Come sempre, prima il danno poi si corre ai ripari, questo sembra di capire dalla sequenza di notizie che arrivano dalla rete. Dall'autorità europea per la sicurezza alimentare arrivano linee guida da tempo attese ma dopo che in USA e Svezia hanno scoperto contaminazioni spontanee per non parlare del rifiuto della Cina (che tanto fa discutere quando si parla di prodotti alimentari) che rifiuta il mais contaminato da OGM.
Vorrei proprio sapere come si potrà riparare i danni nei campi contaminati, non basta una linea guida tardiva.


OGM. EFSA aggiorna linee guida, soddisfazione del Ministro Fazio

15/11/2010 - 12:28

L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha aggiornato le linee guida sulla sicurezza degli OGM. Il documento orientativo per la valutazione del rischio ambientale (ERA) tocca anche la valutazione dei possibili effetti a lungo termine delle piante geneticamente modificate e dei potenziali effetti su organismi non bersaglio (NTO). La guida dà attuazione ai severi requisiti per la valutazione del rischio ambientale degli organismi geneticamente modificati (OGM) previsti dalla direttiva 2001/18/CE sull'emissione deliberata nell'ambiente di OGM.

Nel documento l'EFSA ha riesaminato e aggiornato 7 punti specifici che occorre affrontare durante la valutazione dell'impatto ambientale di una pianta GM. Questi riguardano in particolare:

  • la persistenza e l'invasività della pianta GM, considerando il possibile trasferimento dei geni da pianta a pianta;
  • la probabilità e le conseguenze del trasferimento di geni dalla pianta ai microorganismi;
  • la potenziale evoluzione della resistenza negli organismi bersaglio;
  • i potenziali effetti sugli organismi non bersaglio;
  • i processi biogeochimici come i cambiamenti nella composizione del terreno, nonché il potenziale impatto delle tecniche di coltivazione, gestione e raccolta della piante GM.

Il documento orientativo comprende requisiti particolareggiati per la scelta di opportuni comparatori non GM e i tipi di ambienti riceventi da considerare; per gli effetti a lungo termine e il disegno sperimentale degli studi di laboratorio e delle ricerche sul campo, con le relative analisi statistiche.

"Accolgo con soddisfazione il lavoro svolto dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) che ha emanato le linee guida per la valutazione ambientale delle piante geneticamente modificate che sono oggetto di richieste di autorizzazione nell'UE - ha commentato il Ministro della Salute Ferruccio Fazio - Tale documento è in linea con la mia richiesta indirizzata alla stessa Autorità di rafforzare le iniziative riguardanti la valutazione prospettica e sistematica degli effetti sulla salute umana e animale legati al consumo di organismi geneticamente modificati (OGM), comprendente anche i requisiti dettagliati per gli studi sugli effetti a lungo termine e il disegno sperimentale degli studi di laboratorio e delle ricerche sul campo, con le relative analisi statistiche". "Auspico ora - ha concluso Fazio - che tutti i soggetti che hanno presentato una richiesta di autorizzazione all'Unione europea seguano attentamente le Linee guida che specificano il tipo di dati e le informazioni da produrre, al fine di poter valutare compiutamente la sicurezza di una pianta geneticamente modificata".

 2010 - redattore: GA

Fonte: http://www.helpconsumatori.it/news.php?id=30320


AMBIENTE
Usa, erbe contaminate da Ogm
Scoperti nell'Oregon altri casi di piante divenute resistenti all'erbicida Roundup a causa delle semine sperimentali del 2002 di Nicoletta De Cillis

15 novembre 2010 - Nuovi casi di erbe che hanno sviluppato il gene della resistenza all’azione dell’erbicida a base di glifosato sono stati scoperti nell’Oregon orientale, negli Stati Uniti. Dalle verifiche effettuate dagli agronomi è emerso che si tratta della contaminazione dell’ Agrostide stolonifera, una graminacea foraggiera utilizzata soprattutto per i tappeti erbosi dei campi da golf e presente nei canali e nei campi di Ontario e Nyssa. L’inquinamento genetico dell’erba perenne risalirebbe ad alcune semine sperimentali della varietà geneticamente modificata per la resistenza all’erbicida glifosato, il Roundup della Monsanto, e la cui commercializzazione è ancora in sospeso per decisione del Dipartimento per l’agricoltura. Già nel 2004, da una ricerca condotta dall’Agenzia per la protezione ambientale (EPA), era emerso che alcuni campioni di Agrostide stolonifera selvatica presentavano nel proprio genoma il transgene della resistenza all’erbicida, e quindi che i semi e i pollini si erano dispersi fino a ventuno chilometri di distanza dai campi sperimentali dell’Oregon centrale, dove l’erba transgenica era stata seminata nel 2002. Una indagine successiva, pubblicata nel 2006 sulla rivista di Ecologia Applicata, aveva fatto emergere che il 62% delle piante non OGM testate presentavano la resistenza al glifosato, e questo tre anni dopo l’interruzione della sperimentazione su campo. La Scotts LLC., l’azienda che ha acquisito il brevetto della Monsanto, è stata condannata al pagamento di una multa di 500.000 dollari, la penale più alta imposta fino ad ora. Anche il ricorso da parte dell’azienda alla Corte di Appello è stato rigettato in base alla motivazione che il via libera alla sperimentazione in campo aperto era stato concesso dal Dipartimento per l’agricoltura in assenza di una valutazione di impatto ambientale. Per saperne di più: GMO bentgrass found in Eastern Oregon.

Fonte: http://www.fondazionedirittigenetici.org/fondazione/new/displaynews.php?id=556


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