 o 15 giri anche con l’assetto sbagliato guadagnava 5 secondi a giro e si portava in zona punti.
Invece nulla, Massa ha fatto la fine di Pierino.

Conclusione: perchè le altre squadre non hanno sbagliato? Era il caso di dare la colpa al meteo?

Lunedì 7 Luglio 2008

Due luci

Stavo facendo una scorribanda ai livelli alti con due amici usando monopattini antigravità, era proibito ma il nostro è l’unico sistema per curiosare senza farsi individuare dalla sala di controllo, purché mantenessimo una distanza minima di 10 mt. Era noto che dopo l’avvio definitivo del nuovo sistema di trasporto erano sorti dei problemi in caso di brutto tempo, e noi protetti da bolle di energia stavamo andando ad una velocità media di 0,1 Cty (1 Cty equivale a un secondo per attraversare il diametro di una città da 1 milione di abitanti), quando improvvisamente una scia luminosa che sembrava lontanissima e piccola, divenne grande più di noi, invertii istintivamente la marcia, mi voltai e feci in tempo a vedere i miei due amici scomparire mentre attraversavano quel raggio. Altrove sulla città, avvenivano altri incidenti, con più o meno intensità e a volte accompagnati dalla caduta del veicolo, se passano troppo vicino a quella specie di tunnel. Il fenomeno si presenta per pochi secondi, ma fatali. Rimasi a scorazzare ai margini della città, il tempo era brutto e quel sistema di trasporto non si stava rivelando sicuro al 100%, il cielo si era fatto grigio cupo, speravo d’individuare la livrea dei miei due amici, avevo abilitato il trasferimento d’energia dal mio monopattino al loro se non erano più sincronizzati con sistema energetico primario.
Verso sera rinunciai, scesi su un altopiano, sotto una pianta qualche istante dopo sento la loro voce senza vederli, mi dissero di guardare in basso e vidi un paio di luci deboli emesse da un oggetto traslucido di forma ovale di dimensioni palmari, chiesi per conferma se erano lì dentro e dopo la risposta le due luci si spensero e l’oggetto sparì alla vista.

Compresi che la ricerca era terminata, mi svegliai ed ebbi a riflettere sulla stranezza del sogno, scollegato in apparenza dalla vita normale, proiettato nel futuro e più tardi nella giornata collegai l’evento al fatto che attualmente ho due persone care che stanno male.

Domenica 6 Luglio 2008

66 hot dog in 12 minuti

Nel titolo manca qualcosa, l’azione è volutamente trascurata per lasciarvi pensare a che cosa si riferisce, perché il numero è incredibile.

Un americano in una gara ha mangiato in 12 minuti 66 panini con dentro un hot dog, quello che noi chiamiamo wurstel.
Io sinceramente, se dovessi fare i conti di quanti me ne basterebbero per fare tre pasti al giorno, andrei avanti 6 o 7 giorni.
Io penso al volume di tanto cibo e m’aspetto un rigonfiamento all’altezza dello stomaco, invece nulla, nemmeno qualche crisi digestiva.

Ma anche noi italiani abbiamo i nostri mangiatori indefessi e una persona di mia conoscenza (è tutto reale), dopo aver mangiato a casa sua per cena una fiorentina da 1 kg, è andato in una fiera e si è imbattuto in una gara di velocità nel mangiare un piatto di spaghetti con le mani legate dietro la schiena.
Si è iscritto, ha vinto e a differenza degli avversari il suo piatto era pulito perché per paura di perdere aveva leccato anche il sugo residuo.
Per la cronaca ha vinto un prosciutto che ha finito in una settimana.

Per altre foto: http://www.repubblica.it/2006/08/gallerie/gente/mondiale-hot-dog

EURO2008 - Finalmente sono finiti

La nostra nazionale ha avuto un avvio dubbioso, un seguito speranzoso poi la bocciatura contro la vincitrice della coppa UEFA.

Finalmente perché i soldi che incassano certi giocatori sono immeritati per mille motivi, ma come in una specie di flash, mi è venuto in mente che agli ultimi mondiali Prodi è stato ospite in tribuna durante la semifinale della nostra nazionale, senza trasporto e con un finto entusiasmo.

Notavo come per un’occasione simile, che un Berlusconi molto coinvolto nelle vicissitudini calcistiche, non è andato ad assistere a nessuna partita della nazionale e ha continuato a lavorare rispettando il mandato di premier.

Questa piccola differenza di comportamento è forse significativa ed è di buon auspicio per il nostro futuro?

Privacy all’italiana (il buco della serratura)

In Italia la Legge sulla privacy è nata nel 1996 e poi rivista nel 2004, tutte le aziende sono tenute ad obblighi burocratici che diligentemente rispettano facendoti spuntare caselle e fare doppie firme, non si pagano tasse, ma si evitano sanzioni in caso di controlli, e questo solo per l’indirizzo di persone o società, per evitare lo sfruttamento intensivo di data base per altri scopi senza il nostro consenso, ma sono sempre dati.

Ora immaginiamo che A telefoni a B e che C intercetti la comunicazione per ordine dell’autorità giudiziaria, si tratta ovviamente di indagini che dovrebbero rimanere riservate fino al processo, non rese pubbliche, ma qui arriva l’anomalia italiana. Quando le intercettazioni riguardano un personaggio noto, prima o dopo grazie ad una gola profonda, i giornali riportano fedelmente la trascrizione delle intercettazioni e per colpa di un indagato A, si vengono a sapere i fatti di B che non c’entra nulla e che avrebbe ogni diritto alla privacy a riguardo le sue abitudini sociali o salute.

È evidente a chiunque che le intercettazioni telefoniche sono ben più delicate rispetto una Legge sulla privacy, ma ciononostante le fughe di notizie sono talmente diffuse da non credere che siano casuali.
Ad esempio, se si vuol colpire il premier basterebbe pubblicare solo le intercettazioni che lo riguardano, ma finirebbero per essere un caso isolato che prima di tutto colpirebbe chi parla e chi pubblica, allora si crea lo strumento, fughe diffuse di notizie e quando serve all’opposizione in mezzo ci finisce il politico preso di mira.

Ogni fazione politica ama così tanto avere la possibilità di colpire l’avversario, che pur di poterlo fare, evita accuratamente di proporre una Legge che impedisca il processo pubblico degli indagati.

Gli italiani amano così tanto il gossip che forse la nostra è la nazione con la più alta densità di riviste dedicate, come un improvvido Pierino che guarda dal buco della serratura, e giornalisti ed editori così concentrati a non perdere quote di mercato che oramai se non si ha l’ultima intercettazione non si vende più, allora accontentano volentieri il loro pubblico (pur sapendo che non è ne perfettamente legale e ne etico), voglioso di puntare il dito.

No cintura. No cervello

Le cinture di sicurezza non sono fatte solo per proteggere se stessi, non servono solo per evitare di farsi lanciare fuori dal finestrino, sono fatte anche per proteggere gli altri, spesso non siamo da soli, la sicurezza è come l’amicizia, l’importante è che sia condivisa da tutti.

La regione Emilia-Romagna, ha selezionato questo video per diffonderlo sul canale televisivo Lepida TV, attiva dal 2005 in digitale (DTT).

Sabato 5 Luglio 2008

La grafica dello spam

Non interesserà nessuno, perlomeno chi legge senza avere un blog, ma chi ne ha uno e tutti i giorni deve cancellare tonnellate di spam, ha un problema, fare piazza pulita senza eliminare post buoni.
Per svolgere quest’attività di pulizia oramai mi baso su un solo parametro, mentre faccio scorrere la pagina trascinando la barra di scorrimento con il mouse osservo la grafica (vedi esempio) del testo, e a colpo d’occhio individuo lo spam che rispetto ad un testo organizzato è diverso. Lo spam sembra creato mettendo “n” parole del dizionario in un contenitore, poi shakerato per bene, indi versato sul web.

Sembra assurdo (per alcuni poco sicuro), ma è il modo più rapido per individuare anche 100 commenti di spam al giorno in pochi secondi e fino ad oggi credo di non essermi sbagliato, ma sono convinto che molti fanno così.

Mercoledì 2 Luglio 2008

Impronte digitali

Mi ha sorpreso che l’organo di stampa Famiglia Cristiana, abbia dichiarato razzista la “pratica” di rilevare le impronte digitali ai bambini ROM.

Io invece, mi sorprendo che in un paese “civile” ci siano ancora delle persone senza identità, come animali allo stato libero.

Per assurdo, nella società civile è più importante la targhetta identificativa per il proprio cane.

Concordo con l’iniziativa d’identificare tutte le persone prive di documenti d’identità con le impronte digitali, soprattutto se permette di monitorare chi commette reati.

Chiunque sia privo di documento d’identità o non in grado di farsi identificare, se commette un reato, deve passare in giudizio e finire in carcere come tutti gli altri, anche se la Legge italiana non lo permette.