BLOG di Luciano Testi

Martedì 6 Febbraio 2007

La pistola elettrica

Negli Stati Uniti è una realtà che va sostituendo sempre più spesso la classica arma da fuoco, con qualche problema, perché quest’arma si usa con troppa leggerezza, permette di neutralizzare un "criminale" senza lasciare segni e senza dover entrare in contatto con lo stesso. Gli ultimi modelli non ti fulminano subito ma ti arriva la piena scarica solo quando tenti di levarti con la mano nuda il proiettile sul cui retro c’è un secondo elettrodo. Ripetute lamentele contro poliziotti violenti e crudeli (vedi il video) ha spinto il fabbricante, la TASER, a costruire un modello munito di CAM che si attiva appena si toglie la sicura, con possibilità di ripresa anche agli infrarossi in formato mpeg4 per una durata di 90 minuti, subito visionabili appena si rientra in sede o se l’auto in dotazione è provvista di attrezzature adeguate. La Polizia ritiene che le CAM forniscano immagini a loro favore, io penso che la useranno con più giudizio, specie dopo aver visto il filmato la cui visione non consiglio alle persone impressionabili.

Porte aperte all'Angelo Massimino di Catania

Ritorno sull'argomento, ma non posso farne a meno. Io lo dico dalla famosa testata di Zidane contro Materazzi, i media hanno fatto arrivare ai tifosi un’immagine impunita del colpevole, nei campi di calcio c’è una tolleranza incredibile ai danni fisici che le squadre di calcio possono farsi e nel 90% dei casi del tutto gratuita. Nella vita civile non c’è il cartellino rosso ma un giudice. Circola troppo denaro e i dirigenti trovano un buon viatico per fare affari o malaffari. Dei giocatori si sà troppo e soprattutto di quello che non va bene spiattellato. La giustizia sportiva deve proteggere lo sport 24 ore su 24 e non solo per 90 minuti, quindi, deve stare attenta a come gestisce le “extra” attività sul campo di calcio, poi il benedetto di turno, ad esempio Zidane, trova mille ragioni e accampa diritti impensabili per la sua posizione d’impunità raggiunta. Ogni domenica e ad ogni partita, assistiamo allo scontro calciatori vs sistema rappresentato dall’arbitro e chi vi sta dietro. Il pubblico dentro gli stadi si carica, trova linfa ed esaltazione dai ritornelli cantati dove alcuni passaggi inneggiano all’odio contro “gli avversari”, fa sua una rabbia che non ha ragione apparente d’esistere, si scaglia contro il sistema, il gruppo è conscio della sua forza e non vede l’ora di mostrarla, di far vedere che a loro il cartellino rosso non fa paura, hanno nel sangue lo scontro, basta anche la minima scusa, in un piccolo autogrill con al massimo solo 4 pattuglie della stradale per scatenare i vandali, e quando comincia non si sa dove finisce. Discussioni su questi scontri a migliaia, ma solo per discuterne la dinamica, ma metodi per punirle in modo che non si verifichino, mai. Evviva per la responsabilità! Qualcuno pensa di tagliare la testa al toro e chiude gli stadi perché poco sicuri, e poi? Io invece aprirei subito lo stadio di Catania e farei una partita il più presto possibile per raccogliere fondi a favore della vedova Raciti. Le squadre potrebbero essere la Nazionale Cantanti contro Attori o piloti di F1 (se hanno tempo), e loro saranno d’esempio su come si fa agonismo, come si fa ad essere corretti con l’avversario e uscire dal campo senza traumi o postumi che non siano quelli della fatica. Perché solo nel calcio capitano questi problemi? Inviterei addirittura gli stessi tifosi presenti nel giorno della partita Palermo-Catania, e sono pronto a scommettere che l’affluenza sarà più che onorevole, cioè non dobbiamo credere che tutto il mondo del calcio stia dentro le parole di uno striscione … a proposito, striscioni proibiti, sempre, OK? Però per come stanno le cose, temo che la comunicazione non sarà sufficiente e che ci sarà un giro di vite, ma l’importante e andare nella direzione giusta.