BLOG di Luciano Testi

Sabato 28 Luglio 2007

F1 come sull’isola

Metti in pratica una furbizia e la passi liscia, gli inglesi hanno imparato dagli italiani, e la Ferrari che è italiana, è la vittima.

È pure quello che capita normalmente sull’isola, dove i furbetti sono quelli che stanno meglio e ottengono maggiori vantaggi, però, serve anche una regia consenziente, nel caso recente di spionaggio in F1, la regia è quella della FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile).

Tutto nasce da una polverina rintracciata nei serbatoi della Ferrari una settimana prima del Gran Premio di F1 a Montecarlo, da lì nascono sospetti su un tecnico Ferrari, Nigel Stepney in quel momento irreperibile, ma era andato in vacanze dopo aver prenotato nell’agenzia interna alla Ferrari. La vicenda dal sabotaggio si trasforma in spionaggio industriale, rintracciano in mano ad un tecnico McLaren 600 fotocopie di documenti tecnici della Ferrari di F1. Alla fine in McLaren tutti sapevano, ma tutti negavano d’averne profittato.

La FIA che doveva emettere una sentenza per manifesta slealtà sportiva nei confronti della Ferrari da parte della McLaren, attuata con pratiche illegali, ha riconosciuto l’attività di spionaggio ma che non vi sono prove che le informazioni siano state utilizzate, perciò la McLaren non subirà nessuna sanzione. Purtroppo la FIA è anglofona e ha platealmente favorito la McLaren che è inglese, con motore Mercedes, e per entrambi vincere in quel modo è uno smacco molto grave.

In realtà, la McLaren è in testa al campionato costruttori e piloti e secondo me per par condicio, un tecnico Ferrari dovrebbe entrare nell’ufficio tecnico della McLaren e fotocopiare 600 pagine di documenti a piacere, affermando che poi non se ne farà mai nulla (e se non c'è nulla di buono da copiare, o peggio rischi di copiare il tuo materiale). Però è meglio andare avanti per le vie legali come ha detto Motezemolo: "Non finisce qui".

Precedenza di cortesia (giornata tipo di un incidentato)

Ecco un titolo che rappresenta un eufemismo quando chi ne usufruisce viene poi investito a tradimento da un’auto il cui conducente era di tutt’altra opinione.

La sera del 24-Lug, poco prima di coricarmi mi accorgo che il cellulare, anche se ancora vivo, è praticamente scarico, guarda caso avevo il carica batteria fuori posto, cioè casualmente perché dimenticato lì, nella mia camera, lo metto sotto carica. Abitualmente se mi trovo in giro non mi do molta preoccupazione se il cellulare si scarica.

La mattina arrivo in auto alla tangenziale di Bologna, ma intravedo le auto ferme allora devio per Firenze ma esco prima d’imboccare il casello cercando di riprendere strade conosciute per arrivare al casello autostradale di Borgo Panigale. In questo modo recupero la Persicetana e quando sono sul ponte che incrocia con la tangenziale debbo voltare a sinistra. La strada in quel punto ha due corsie per ogni carreggiata e sulla corsia di sinistra della carreggiata opposta c’è una fila d’auto lunghissima, praticamente ferme, davanti a tutti c’è un monovolume scuro il cui conducente vedendo che ho messo fuori le frecce a sinistra mi fa segno di profittarne, mi lascia spazio perché ero il solo, dopo un breve istante di dubbio riprendo la marcia, ritenevo che fosse libera anche la corsia vuota a fianco della colonna, ma dopo un paio di metri, vedo arrivare a gran velocità dalla mia destra un’auto dalla corsia ritenuta libera, freno perché non faccio in tempo ad attraversare, ho già il muso della macchina nella sua corsia, ma non rallenta e non cerca neppure di schivarmi sterzando, manovre che gli sarebbero riuscite benissimo se andava a velocità più modesta. Cazzo ma che fa, m’investe solo perché ho messo fuori il muso? Questa era la miglior soluzione per l’auto scortese (a questo punto la debbo chiamare in questo modo)? Mi ha colpito così violentemente nella parte anteriore, che nonostante la massa del motore 1.9 JTD della mia Punto, mi ha spinto lontano qualche mt e fatto ruotare la macchina di 180° con conseguente esplosione dell’airbag del volante e mio stordimento, non lo auguro a nessuno, ero preoccupato per le gambe che sembrava avessero preso botte ovunque, gli occhiali da vista erano in un qualche punto dell’abitacolo, non sapevo se cercare d’uscire subito o palpeggiare le gambe cercando di fare un check della situazione, mi sembrava d’avere integra la mia mobilità, dall’airbag continuava ad uscire fumo azzurrino fastidioso con forte puzza di bruciato, ho provato ad aprire la portiera ma opponeva resistenza, quindi ho cercato gli occhiali, nel mentre giunge il conducente dell’altra auto che mi chiede come sto, faccio segno che è tutto ok, nulla di più falso, mi aveva appena distrutto la macchina, ma voleva solo dire che potevo camminare e pisciare da solo. Cerco quindi d’aprire la portiera spingendo forte, non s’apre a sufficienza, sono ancora infastidito dal fumo dell’airbag, cerco d’accartocciare il sacchetto bianco, poi a più riprese conquisto uno spazio per uscire, e fare finalmente un bel respiro, e pronto a cercare il deficiente che mi ha fatto segno che potevo passare, ma non vedo il suo veicolo, per cui mi ritengo fottuto, e con cautela tengo un atteggiamento condiscendente, perché l’investitore proveniva dalla mia destra.

Provare che faceva una velocità elevata rendendo ingestibile oltre che inevitabile una situazione di conflitto di questo genere, è un’altra storia che sto cercando di portare avanti. Il tipo dell’altra macchina visto che proveniva dalla mia destra mi chiede se possiamo compilare il modulo CID, io obietto sulla sua velocità e lui chiama i Carabinieri che gli dicono di chiamare i Vigili Urbani. Mentre l’altro conducente compila il CID come auto A, io faccio un paio di foto, già quella mattina dovevo fotografare vicino ad Imola una macchina industriale, invece ne fotografo due (un po’ diverse), poi metto mano al telefono e penso alla coincidenza che ha fatto sì che caricassi la batteria del cellulare la sera prima.

I Vigili Urbani arrivano dopo 45 minuti, ma da subito è evidente che non vogliono fare da ago della bilancia, a loro interessa che noi spostiamo al più presto i veicoli da quel punto critico. Ci danno consigli per una corretta compilazione del modulo CID e ci dicono di lasciar fare alle rispettive assicurazioni e nello stesso tempo cercano di dirigere il traffico con più efficacia di quello che avevamo fatto noi nell’attesa. Concluse le nostre formalità ognuno di noi si chiama il proprio carro attrezzi, per me arriva l’ACI a oltre due ore dopo l’incidente e sempre sotto il sole che in questi giorni non ci risparmia. A dire il vero un carro attrezzi nell’attesa transita due volte, la prima volta sta fermo 5 minuti poi se ne va, la seconda non si ferma proprio, infine sembra arrivi proprio per me.

Nell’attesa spiego ai Vigili la dinamica dell’incidente dal mio punto di vista, l’unico commento che si sentono di farmi è: “Purtroppo lei non sa quanti danni facciano le precedenze di cortesia”, e lì ho capito che non avevo scampo. Quasi.

Il soccorso ACI dopo aver caricato il veicolo, pulisce l’asfalto dagli olii e raggiunta la sua officina, chiedo un taxi per giungere in un paese a circa 30 km e più tardi con un passaggio di un amico arrivo alla stazione delle corriere a Modena.
Ho un’ora di attesa, trovo una gelateria e prendo uno dei coni più grossi che hanno, che gusto con un po’ di relax, poi telefono ad una mia amica con la quale avrei dovuto incontrarmi la sera, per spiegare la mia difficoltà, la quale gentilmente mi offre la sua vecchia auto che ha conservato dopo averne comprata una nuova. La conversazione si prolunga per almeno 10 o 15 minuti, al termine mi accorgo che la panchina su cui stavo seduto (con posti su entrambi i lati) dietro si era affollata, stavano in religioso silenzio, solo dopo che mi sono accorto di loro (tutte ragazzine) hanno iniziato a conversare, perciò deduco trovassero di un certo interesse quello che dicevo. La cosa mi ha fatto ricordare alcuni racconti di cose sentite dire al cellulare mentre si viaggia in treno, ecco, io non ho detto d’avere incontrato Madonna a New York il giorno prima, o forse aspettavano facessi un resoconto più dettagliato dei danni o quanto sangue ho versato, ecco, sicuramente la cosa sarebbe stata interessante d’ascoltare per un altro quarto d’ora. Mi compiaccio di ciò, ma per farsi ascoltare dalle ragazze è proprio necessario farsi bastonare?

Di lì a poco la Corriera in mezz’ora mi porta fino al mio ufficio, dove mi raggiunge mia sorella per portarmi a casa da cui riparto con l’auto di mio padre (inutilizzata 29 giorni su 30). In pratica nella medesima giornata sono salito su sette veicoli, guidando solo il primo e l’ultimo. Spesso capita che salgo su un solo veicolo, guidato da me, e stavo tanto bene anche senza sapere dell’esistenza della “Precedenza di cortesia”.

Il problema ora è dare una corretta interpretazione a quanto accaduto.
Io sono l'auto B e B1 dopo l’incidente.