BLOG di Luciano Testi

Sabato 5 Gennaio 2008

Paris-Dakar 2008 non si fa, causa terrorismo

Lisboa-Dakar 2008È da quando ho iniziato a fare foto che penso d’andare a Dakar a fotografare la carovana della gara di rally, più massacrante che esista, non ho mai avuto l’occasione di mollare il lavoro per andarmene appena finite le festività di fine e inizio anno. Ebbene quest’anno il dilemma non c’è, qualche attentato a turisti lungo il percorso e delle segnalazioni che erano in corso i preparativi per fare attentati ai partecipanti da parte di gruppi islamici, ha convinto l’organizzatore ad annullare l’edizione del 2008, rinviando tutto al 2009.
In realtà non sarebbe nemmeno stata una Paris-Dakar, perché la partenza avveniva da Lisbona, in Portogallo e il tragitto in Africa era stato semplificato per esporsi il meno possibile, riducendo i km dai classici 12.000-14.000 a soli 9.000 km.

Una gara che ha la magia d’incollarti la passione per le corse, capace di consumarti, ma ritenti, sarà l’Africa che anche se vista in moto o da un’auto condotta alla massima velocità ti lascia impresso nella mente che si tratta di luoghi senza un tempo, anche se i ritmi pressanti della gara contrastano con ciò.
Questa gara è anche un’esperienza di vita e la morte è meglio che aspetti, ma vorrei vedere se le nazioni che hanno avvisato gli organizzatori, riescono a fare di più e dare un bel calcio nel culo a questi terroristi del cavolo, che non capiscono che questa gara porta turisti nelle loro terre, dando del lavoro, d’altronde quando loro fanno le gare con i cammelli, nessuno di noi va lì a fare il tiro a segno con fucili da cecchini.

Alcuni link con notizie d'agenzia:
http://www.raisport.rai.it/sportarticolo/0,10719,82199,00.html
http://www.corrieredellosport.it/Notizie/AltriSport/12960/Rally
http://www.repubblica.it/2008/01/motori/motori-gennaio-2008/
http://www.datasport.it/leggi.aspx?id=4779446&i=true
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Sport/2008/01/dakar2008.shtml

Venerdì 4 Gennaio 2008

LO SHOW DEI RECORD vs COLPO DI GENIO

VS

La chiusura di “Colpo di Genio” era un’occasione sprecata perché c’erano le potenzialità per ottimi risultati d’audience, ma un certo modo di fare la televisione con i paraocchi, l’ha fatta chiudere. A farmi riflettere su questo dato è il valore dello share Auditel del 25,63%, ottenuto da “Lo Show dei Record” che poteva eguagliare anche la trasmissione di Simona Ventura, purché avessero scelto invenzioni meno cretine, non solo per fare spettacolo, infatti, come giuria c’erano personaggi dello mondo dello spettacolo. In compenso Colpo di Genio aveva una scenografia che poteva andare bene per La Macchina del Tempo di Paone, una trasmissione culturale, mentre tutto rasentava il trash. La conduttrice deve prendersi le sue responsabilità, pretende d’avere sempre la parola anche quando è il momento dell’inventore, cioè il contenuto della trasmissione, e in quanto persona non la deve distruggere o maltrattare per fare spettacolo, poi dovevano imprimere un ritmo diverso, magari certe invenzioni non proprio importanti, mostrarle in sequenza con brevi filmati. Ad esempio ieri sera a casa la gente voleva vedere per bene il record e Barbara lo ha permesso egregiamente, a Simona invece non sarebbe importato nulla dei suoi concorrenti, erano solo dei perfetti sconosciuti con cui non aveva mai avuto nulla a che fare, l’importante era che lo show lo facesse lei. Alla fine i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Tuffo RECORD da 10,5 mt in 30 cm d’acqua

Ieri sera durante la trasmissione condotta da Barbara D’Urso, "Lo show dei record", appena ho sentito che un tipo avrebbe fatto un tuffo record ho iniziato a registrare perché convinto che il tentativo si sarebbe trasformata in tragedia. L’unica possibilità era un tuffo in posizione orizzontale ma con elevati rischi per la forza d’impatto con l’acqua, altre posizioni permettono una penetrazione nell’acqua incompatibile con la profondità della vasca, un catino della forma di una pista di atletica leggera, che si è no era 5 mt per 3 mt, quindi anche difficile da centrare tuffandosi da una certa altezza, con dentro 30 cm d’acqua, il tutto poggiato su un materasso il cui spessore non era inferiore a 50 cm. Era un tuffatore professionista, e forse non vinceva perché la sua entrata in acqua non era tanto verticale ed ha pensato di cambiare specialità, ma Barbara ha anche detto che non era il suo primo tentativo ed aveva anche subito un grave incidente, che però non è stato in grado d’intaccare il suo spirito. Sarà stato un professionista ma spero che il riscaldamento lo abbia fatto prima, durante la salita sul traliccio doveva conservare l’accappatoio per non raffreddarsi e buttarlo giù prima del tuffo, poi gli avevano predisposto una mini piattaforma e l’istante che precede il tuffo si è afferrato ad una diagonale del traliccio rimanendo in una posizione non equilibrata. I movimenti di distacco dalla piattaforma devono essere assolutamente, calibrati e precisi per centrare la vasca con il miglior assetto, e questo riesce se tutte le fibre muscolari destre e sinistre del corpo si muovono all’unisono e nello stesso modo, una condizione ottima, ottenibile quando ci si è riscaldati e si è giovani, che ieri sera deficitavano.

Il tipo si muove con una certa sicurezza e compie un tuffo memorabile schizzando fuori tutta l’acqua, il coraggio non gli manca, l’incoscienza nemmeno, Barbara subito dopo gli da come promesso un cellulare per mettersi in contatto con la moglie e annunciare la riuscita del record.

Voglio far notare alcuni punti:

  1. I 10,5 mt erano da terra o dal pelo dell’acqua? Se dal pelo dell'acqua occorre togliere circa 80 cm al record.
  2. Se sotto i 30 cm d’acqua ci fosse stato il cemento, non si sarebbe tuffato.
  3. In questo video http://www.youtube.com/watch?v=AjJvLefQSWY si tuffa da 10,7 mt (?), ma forse non c'era un giudice del GUINNES WORLD RECORD, quindi, pur potendo farlo subito anche da 11 mt, li raggiunge con due o tre ingaggi per monetizzare il rischio.

Giovedì 3 Gennaio 2008

Addio NETSCAPE, era l'alternativa ad Internet Explorer

Sì, non avete letto male, quando ho iniziato a navigare in internet nel 1997, utilizzavo un’unica applicazione per navigare e gestire la posta elettronica, questa era Netscape Communicator di Netscape, fornitami dal provider insieme alla connessione ISDN al prezzo di 550.000 Lire/anno, oltre la spesa per la connessione telefonica, altrimenti avrei dovuto comprarne una copia, sì, all’epoca il navigatore si comprava. La Microsoft fece anche lei il suo navigatore, Internet Explorer, pure lei lo faceva pagare, poi Netscape non lo fece più pagare, Microsoft fece la stessa cosa. In quegli anni Netscape fece causa alla Microsoft per concorrenza scorretta scoperchiando una pentola, ma quest’ultima aveva già tanti soldi da riuscire a rifare tutti i coperchi che voleva. L’episodio fu sufficiente a far conoscere al mondo intero i metodi aggressivi e le politiche commerciali adottate dalla Microsoft, per distruggere gli avversari. Microsoft fu sul punto di comprare Netscape, un’anteprima della sicura chiusura di questa software-house che inventò i plug-in una tecnologia che permetteva ad un navigatore (o qualunque altro software opportunamente predisposto) d’acquisire nuove funzionalità, permise ad altre realtà di produrre dei contenuti e grazie ad un plug-in si poteva vedere integrato nelle pagine web. Le piccole differenze tra IE e Navigator sono sempre state degli incubi per i programmatori, quando usciva una nuova versione di IE, era certo che Microsoft avrebbe fatto qualcosa per distanziarsi dallo standard del concorrente rischiando la non compatibilità con il W3C, un consorzio per l’interoperabilità del WWW, cui aderiscono numerose aziende, Microsoft compresa. Le pagine web rischiavano in numerosi casi d’essere viste in modi diversi coi due navigatori, oltre alle peculiarità per piattaforme diverse come Mac e PC. A comprare Netscape fu AOL, ne scaturirono alcune versioni, interessanti ma senza troppa convinzione, Microsoft con la sua politica opprimente aveva raggiunto con le varie versioni del suo navigatore, delle quote di mercato da monopolio, superando anche il 90%, oggi invece è sotto l’80%, a favore di Firefox e Safari, NETSCAPE, raccogliendo solo le briciole, anche dopo la sua ultima incarnazione, la 9.0.0.4, che ora è veloce, ha deciso che dal primo di febbraio 2008, non farà più nessuna versione di NAVIGATOR e non ci saranno update di sicurezza pur lasciando online nel sito ftp tutte le versioni dei suoi prodotti a partire dalla 3.04. Mentre sto scrivendo è apparso l'avviso che è disponibile una nuova versione di Navigator, che sistema un problema di sicurezza, la pagina d'avviso che segue, mi comunica che tale problema ha riparato anche quello di Firefox 2.0.0.11, meno male! Questo per gli utenti Microsoft è un sogno vedere crescere gli update del loro software da posizioni decimali così piccole ;)
Attualmente tutta la mia posta è gestita (più di 10 account) tutta con Netscape, ci sono migliaia di messaggi, prima o dopo dovrò decidermi a passare tutto su Mail della Apple, abbandonandolo anche come navigatore quando un problema di sicurezza mi consiglia di metterlo da parte. Comunque nel Dock della scrivania del computer ho nove navigatori sempre aggiornati ;)
Una chicca finale, la diffusione dei navigatori fa guadagnare i loro creatori anche se lo distribuiscono gratuitamente, sapete come fanno?
Nei navigatori moderni di fianco alla casella dove si digita l’indirizzo dei siti, c’è né un’altra per la ricerca diretta su internet con il motore di ricerca che vuoi tu, in ogni caso, ad ogni ricerca che fai, una piccolissima goccia di denaro sarà pagata da quel motore di ricerca alla società che sviluppa il navigatore, tanto per farvi un esempio Firefox nel 2005, ha guadagnato 50 milioni di dollari e si può permettere di continuare lo sviluppo.
Netscape, con percentuali piccole, non riusciva ad autoalimentarsi ed è finita una piccola leggenda che ha dato un enorme contributo per la navigazione e sviluppo di internet.

Mercoledì 2 Gennaio 2008

Oscar Pistorius, più veloce senza gambe

Entro pochi giorni si deve esprimere la IAAF sulla partecipazione di Oscar Pistorius alle olimpiadi di Pechino del 2008.
Pistorius, attualmente non è in “quarantena” per doping o in accertamento, ma per motivi che appaiono alquanto inconsueti, visto che per una malformazione alla nascita a 11 mesi gli hanno amputato entrambe le gambe sotto il ginocchio, questo non gli ha impedito dal praticare nuoto e rugby e dopo un incidente passare alla più sicura atletica leggera sulle distanze 100, 200 e 400 mt.
Vi chiederete che cosa c’entra la IAAF con Pistorius, ebbene, consapevole dei suoi mezzi, a luglio 2007 chiede di partecipare al Golden Gala di Roma insieme ai normodotati e sulla distanza dei 400 mt arriva secondo.
Avevo letto di lui sulla rivista FOCUS, il segreto di quest’atleta, sono le protesi utilizzate durante le gare, sono in fibra di carbonio, elastiche e leggere e contribuiscono ad incrementare le prestazioni per compensare alla spinta aggiuntiva dell’articolazione della caviglia mancante, ma questo è proprio il punto che fa maggiormente discutere.
È scontato che una protesi, adeguatamente progettata può fornire risultati più che esaltanti rispetto lo standard, facendo riferimento alla foto, le loro dimensioni e flessione sono calibrate alla distanza tra l’articolazione del ginocchio e la testa del femore sull’anca ed il peso dell’atleta, la posizione d’appoggio a terra un po’ avanzata per evitare che con la spinta tendano a ruotarsi sui monconi di gamba naturali che gli sono rimasti sotto i ginocchi, sembra, comunque, che dall’appoggio a terra al ginocchio ci sia una distanza maggiore rispetto ad un arto naturale. Per queste ragioni a Roma lo hanno messo nella nona corsia, quella più esterna, ma quando è arrivato nel rettilineo finale ha incrementato costantemente la velocità passando dall’ultima posizione a conquistare la piazza d’onore. Indubbiamente in rettilineo sembra che galleggi, deve solo imprimere un po’ di spinta in avanti per prendere velocità, unico limite la frequenza del passo che riesce a reggere.
Ma l’analisi dei risultati non si ferma qui, ci sono altri fattori che determinano il risultato finale, ad esempio, avete mai provato a correre (io ho fatto atletica leggera per tre anni) con delle zavorre alle caviglie e poi farlo senza e a piedi nudi? Vi sembrerà d’avere le ali ai piedi, ora immaginate la situazione di Pistorius, senza il peso della muscolatura dei polpacci e quello dei piedi, al loro posto qualche etto di carbonio, con risparmio di lavoro a carico della coppia cuore-polmoni e alla possibilità di muovere gli arti con una cadenza superiore con un dispendio energetico inferiore, inoltre, la maggiore lunghezza della protesi rispetto l’arto naturale, fornisce un tocco in più. Se nei 400 mt non dovesse fare due curve e non avesse problemi alla partenza, avrebbe già fatto il record dei 200 e 400 mt. In futuro non è detto che le sue protesi migliorino ulteriormente, con materiali tecnologicamente più evoluti, quest’atleta vedrebbe le sue prestazioni ulteriormente incrementate, mentre un normodotato al massimo può usufruire di un paio di scarpette che calzino meglio e con qualche grammo in meno di peso che di certo non decidono nulla in una gara, visto che le possono indossare tutti.
L’atipicità di Pistorius, l’uomo che senza gambe corre più forte di uno normale grazie all’aiuto della tecnologia, solleva discussioni a riguardo la sua partecipazione alle prossime olimpiadi. Normalmente chi avrebbe il coraggio di rifiutare ad un handicappato la partecipazione ad una gara, e poi in una specialità dove l’integrità è basilare per un pieno risultato, questo è quello che deve aver pensato Pistorius dopo aver visto che tempi faceva con le nuove protesi del valore di qualche decina di migliaia di Euro.
In passato senza materiali tecnologicamente avanzati come le fibre di carbonio, chi subiva l’amputazione delle gambe sotto le ginocchia non poteva competere con i normodotati, se oggi questo avviene è, quindi, per merito della tecnologia, cioè è un doping tecnologico e la sua esclusione definitiva dalle olimpiadi del 2008 da parte della IAAF, sarebbe comprensibile.
Oscar, nonostante, l’handicap, vive sereno ed ha già raggiunto un certo successo, sconosciuto a molti normodotati, spero che altri in condizioni fisiche simili, possano trarne un beneficio nell'immediato.

La rete ne parla:
http://www.repubblica.it/
http://www.corriere.it/
http://sportemotori.blogosfere.it/
http://www.gazzetta.it/
http://pechino2008.blogosfere.it/
http://video.libero.it/

(20)08 Era scritto

Cercando immagini che rappresentino il 2008, mi sono imbattuto nel sito del museo di Liverpool, che ha messo in rete una mostra d’immagini che ha come comune denominatore il numero 08, a volte ben visibile e in altre occorre guardare con occhi fotografici, ma in tal caso ritengo sia stata una forzatura di chi ha scelto le immagini. Il sito offre anche una mappa con la localizzazione d’ogni fotografia (geolocalizzazione) tramite un servizio di google, e si evince che i fotografi hanno realizzato le foto per fare questa mostra sul web, infatti, non si tratta di foto d’archivio idonee allo scopo, la cui casualità sarebbe ben più rara (e a me gradita), e distribuita nel territorio e nel tempo, ma clic fatti in poche miglia quadrate. Che un museo faccia una mostra fotografica su internet è apprezzabile, d’altronde è un modo per farsi conoscere e far avvicinare un pubblico più ampio, ma le immagini avendo come scopo l’individuazione dello 08, tutto il resto è a tema libero, dando così l’impressione che chiunque poteva realizzarle, infatti, chi ha immagini che ritiene idonee allo scopo può inviarle tramite il modulo che hanno predisposto.
Ma se un museo, quello di Liverpool, non quello dietro casa, utilizza immagini del pubblico, significa che anche il linguaggio fotografico della gente comune influenza la comunicazione, un po’ come avviene nella parola scritta con gli SMS, chat e forum, la cui diffusione sta facendo cultura, affiancandosi a quella esistente.

Le immagini si possono guardare in slideshow su flickr:
http://www.flickr.com/groups/08/pool/show/

È possibile inviare immagini sullo stesso tema a questo link:
http://www.liverpoolmuseums.org.uk/online/photoupload/08/

Qui è possibile vedere la geolocalizzazione delle immagini:
http://www.liverpoolmuseums.org.uk/online/exhibitions/08/googlemap.aspx

Pagina del sito del museo di Liverpool, con la notizia:
http://www.liverpoolmuseums.org.uk/online/exhibitions/08/

Clicca le foto per avviare la slideshow, sul nome per vedere altre foto dello stesso autore

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Martedì 1 Gennaio 2008

BUON ANNO (a ognuno il suo)

Non illudetevi, quello che pensate rimarrà ben saldo lì dov’è.
L’immagine non rappresenta le speranze di un club d’amanti dl ciclismo per attirare nuovi iscritti
Non si tratta nemmeno di una squadra d’appassionate di fitness, che inaugurano il primo dell’anno in modo alternativo senza indossare pellicce.
Non vinci una bicicletta nemmeno se indovini, lasceresti a piedi una qualunque di quelle belle ragazze?
Ho capito cosa vuoi, ti dico che non è permesso lasciare una bici vuota, ti ho risposto?
Non è nemmeno una biciclettata per la pace.
Volete sapere chi ha patrocinato quest'immagine?
Questi sono gli Auguri di BUON ANNO di Prodi, che si chiede perché deve pedalare sempre e solo lui, allora ha inventato il caro petrolio e così rimarremo in mutande e dovremo andare in bicicletta per risparmiare, e per farci andare giù la faccenda dopo il bastone c’è sempre la carota.
BUON ANNO (a ognuno il suo).

P.S. I miei auguri dello scorso anno, quest'anno sono piaciuti a elettra.