BLOG di Luciano Testi

Domenica 31 Dicembre 2006

Piercing nascosto, anzi semi-nascosto

È da un po’ che per i tatuaggi e i piercing ho una specie di rigurgito, non per tutti, alcuni sono anche il frutto di un po’ di coraggio o incoscienza, specie per i piercing piazzati in parti inusuali, o più usuali direbbero alcuni, ma parti scomode per l’igiene richiesta. Una ragazza che l’aveva sulla lingua, la scarrozzai fino ad Oltremare a Rimini, in totale tra andata e ritorno circa 300 km, e manco ho rimediato un bacio.

Premetto che io non porto anelli, non uso l’orologio, mi danno fastidio gli occhiali di cui ho bisogno per la miopia, m’infastidiscono le etichette delle camicie che grattano sul collo lato spina dorsale e più sto lontano dagli aghi e meglio è, ma questa sera cosa mi tocca vedere? Un tipo davanti a me nella paninoteca con la camicia sufficientemente slacciata per lasciare intravedere che proprio nel punto dove sfrega l’etichetta della camicia che tanto m’irrita, aveva uno spillone che entrava da una parte e usciva 5 cm più in là, ed estremità munite di capocchia per non perdere il prezioso monile. Io penso che bisogna essere un po’ scemi per metterlo proprio lì, dove probabilmente se n’accorge solo la tua ragazza mentre ti sta davanti, forse è una prova d’amore: “Se mi vuoi bene fammi vedere quanto coraggio hai?”, s’incontrano lei lo abbraccia come di solito, avverte qualcosa di strano, sul suo collo, speriamo che non abbia appena visto una puntata di X-file, si acciglia, lui non fa in tempo a girarsi che lei capisce e le s’illumina il volto ancora prima di vederlo. Un modo per farsi scoprire solo se ti vogliono bene, un modo stupido per quanto inutile di mostrare che vuoi bene ad una persona, portando conficcato nella tua pelle qualcosa che la ricordi. Una prova che non riguarda direttamente i rapporti in una coppia, ma qualcosa di futile e inespressivo, una prova come tante che potrebbero essere richieste per vincere in un gioco, Per capire se una persona mi vuole bene le chiedereste di farsi del male? Sarebbe una stronzata, piuttosto è meglio capire se vorrebbe o no avere più compagnia da parte mia, poi con gli stessi euro necessari per fare il piercing, potrei regalale una bella camicetta, che forse aiuta a farsi voler bene. La persona incontrata se ha già incorporato un po’ di ferraglia, pazienza, se infastidisce si può sempre togliere, (con il foro vuoto l’igiene va curata ancora di più).

Invece i tatuaggi potrebbero essere carini se non invadenti e di durata limitata nel tempo, infatti, queste decorazioni corporee sono troppo frutto di mode passeggere e un tatuaggio fatto e voluto perché è di moda, poi rimane tutta la vita, può essere un segno di riconoscimento, ma spesso capita che mentre un vestito passando di moda si consuma e si butta, il tatuaggio te lo ritrovi sempre e la spiegazione della sua presenza appartiene ai ricordi lontani ma che è presente come fosse adesso, trovandosi in un qualche modo dissociati da esso.

Spesso quando li vedo evito di chiedere perché l’hanno fatto perché non voglio sentirmi rispondere che gli piaceva (come avessero scelto un vestito), nella migliore delle ipotesi, ricorda una ragazza/o o una località di vacanza, etc.

Giovedì 28 Dicembre 2006

Calendario 2007 alternativo

Tre modelle in erba, che si credono pure grasse, posano davanti al fotografo per un calendario internazionale.

Grasso è bello, fino a un certo punto.
Grasso è divertente, ma per chi guarda (come in questo calendario).
Grasso rende positivi, questo è da vedere.
Grasso comunque è faticoso, dopo una certa età.
Grasso è ingombrante, ti da il diritto ad occupare più di un seggiolino alla volta.
Grasso non ha paura, perché comunque dove si muove gli altri si spostano per forza.
Grasso ha davanti tutto il 2007 per mantenersi in forma.

E poi abbasso la taglia 38 e viva le forme XXX ... (il doppio senso con la 38 non si sposa).

Calendario 2007
 
 Gennaio  Febbraio
Dom Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom Lun Mar Mer Gio Ven Sab
  1 2 3 4 5 6   1 2 3
7 8 9 10 11 12 13 4 5 6 7 8 9 10
14 15 16 17 18 19 20 11 12 13 14 15 16 17
21 22 23 24 25 26 27 18 19 20 21 22 23 24
28 29 30 31     25 26 27 28
 
 Marzo  Aprile
Dom Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom Lun Mar Mer Gio Ven Sab
  1 2 3 1 2 3 4 5 6 7
4 5 6 7 8 9 10 8 9 10 11 12 13 14
11 12 13 14 15 16 17 15 16 17 18 19 20 21
18 19 20 21 22 23 24 22 23 24 25 26 27 28
25 26 27 28 29 30 31 29 30
 
 Maggio  Giugno
Dom Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom Lun Mar Mer Gio Ven Sab
  1 2 3 4 5   1 2
6 7 8 9 10 11 12 3 4 5 6 7 8 9
13 14 15 16 17 18 19 10 11 12 13 14 15 16
20 21 22 23 24 25 26 17 18 19 20 21 22 23
27 28 29 30 31 24 25 26 27 28 29 30
   
 Luglio  Agosto
Dom Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom Lun Mar Mer Gio Ven Sab
1 2 3 4 5 6 7   1 2 3 4
8 9 10 11 12 13 14 5 6 7 8 9 10 11
15 16 17 18 19 20 21 12 13 14 15 16 17 18
22 23 24 25 26 27 28 19 20 21 22 23 24 25
29 30 31 26 27 28 29 30 31
   
 Settembre  Ottobre
Dom Lun Mar Mer Gio ven Sab Dom Lun Mar Mer Gio ven Sab
  1   1 2 3 4 5 6
2 3 4 5 6 7 8 7 8 9 10 11 12 13
9 10 11 12 13 14 15 14 15 16 17 18 19 20
16 17 18 19 20 21 22 21 22 23 24 25 26 27
23 24 25 26 27 28 29 28 29 30 31
30  
 
 Novembre  Dicembre
Dom Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom Lun Mar Mer Gio Ven Sab
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4 5 6 7 8 9 10 2 3 4 5 6 7 8
11 12 13 14 15 16 17 9 10 11 12 13 14 15
18 19 20 21 22 23 24 16 17 18 19 20 21 22
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Sabato 23 Dicembre 2006

Roba per bambini … in questo mp3

Dopo aver letto questo post, decido di far ascoltare il file incriminato ad alcuni colleghi d’ufficio, per far comparire quel sorrisetto da furbetti, ma purtroppo i risultati ottenuti non hanno fatto spalancare le pupille (si dovrebbe dire le orecchie, ma non ho mai visto nessuno farlo). Un motivo ci sarà, allora la parte iniziale dell’mp3, serve casomai per fuorviare e far cadere il livello d’attenzione per la sua innocenza, poi arrivano parole inaspettate e molto esplicative a riconquistare il massimo d’attenzione, allora, all’inizio commentano, “ma che è lo Zecchino d’Oro?”, io con molta sufficienza “seeèh!”, poi i commenti si susseguono sempre più frequentemente e in momenti topici, insomma, ho promesso che avrebbero sentito una chicca italiana d’importazione, e mi guardavano in modo strano chiedendomi dove ho trovato quella roba, che manco sapevano ancora che roba era, per poi allontanarsi per non farsi vedere mentre ascoltavano roba per bambini … sé! Per bambini! A chi lo diceva, più tardi, dico chi era la cantante e vi rimane di merda … ma il file l’avevo già cancellato. Se non fosse per la fretta maschile che vuol vedere e capire subito, forse avrei fatto una figura diversa, invece ho incamerato commenti diametralmente opposti da quelli ricevuti dal possessore della chiavetta USB su cui era stato trovato questo mp3.

Venerdì 22 Dicembre 2006

Nuovi bagni a GrandEmilia.

Non ci sarebbe nulla d’eccezionale, dopo circa una decina d’anni, l’aspetto dei bagni era sempre più simile a quelli di una stazione ferroviaria, il centro commerciale va benissimo e la ristrutturazione serve per dare un’immagine migliore. Non che ci sia il bisogno di parlarne, ma almeno un paio d’aspetti, appaiono discutibili e altre persone che lo frequentano, credo siano concordi.
Da quando li hanno riaperti la prima cosa che noti è che dove prima c’erano gli uomini, ora ci sono le donne, immagino chi era abituato ed entra senza guardare, deve solo sperare che dentro vi siano donne che sanno perché può aver sbagliato, altrimenti potrebbe sorgere un caso come a Montecitorio tra i deputati Vladimir Luxuria ed Elisabetta Gardini.
Osservando bene le insegne sull’esterno, dove c’è il bagno delle donne che per cavalleria ed esigenze fisiologiche ora è raggiungibile per primo, vi è anche un punto per neonati.
Poi t’accorgi che i bagni adesso sono tre, quello centrale per handicappati, prima ve n’era uno nel bagno delle donne e uno in quello degli uomini. Non so com’è dentro il bagno delle donne, ma quello degli uomini dopo aver notato l’ammodernamento noti subito che l’orinatoio a parete non c’è, anzi guardi meglio, c’è una parete inox che sembra in allestimento e alla base a filo pavimento una stretta griglia, sembra tutto lì, però ogni volta che entro guardo e vado oltre, mi sembra che manchi qualcosa, non può essere un orinatoio fatto così, inserite almeno piccoli pannelli verticali e non credo vi sia bisogno di spiegare il perché li vorrei. A volte quando entro, e i bagni sono occupati, vi possono essere due persone, una per ogni angolo o estremità su una parete di circa 3 mt, e sono pure un po’ girati in modo da darsi un po’ le spalle. Farla lì a me dà l’impressione di farla contro un muro come fanno i cani, in più possono arrivarti schizzi sulle scarpe o pantaloni. Se da un lato la pulizia è semplicissima e rapida ci sono anche dei contro che sono stati sottovalutati. È da tempo che penso di farvi una foto a quest’orinatoio maschile a parete ma dal punto di ripresa risulterei sotto l’occhio vigile della videocamera e m’infastidisce, anche perché la sala di controllo è a pochi passi. Non pretendo qualcosa come quello che ho riportato qui, ma questo sembra artistico per l’assenza dell’oggetto pur essendo presente. Ammetto che una volta andando ad un’esposizione d’arte, dovetti cercarmi un bagno, lo trovai, ma una volta entrato ebbi dei dubbi se fosse o no da “usare” mi sembrava troppo artistico, poi notai che la porta da cui ero entrato era chiudibile, chiusi a chiave e non ci pensai più e la feci contro il “muro”, pardon “l’orinatoio a muro” che mai avrei pensato di trovare a GrandEmilia.

Un passo avanti ci vorrebbe anche nei lavandini, io che sono alto per giungere al dispenser del sapone debbo sporgermi molto con il giaccone che è slacciato, perché hai appena fatto la pipì, che si appoggia sul bordo bagnato del lavandino, il rubinetto dell’acqua sarà più lungo di circa 10 cm e lo raggiungi meglio. Questa difficoltà è dovuta al fatto che hanno aggiunto un ripiano di circa 30 cm davanti al lavandino. Stasera ho visto un bambino di circa 6 o 7 anni, che accompagnato dal papà cercava di raggiungere il rubinetto dell’acqua (aperto dal papà) per lavarsi le mani ma non vi riusciva perché il torace era già contro il lavandino, stupidamente il papà insisteva dicendogli “dai lavati le mani”, ovviamente non era più così piccolo da poterlo prendere su di peso per aiutarlo, perciò, a GrandEmilia per andare nei bagni degli uomini o si è grandi o piccoli perché così il papà ti può prendere su, chi ha un’età intermedia è interdetto. Vedo anche parecchi adulti che rinunciano a lavarsi le mani, ma quest’abitudine c'è anche dove i lavandini sono comodi.
Manca proprio un passo avanti, non basta un arredo più moderno.

Giovedì 14 Dicembre 2006

Vita bassa

Al di là del piacere di vedere un po’ di pelle scoperta, in quella zona dove c’è più tolleranza sulle misure senza essere criticati, a volte capita che a farne uso sono ragazze che hanno indubbiamente qualche chiletto in più ma resistono senza cambiare la taglia dei pantaloni, poi butta caso che per fare qualcosa debba chinarsi allora quelli che erano pochi centimetri diventano rapidamente decimetri.
Stasera in uno dei tanti affollati centri commerciali diffusi in tutta Italia, la cui temperatura interna non è troppo alta per cui chi entra vestito per i 4 o 5°C esterni non ha a soffrirne sentendo caldo, mi è capitato di vedere una delle ragazze che confezionano i pacchi natalizi che aveva i pantaloni con la vita molto bassa, come il caso sopra descritto, chinata per fare il suo lavoro cui nessuno fregava nulla perché guardavano quei 20 o 30 cm scoperti con già le natiche che iniziavano a far capolino. Però aveva due giri di sciarpa al collo.

Capisco d’estate, che oltre a mostrare un po’ di pelle scoperta più vicina alla zona topica per non chiamarla con il suo nome (ad esempio il diminutivo di un oggetto che sto usando per scrivere questo msg), si sta meglio a causa del caldo, ma quando si vede la situazione della foto, ma non poteva evitare i minislip? Li trovo orrendamente antiestetici, sanno di quotidianità, se sporgono così devono avere la loro attrativa, o no? Così sono solo delle banali mutande che sporgono.

Mercoledì 13 Dicembre 2006

Effetto Prodi? No, solo MotorShow!

Domenica ero al MotorShow, ero indeciso se andarvi, nell’indecisione ho fatto tardi, ma sono partito in tempo per riuscire a recarmi al Quadriportico dove Red Ronny giorno dopo giorno presentava i grandi della musica, alle 14:00 vi sarebbe stato Gianluca Grignani, volevo vederlo per capire a vista chi era perché un’amica ne va matta, mi aveva pure detto a chi somigliava ma non ricordandolo più e arrivando con 15 minuti di ritardo chi mi sono trovato lì sul palco per me era Grignani, mi ha alquanto deluso ma ho cominciato a fotografarlo pensando che poi le avrei fatte vedere a quell’amica, potendo affermare che è proprio un tipetto strano, fino a che dopo un altro quarto d’ora, sale sul palco Red e annuncia che causa le interviste da rilasciare alle televisioni Grignani tarderà ancora un po’. Cavolo, stavo per andarmene, con foto da mostrare che mi avrebbero reso quasi odioso. Quando arrivò sul palco, all’improvviso mi ricordai che quella mia amica aveva detto che somigliava ad un concorrente del Grande Fratello, che confermo in pieno, eccetto forse la muscolatura. Di lì a poco avrei dovuto spostarmi per recarmi in un padiglione piuttosto distante per fotografare Sara Tommasi, quindi sono stato il tempo necessario per fare qualche scatto decente, poi ho cambiato punto di ripresa, rifatto delle foto, quindi, mi allontano … (poi Sara Tommasi non c’era, al suo posto Gigi D’Alessio intervistato da Dj Ringo), capita.

Per effetto del gran caldo di cui si soffre dentro ai padiglioni con i vestiti per stare all’aria aperta, si suda, quando cambi padiglione esci pigliando l’aria fredda, proteggersi è stato inutile, la mattina dopo avevo un gran mal di gola e abbassamento di voce. Mi reco al solito bar per fare colazione e sento parlare del MotorShow, di qualcuno che come ospite ha profittato del servizio di catering ed ha dovuto stare qualche minuto di troppo rinchiuso nei servizi della fiera, poco dopo dico: “Invece a me il MotorShow ha regalato questo …” puntando l’indice alla gola per evidenziare l’abbassamento di voce, e si sono improvvisamente messi tutti a ridere, pur non comprendendo il perché ho riso anch’io e me ne sono andato per i fatti miei.

Il martedì a pranzo rintraccio Il Resto Del Carlino e sfogliando arrivo sulla notizia dei fischi che si era beccato Prodi al MotorShw, leggo di filato tutto l’articolo e vi è pure scritto che salendo all’improvviso sul palco del Quadriportico mentre Red Ronny intervistava Gianluca Grignani ha creato grande imbarazzo perché la gente ha iniziato a rumoreggiare e fischiare contro Prodi rendendo vani i tentativi di Red per stabilire un dialogo tra pubblico e Prodi che ha dovuto defilarsela.

Prodi nella sua Bologna tutta rossa da lungo tempo, avrebbe dovuto raccogliere un facile consenso, ottenere un passaggio dovuto nelle TV di stato e private, invece è finito per filarsela mogio-mogio e in TV l’hanno mostrato per bene quelli di Striscia la Notizia, che hanno pure evidenziato un; “fuori onda”, prima che se ne andasse mentre con l’indice puntato su uno del pubblico diceva: “Il capo dei fascisti è quello lì, è tutto organizzato”. Certo, con un’improvvisata sul palco la logica vuole che ti trovi il pubblico che voleva vedere l’ospite che c’è, se il commento di Prodi è quello, ha bisogno urgente di consulenti fidati e non importa siano muniti di molta intelligenza. Oggi (13-12-2006) mentre scrivo, ho saputo che a Roma, non so in quale occasione, lo hanno fischiato di nuovo.

Negli ultimi due giorni, tutte le volte che parlavo con persone che mi conoscevano, appena sentivano la mia voce esclamavano: “Sei stato al MotorShow a protestare contro la finanziaria di Prodi!”, adesso capisco perché sanno dov’ero stato. Fosse stato tutto vero, forse non avrei sentito battute così divertite. Intuivo che la verità sminuiva la soddisfazione del mio interlocutore, ma dopo avere saputo cosa è successo, raccontare tutta la storia li fa divertire ancora di più. Dopo le tasse doversi beccare il mal di gola, abbassamento di voce e febbre in prima serata da due giorni, non ne valeva la pena, non posso neppure mettermi in mutua altrimenti non rientro nei parametri degli studi di settore, poi se vedo la faccia di chi mi fa pagare le tasse rischio di dormire peggio che sapere che le devo solo pagare ;)

Venerdì 1 Dicembre 2006

Stiamo così bene da stare così male? Lo schiavismo moderno.

Ho aspettato prima di scrivere qualcosa sulla modella brasiliana Carolina Reston (nella foto), perché dopo aver visto il video che ho riproposto qui sotto, avevo bisogno di un po’ di tempo per assorbire il disagio che ti lasciano quelle immagini di magrezza innaturale, voluta fino a giungere a un punto di non ritorno, come una persona appesa su un baratro da troppo tempo. Un’anoressica impiega anni prima di giungere al punto di non ritorno, ha tanto tempo per riflettere, ma con davanti gli occhi dei falsi obiettivi non si ascoltano le esigenze del tuo corpo e nemmeno i consigli delle persone che ti vogliono bene, anzi, per alcuni riuscire in un’impresa è così importante da educare il corpo e la mente allo scopo, a questo si sentono spinte alcune modelle, forse molte (comunque troppe), le quali possono sfilare solo se sono sotto i 50 kg di peso per un’altezza richiesta sopra i 172 cm. Richieste immorali degli stilisti, che chiedono solo un corpo con il massimo della vestibilità in grado di passeggiare in un certo modo su una passerella.

Ambizione, denaro e successo voluto da entrambe le parti, dimenticando che il rapporto tra stilista e modella è una specie di schiavismo in chiave moderna, dove l’una per accondiscendere alle esigenze dell’altro si sottopone volontariamente a privazioni di cibo fino a giungere ai limiti della sua sopravvivenza, in questo non c’è nulla di diverso dallo schiavo obbligato a lavorare duramente per un tozzo di pane fino a quando non ce la fa più.

Una magrezza aliena, che inorridisce e fa pensare a malattie sconosciute, ti chiedi persino da dove traggano la forza per muoversi quasi normalmente, ti fanno pensare ai fenicotteri con quelle gambette così lunghe da apparire fragilissime, ma la sensazione di vedere della pelle che riveste uno scheletro non ti abbandona, poi le vedi sfilare e pensi che con il valore di uno qualunque degli abiti che indossano, in Africa dei bambini potrebbero crescere almeno decine di kg e vivere normalmente, allora ti chiedi perché, perché stando così bene dobbiamo stare così male?