Gli incontri sono rari ma possibili, spesso la paura evita il peggio, e la curiosità diventa la peggior nemica se non si è informati prima, ecco quindi alcune specie che hanno procurato ai concorrenti qualche problema.
La seconda foto della murena e quella del barracuda sono realizzate sull'Isola Dei Famosi. La scheda della murena mediterranea, c'è solo per vedere le abitudini di quella nostrana (per farsi un'idea), perché di quella caraibica non ho trovato dati completi.

La murena sull'isola, per fortuna ha creato solo un grande spavento attaccando perché disturbata, Raul dopo la spellacchiatura ha preteso una fasciatura che sembrava avesse il dito spezzato, Aceto ha rifiutato il cerotto, la Pierelli invece presa dal panico piangeva come se avesse un taglio alla gamba come quello subito da Giada De Blanck nella prima edizione.

Il barracuda, sta confermandosi come la minaccia più concreta rompendo i gioielli a tutti, nuota a due all’ora in modo permanente nella zona preferita da Ceccherini per la pesca e appena un pesce abbocca se lo mangia, lasciando solo la testa attorno all’amo. Luca è l'assistente preferito da Massimo, ma appena vede il barracuda fugge.

Il paguro viene usato come esca, ma occorre stare attenti a come maneggiarlo, perché ha le chele che sembrano robuste ed efficienti, ne sa qualcosa Marina Occhiena a cui se né agganciato uno al palmo della mano procurandole dolori fortissimi.


MURENA
Nome comune: Murena
Genere: Gymnothorax
Specie: Gymnothorax funebris
Categoria: Pesci ossei
Commento: Questa murena raggiunge i 2,5 metri di lunghezza. Si trova su fondali misti e in ambienti diversi, fino a 30 metri di profondità. E' presente nell'Oceano Atlantico, dal Massachussetts al Brasile, nel Mar dei Caraibi e nel Golfo del Messico. (12 m., Utila, Bay Islands, Honduras, Mar Caraibico, 8/1998). Il morso delle murene è molto temuto, ed a ragione! I denti aguzzi e ripiegati all’indietro, infatti, non consentono a questi animali di allentare la presa e per liberarsene è necessario provocare dolorose lacerazioni, con il rischio di pericolose infezioni. Il morso delle murene è dolorosissimo e spesso si infetta; le murene, al pari dei gronghi e delle anguille contengono una tossina disciolta nel sangue che perde la sua efficacia con le alte temperature e quindi non si corre nessun pericolo nel mangiare la loro carne ben cotta. Tuttavia, richiedono particolare accortezze nella manipolazione.



MURENA
La murena mediterranea (Muraena helena Linnaeus, 1758 ) è un pesce d'acqua salata dal corpo anguilliforme, lungo e robusto. È un predatore che si nutre di pesci e cefalopodi.
Descrizione
Ha mascelle sottili ma potenti; grande rapidità di azione, gola estensibile, denti lunghi e acuminati ne fanno un predatore temibile capace di attaccare animali di notevoli dimensioni, che digerisce con calma nel suo grande stomaco. Preferisce le seppie o i polpi che caccia di notte e che localizza grazie all'olfatto molto sviluppato. Può raggiungere una lunghezza di un metro e mezzo e pesare fino quindici kg. Le murene sono prive di pinna pettorale mentre sono dotate di una bassa pinna dorsale. La pelle (solitamente di colore bruno scuro screziato di macchie gialle e biancastre) liscia e priva di scaglie è ricoperta di muco. Non possiede la lingua. Ha narici tubulari. Si riproduce nel periodo invernale e depone delle uova pelagiche.

Distribuzione e habitat
È diffusa nel Mar Mediterraneo e nell'Atlantico orientale (dalla Britannia fino al Senegal, comprendendo le zone costiere di Azzorre, Madeira, Isole Canarie, e Capo Verde). Essendo un animale schivo preferisce le coste rocciose ricche di anfratti, da dove esce solo per cacciare.

Curiosità
La murena viene spesso descritta come un animale dal morso velenoso. La realtà è leggermente diversa: la saliva della murena contiene una blanda tossina (termolabile, cioè resa innocua dal calore), secreta da apposite ghiandole poste sulla mucosa palatina, che scorre tra il dente e la mucosa stessa. Il morso della murena può essere estremamente doloroso a causa dei denti molto acuminati, in grado di produrre lacerazioni dei tessuti. La bocca inoltre è piena di residui di origine animale che costituiscono un terreno di coltura per microorganismi che possono sovrainfettare le ferite. Attacca l'uomo solo se infastidita o qualora si senta minacciata.


BARRACUDA

Famiglia:  Sphyraenidae (Sfirenidi)
Ordine:   Perciformes (Perciformi)
Classe:  Actinopterigi (pesci con pinne raggiate)
Nome FishBase: Great barracuda
Dimensione massima:  200 cm TL (maschio/sesso non determinato; Ref. 7251); Peso massimo pubblicato: 50.0 kg (Ref. 6949)
Ambiente:   associati a barriera corallina; distribuzione batimetrica 1 – 100 m
Clima: subtropicale; 45°N - 35°S, 180°w - 180°e
Importanza:   pesca: scarso interesse commerciale; Pesce da pesca sportiva: si; Acquario: Acquari pubblici
Resilienza:  Basso, tempo minimo di raddoppiamento della popolazione 4.5 - 14 anni (K=0.09-0.11; tm=2-4)
Distribuzione: Indo-Pacific: Red Sea and east coast of Africa to Hawaii and the Marquesan and Tuamoto islands. Western Atlantic: Massachusetts (USA), Bermuda, and throughout the Caribbean Sea to Brazil (Ref. 9626). Eastern Atlantic: Sierra Leone, Côte d'Ivoire, Togo, Nigeria, Senegal (Ref. 6949), Mauritania (Ref. 5377), St. Paul's Rocks (Ref. 13121), and São Tomé Island (Ref. 34088).
Morfologia:   Spine dorsali (totale): 6 - 6; Raggi dorsali molli (totale): 9 - 9; Spine anali 1; Raggi anali molli: 10.
Pericoloso:   Causa di traumi



PAGURO
I paguri sono crostacei marini della specie dei decapodi, appartengono alla stessa famiglia dei granchi e dei gamberi. E' diffuso nel Mar Mediterraneo e nell'Oceano Atlantico. Il suo habitat ideale sono i fondali sabbiosi fino a cento metri di profondità. Ha un aspetto asimmetrico, l'addome molle è protetto da una conchiglia, le appendici anteriori terminano a chela, sia le chele che le zampe sono fornite di peluria. Il colore di questo animale varia dal rosso vivo all'arancione e gli occhi sono bluastri. Raggiunge la lunghezza media di otto centimetri. Il paguro è un animale fortemente territoriale che non tollera, entro un breve raggio dal suo territorio, nemmeno la presenza dei suoi simili. Ha acquisito l'abitudine di far crescere sulla propria conchiglia, un'attinia, l'anemone di mare, come ulteriore protezione grazie alle cellule urticanti di quest'ultima; tra questi esseri esiste un rapporto simbiotico, infatti l'attinia si nutre dei frammenti di cibo del paguro. I paguri si riproducono in luglio ed agosto. La larva di paguro ha forma simmetrica, gradatamente la simmetria si perde e si assiste allo sviluppo dell'addome, asimmetrico e molle che viene protetto da un a conchiglia periodicamente sostituita.